Anno | 2007 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Gran Bretagna, USA, Francia, Austria, Germania, Italia |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Michael Haneke |
Attori | Naomi Watts, Tim Roth, Michael Pitt, Devon Gearhart, Brady Corbet, Boyd Gaines Siobhan Fallon Hogan, Robert LuPone, Susanne C. Hanke, Linda Moran. |
Uscita | venerdì 11 luglio 2008 |
Tag | Da vedere 2007 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,40 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 9 settembre 2014
Una famigliola borghese in vacanza nella casa sul lago. Due ragazzi per bene che chiedono delle uova. Una violenza ingiustificata che degenera senza via d'uscita. In Italia al Box Office Funny Games ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 1,3 milioni di euro e 405 mila euro nel primo weekend.
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Una famiglia borghese in automobile. La cavalleria rusticana di Mascagni e Atalanta di Handel nell'autoradio. Il figlio ascolta sorridendo dal sedile posteriore. La casa al lago: con il prato ben curato, la barca a vela e i vicini gentili. Niente di più stabile, tranquillo e banale. Non fosse che Haneke usa la macchina da presa come a volerne (vivi)sezionare la vitalità. Con piani totali, dall'alto a volo d'uccello e dettagli minimali. La musica lirica e John Zorn che irrompe sui titoli di testa.
Spinto dal produttore Chris Cohen a portare negli Stati Uniti la sua opera austriaca del 1997, Michael Haneke ricalca ogni piano dell'originale in un'operazione che non può non ricordare, e lo fa volutamente, lo Psycho di Gus Van Sant. Si sa, negli Stati Uniti, senza il remake, i film stranieri hanno scarsa visibilità. Haneke ne approfitta e, nel clonarsi, sfrutta la bravura dei suoi attori, Naomi Watts, Tim Roth, Micheal Pitt e Brady Corbet, per dare maggior valore alla pellicola grazie all'interpretazione.
Non è tutto. Sbarcato in America, Funny Games, che già offriva una varietà di possibili letture, si fa ancora più stratificato. Lasciando dunque spazio alle logiche di ri-produzione, identico all'originale eppur diverso, mostra, tra le altre innumerevoli cose, come un film sia un fatto sociale e contestuale. Nel giro produttivo americano, Funny Games sfrutta le logiche di genere per rendere ancora più potente una sadica critica della società dello spettacolo ai danni di uno spettatore inconsciamente e irrimediabilmente colpevole. Sia ben chiaro, la differenza è talmente minima tra l'originale e il remake, da essere portatrice di senso: ma è lo spettatore a costituire lo scarto, a non poter non vedere il film sotto altre prospettive, anche solo per la presenza degli attori protagonisti.
Funny Games è un horror, in quanto mette in scena la perversione dello spettacolo dell'orrore. Ma lo fa in maniera estrema, al punto da divenire parodico, beffa grottesca del cinema e delle sue logiche, dello spettatore e delle sue certezze. I ragazzi vestiti di bianco, sadici e col viso pulito da figli di papà, ricordano i drughi di Arancia Meccanica. Le uccisioni e la dilatazione del tempo, sono una messa in questione del nostro modo di osservare oltre che di quello di rappresentare la violenza.
Aggressivo, estenuante, critico e parodico contro le stesse critiche che mette in scena, Funny Games nel suo essere remake di se stesso è un'opera contemporanea che acquista valore e senso nella ripetizione.
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Trovare un motivo per godersi un genere violento, con la solita scusa dell'arte rappresentativa, è un compito difficile. Si confezionano due ore di scene sadiche e perversioni feticiste, per la gioia degli intellettualoidi che cercano una giustificazione nel soddisfare le proprie pulsioni che li accomunano ai più rozzi consumatori di horror B-movie.
un ouroboros. Haneke “gioca” col pubblico, quello di parte si intende, e fa bene. ce lo fa capire nella seconda parte, quando il protagonista michael pitt guarda diritto nella telecamera e ci chiede cosa stiamo pensando. mette poi in scena uno stratagemma geniale, quello del deus ex machina: il telecomando del televisore che in mano sempre al protagonista torturatore pitt, diventa strumento [...] Vai alla recensione »
Micheal Haneke regala allo spettatore uno dei thriller più spietati,crudi e psicologicamente insopportabili degli ultimi anni.rispetto al' originale (sempre diretto da haneke) il cast è migliore,più adatto ai ruoli.Il film è una critica alla società dello spettacolo.Il film ha più chiavi di lettura,che vanno analizzate tutte,perchè è un film [...] Vai alla recensione »
Autentico clone di Funny games girato in Austria, qui in versione americana. Avendo visto tutti e due posso dire di avere notato un migliorando. La personalità dei protagonisti è più forte e questo aumenta il contrasto con i suoi assasini. Grande violenza psicologica, dove le torture vengono prolungate, e i protagonisti sono costretti a fare dei giochi infantili.
Campagna americana. La perfetta famiglia americana di successo giunge nella sua magione di villeggiatura con barca annessa per due settimane di vacanza. Ma le cose vanno un po' di traverso: una coppia di ragazzi psicopatici sbucati dal nulla trasformerà la vacanza in incubo. Haneke gioca coi cliché del film horror. Programmaticamente e per partito preso, li stravolge, dissemina lungo tutto il film [...] Vai alla recensione »
Ottimo remake di Haneke del film del '97, il merito è tutto della straordinaria interpretazione degli attori, su tutti Peter e Paul che ricordano i drughi di Arancia Meccanica, ragazzi annoiati in cerca di violenza e divrtimento. E' uno di quei film che ti fa rimanere incollato alla poltrona, la tensione è alta, e proprio la lentezza del film contribuisce a far aumentare la suspance. [...] Vai alla recensione »
Discreto remake di un film di alcuni anni fa dello stesso regista Haneke. Una versione potente, cattiva, cruda, un misto tra thriller, horror e crudeltà gratuite di ogni genere. Un film folle e delirante, illogico ma con punte di folgorante logicità per come è costruito. Attori eccellenti nelle rispettive parti (Pitt autentica sorpresa, Roth perfetto) e regia illuminata, anche [...] Vai alla recensione »
Il buon Haneke è il tipico "intellettuale" piccolo borghese che predica bene e razzola male. Allora analizziamo accuratamente il punto di partenza "ideologico" del film. Haneke parte dalla solita banalità che i media, i film americani e i videogames alla GTA spettacolarizzano la violenza e bla bla bla. Per contrastare tutto questo, a rigor di logica, Haneke dovrebbe [...] Vai alla recensione »
Ci sono fondamentalmente tre modi di accostarsi al problema della violenza. Il primo è quello della compassione e del dramma: vi rientrano i film "drammatici" tradizionali, ma anche i film thriller e horror "seri", che rappresentano in modo diretto le nostre paure più profonde. Il secondo è quello del gioco e dell'ironia, il quale (checché ne dicano i moralisti) è un modo per smitizzare e giocare con [...] Vai alla recensione »
Si tratta di un film costruito con buona tecnica: scorrevole, di effetto (acuto il dosaggio delle scene), diligente fotografia, forti interpretazioni. Ciò detto, è un una storia che sinceramente disgusta e provoca avversione per chi l’ha inventata. Preoccupano le motivazioni di Haneke, nel tirar fuori certe iniziative “culturali”.
Non vorrei risultare antipatica facendo questa osservazione (ma sicuramente lo risulterò), però alla fin fine le previsioni mie e di quelli che la pensavano/pensano come me, si sono avverate: dopo mesi nessuno se lo ca*a più questo film! Altro che capolavoro assoluto che avrebbe cambiato la storia del cinema. A parte i copiosissimi giudizi negativi che leggo qua sotto (e che durano pagine!), è proprio [...] Vai alla recensione »
Michael Haneke rifà un suo stesso film austriaco riadattandolo per Hollywood. La pellicola conserva lo spirito originario, riportando sotto i riflettori la paranoia di giovanotti dall'aspetto angelico e rassicurante che li trasforma in cinici assassini. Rovinando in modo tragico una tranquilla vacanza sul lago di una famigliola borghese. Qualcosa che Kubrick già ci aveva fatto vedere 40 anni prima [...] Vai alla recensione »
Arancia Meccanica. Inevitabilmente la prima associazione che mi è venuta in mente guardando Funny Games è proprio con il capolavoro di Kubrik. Il perché è piuttosto semplice da spiegare: due ragazzi dai modi educati, candidi nei loro completi bianchi da golf e dall'aspetto pulito, che in realtà sono belve assetate di una violenza non motivata.
Una famiglia tranquilla. Una vacanza al lago. Due giovani vestiti da golfisti. Una noia mortale. Un promettente primo quarto d'ora lascia spazio ad una trama sconclusionata (nel senso letterale ed etimologico del termine), ad un montaggio di grado "salviamo il salvabile", ad un finale tanto scontato quanto inutile. Cosa si fa quando un'opera riesce così male? Si gioca la carta jolly della "critica [...] Vai alla recensione »
Dopo lo scarso riscontro del primo film, Haneke ci riprova con una produzione americana, riuscendo a fare per bene ciò che non era riuscito a fare dieci anni prima: sconvolgere e far riflettere il pubblico di larga scala. “Funny Games” è una specie di ammonimento nei confronti del pubblico cinematografico che vuole a tutti costi assistere la violenza in diretta e [...] Vai alla recensione »
Ann e George, con il figlioletto Georgie, si dirigono verso la loro casa sul lago, per trascorrervi un periodo di vacanza. Una volta arrivati sul posto, l’intera famiglia sarà presa in ostaggio da due ragazzi, che si sono introdotti in casa loro con una scusa. I registi che hanno realizzato remake dei loro film si contano sulle dita di una mano; Alfred Hitchcock ha rifatto “L’uomo [...] Vai alla recensione »
Se l'incipit è straordinario e riuscitissimo, con una suspance che si respira in ogni angolo della casa e in ogni sguardo, il sapore di un violento deja vu si fa sentire ben presto, e non certo in riferimento a remake o quant'altro. Il contrasto tra gentilezza e violenza efferata è un cocktail già lungamente sperimentato, e il regista sembrerebbe pretendere di esserne lo scopritore.
Dopo dieci anni, Haneke accetta la proposta di rigirare il suo Funny Games in lingua inglese, con a dispozione, attori famosi, e uno staff più fornito del suo predecessore. Il film risulta particolarmente brutto, sia per i clichè tipicamente hollywoodiana, sia per la sua inutilità, nel 2009. Il ricorso agli effetti visivi in alcune scene è di un impatto ottico pessimo, mentre la fotografia fredda rende [...] Vai alla recensione »
Una schifezza di film cosi era un pezzo che non lo vedevo!! LASCIATE PERDERE , buttate 2 ore di tempo e vi resta solo un malessere interiore! solo sadismo, violenza insensata surreale e stupida, senza nessuna trama precisa, ne nessuna morale, solo 2 idioti (iper-criminali) che ammazzano senza motivo delle normali famiglie in vacanza (bambini compresi)! mi stupisce che 2 attori del calibro della Watts, [...] Vai alla recensione »
Davvero un capolavoro. E' il remake step by step del film uscito una ventina d'anni fa. Ispirato alla violenza totale di arancia meccanica dove ragazzetti viziati di brave famiglie si dedicano a pratiche violente. L'aspetto mite ed anglosassone in camicetta bianca dei protagonisti stride con la loro fredda violenza un po' come le arie d'opera iniziali stridano con il metal seguente.
film veramente potente, nella sua semplicità e lentezza. Il fatto che il protagonista si rivolga allo spettatore o la scena del telecomando che riavvolge, sono delle prese per il culo, delle assurdità, che si integrano benissimo, perchè disturbano, spiazzano, deridono lo spettatore stesso. Tutta violenza senza una scena esplicitamente violenta,(della violenza ne sono rappresentati gli effetti, l'atto [...] Vai alla recensione »
Ha ragione Haneke quando dice che "Arancia Meccanica" spiega l'anti-violenza con metodi violenti, nella stessa maniera in cui "[...] non si può fare una dichiarazione antifascista con metodi fascisti", per dirla con le parole del regista. La dimostrazione lampante è che tra gli estimatori del capolavoro di Kubrick parecchi non ne hanno mai capito il significato, adorandolo proprio per le aberrazioni [...] Vai alla recensione »
La reazione dei genitori (non dico a cosa per chi non ha visto il film) non è minimamente rispondente alle situazioni reali. Il regista non ha saputo immedesimarsi in quello che può avvertire una mamma o un papà. Non è credibile neanche che con un solo colpo di mazza da golf si riduca un uomo (colpito al solo ginocchio) a una larva inutile incapace perfino a momenti di [...] Vai alla recensione »
uno dei peggiori film della storia del cinema. non ho mai visto un pubblico tanto adirato e deluso come alla proiezione di questo obrobrio...quei 5 minuti di telecamera fissa nel salotto dove si e' appena consumato un omicidio sono letteralmente terrificanti...il pubblico sbraitava e alcuni uscirono dalla sala. questo film e' a mio parere (e calcolate che io sono un enorme amante dei [...] Vai alla recensione »
non riesco prorpio a capire come questo film sia stato così tanto apprezzato dalla critica, non voglio dire che "è un film che non è riuscito ad esprimere quello che voleva", dico invece che è solo e semplicemente BRUTTO. Alcuni hanno osato paragonarlo ad arancia meccanica... ma siamo matti??????? arancia meccanica è un capolavoro in tutto e per tutto: musiche, sceneggiatura, inquadrature, ecc.
certo che se il cinema di adesso è questo.........siamo proprio messi male!
Mi è piaciuta la tua recensione, anche se hai reso perfettamente lo spirito del film e l'intento del regista, devo confessare però che a me il film non è piaciuto. Cosa ha fatto il regista di straordinario? mi ha dimostrato di capire cosa voglio e che sono viziato? ha previsto cosa prevedeva il pubblico e non gliel'ha dato? e dov'è la genialata? Io [...] Vai alla recensione »
Molti film possono vivere anche a proiezione ultimata. Funny games non esiste se non viene guardato. Il film è costruito esclusivamente per violentare lo spettatore. La tecnica, non nuova, consiste nel creare una situazione iperreale che metta in rilievo l'atrocità irreale. Se volete un altro esempio guardate "La ceremonie - Il buio nella mente". [...] Vai alla recensione »
Non sono un "Ammiratore" del primo film, però più politicamente scorretto; un pò perché nella tranquilla(?) Austria venivamo a contatto con l'irruzione di un paio di giovanotti nella casa di una povera disgraziata, un pò in sé e per sé, perché era il primo.Qui, scusando il gioco di parole, il modello è sostanzialmente la famiglia modello(Non manca nemmeno il cane, che è il primo a morire) dove una [...] Vai alla recensione »
Pesante, forte, difficile da digerire, custode di perenne angoscia... ma da poter definire in 1 sola parola unico. 1 film ribelle agli attuali, 1 film diverso e un film che lascia il markio di fabbrica ben impresso dentro di noi grazie al suo innato senso di violenza ed imprevedibilità della successioni dei terribili ftt ke faranno a pezzi 1 ordinaria e media famiglia borghese giunta in vacanza nella [...] Vai alla recensione »
il film più stupido ed insignifante che abbia mai visto votato con quattro stelle roba da matti
Ho potuto guardare per la prima volta questo film particolare su sky. Particolare perchè non è il solito thriller violento ma col lieto fine. E' più che altro un'analisi del cinema stesso, in particolare del cinema violento a cui siamo ormai abituati. Emblematica la scena del riavvolgimento del nastro: Naomi Watts è riuscita a sparare al complice di Michael Pitt, ma quest'ultimo con un telecomando [...] Vai alla recensione »
Diamo per buono che il tutto abbia un senso. Diciamo che questo film è un portatore sano di un messaggio insano (almeno per il cinema odierno). Diamo per buono che il film riesca nel suo obiettivo...e recapiti il messaggio codificato (manco troppo)... ...prendere in giro lo spettatore, spiazzarlo, distaccarlo (con le continue chiacchierate con il pubblico, gli ammiccamenti in camera, il magico telecomando [...] Vai alla recensione »
Un film pessimo e ripugnante! Non merita alcuna stella e dovrebbe essere vietato a tutti, non solo ai 14enni. E' un film clandestino per tutta la feccia che potrebbe imitarne le "gesta" in una società sempre più folle e violenta! La morale è messa al cantuccio non punendo i due pazzi assassini; regista ti potevi masturbare quel giorno invece di pensare un film così [...] Vai alla recensione »
Mi è molto difficile scrivere la recensione di "Funny games" perchè lo reputo un film di difficile interpretazione; un mix di sadicismo e paura che incolla lo spettatore e lo obbliga ad assiste all'impossibile salvezza dei malcapitati. La violenza, fastidiosa nella sua eccessività che si evolve fino a divenire ripugnante nel momento dell'uccisione [...] Vai alla recensione »
Film lento, senza senso!!!! Non ha una trama!!! Mai visto un film così brutto!!! Non guardatelo!!!
Se c'è una cosa che davvero mi è parsa "brillante" in questo film, e nel vero senso della parola, è stata la regia, fantastici movimenti della telecamera, inquadrature originalissime e perfette, per non parlare del montaggio sonoro, davvero eccezionale. Ma nel cinema, si sa, se il contenuto di un film non è buono l'aspetto tecnico è poco relativo per la recensione finale.
dò 2 stelle Non dico che è inutile; Funny Games è un film unico, raro, si distacca completamente da i film a cui siamo abituati; ovvero mi spiego: in FG non trovate nè colpi di scena (anzi uno, ma appositamente "fake"), nè cambi di percorso, nè lieti fine. Haneke critica lo storytelling tipico holliwoodiano e non. Ammetto IO stesso che le mie 2 stelle sono frutto inconscio della mia non "prontezza": [...] Vai alla recensione »
Sicuramente un film molto studiato e che incuriosisce, però non mi ha convinta. A tratti molto lento (volutamente lento) e che mai accontenta lo spettatore. A mio parere, lascia lo spettatore troppo deluso e la storia è un po' troppo scarsa.
Remake fatto unicamente per metterci famosi attori americani al posto degli sconosciuti attori austriaci dell'originale. Che rimane un capolavoro, così come gli attori originali erano molto più adatti e convincenti di quelli yankee. Mai visto un film più identico all'originale di questo, e forse mai visto un remake di un film fatto dallo stesso regista del film.
Ho visto il film ieri sera si Italia 1.Bello o brutto che sia mi ha ricordato moltissimo"Arancia meccanica"E poi mi ha lasciata molto turbata al pensiero che la finzione possa tramutarsi in orrida realtà. Bravissimi gli attori. Non sono riuscita a vedere l'uccisione del bambino.La mia emotività me lo ha impedito.
Mi è piaciuto, solo che l'idea non è affatto originale, non può che ricordarmi il sadismo, il cinismo, l'insensatezza, i capelli biondi e i vestiti bianchi di Arancia Meccanica
Non ho ancora visto la prima versione di Haneke ,ma penso non cambi molto; film decisamente spiazzante , fuori dagli schemi del thriller come lo conosciamo ,ove niente va come ci si aspetta,i buoni soccombono piuttosto passivamente ed i cattivi trionfano. (ci sara' un sequel???). Elementi che sembrano importanti e risolutivi non hanno seguito (il coltello sulla barca ),le scene piu' [...] Vai alla recensione »
Non ho retto a vedere questo film per intero. Disgustosto, noioso e sensa senso, con un attore, Mike Pitt, molto sgradevole e specializzato nell'interpretare personaggi perversi. Mi stupisco poi che attori del calibro di Naomi Watts e Tim Rhot abbiano accettato di far parte del cast. Filo conduttore è la violenza fine a se stessa; Il soggetto, la sceneggiatura e la scenografia sono frutto [...] Vai alla recensione »
un film dove la violenza viene sminuita , viene resa quasi banale dovuta irriverente , riesce il film neanche a comunicare pietà e compassione e a la violenza a risultare quasi giocosa .. be che dire ..bravi tutti gli attori in questo gioco perverso e squallido dei due aguzzini la mia critica è un altra ..un film del genere e non voglio cadere nel banale e nel propagandistico , è assolutamente [...] Vai alla recensione »
I miei massimi e più sinceri complimenti a Romeo79: egli ha saputo descrivere in maniera perfettamente lineare l'essenza di questo film, specialmente in riferimento al ruolo capovolto dello spettatore. Nulla, in quest'opera, è stato lasciato al caso: ogni singolo elemento della narrazione contribuisce a ricreare l'atmosfera di un'implosione, laddove a muovere [...] Vai alla recensione »
Il film secondo me non è affatto una schifezza. Quello che mi ha lasciato perplesso è stato il modo con cui è stato affrontato il tema, del resto già visto il altri film, della violenza senza senso e fine a sè stessa e del compiacimento con cui il regista si è divertito a scaricarla sullo spettatore. Purtroppo ai giorni nostri molto spesso la realtà della cronaca quotidiana supera qualsiasi fantasia [...] Vai alla recensione »
Buone interpretazioni, ma scene da incubo! Non lo rivedrei una seconda volta: la prima mi è bastata!
Non c'è una fine,in Funny Games (Funny Games, Usa, Francia, Gran Bretagna, Austria, Germania e Italia, 2007, 111'). E non c'è un fine, nella "tranquilla" mania omicida di Paul (Michael Pitt) e Peter (Brady Corbet). Tutto accade nel gelo dell'indifferenza. O forse niente accade davvero, nonostante l'orrore. Forse basterebbe un rewind, perché l'incubo scomparisse.
Soffrire al cinema con l'alibi della provocazione? Chi vuole s'accomodi. Nel presentare il remake del suo Funny Games, l'austriaco Michael Haneke sostiene: «Cerco di mostrare la violenza per come essa è davvero, il dolore, le ferite inflitte da un essere umano a un altro. Una cosa difficile da mandar giù». La prima versione, girata in tedesco nel 1997, ebbe una diffusione limitata, ecco allora l'idea [...] Vai alla recensione »
Arriva proprio allo scadere della stagione uno dei film più interessanti, ma anche il più disturbante e angoscioso dell'anno. Funny games mette in scena il sequestro di una famigliola americana da parte di una coppia di adolescenti in tenuta da tennis e guanti bianchi. Nella sua esibita normalità, il prologo è stranamente gravido di presagi. La tragedia comincia con la richiesta di uova, secondo gli [...] Vai alla recensione »
Ultraviolenza al cinema. Il dibattito è aperto da sempre con la partecipazione un po' di tutti: competenti e incompetenti, laici e devoti, moralisti ed edonisti, anime tremule e cinici intellettualoidi. «Funny Games» è, in questo senso, il titolo perfetto per riaccendere la mischia; anche se, come ampiamente divulgato, non si tratta altro che del rifacimento maniacalmente minuzioso (stesso titolo, [...] Vai alla recensione »
Non era mai accaduto che un regista, sia pure dopo dieci anni e in un altro Paese, con altri interpreti, rifacesse interamente un suo film non solo riproponendo g]i stessi schemi narrativi ma anche le stesse immagini con cui li aveva rappresentati, una inquadratura dietro l'altra. Lo ha fatto oggi Michael Haneke che nel cinema austriaco in cui finora aveva operato si era distinto con film riarsi e [...] Vai alla recensione »
Un vero rompicapo la storia del film di Haneke, remake americano del capolavoro austriaco con lo stesso titolo dello stesso diabolico regista nel 1997. Tra l'onginale e la copia inquadrature e dialoghi quasi si sovrappongono, perfino i primi piani e i giochi di profondità si rispecchiano al millimetro. Eppure tutto è diverso perché sono diversi i volti, quasi tutti famosi del film americano, il che [...] Vai alla recensione »
Più che un remake è un calco. Più che un rifacimento, una fotocopia. Con questo Funny Games americano, identico a quello austriaco uscito in Italia esattamente dieci anni fa, Michael Haneke, il regista di Il tempo dei lupi, Codice privato, Niente da nascondere, compie un gesto mai visto prima. Un gesto che è insieme di innegabile superbia (se un film era perfetto perché cambiarlo?) e di grande umiltà [...] Vai alla recensione »
Cerco di mostrare la violenza per come essa è davvero: una cosa difficile da mandar giù. Voglio mostrare la realtà della violenza, il dolore, le ferite inflitte da un essere umano all'altro... Reagivo a un certo tipo di cinema americano, alla sua violenza, al suo essere naïf, al modo con cui gioca con gli esseri umani». Una decina d'anni fa, nel 1997, il cinquantenne regista austriaco Michael Haneke [...] Vai alla recensione »
Cos'è Michael Haneke? Un genio, un provocatore, un furbacchione? Negli ultimi decenni solo il sopravvalutatissimo (per chi scrive, ma c'è chi lo mette nel l'Olimpo dei registi) Lars VonTrier è stato al centro di feroci dibattiti come l'autore austro-bavarese. Da La pianista a Cachè, è stato vivisezionato, come lui fa con i modelli cinematografici e sociali, divenendo oggetto di culto e scandalo.
Perché rifare un film esattamente uguale all'originale, salvo gli interpreti? Perché uno degli attori (Ulrich Mühe) del primo Funny Games (Giochi divertenti) è morto e perché gli altri, seppur vivi, recitano solo in tedesco. Di qui l'idea di un altro cast, anglofono, per rifare Funny Games, sebbene siano vivi i quattro quinti di coloro che hanno visto il precedente.
It is customary to describe film directors who keep a tight rein on their audience’s responses, who coldly and meticulously manipulate emotion, as sadists. Not necessarily in a bad way; filmmaking is to a large degree an art of control. Alfred Hitchcock, Stanley Kubrick and Steven Spielberg can all, with some justice, be accused of sadism, a charge that hardly detracts from — indeed, that helps to [...] Vai alla recensione »
En 1997, le cinéaste autrichien Michael Haneke faisait scandale au Festival de Cannes avec Funny Games, un film relatant le calvaire d'une famille de bourgeois aisés en vacances, humiliée et torturée sans mobile par deux jeunes gens. En réalisant, dix ans après, quasiment plan par plan, un remake américain de son propre film, Michael Haneke ne pouvait pas ne pas savoir que le temps passé entre les [...] Vai alla recensione »
Una provocazione, una sfida, una gran botta di ego. La scelta dello psico-cineasta (nel senso di ex psicanalista) tedesco, austriaco d'adozione, Michael Haneke di rifare tale e quale un suo film precedente può essere vista e giudicata da diverse prospettive. I fatti sono i seguenti. Nel 1997 dall'Austria arrivò nelle nostre sale il primo Funny Games dell'allora sconosciuto Haneke.
If you are in the market for unspeakable horror but wouldn't be caught dead slinking into "Saw IV," Michael Haneke is definitely the go-to guy for you. “Funny Games,” his latest postmodern smackdown, is about a happy middle-class couple and their young son whose summer cottage is invaded by a pair of psychos. The night I saw the film, the audience had a look of expectant dread as the house lights lowered. [...] Vai alla recensione »
Remake precisissimo – inquadratura per inquadratura, battuta per battuta, sevizia per sevizia – del "Funny Games" che il regista austriaco Michael Haneke ("La pianista") realizzò in patria 10 anni fa. Vi affrescava il sadismo allo stato puro, quello che non ha bisogno di spiegazioni. Nella quieta cornice di un lago alpino, due lindi ragazzi in guanti bianchi e completino da tennisti massacravano lentamente [...] Vai alla recensione »
Funny Games 1997. Un giorno d'estate radioso, bellissimo, due giovani eleganti vestiti con il bianco del tennis, arrivano a una villa sul lago, e vi portano l'orrore. "Funny Games" 2008. Un giorno stupendo d'agosto, due ragazzi elegantissimi arrivano a una villa e vi portano lo spavento. I due film sono pressoché identici: una volontà (o un capriccio) dell'autore, secondo il quale il pubblico americano [...] Vai alla recensione »
L'intelligenza e la crudeltà di Michael Haneke sono ben noti in tutta Europa. Ma gli americani si sono trovati a scoprire lo straordinario regista austriaco in due Luoghi di culto cinefilo, le retrospettive del Museum of Modern Art e dell' Harvard Film Archive. Per cui quando poi è arrivato nei cinema Funny Games, il primo suo film senza sottotitoli ma girato e prodotto in America, sono rimasti senza [...] Vai alla recensione »