
Titolo originale | Marche Avec les Loups |
Anno | 2019 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Francia |
Durata | 88 minuti |
Al cinema | 4 sale cinematografiche |
Regia di | Jean-Michel Bertrand |
Attori | Jean-Michel Bertrand . |
Uscita | lunedì 16 giugno 2025 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Wanted |
MYmonetro | 2,94 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 13 giugno 2025
Dopo l'uscita di La Vallée des Loups nel 2017 e che ha registrato oltre 200.000 presenze, continua l'avventura con la natura di Jean-Michel Bertrand. In marcia coi lupi è 112° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 63,00 e registrato 1.508 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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"Ho passato tre anni in questa sperduta valle delle Alpi con un'unica ossessione: guardare negli occhi dei lupi". Il regista e unico protagonista umano del film, Jean-Michel Bertrand, introduce con queste parole In marcia coi lupi, seguito del suo La vallée des loups, passato al Trento Film Festival nel 2017. In questa sorta di prolungamento della ricerca, il progetto continua a concentrarsi sull'osservazione della stessa specie, scomparsa dai territori francesi e divenuta specie protetta dal 1993. Ma più precisamente, sulla dispersione, o "sostituzione" di giovani esemplari, che, dovendo emanciparsi dal gruppo, intraprendono un cammino casuale, attraversando e cercando di insediarsi in territori anche molto diversi tra loro.
Ex piantatore di alberi per la Forestale, il regista Bertrand, non sappiamo con l'aiuto di quanti collaboratori, immagina e disegna i percorsi dei lupi, nasconde delle microcamere in quattro posizioni che ritiene strategiche e le collega al suo smartphone, al fine di raccogliere dati sui loro itinerari, abitudini, esperienze.
La sopravvivenza, per un giovane lupo isolato, non è semplice: deve evitare sia la concorrenza di branchi già formati, ai quali non può unirsi, e le minacce degli ambienti abitati da uomini. Al contrario dei clichés circolanti, il lupo ha molte vulnerabilità, tra cui anche l'ostilità di parte della comunità di campagna e il pregiudizio ancorato a narrazioni medievali.
Diario molto ellittico di un pedinamento amoroso, In marcia coi lupi è in realtà un doppio viaggio, parallelo: quello dei lupi, alla ricerca del proprio posto nell'ecosistema (in cui scopriamo che è sempre la femmina a prendere l'iniziativa e a camminare davanti) e quello del loro osservatore, solitario e vagabondo tanto quanto loro, verso una dimensione quasi eremitica. In questa immersione alpina into the wild prevale un'idea di società e di mondo a basso impatto e ad alta autoregolamentazione, distante da logiche di sfruttamento e semmai guidato da rispetto, ecologia, consapevolezza della convivenza. Le immagini a bassa definizione e spesso notturne delle microcamere vengono distillate al montaggio dentro un repertorio di panorami, colti da alture oppure da droni, in una celebrazione delle cromìe naturali tra il Monte Bianco e la catena del Giura.
Tra questi due blocchi tematici, con effetto un po' paradossale impera lui, Bertrand, l'osservatore vagabondo e ruvido proprio come la bestia che sta studiando: autosufficiente, coi consumi dei suoi dispositivi ridotti al minimo (probabilmente sfruttando l'energia del sole), abile cercatore di risorse edibili, che, avvolto nel suo sacco a pelo, non si scompone nemmeno per una visita notturna di un cinghiale. Pervaso di stupore ecologista, il film mette l'accento su quell'equilibrio che è stato stravolto dal periodo noto come Antropocene, eppure resiste: seicentomila volpi uccise solo in Francia ogni anno, persecuzione di tassi, pregiudizi contro gipeti e lupi.
È mosso da un'idea spirituale - non religiosa, ma panica, romantica - che sprigiona dall'ambiente che Bertrand lotta per preservare. Un'idea di mondo ben sintetizzata dalla citazione del naturalista novecentesco Robert Hainard, ritrovata in una piccola baita: "Ho l'infinito a portata di mano; lo vedo, lo sento, lo tocco. Me ne nutro e so che non potrò mai esaurirlo. Capisco la mia irrefrenabile rivolta quando vedo la natura soppressa, il mio infinito viene ucciso".
Quante politiche ambientali vengono annunciate, quanti progressi apparenti, per poi tradire quegli stessi accordi? Tra le vittime più emblematiche di queste contraddizioni c'è il lupo: una specie che, nonostante tutto è riuscita a preservare la sua straordinaria capacità di adattamento. Dopo 80 anni, questi animali stanno ritornando sui propri passi riappropriandosi dei territori originari da cui erano [...] Vai alla recensione »
Un viaggio tra le valli selvagge e i paesaggi mozzafiato delle Alpi Francesi, fino ai fitti boschi del Giura, per seguire i lupi nomadi da vicino. Per tre anni il regista Jean-Michel Bertrand ha osservato questi animali indagando sul loro comportamento imprevedibile, con l'obiettivo di comprendere i meccanismi che regolano la loro dispersione e il bisogno di formare un nuovo branco.
Il regista Jean-Michel Bertrand ama stare in compagnia dei lupi, canidi ai quali si era approcciato in La vallée des loups (2017), filmando sul campo i suoi selvaggi incontri ravvicinati. Li ritrova in questo doc (e nel successivo "terzo capitolo" Vivre avec le loups del 2023), resoconto di un viaggio a piedi tra le Alpi francesi e la valle del Giura, sulle tracce di alcuni giovani lupi erranti.
Un unico obiettivo, pronunciato fin dall'inizio con voce roca e devota: "Incontrare lo sguardo dei lupi". In In marcia coi lupi (tit. orig. Marche avec les loups), Jean-Michel Bertrand torna sulle tracce dei predatori più fraintesi d'Europa per completare la sua trilogia iniziata con La vallée des loups. Ma stavolta l'orizzonte si amplia: non più la contemplazione di un branco stanziale, ma la ricerca [...] Vai alla recensione »