
Anno | 2022 |
Genere | Horror, Thriller, |
Produzione | Norvegia |
Durata | 100 minuti |
Al cinema | 127 sale cinematografiche |
Regia di | Kjersti Helen Rasmussen |
Attori | Eili Harboe, Herman Tømmeraas, Dennis Storhøi, Peter Førde, Preben Hodneland . |
Uscita | mercoledì 11 giugno 2025 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,50 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 10 giugno 2025
Per Mona e Robby tutto scorre nel migliore dei modi e non si accorgono dell'arrivo di un demone che tormenterà Mona. The Dark Nightmare è 13° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 5.809,00 e registrato 1.636 presenze.
CONSIGLIATO NÌ
|
Robby e la sua compagna Mona vanno ad abitare in un grande appartamento che hanno appena comperato. La casa è venuta a buon prezzo perché vi è morta da poco una donna incinta e inoltre necessita di una profonda ristrutturazione che la coppia intende realizzare con le proprie mani. In realtà, dato che Robby è molto impegnato con il suo lavoro, Mona, momentaneamente disoccupata ma con ambizioni di diventare stilista, deve pensare a tutto da sola. Lo fa piena di buona volontà, ma la situazione presenta ben presto delle crepe che vanno ben oltre quelle nella tappezzeria. La coppia di vicini, infatti, è molto strana: si sentono continui litigi e il loro neonato piange spesso. Inoltre, Mona comincia ad avere incubi ricorrenti ed episodi di sonnambulismo. La vicina, apparentemente per caso, la porta alla conferenza di un dottore sui problemi del sonno e in particolare sulla figura del Mara, un demone che abita gli incubi delle persone sin dall'antichità. Mona comincia a temere che sia il suo caso.
Il film contiene diverse anime e sembra indeciso su quale abbracciare compiutamente, finendo per rimanere sostanzialmente irrisolto, pur mostrando diversi meriti nella messa in scena.
Tra elementi che fanno pensare a una casa infestata e altri che si soffermano su una figura mitologica che si mette in contatto con gli umani attraverso i loro sogni, ma aspira a entrare nel mondo reale, come una sorta di Freddy Krueger con un retroterra "storico", a prevalere, sotto il profilo della credibilità drammatica, sembra però soprattutto il racconto di un rifiuto della maternità che la protagonista del film cerca di riuscire ad affermare in un contesto che tende a negarle la possibilità di decidere sul punto.
E questo non solo quando, come la Rosemary di Rosemary's Baby, Mona si rende conto - o crede di rendersi conto - di portare in grembo un figlio demoniaco e vorrebbe liberarsene. L'appartamento grande e fatiscente è un ambiente che ben si presta a fungere da scenario adatto a creare un'atmosfera ambigua e ricca di frammenti disordinati di un passato sinistro e l'esordiente Kjersti Helen Rasmussen, autrice anche della sceneggiatura, riesce nell'intento di immergere la vicenda in un clima di costante incertezza e di sottile inquietudine, aiutata in questo dalla efficace fotografia di Oskar Dahlsbakken. Solo che la storia si dilunga, si ripete e divaga senza generare con continuità sufficiente tensione, abbracciando un approccio, a un certo punto, "scientifico" del problema con la figura poco convincente del dottor Aksel, che prelude a un finale che oscilla tra il ridondante e il confuso. Anche se, va detto, proprio gli ultimi istanti sono quelli più incisivi e mostrano una decisione e una "cattiveria" di cui il film avrebbe probabilmente beneficiato anche in precedenza.
Eili Harboe aveva destato un'ottima impressione qualche anno fa come protagonista di un riuscito horror, Thelma. Qui si conferma un'attrice molto brava ed è proprio il suo personaggio - anche per il modo in cui lo interpreta in un contesto di personaggi banali come il fidanzato o generici come tutti gli altri - a essere la cosa migliore del film: una donna che vuole realizzare sé stessa a modo suo e si ritrova sostanzialmente da sola a combattere contro i demoni propri e altrui e anche contro gli obblighi sociali e familiari che vorrebbero indirizzare pesantemente le sue decisioni.
Una giovane coppia non dovrebbe mai acquistare un appartamento da ristrutturare in un vecchio palazzo un po' cadente, nel quale sono accadute morti strane, e con dei vicini litigiosi e inquietanti. Ma è evidente che Mona e Robby, i due protagonisti di The dark nightmare, non hanno mai visto Rosemary's baby e quindi ci cascano con tutte le scarpe. Quando poi Robby diventa ossessionato dall'idea di avere [...] Vai alla recensione »
Una giovane coppia, Mona e Robby, si trasferisce in un nuovo appartamento, comprato a poco prezzo perché lì dentro sono accaduti strani eventi. Accanto a loro vivono dei vicini misteriosi, che entrano inquietantemente nelle loro vite. Mona inizia a soffrire di disturbi del sonno, che le provocano allucinazioni. Tra realtà e incubo, ad un certo punto viene scelta da un demone per dare alla luce il proprio [...] Vai alla recensione »
Sospeso tra elementi del folklore germanico e slavo e dramma psicologico/ thriller, The Dark Nightmare viene confezionato come un horror "classico "ma ha l'obiettivo finale di parlare soprattutto di altre tematiche, come la non accettazione della maternità, ad esempio. Si parte dall'idea di un elemento popolare, i Mare, i terribili demoni che torturano i neonati nel sonno per poi approfondire tematiche [...] Vai alla recensione »
Il Mare è un demone femmina della mitologia scandinava, tedesca e polacca che ti "cavalca il petto" mentre dormi provocando incubi atroci. È quel che accade a una ragazza, Mona (Eili Harboe, molto brava), insieme ad altri disturbi del sonno tra i quali il sonnambulismo. Ossessionata dalla maternità, Mona entra in un vortice dove realtà e sogno si confondono.
Che cos'è e che valore ha un sogno? Che impatto ha nella nostra vita? Quando sogniamo, cosa e chi sogniamo? Esiste il sogno o la realtà (sensibile)? Si possono dissociare i due livelli? Per la sua prima regia, la norvegese Kjersti Helen Rasmussen (anche sceneggiatrice) sceglie di risvegliare - fuori tempo massimo - discussioni che la psicanalisi in primis, cinema, letteratura e tutte le arti poi, [...] Vai alla recensione »