Volveréis - Una storia d'amore quasi classica

Film 2024 | Commedia, 114 min.

Regia di Jonás Trueba. Un film Da vedere 2024 con Itsaso Arana, Vito Sanz, Fernando Trueba, Andrés Gertrúdix, Francesco Carril. Cast completo Titolo originale: Volveréis. Genere Commedia, - Spagna, 2024, durata 114 minuti. Uscita cinema giovedì 12 giugno 2025 distribuito da Wanted. Oggi tra i film al cinema in 5 sale cinematografiche - MYmonetro 3,25 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi Volveréis - Una storia d'amore quasi classica tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento giovedì 12 giugno 2025

Una coppia decide di celebrare la propria separazione con una festa. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Lumiere Awards, 2 candidature a Goya, Volveréis - Una storia d'amore quasi classica è 49° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 1.009,00 e registrato 6.887 presenze.

Consigliato sì!
3,25/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,50
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Una commedia ironica e garbata sul senso stesso dello stare insieme e sulla natura contraddittoria dell'amore.
Recensione di Claudia Catalli
mercoledì 28 maggio 2025
Recensione di Claudia Catalli
mercoledì 28 maggio 2025

Dopo quindici anni insieme, la regista Ale e l'attore Alex decidono di separarsi e organizzare una grande festa di separazione. L'idea, venuta al padre di lei, li esalta parecchio, tanto che iniziano a organizzare tutto insieme, ad avvisare gli amici e ad invitarli. Più ne parlano più sembrano convinti, per quanto la domanda ricorrente di tutti sia se davvero vogliano separarsi o se sia solo un modo come un altro per restare insieme. Nel frattempo i due stanno girando un film proprio su questo stesso tema.

Una commedia antiromantica agrodolce e, insieme, un gioco metacinematografico.

È Volveréis dell'autore spagnolo Jonàs Trueba, figlio d'arte di Fernando Trueba, che per questo suo nuovo lavoro sceglie di citare esplicitamente non solo Stanley Cavell, con la sua teoria secondo cui «il cinema può renderci migliori», ma anche Søren Kierkegaard. Ne "La ripetizione" il filosofo scriveva: «L'amore della ripetizione è l'unico amore felice. La sua peculiarità è la beata sicurezza dell'istante». È l'amore che mette in scena, attraverso la routine - mai noiosa - dei suoi protagonisti Ale e Alex, due artisti del cinema che mentre realizzano un film scelgono un gran finale per la loro (vera) storia d'amore: «Come un matrimonio, ma al contrario».

Firmando una commedia arricchita di citazioni e parecchio verbosa, il regista fa entrare subito il pubblico a casa dei protagonisti, i convincenti Itsaso Arana e Vito Sanz. Fa sorridere che il ruolo-chiave del padre di lei, che mette a disposizione la sua casa per l'attesa festa di separazione, sia stato affidato proprio a Fernando Trueba, cineasta noto per aver realizzato Belle Epoque che vinse l'Oscar come miglior film straniero nel 1993, nonché vero padre del regista.

Ad ogni modo, al centro della storia c'è una coppia che prima di cedere alla stanchezza dell'inevitabile decide di imbarcarsi in un'impresa bizzarra: mettere in piedi una festa di separazione amichevole, e il bello è che dagli inviti all'allestimento decideranno tutto insieme i due futuri ex, proprio come una coppia, la coppia che attualmente ancora sono. Restano coppia anche quando decidono di stare lontani, di separare spazi in casa e abitudini una volta condivise, di annunciare il loro progetto agli amici e ai parenti basiti, di invitarli a questo loro grande evento a cui tengono moltissimo. Restano coppia persino mentre lavorano, tanto che la vita dentro e fuori dal set in più sequenze sembra confondersi.

Ed è proprio questo continuo gioco metanarrativo che spiazza il pubblico, in positivo o in negativo a seconda dei gusti, la cui insistenza non sempre giova al ritmo e alla fluidità del film.

Un'opera decisamente curiosa, che tuttavia per tema e soggetto ricorderà agli spettatori italiani Una relazione di Stefano Sardo, che nel 2021 raccontava proprio la separazione di una coppia, Alice e Tommaso, dopo 15 anni di convivenza. Quella di Trueba, che ha già vinto come miglior opera europea al Festival di Cannes 2024, pur non essendo un'opera che spicca per originalità narrativa si rivela comunque una commedia ironica e garbata sul senso stesso dello stare insieme, sui sentimenti, sui dubbi e sulla natura spesso contraddittoria dell'amore, che promette agli spettatori esattamente tutto quello che preannuncia già dall'inizio. Ovvero, una grande e memorabile festa.

Sei d'accordo con Claudia Catalli?

Tutti i film da € 1 al mese

Powered by  
FOCUS
INCONTRI
lunedì 9 giugno 2025
Paola Casella

È figlio del celebre regista spagnolo Fernando Trueba, premio Oscar per Belle Époque, e della produttrice Cristina Huete, nonché nipote del regista David Rodriguez Trueba, ma il 43enne Jonás Trueba ha seguito un precorso tutto suo e sta lasciando una traccia ben precisa con il suo cinema fortemente autoriale. Alla rassegna di cinema spagnolo La Nueva Ola Trueba ha presentato il suo ultimo film, Volveréis, storia romantica agrodolce di una separazione così amichevole che i due protagonisti decidono di celebrarla con una festa. Volveréis uscirà nelle sale italiane il 12 giugno.

Come è nata l'idea del film?
Un mio film non nasce mai da un'idea, ma da un desiderio. Volevo riunirmi con la mia troupe e i miei attori preferiti, e volevo provare qualcosa di simile a una commedia. Poi mi sono ricordato di quella frase che avevo sentito dire una volta da mio padre: "Dovremmo celebrare le separazioni, non le unioni".

Perché era importante che i protagonisti lavorassero nel cinema?
All'inizio, era solo l'opzione più semplice; in seguito, ci siamo resi conto che ci permetteva di esplorare la confusione che proviamo tra cinema e vita, e di ridere di noi stessi più apertamente. Ma il film avrebbe potuto funzionare anche se fossero stati una coppia di giornalisti, di avvocati o di qualsiasi altra libera professione; avrebbero potuto persino lavorare insieme in un negozio o in una panetteria. Ciò che ci interessava era descrivere gli aspetti belli, ma anche complessi, del lavorare insieme, e quanto sia difficile separare la vita dal lavoro con il proprio partner.

C'è un aspetto metacinematografico, in cui lo spettatore è sempre attento alla messa in scena e all'artificio dell'azione.
Non mi è mai piaciuto il concetto di "metacinematografico"; mi sembra molto contorto... Non intendevamo giocare con lo spettatore attraverso l'artificio, ma piuttosto trasmettere la sensazione di confusione tra vita e cinema, e come i personaggi giochino e si divertano con questa confusione, ma anche ne soffrano. Quello che mi piace è che lo spettatore viva il film come un'arte, come qualcosa che stiamo creando.

Perché la musica nel film è spesso diegetica?
Adoro la musica quando viene riprodotta nello spazio. Mi piace vedere i personaggi che ascoltano la musica. È qualcosa che facciamo tutti ogni giorno; ascoltiamo musica, è di solito un momento importante, ed è per questo che mi piace rappresentarlo. È bello fermarsi ad ascoltare la musica, e anche il film si ferma per un po', così che anche lo spettatore possa sentirla. Ma c'è anche musica extradiegetica in questo film.

Il montaggio presenta numerosi tagli bruschi, e almeno in un paio di momenti chiave lo schermo va al nero. Potresti spiegare queste decisioni, un po' nello stile della Nouvelle Vague?
Mi scusi, ma credo che la Nouvelle Vague a volte venga utilizzata come un cliché. Il fatto è che questo movimento è diventato quasi pop, un'idea, ma in realtà, quel tipo di tagli e tecniche di montaggio venivano usati molto prima della Nouvelle Vague, e anche dopo. I registi sperimentano sempre. Mi piace che lo spettatore percepisca i tagli, che senta la maestria del film, il pensiero e il battito del suo cuore. Mi piacciono anche le imperfezioni, i dubbi...

Chi sono stati i suoi punti di riferimento? Pensiamo a Rohmer, Linklater, Allen, Bergman, Nanni Moretti e... Sorogoyen.
Tutti i registi che ha menzionato sono grandi registi e modelli di riferimento per me... tranne Sorogoyen, che è un regista della mia generazione che rispetto, anche se realizziamo film opposti tra loro. Sembra più che Sorogoyen si sia ispirato ai nostri film precedenti per realizzare la sua serie; infatti ci ha chiesto i link per guardarli, haha!
 

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 29 giugno 2025
Tonino De Pace
Duels.it

Numerosi e anche affascinanti gli intrecci e gli incroci che un film come Volveréis - Una storia d'amore quasi classica, propone per il ritorno al cinema del poco più che quarantenne regista spagnolo Jonas Trueba, dopo cinque dall'ultimo suo film La virgen de agosto, i cui interpreti, tra gli altri, erano gli stessi Itsaso Arana, Vito Sanz, ma anche Francesco Carrill, che torna con un cameo anche in [...] Vai alla recensione »

domenica 15 giugno 2025
Raffaele Meale
Quinlan

Nel 2010 l'allora ventinovenne Jonás Trueba esordiva alla regia di un lungometraggio con Todas las canciones hablan de mí, segnalandosi da subito come uno degli sguardi più interessanti del "nuovo" cinema spagnolo: il Ramiro interpretato da Oriol Vila fatica ad accettare che la sua accorata storia d'amore con la bella Andrea/Bárbara Lennie sia giunta al capolinea, ma non può far altro che accettare [...] Vai alla recensione »

domenica 15 giugno 2025
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Tornerete, così suonerebbe in italiano il titolo dell'opera seconda di Jonàs Trueba, Volveréis (Spagna e Francia, 2024, 114'), scritto dello stesso Trueba e dai due protagonisti, Itsaso Arana (Ale) e Vito Sanz (Álex). Il racconto inizia nel pieno di una notte, forse l'ultima di quelle che Ale e Álex hanno vissuto in quindici anni di matrimonio. Hanno deciso di lasciarsi da amici e - così dicono - con [...] Vai alla recensione »

sabato 14 giugno 2025
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Un matrimonio finisce, un divorzio dura tutta la vita". Era Woody Allen, ancora citabile nei salotti buoni (forse non è stato neanche il primo a dirlo, certamente non il primo a pensarlo). "Non dovremmo celebrare le unioni ma le separazioni", dice il padre della sposa (nel film) e il padre del regista, nella realtà. Mette disposizione anche la casa - nel film.

sabato 14 giugno 2025
Alberto Crespi
La Repubblica

Vediamo tonnellate di serie spagnole, vediamo film italiani (per lo più modesti) che sono remake di film spagnoli, proviamo per una volta ad abbeverarci alla fonte: andiamo a vedere Volveréis, film che contiene nel titolo lo spoiler di se stesso (significa "tornerete"). Lo firma il 43enne Jonás Trueba, figlio d'arte: suo padre Fernando è stato uno dei principali registi del cinema post-franchista. Vai alla recensione »

venerdì 13 giugno 2025
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Stiamo così bene insieme che non vediamo l'ora di separarci. La verità delle cose non sta esattamente in questo desiderio antifrastico, perché tutto il film poi si nutre di quella confusione che realtà e finzione amano spesso mettere in scena, ma certamente se quando ci si sposa nessuno sa dire se sarà per sempre, quando ci si lascia lo si fa per poter far andare meglio le cose, coma a un certo punto [...] Vai alla recensione »

venerdì 13 giugno 2025
Clarisse Fabre
Le Monde

Dopo quattordici anni insieme, la regista Ale (Arana) e l'attore Alex (Sanz), decidono di porre fine alla loro relazione. Li incontriamo in camera da letto, mentre discutono sotto voce della separazione (anche se non ne scopriamo i motivi). Addirittura Alex propone di organizzare una festa per brindare a questo nuovo inizio. Visto che sono d'accordo e hanno tutto chiaro.

venerdì 13 giugno 2025
Stefano Giani
Il Giornale

Ale e Alex vivono di cinema e decidono di comune accordo di organizzare una festa per la loro amichevole separazione dopo 15 annidi amore e convivenza. Un buffo scetticismo aleggia su di loro ma la domanda delle cento pistole è: sono sicuri? L'idea è nuova, lo spunto è brillante, la sceneggiatura è buona anche se un po' trascinata. Qualche risata la strappa ma i dialoghi triturano scene e immagini, [...] Vai alla recensione »

venerdì 13 giugno 2025
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Separarsi non è un motivo per fare una festa, si dice in questa commedia, in fondo d'amore, stramba, post-ex classica (il titolo significa ritornare al futuro), ironica, appena parodistica (di certi classici), programmaticamente anti- romantica: lui attore, lei regista decidono di chiudere e organizzare un party. Dai genitori agli amici sfilano pareri, giudizi, equivoci.

venerdì 13 giugno 2025
Valerio Caprara
Il Mattino

In "Volveréis" ("Tornerai") dopo quindici anni insieme i madrileni Ale (Arana) che fa la regista e Álex (Sanz) che è un attore decidono di organizzare una festa per ufficializzare la loro separazione. La coppia si mette, così, all'opera per comunicare agli amici e parenti sbalorditi che restano in buoni rapporti e sono felici d'invitarli ad un evento potenzialmente triste trasformato in un momento [...] Vai alla recensione »

venerdì 13 giugno 2025
Alessandra De Luca
Avvenire

Dopo quindici anni trascorsi insieme, Ale, una regista, e Alex, un attore, decidono di separarsi in modo amichevole e di celebrare questo importante passo organizzando una grande festa con amici e familiari. Una scelta bizzarra che lascia tutti sorpresi. Ma facendo i conti con tanti ricordi condivisi che emergono dal passato e con i sentimenti contrastanti del nuovo presente, cominciano a riflettere [...] Vai alla recensione »

venerdì 13 giugno 2025
Giuseppe Sansonna
Linus

In un mondo ideale si dovrebbero festeggiare le separazioni, non i matrimoni". Anni fa, con queste parole, il regista madrileno Fernando Trueba mirava a lenire le pene d'amore del suo giovane figlio Jonás. Dietro la boutade, il concetto era più ampio: la fine di una relazione può rivelarsi una via di fuga da un rapporto claustrofobico; per quanto dolorosa, è un'apertura alla rinascita, un invito alla [...] Vai alla recensione »

giovedì 12 giugno 2025
Marco Contino
Il Mattino di Padova

È un film circolare o lineare? Forse né l'uno né l'altro. Jonàs Trueba, figlio d'arte di Fernando Trueba (il suo "Belle Époque" vinse l'Oscar per il miglior film straniero nel '92), firma, con "Volveréis", una sofistica commedia romantica che è anche un travolgente gioco metacinematografico e un saggio filosofico sull'amore. Dopo quindici anni di unione, Alex (Itsaso Arana) - che fa la regista - e [...] Vai alla recensione »

giovedì 12 giugno 2025
Marina Visentin
Cult Week

La regista Ale (Itsaso Arana) e l'attore Alex (Vito Sanz), protagonisti di Volveréis di Jonás Trueba, da 14 anni vivono insieme e si vogliono un gran bene, ma la routine quotidiana ha reso il loro amore tiepido e (forse) non più degno d'esser vissuto. Per evitare futuri drammi e dolori meglio separarsi subito, adesso, senza aspettare che il disamore, la stanchezza o (non sia mai) il disgusto facciano [...] Vai alla recensione »

giovedì 12 giugno 2025
Francesco Del Grosso
Cineclandestino

È di lessico amoroso e della fine di una relazione sentimentale che parla l'ultima fatica dietro la macchina da presa di Jonás Trueba dal titolo Volveréis - Una storia d'amore quasi classica, nelle sale nostrane dal 12 giugno 2025 distribuito da Wanted dopo le partecipazioni a kermesse prestigiose come quelle di Cannes, San Sebastián, São Paulo e Londra.

giovedì 12 giugno 2025
Matteo Di Maria
Sentieri Selvaggi

Jonás Trueba, figlio del celebre Fernando - che recita nel film nel ruolo del padre del protagonista - e già apprezzato fin dal suo debutto alla regia nel 2010 con Todas las canciones hablan de mí, anche in questa nuova prova d'autore esplora con sensibilità e umorismo le complessità delle relazioni amorose e le sfide delle transizioni personali ponendo in Volveréis.

martedì 10 giugno 2025
Roberto Manassero
Film TV

Volveréis, cioè "ritornerete". Volveréis, cioè "tornare". Volver, cioè "vedrete". Vedrete, ritornerete insieme. Tre parole in una sola, come suggerisce una grafica alla Godard che compare a metà di questo film dello spagnolo Jonás Trueba, una delle commedie sentimentali più intelligenti degli ultimi anni. A poter tornare insieme (e prima ancora a decidere di lasciarsi) sono Ale e Álex, lei regista [...] Vai alla recensione »

sabato 10 maggio 2025
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

Si intitola Alla ricerca della felicità, il leggendario saggio di Stanley Cavell sulla cosiddetta "commedia del rimatrimonio", quel filone hollywoodiano dedicato ai tentativi di riunire una coppia dopo una separazione. "Solo coloro che sono già sposati si possono autenticamente sposare" scrive Cavell, che incentra la questione sul tema della ripetizione: l'obiettivo di quei film, infatti, è far sì [...] Vai alla recensione »

NEWS
GUARDA L'INIZIO
giovedì 5 giugno 2025
 

In anteprima su MYmovies i primi 10 minuti di una commedia sentimentale che pone lo spettatore di fronte a un quesito: ci si può lasciare senza smettere di volersi bene? Dal 12 giugno al cinema. Guarda l'inizio del film »

NEWS
giovedì 29 maggio 2025
 

Una coppia decide di celebrare la propria separazione con una festa. Vai all'articolo »

TRAILER
martedì 27 maggio 2025
 

Le complessità delle relazioni amorose e le sfide delle transizioni personali. Da giovedì 12 giugno al cinema. Da giovedì 12 giugno al cinema. Guarda il trailer »

Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2025 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Riserva TDM | Dichiarazione accessibilità | Cookie Policy