Titolo originale | Trois amies |
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 117 minuti |
Regia di | Emmanuel Mouret |
Attori | Camille Cottin, Sara Forestier, Damien Bonnard, Vincent Macaigne, India Hair Grégoire Ludig. |
Uscita | giovedì 19 giugno 2025 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,36 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 24 aprile 2025
Tre amiche (Joan, Alice e Rebecca), i loro mariti, compagni e amori nelle diverse variazioni del sentimento.
CONSIGLIATO SÌ
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Joan non è più innamorata di Victor e si sente disonesta con lui. Alice, la sua migliore amica, la rassicura: lei stessa non prova alcuna passione per Eric eppure il loro rapporto va a meraviglia! Lei non sa che lui ha una relazione con Rebecca, la loro comune amica... Quando Joan decide finalmente di lasciare Victor e lui scompare, le vite dei tre amici e le loro storie vengono sconvolte.
La Francia, come è noto, è la patria del marivaudage, quella forma teatrale creata da Pierre de Marivaux nel Settecento in cui l'intreccio d'amore assumeva forme leggere, eleganti e al contempo anche molto raffinate.
Il cinema ha trovato tra i suoi profondi cultori Eric Rohmer e oggi ha in Mouret il più qualificato estimatore. La sua sceneggiatura, scritta insieme a Carmen Leroi, assume sin dall'apertura il carattere della narrazione con una voce off che ci guida a conoscere luoghi e personaggi dichiarando poi il proprio coinvolgimento nella vicenda. È con grande sensibilità che vengono descritti e sviluppati i protagonisti legati da reciproca conoscenza che è data da legami di coppia, di amicizia oppure generati da nuovi incontri. Ognuno ha un mondo interiore ed affettivo che spesso si trattiene dal rendere noto, per i più diversi motivi, a chi è più vicino. Mouret ne osserva i nascondimenti, le rivelazioni, le fughe in avanti e il bisogno di stabilità spesso in agguato e desideroso di vantare la propria sussistenza. Lo fa senza mai giudicare, piuttosto mettendosi a fianco di ognuno di loro disposto ad ascoltarne le ragioni e a comprenderne gli errori che sono dettati dal bisogno di dare un nuovo senso a quella parola (Amore) che si riteneva ormai definita e che invece presenta continuamente nuove possibili letture.
Letture che però si vorrebbero stabilizzare (magari una volta per sempre) e che invece si rivelano in preda delle sottili ma penetranti correnti del senso di colpa, o magari dell'avventura con qualcuno a cui non si è disposte/i a rivelare tutto. Le convergenze e divergenze si succedono ma quelle che un tempo si chiamavano agnizioni non assumono mai (tranne che in un caso) la dimensione del dramma. Il dolore, i mutamenti che il sentimento e il procedere del tempo può comportare in uno dei due componenti della coppia mentre l'altro rimane ancorato alle fasi dell'innamoramento, vengono declinati senza didascalismi ma, ancora una volta, con estrema attenzione alle psicologie individuali. Grazie a personaggi che si fanno persone e come tali agiscono. Con molte delle possibili contraddizioni che appartengono all'animo umano.
Mettete tre amiche e il loro concetto dell'amore: la prima, A, non ama più il suo compagno e, sentendosi ipocrita e non volendo continuare a mentire, lo lascia; la seconda, B, non ama più il suo compagno ma gli fa credere di amarlo ancora, perché sta troppo bene così, e a tal punto non ha rimorsi per il fatto di fingere amore che si fa un amante; la terza, C, è [...] Vai alla recensione »
«La gente preferisce i titoli allegri» dice un personaggio, e in modo non dissimile Mouret semplifica dietro le sue tre amiche la rete di amori, disamori, tradimenti e separazioni che si susseguono a spron battuto in due ore di insuperabile sintesi di scrittura, aperte e chiuse dalla voce narrante dell'attore feticcio Vincent Macaigne. Una ronde che, come spesso nell'autore francese, guarda a Woody [...] Vai alla recensione »
La dolcezza dei tradimenti: commedia giusto un po' rohmeriana (per la nettezza dei piani di slittamento delle relazioni sentimentali) e anche un po' lelouchana (per la disposizione obliqua del destino di fronte alla volontà dei personaggi). Parliamo del nuovo film di Emmanuel Mouret, Trois amies, in Concorso a Venezia81: titolo che non lascia alternative alla sinossi, essendo questa esattamente una [...] Vai alla recensione »
Al contrario Trois amies è un girotondo sentimentale di garbata inconsistenza, dove la prima amica si scopre non più innamorata del partner salvo colpevolizzarsi per la sua morte; la seconda ha una relazione clandestina col marito della terza, che inizia una storia con un pittore ma, subodorato il tradimento, si accende di nuovo amore per il consorte.
Emmanuel Mouret continua a raccontare, con la leggerezza elegante che lo contraddistingue, le infinite complicazioni della relazione amorosa. Come sempre si ragiona, si ride e ci si commuove intorno ai personaggi che la sua scrittura alleniana, raffinatissima ma mai artificiosa consegna ai corpi degli attori che evidentemente e incondizionatamente ama e guida cercando e trovando profonda sintonia. Vai alla recensione »
C'è un momento chiave in Trois amies, dodicesimo lungometraggio da regista per il marsigliese Emmanuel Mouret che viene presentato in concorso alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, un momento utile a scendere in maggior profondità per cogliere le reali sfumature di un racconto che per il resto potrebbe apparire la mera copia carbone di istanze autoriali altrui - su cui si tornerà [...] Vai alla recensione »
Trois amies è il dramma sentimentale incentrato sull'amore presentato in Concorso dal regista francese Emmanuel Mouret. Joan non è più innamorata del marito Victor e passa le notte insonni mangiata dai sensi di colpa. L'amica Alice, però, la rassicura: l'amore e la passione non sono destinati a durare per sempre in una relazione, tanto che lei stessa non è più innamorata del marito, Eric, eppure la [...] Vai alla recensione »
Arriva sempre quel momento in cui un regista francese (di natali o d'adozione poco cambia) si misura con uno dei grandi topos del cinema locale: la ronde, parola-mondo che fa paradigma dal capolavoro di Max Ophüls, ovvero la corale di varie coppie i cui destini amorosi s'intrecciano in un girotondo potenzialmente infinito. Stavolta è il turno di Emmanuel Mouret, grande erede di quella tradizione sempre [...] Vai alla recensione »
Con Trois amies, Emmanuel Mouret prosegue la sua indagine sentimentale, che prova a tracciare tutta la gamma di emozioni messe in moto da questa cosa strana e incomprensibile che è l'amore. Il solito gioco di incontri e separazioni, di occasioni fugaci, di felicità promesse e di slanci trattenuti, ma stavolta raccontato dalla prospettiva di un altro tipo di legame: la grande amicizia di tre donne che [...] Vai alla recensione »