Titolo internazionale | Lucia's Grace |
Anno | 2018 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia, Spagna, Grecia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Gianni Zanasi |
Attori | Alba Rohrwacher, Elio Germano, Giuseppe Battiston, Hadas Yaron, Carlotta Natoli Thomas Trabacchi, Daniele De Angelis, Rosa Vannucci, Teco Celio, Vincent Papa, Francesca Beggio, Elisa Di Eusanio, Giovanni Franzoni, Roberta Marotta, Daniele Parisi, Andrea Pennacchi, Davide Strava, Luigi Tuccillo, Silvio Vannucci, Nicolò Biagio Vitale. |
Uscita | giovedì 22 novembre 2018 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,14 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 13 dicembre 2021
La storia di un incontro paranormale fra un essere ultraterreno e un essere che con la terra campa. Il film ha ottenuto 3 candidature ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Troppa grazia ha incassato 1,1 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Lucia è una geometra specializzata in rilevamenti catastali, nota per la pignoleria con cui insiste nel “fare le cose per bene”. La sua vita, però, è tutto fuorché precisa: a 18 anni ha avuto una figlia, Rosa, da un amore passeggero; ha appena chiuso una relazione pluriennale con Arturo; il suo lavoro precario non basta ad arrivare a fine mese. Approfittando della sua vulnerabilità economica, Paolo, il sindaco del paese, le affida il compito di effettuare un rilevamento su un terreno dove un imprenditore vuole costruire un impero immobiliare. Ma su quel terreno incombe un problema che Lucia individua immediatamente, anche se non ne vede con chiarezza i contorni. Paolo invece le chiede di “chiudere un occhio”.
A Lucia appare la Madonna: una figura femminile straniera e assai decisa che le ordina di far costruire una chiesa proprio su quel terreno comunale.
Troppa grazia è un film stra-ordinario, nel senso che è completamente fuori norma: dunque perfetto per raccontare la storia di un incontro paranormale fra un essere ultraterreno e un essere che con la terra campa. Lucia non si sente affatto benedetta dall’apparizione ma anzi, fa di tutto per sottrarsi a quella “sfiga”. Lei che insegna alla figlia che “i problemi non si sollevano, si affrontano”, si ritrova fra le mani la Madre di tutti i guai: una figura femminile che non accetta altro che la verità.
Risiede proprio nella femminilità contrapposta delle due protagoniste (tre, se contiamo anche Rosa) la chiave di lettura più potente di Troppa grazia. Ma dire che il film di Gianni Zanasi, scritto a otto mani (due sole delle quali appartengono a una donna, Federica Pontremoli) sia femminista è riduttivo, perché Zanasi segue un istinto e non un manifesto: l’istinto è quello di Lucia, ma anche quello di Alba Rohrwacher, mai stata più brava (e più bella) che in questo ruolo mette a disposizione corpo, mente e cuore senza mai tirarsi indietro. Rohrwacher si abbandona al turbinio della storia e alla guida del regista con la stessa impavida titubanza della geometra abituata alla razionalità e messa alla prova dal soprannaturale. È la sua essenza luminosa a dare a Lucia quella credibilità continuamente sfidata dagli sviluppi di una trama che incalza e provoca e spiazza noi come la sua protagonista.
A dare una cornice a questo tracimare di eventi ed emozioni è la mano sicura di Zanasi, che fa circondare Lucia da una cittadina e una campagna ricche di colori saturi e brillanti: un universo in cui i miracoli possono accadere, anche oggi che credere sembra diventato impossibile. Credere in cosa, poi, lo rivelerà la storia, che per noi potrebbe (e dovrebbe) interrompersi prima dell’esplosione finale (in senso metaforico, per non fare spoiler), con Lucia in mezzo a quel campo che è la sua dannazione e la sua forza vitale.
Si ride molto, grazie a dialoghi scritti con mano sincera e felice, ma Troppa grazia non è soltanto una commedia, e non adotta né il registro grottesco né quello satirico – le due cifre più facili e immediate con cui la commedia italiana contemporanea gestisce il soprannaturale. Il film di Zanasi è una lettera d’amore a chi non si accontenta in un’epoca in cui accontentarsi sembra un destino inevitabile, e un’ode pagana (ma non sorda alla spiritualità) ad artisti come Alba Rohrwacher o come il padre di Lucia, un musicista jazz che crede nella propria creatività e in quella della figlia: perché non smettono di pensare che ciò che succede intorno a loro li riguarda, e continuano a rispondere alla chiamata del bello.
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"Troppa Grazia" è un film inondato di luce e di grazia, che tratta di quattro elementi che inondano letteralmente lo schermo: la terra presente, coltivata e non, della Tuscia, che si accavalla ad onde fino a perdersi all'orizzonte e all'infinito, fino a trasformare gli esseri umani in puntini colorati, insetti sgargianti schiacciati sul terreno dal drone; l'acqua evocata [...] Vai alla recensione »
Troppa grazia, indipendentemente dal risultato finale, è l'ennesima prova che il cinema italiano negli ultimi anni si stia riprendendo da un lungo periodo buio di generale e radicata mediocrità, ciò lo si percepisce dallo spirito genuino e spontaneo e dall'originalità con la quale viene espresso. Purtroppo, per quanto le intenzioni iniziali siano alquanto [...] Vai alla recensione »
Premetto che Zanasi mi diverte e mi intrattiene sempre piacevolmente. Anche questa volta il film è a tratti divertente, simpatica la sceneggiatura, ottima la scelta degli attori principali, perfetti nei loro ruoli. Su tutte una Rohrwacher che ormai sta scalando le vette del cinema italiano e un ottimo Elio Germano decisamente in grazia rispetto ai suoi stardand.
Troppa grazia. Si ecco, troppa, ce ne fosse stata un cicinin di meno, sarebbe stato meglio. Sto parlando del film di Zanasi, "Troppa grazia", che ho visto al cinema. Lo spunto prometteva bene: una separata con figlia adolescente, bionda e un po' squinternata come quasi tutte le separate con figlia adoescente di oggi, all'improvviso vede la Madonna (e ci parla, ci litiga pure), tra [...] Vai alla recensione »
“Troppa grazia” (2018) è il quinto lungometraggio del regista modenese Gianni Zanasi. In un tempo gramo di cinema italiano modesto e rituale, copiaticcio e stantio arriva il film di Zanasi con una storia fuori dai canoni e qualche osanna di troppo ha fatto perdere le misure e il gusto di un film medio con buone riprese in ambienti corretti e spaziosi, colorati e assortiti. Nella [...] Vai alla recensione »
Insalatona eco-etico-mistico-fondamentalista che vorrebbe spaziare dal precariato giovanil-cronico, alla corruzione e sistematica collusione pubblico-privato nella speculazione edilizia. Il tutto trattato con superficialità narrativa, luoghi comuni fuori tema sullo sfondo di una storia sentimentale sconclusionata che, alla fine, si redimerebbe in una dimensione mistica gratuita.
Spinto dalla vostra critica , "film straordinario in cui si ride molto" sono andato a vedere il film con molte aspettative, forse troppe. Fin dalle prime scene infatti si intuisce una trama a dir poco sfilacciata con bei paesaggi campestri, bei cieli stellati, una meteora che forse nasconde qualche fenomeno paranormale, una madre che fa un pic nic con tanto di tovaglia a quadretti di notte [...] Vai alla recensione »
TROPPA GRAZIA. Si ecco, troppa, ce ne fosse stata un cicinin di meno, sarebbe stato meglio. Sto parlando del film di Zanasi , 'Troppa grazia', che ho visto al cinema. Lo spunto prometteva bene: una separata con figlia adolescente, bionda e un po' squinternata come quasi tutte le separate con figlia adolescente di oggi, all'improvviso vede la Madonna (e ci parla, ci litiga pure), tra lo stupore dei [...] Vai alla recensione »
Alba Rohrwacher nei panni di Lucia è una geometra capace e perfezionista quanto “sfigata” nella vita e nel lavoro che è assai precario. Ha avuto una figlia a 18 anni in una relazione durata poco ed il film inizia con una esilarante scena di commiato all’attuale compagno infedele, interpretato da Elio Germano. Riceve dal Sindaco del paese (Battiston) l’incarico [...] Vai alla recensione »
Nello spettacolo teatrale Album d’aprile Marco Paolini inserisce una scena: cineforum anni ’70, proiezione di un film di Jodorowsky. Alla fine si alza un operaio, rugbista, che chiede la parola: Chi ga (ha) vinto? Il cinema surrealista non è facile, né di immediata comprensione. Se Gianni Zanasi ha davvero voluto intraprendere questa strada, può aver messo in conto [...] Vai alla recensione »
“Troppa Grazia”, ovvero la bellezza e la ricchezza della Natura donata da Dio agli uomini sulla Terra affinchè da essi potesse essere goduta, rappresenta più o meno la tematica presentata dal regista Gianni Zanasi in questa ultima sua opera cinematografica. Ancora una volta Zanasi affronta in maniera del tutto singolare, qui a guisa di favola didascalica, un tema sociale, [...] Vai alla recensione »
Non ripeto un accenno alla trama, già descritta da altri, e faccio le mie le impressioni riportate nei commenti non del tutto entusiastici. La mia impressione è che molte cose non si collegano alla storia principale: i problemi esistenziali dalla ragazzina, il duello a sangue, anche l'allagamento non è del tutto conguente...
Dopo i due bellissimi film precedenti, c'era molta curiosità per la terza prova del bravo Gianni Zanasi. Il film è piacevole, tecnicamente ben confezionato e Alba Rohrwacher offre una slendida interpretazione, ma forse non riesce a esprimere quella leggerezza di sentimenti, quella bella sensazione di aver vissuto una storia bella, leggera ma allo stesso tempo intensa e intelligente che c'era negli [...] Vai alla recensione »
In una dele critiche ho letto che si ride molto, in un‘altra che il film è stra-ordinario, in un‘altra ancora che non c‘è da correre al cinema... Dopo aver visto il film mi sono riletto le critiche per vedere se il nome degli autori riportava in qualche modo a Rohrwacher o Zanasi. Opera statica, soporifera, rasenta la banalità salvo, ogni tanto, prenderla [...] Vai alla recensione »
Titolo: che vuol dire?troppa grazia di che? Per che cosa? Svolgimento: confuso tra aspirazioni moralistiche, ecologistiche , fantasmagoriche, realistiche, insensate. Conclusione: diffidate di chi dice di vedere la madonna, ma soprattutto del regista che ricama su chi dice di aver visto la madonna contro le speculazioni edilizie. Questo film ripropone il solito interrogativo che angoscia lo spettatore [...] Vai alla recensione »
E’ un film sinceramente, autenticamente divertente, per niente banale, che fa notare, quanto è faticosa la vita, se si ha l’inclinazione di dovere ottemperare a tutti gli obblighi familiari, lavorativi, secondo uno stile di vita che contempli il non dovere trascurare niente e nessuno, stare sempre sul pezzo con frenesia ma anche con onestà, con diligenza, rigore, precisione [...] Vai alla recensione »
Il regista Gianni Zanasi, nel film Troppa Grazia, ce l’ha messa tutta per porgerci il messaggio: cari ragazzi, lo “sviluppo” su cui stiamo procedendo non è sostenibile, ci sta portando al disastro. Coloro che governano la cosa pubblica ne sono totalmente indifferenti, basta che le loro tasche non ne soffrano; si può un pochino anche delinquere (non è comprensibile [...] Vai alla recensione »
Ho letto che questo film fa ridere molto ma forse ho un umorismo differente da quello della massa. Ho trovato la regia scialba non mi ha trasmesso nulla, la fotografia casuale con scene estremamente luminose e colori accecanti da far star male. Poteva essere scritto anche meglio: il personaggio della figlia mi sembrava messo lì a caso, l'umorismo gioca male, la gestione degli eventi tra la protagonista [...] Vai alla recensione »
Non avessero insistio a presentarlo come "commedia" per vendere qualche bigliettio in più... ma quale commedia? Il classico filmetto intelletualoide: ben confezionato, noiosetto, privo di senso.
ho visto un bel film, strano, particolare, buffo, direi bizzarro!!! una splendida interpretazione della sig. Alba Rohrwacher, per quanto riguarda il finale............teniamolo cosi' che male non fà !!!! Grazie
Stra-ordinario? Si ride molto? Mah... Il film è lentissimo, noioso, pieno di luoghi comuni. Alba Rohrwacher bellissima e bravissima? Mah... In tutti i film che fa è sempre la stessa, la prima volta che l' ho vista mi è piaciuta molto, poi sempre meno, ormai la trovo insopportabile. L'unica cosa interessante è il momento in cui la madonna compare e sembra una profuga [...] Vai alla recensione »
Nonostante il cast di tutto rispetto, sono arrivata alla fine del film senza lasciare la sala solo nella speranza che una brillante trovata finale che giustificasse l'utilizzo della madonna come personaggio. Invece il film, partito bene - lieve, divertente - è degenerato nel nonsense. La cosa che più mi ha negativamente colpita è stata la superficialità con cui argomenti [...] Vai alla recensione »
francamente scadente come film l'ho guardato solo perchè c'era battiston che stimo ma per il resto......scomodare la madonna per così poco che poi l'immagine tra sacro e profano di una medesima "incattivita" cozza violentemente col credo cristiano ,mi pare una farsa apocrifa,peggio il finale con tanto di botto vero e proprio e lasciato allo spettatore....mah
Ci sono dei film che iniziano bene, vanno avanti su una linea che sembra promettere bene e ti lasciano lì a chiederti come andrà a finire e poi, a un certo punto, di botto, intuisci che è arrivato lo sbraco! E' quel momento, quel punto di svolta che porta un film leggero e a tratti anche divertente, a piombare nella pippa intellettuale, a cercare di salvare l'autore da [...] Vai alla recensione »
Ecco...leggendo alcune recensioni posso affermare che: - Qua non c'è nulla da ridere...anzi. - La Rohrwacher ha una espressione sola come Cage? A me personalmente va anche bene (mi piace molto Cage, alcuni film a parte) e Alba la vedo sempre sul pezzo...ma il problema è che manca, sto cavolo di pezzo. - La storia poteva anche cominciare bene, le premesse magari c'erano, [...] Vai alla recensione »
( 3.5 ) Attori , luci , ambientazioni, paesaggi , musiche , tutti strepitosi ; pero trama l'ho trovata troppo estrosa. Visto ieri su RAI2 , purtroppo siamo ancora in piena pandemia, tra zone gialle arancioni e rosse, in TV tutto e il contrario di tutto, pure il natale e in discussione, ci vorranno anni perche tutto ritorni come prima.
Si comincia subito con le risate che l'ottimo Germano ci strappa per tener testa alla Rohrwacher, in un esilarante scambio di accuse di tradimento. Il meglio della pellicola sta forse nella superlativa alchimia tra i due grandi attori che,tra addii e apparenti riconciliazioni,disegnano una famiglia insolita,sgangherata,tenera sino a commuoverci.
Salve,Condivido la recensione, escluso il passaggio in cui afferma che oggi sembra sia “diventato impossibile credere”Credere per fede è un comportamento irrazionale, nell’era in cui l’uomo va sulla Luna e sta preparando un viaggio per Marte
Film: TROPPA GRAZIA L' apparizione della Madonna - filo rosso del film - è il "supporto veicolare" per dire "altro", come "altro" erano le "morali" contenute nella Shoà de "La vita è bella", nel cibo de "Il pranzo di Babette", nella scampagnata de "Il sorpasso", nel campo da baseball [...] Vai alla recensione »
La vicenda si svolge ai giorni nostri in un ipotetico paese del centro Italia. Ed é lì che un pignola geometra incaricata dal comune avrà delle visioni della Madonna...e le farà delle richieste assurde...e lei non credente. La Madonna in questione é bella ma anche forse un pò invadente, inquietante e quasi cattiva.
Una mia opinione e che una santa e una vita terrena che puo' stare in cielo e in terra che ognuno a le sue visioni sia nel bene e nel male. E un film che fortemente a emozionato ogni sentimento della nostra vita.
E' un film molto lento.Il tema potrebbe essere interessante,ma fatto molto male. Se ha voglia di dormire,allora e' un film giusto.
Film divertente? Si ride? Daccordo che la comicità parte da vissuti e sensibilità differenti, ma in sala si è assistito solo al concerto di gente che russava beata, altro che risate! Film senza una logica che tenta di ripiegare la mediocrità della trama nella bravura dell'attrice protagonista che, mi dispiace, non è bastata.
Vi ricordate la scena in cui il Sassaroli chiede: "Chi ha visto la madonna?" e impone "elettroencefalogramma bipolare" al povero Melandri? Ecco, in questo caso a vederla è un'Alba Rohrwacher semplicemente strepitosa che riceve l'incarico di mettere i bastoni tra le ruote a un progetto edilizio truffaldino. Dopo la delusione di "La felicità è un [...] Vai alla recensione »
La Grazia ha colpito il direttore della fotografia nel riprendere la Rowacher con una luminosità meravigliosa sullo sfondo giallo grano delle colline laziali. La grazia è assente invece nella sceneggiatura che non riesce a comunicare i senso del l messaggio e non buca lo schermo. Peccato
Originale, divertente, equilibrato. Interpretazioni briose, un “attualissimo” miracolo.
Zanasi si conferma un ottimo autore e regista con pretese discrete che vengono ampiamente soddisfatte, non smentisce le promesse della sua prima opera anche stavolta accompagnata da un ottima colonna sonora. Non è vero che si ride molto, si sorride, ma il senso del film è tutto interiore. Aspetterò il suo prossimo film.
andare a vedere un film è cercare un emozione, e Troppa grazia emoziona, per quanto non rientri nella mia personale hit. I personaggi, le loro voci, le immagini e le luci sono un susseguirsi di carezze, ma manca quell'invenzione che ti tocchi dentro. E la madonna, poetica per natura, è una nota stonata. Troppo ovvia. Mi aspetto che Lucia, sconvolta dalla visione, si avvicini alla [...] Vai alla recensione »
Lieve, come una brezza mattutina su quelle dolci colline a stoppie di cereali. Profondo e disilluso nel descrivere l'inevitabile e noioso male quotidiano. Fiabesco nella trama e nel modo di raccontarla. Sorridente nel farti accettare il brutto che attraversiamo e il bello che, fantasticando vorremmo. Raccontato da interpreti di gran classe, commentato discretamente da musiche quasi inavvertite, [...] Vai alla recensione »
Bellissima fotografia, spazi immensi e rassicuranti, una luce che riscalda il cuore. Alba Rohrwacher è Lucia. Disperata, tenera, tenace. Vorresti abbracciarla e un attimo dopo ridi con le lacrime. Una commedia con un forte messaggio ambientalista ed etico. La madonna che appare per ricordare a Lucia chi è e cosa è giusto. Che bel film! Alba Rohrwacher bravissima come non mai!
Il cinema italiano è assediato dalle convenzioni. Sia il cinema di genere sia il cinema d'autore vengono spesso percepiti come stereotipati. Talvolta questo aspetto - non certo un problema recente - è stato identificato con la centralizzazione "romana" dei prodotti, e con estetiche (vuoi sociologiche e periferiche, vuoi urbane e borghesi) oleografiche. A questo stato di cose ha reagito una delocalizzazione delle produzioni che, tra anni Novanta e oggi, ha fatto parlare di volta in volta di nuova onda napoletana, cinema pugliese, cinema sardo, friulano e così via. Un po' i centri di produzione e un po' le film commisison hanno fatto il resto, cercando di spalmare su tutto il territorio nazionale i prodotti cinematografici e di svecchiare l'immaginario romanocentrico con iniezioni di "bio-diversità" cinematografica. Non sempre le cose hanno funzionato, e spesso hanno stupito di più i film e gli autori che hanno saputo trovare davvero nella provincia un serbatoio poetico alternativo.
Tra di loro certamente Gianni Zanasi, modenese, che con atteggiamento di emiliana surrealtà ha cocciutamente inseguito un cinema di minorità al tempo stesso emozionante e scombinato, pieno di idee non convenzionali e privo di ambizioni eccessive. Quelli di Zanasi sono sempre piccoli film, anche se uno di essi - Non pensarci - è stato persino esteso a serie televisiva.
Troppa grazia esprime questa alterità, questo suo posizionamento esterno ai codici del cinema italiano, principalmente attraverso la discontinuità. Autentico come pochi, Zanasi - anche montatore del film, non a caso - possiede come cifra stilistica quella di sabotare ogni equilibrio comodo e rotondo dentro le storie che narra. I suoi racconti per immagini sono fatti di stasi e accelerazioni, euforie e pesantezze, momenti comici e malinconie, montaggi serrati e improvvisi blocchi, come se il primo pericolo fosse la sceneggiatura-standard del cinema italiano, e la permanenza dello stesso mood sentimentale dell'inizio alla fine del film.
Troppa grazia è un film anomalo come tutti quelli scritti e diretti da Gianni Zanasi: difficile catalogarlo secondo un unico genere. Al suo interno si muovono personaggi credibili che affrontano situazioni al limite della credibilità. Ma le relazioni (e le reazioni) sono autentiche, hanno il sapore della vita vissuta: anche per gli attori che li interpretano. Ne abbiamo parlato con il regista e parte del cast.
"Troppa grazia è un film stra-ordinario in cui si ride molto. una lettera d'amore e un'ode pagana agli artisti".
Elio e Alba, nel film la vostra sembra una coppia rodata da tempo: come avete raggiunto quel livello di familiarità, da attori?
Elio Germano: Alba ed io ci conosciamo da tanti anni, abbiamo cominciato a lavorare insieme quando lei era appena uscita da Centro Sperimentale e ci troviamo bene. Inoltre ogni film di Zanasi è compartecipato: la sceneggiatura è molto precisa, ma lui è pronto a metterne in discussione ogni aspetto e personaggio, il che apre la strada a far emergere più gli esseri umani che i performer.
Alba Rohrwacher: La forza del rapporto fra i nostri due caratteri era già in sceneggiatura. C'è una scena bellissima che descrive perfettamente la fine di un amore fra due che si sono amati profondamente e che in qualche modo non riusciranno mai a lasciarsi. Prima di rivederlo sul grande schermo non avevo capito che Troppa grazia fosse una storia d'amore, e che le scene fra me ed Elio fossero lo scheletro attorno a cui tutta la vicenda si animava.
Alba, come si è rapportata con Hadas Yaron, che interpreta il ruolo della Madonna?
Alba: Quando ho conosciuto Hadas ho provato subito un sentimento di vicinanza con lei che ha facilitato il nostro rapporto artistico. Poi ci siamo trovate insieme nel campo in cui Lucia vede per la prima volta la Madonna, e quando Hadas è arrivata un venticello le ha sollevato il velo dal capo. Era come se si fosse materializzata improvvisamente, nella maniera più semplice, e da lì siamo partiti. Poi abbiamo lavorato molto di improvvisazione, guidate dalle voci di Gianni Zanasi. La scena della lotta è stata impegnativa e divertente: sono portata all'autoflagellazione, ma in genere è interiore, qui invece ha raggiunto livelli fisici notevoli, dato che si è trattato di prendersi seriamente a schiaffi (ride).
Vai dagli uomini e di' loro di costruire una chiesa dove ti sono apparsa". Così parla una signora/donna dal manto azzurro a Lucia (Rohrwacher), geometra incaricata di fare alcuni rilevamenti per una megastruttura che dovrà sorgere su un campo. Lucia la scambia per una profuga, ma lei le rivela di essere la madre di Gesù. E a vederla è solo lei, con esiti spesso comici, perché la geometra resiste con [...] Vai alla recensione »
Nei film di Gianni Zanasi succedono sempre un sacco di cose ma nulla accade davvero se non nella testa dei personaggi. Che sono fragili, disorientati, tormentati, tenaci, sognatori di fuori ma concreti di dentro. Gente che vorremmo conoscere insomma, e di cui c'è un gran bisogno, anche perché non guardano mai solo a se stessi ma al mondo. In "Non pensarci" e "La felicità è un sistema complesso" toccava [...] Vai alla recensione »
Geometra precaria in perenne crisi, Lucia (Alba Rohrwacher è la vittima ideale di un raggiro ordito da un sindaco maneggione (Giuseppe Battiston) e un architetto rapace (Thomas Trabacchi), in cerca di misurazioni taroccate per una speculazione immobiliare improbabile quanto vicina alla realtà. Il film la segue, a partire dalle discussioni con il compagno Arturo (Elio Germano), fin nei meandri di un [...] Vai alla recensione »
La felicità è un sistema complesso. E Gianni Zanasi lo sa bene. Ancora una volta trasporta lo spettatore nella provincia italiana, tanto cara al suo cinema. Costruisce un'atmosfera magica, a cavallo tra realismo e spiritualità. Porta sul grande schermo una commedia spesso drammatica, dai colori accesi. Spinge a riflettere sul concetto di fede. Una madre vede la Madonna, tutti pensano che sia matta. [...] Vai alla recensione »
Una fiaba di accento civile, un monito morale, una commedia fantastica piantata in un fertile terreno di problemi reali. Una ragazza tosta e sbrigativa col velo azzurro appare alla geometra precaria e laica Lucia (Rohrwacher). Pretende la sospensione di un progetto edilizio illegale e la costruzione di una chiesa. Dice di essere la Madonna e Lucia se la vede sparire e ricomparire tra le colline da [...] Vai alla recensione »
Lucia, di professione geometra, vive da sola con la figlia preadolescente. Ha appena lasciato il fidanzato Arturo ed è troppo presa da mille cose. Sarebbe una persona scrupolosa e attenta, non fosse che la precarietà lavorativa e le esigenze familiari e di sussistenza le impongono di lavorare senza tregua. Approfittando della sua situazione di bisogno, che la rende vulnerabile, il sindaco Paolo le [...] Vai alla recensione »
La Madonna è apparsa alla Rohrwacher. In «Troppa grazia» di Zanasi la biondissima e diafana attrice, da molti esaltata ed altrettanti incompresa, è la protagonista di una commedia dalle cadenze surreali e grottesche: geometra alle prese con un periodo tormentato della vita, a un certo punto inizia a parlare, litigare, fare a botte con una celestiale figura di donna che può vedere solo lei e le procura [...] Vai alla recensione »
Bella l'idea, comici e realistici i dialoghi: bisognava lavorare di più sul ritmo (e azzerare la lagna sui costruttori che rovinano l'idillio campagnolo). Gianni Zanasi era il regista di "Non pensarci", rara commedia italiana che ricordiamo a distanza di anni. Per esempio: Giuseppe Battiston che rimorchia una ragazza disposta a concedersi - non si può neppure dir "puttana", ormai - e le offre una casta [...] Vai alla recensione »
Sarà l'apparizione della Madonna alla Rohrwacher (che non è più né Il Miracolo né la notizia) o l'apparizione della Rohrwacher alla Madonna che le mette addirittura le mani addosso, ma Troppa grazia non si sa proprio da dove piova. L'Alba pellegrina ha a cuore la propria credibilità ed è sorda alle reiterate invocazioni della Vergine, che la prega di costruire un'altra Lourdes.