Funny Games |
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Un film di Michael Haneke.
Con Naomi Watts, Tim Roth, Michael Pitt, Devon Gearhart.
continua»
Thriller,
durata 111 min.
- Gran Bretagna, USA, Francia, Austria, Germania, Italia 2007.
- Lucky Red
uscita venerdì 11 luglio 2008.
- VM 14 -
MYMONETRO
Funny Games
valutazione media:
3,41
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Noir in bianco
di Lietta Tornabuoni L'Espresso
Funny Games 1997. Un giorno d'estate radioso, bellissimo, due giovani eleganti vestiti con il bianco del tennis, arrivano a una villa sul lago, e vi portano l'orrore. "Funny Games" 2008. Un giorno stupendo d'agosto, due ragazzi elegantissimi arrivano a una villa e vi portano lo spavento. I due film sono pressoché identici: una volontà (o un capriccio) dell'autore, secondo il quale il pubblico americano non sarebbe mai e poi mai arrivato a comprendere un film che era stato realizzato per gli europei. L'autore è una figura fiabesca, un austriaco sessantenne dalla apparenza vecchissima, con una piccola faccia grinzosa e molto concentrata, come di chi si occupasse esclusivamente di valori metafisici o di valori chimici. Le torture del film, che proprio per la sua durissima crudeltà sollevò al Festival di Cannes una grande inquietudine e grande paura, sono semplici. Subito all'inizio, i due ragazzi spaccano una gamba al padrone di casa, rendendolo così impotente e costretto a strisciare penosa mente per terra. Per il resto, le torture sono di carattere psicologico, parole e fatti insolenti e mortificanti, umiliazioni, ironie beffarde, ordini padronali. L'effetto è quello peggiore. Nel 1997 era la prima volta che l'autore firmava un film e tuttavia l'impressione suscitata da quell'orrore è stata molto grande, molto profonda. Intorno alla violenza verbale o psicologica splende nel film la bellezza assoluta della natura, la bravura delle persone, la splendida reazione del mondo di fronte alla natura umana così abbietta e infame. Non è il solo film che l'autore abbia prodotto né realizzato: ci sono stati thriller su famiglie fuggitive e rifugiate durante la Seconda guerra mondiale, ci sono state storie confuse di guerra e di colpe dei francesi in Algeria. Eppure da Haneke ci si aspetta sempre e soltanto l'ultima pagina dell'orrore pieno.
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