Il film più provocatorio dell'anno: un'opera dal taglio documentaristico, specchio di un mondo distorto che somiglia al nostro presente. Azione, Drammatico - Gran Bretagna, USA2024. Durata 109 Minuti.
In un'America sull'orlo del collasso un gruppo di reporter intraprende un viaggio in condizioni estreme, mettendo a rischio le proprie vite per raccontare la verità. Espandi ▽
In una New York a corto di acqua e dove la guerra è arrivata in forma di terrorismo, il giornalista Joel e la fotografa Lee hanno deciso che è rimasta una sola storia da raccontare: intervistare il Presidente degli Stati Uniti, da tempo trinceratosi a Washington mentre dilaga una feroce Guerra Civile. Partono così per un viaggio verso la capitale. Contro quel che resta del governo si muovono le truppe congiunte Occidentali di Texas e California. Il resto è solo caos di microconflitti e atrocità.
Il film più provocatorio dell'anno, e il più costoso mai prodotto da A24, non offre spiegazioni bensì scuote dispiegando un violentissimo conflitto, ambientato in America ma rivolto più in generale al degrado della Democrazia. Alla vera origine di questa Civil War c'è la demonizzazione dell'avversario politico, l'assunzione di entrambe le parti di una posizione di presunta superiorità etica.
Gli inserti fotografici sono la principale marca stilistica del film, dove il flusso frenetico dell'azione è spesso spezzato da immagini statiche, a volte in bianco e nero, di uno o due secondi di durata e senza audio che non sia il suono di uno scatto di macchina fotografica. I suoi giornalisti sono l'unica risposta possibile alla fine della democrazia. È attraverso di loro che Garland firma un'opera dal taglio documentaristico, specchio di un mondo distorto ma in cui è fin troppo facile riconoscere il presente. Recensione ❯
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In un futuro prossimo esiste la possibilità di salutare le persone che non ci sono più, cercando un modo per alleviare il dolore del distacco. Cosa resta di tutto l'amore che i corpi si promettono quando il loro tempo finisce? Espandi ▽
Sal ha perso la compagna Zoe in un incidente d'auto. La sofferenza è tale che l'uomo arriva a tentare il suicidio, e a quel punto la sorella Ebe lo spinge a cercare una soluzione in Another end, una tecnologia d'avanguardia in grado di caricare la personalità e i ricordi di una persona scomparsa nel corpo di un volontario, per una serie di incontri pensati per preparare l'addio che non si è potuto avere in caso di morte improvvisa. Dopo aver ritrovato la sua Zoe, però, Sal non riesce a staccarsi da lei e inizia a pregare la sorella, che lavora per l'azienda proprietaria del programma Another end, di dargli più tempo. Ci è voluto qualche anno per rivedere quel Piero Messina che nel 2015 aveva portato il suo primo lungometraggio L'attesa in concorso a Venezia, con un'opera lontana dai canoni del cinema italiano e che mostrava una prospettiva già pienamente formata. Ill suo secondo film Another end è un progetto ambizioso, di respiro internazionale e dalle leggere inclinazioni sci-fi.
Come ne L'attesa, al centro c'è il dolore e l'assenza di una persona scomparsa. Stavolta però Messina ci crea attorno un immaginario e un mondo visivamente impressionante, fatto di paesaggi urbani indecifrabili che si arrotolano attorno ai personaggi, in un uso espressionista dell'architettura cittadina. Recensione ❯
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Ferrara documenta la guerra in Ucraina in un gioco di specchi tra sequenze di pura urgenza di cronaca e l'arte di Patti Smith. Documentario, USA, Germania, Gran Bretagna, Italia2024. Durata 77 Minuti.
Il cineasta Abel Ferrara si reca a Kiev per scoprire com'è cambiata la città in questi ultimi due anni di conflitto. Espandi ▽
Subito dopo l’invasione russa nei territori ucraini del febbraio 2022, Abel Ferrara raduna la sua troupe più fidata per recarsi nelle zone attorno al fronte e intervistare soldati e persone comuni che raccontano il loro primo contatto con le forze russe. A questi materiali, Ferrara aggiunge pezzi di diario visivo girati in compagnia della cantante Patti Smith, tra l’Italia e la Francia, lasciando che siano le sue declamazioni di versi, poesie e canzoni a fare da controcanto agli orrori della guerra.
Nonostante ci sia nel film una parte di intervista più classica al presidente Zelensky, il resto è un gioco di specchi puramente istintivo che filma il filmato, si distrae, cambia direzione, sfoggia i suoi lati più ruvidi e all’apparenza incompleti come un marchio di fabbrica.
La decisione artistica più problematica è quella di unire due anime molto diverse dell’opera e affiancare uno studio di Patti Smith alle sequenze di pura urgenza di cronaca che includono registrazioni di aperto combattimento. Una scelta che parla dell’arte come mezzo supremo di decodifica e di conforto del reale. Recensione ❯
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Un buon prodotto da pubblico, con una regia che racconta bene il rombo dei motori. Drammatico, Sportivo - Italia, Gran Bretagna, Irlanda2024. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'incredibile storia del Campionato del mondo di rally del 1983, in cui i coraggiosi sfavoriti del team Lancia, guidati dal carismatico Cesare Fiorio, affrontarono il potente team Audi in un'impresa che sembrava impossibile. Espandi ▽
1983. Cesare Fiorio, direttore sportivo della Lancia, vuole vincere il campionato del mondo di rally, ma la germanica Audi è dotata di un comparto finanziario e industriale superiore, e soprattutto ha dotato le sue nuove macchine da corsa di quattro ruote motrici, rendendole imbattibili. La risposta di Fiorio sarà creare la Lancia 037. Fiorio si lancia in un duello non solo contro l'Audi ma anche contro il direttore sportivo della casa tedesca, Roland Gumpert. Il pilota giusto per sconfiggerlo, secondo Fiorio è, paradossalmente, un tedesco, Walter Rohrl, che al contrario del direttore sportivo non vuole vincere a tutti i costi e si interessa all'apicultura quanto ai rally.
Race for Glory è un buon prodotto da pubblico, con i suoi eroi e antieroi, le sue sfide e le sue astuzie come quella (inventata) di spostare da un parcheggio all'altro le Lancia prodotte affinché sembrassero abbastaza numerose da passare il vaglio della Fédération Internationale de l'Automobile: uno stratagemma di mussoliniana memoria.
Il mondo dei rally viene rappresentato come un universo analogico minacciato dalle alte tecnologie, più schietto e sincero di ciò che l'avrebbe seguito. La regia di Mordini asseconda l'andamento di gara e racconta bene il rombo dei motori e l'incalzare della strada dal punto di vista dei piloti, ma si mantiene su un terreno di mezzo che non restituisce appieno la febbre della corsa. Recensione ❯
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Nonostante i suoi assurdi colpi di scena o lo squilibrio della narrazione, la serie riesce a stupire, proprio quando pensiamo di aver capito tutto. Drammatico, Gran Bretagna, USA2024.
Il maestro del giallo Harlan Coben torna con un provocatorio crime thriller. Espandi ▽
Dopo che il marito Joe, interpretato da Richard Armitage, viene ucciso con un colpo di pistola, Maya, lotta per tenere insieme i pezzi della sua vita. Questo significa destreggiarsi tra l'affidamento esclusivo della figlia e il suo lavoro di addestratrice di piloti di elicottero, senza contare che deve fare i conti con l'irascibile e ricca famiglia di Joe. Tra i suoi membri ci sono la madre di Joe, Judith, la matriarca della famiglia che non ha mai accettato la storia d'amore del figlio, e il fratello e la sorella di Joe, Neil e Caroline.
La parte migliore di Un inganno di troppo è proprio il finale. Perché è allora che si può guardare indietro e apprezzare davvero come questa serie tragga in inganno. Inganna dai primi minuti del primo episodio facendo pensare che si tratti di uno stratagemma del marito per fingere la sua morte.
E tutti gli episodi successivi ingannano gettando addosso una trama insensata dopo l'altra, sperando che questo riesca a trattenere abbastanza da guardare l'intera serie. In un certo senso ha funzionato. Anche se si finisce a guardare Un inganno di troppo non per la storia o per la protagonista. Si prosegue nel binge watching per i personaggi secondari o di contorno. Recensione ❯
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La serie tratta dal bestseller mondiale dell'autore David Nicholls che racconta la storia d'amore tra Emma e Dex, durata più di vent'anni. Espandi ▽
Dexter (Leo Woodall) ed Emma (Ambika Mod) sono due amici universitari che si incontrano durante la loro festa di laurea il 15 luglio 1988 e passano una notte insieme. Dopo una serata di festeggiamenti, i due trascorrono una notte che cambierà il corso delle loro vite. Nonostante le loro personalità opposte, Dexter, spensierato e ambizioso, ed Emma, riservata e idealista, sviluppano un legame speciale che li terrà uniti nel corso degli anni.
La serie si sviluppa attraverso 14 episodi, ciascuno ambientato un anno dopo, esplorando il loro rapporto, seguendo le loro vite attraverso gli alti e bassi, le sfide e le trasformazioni personali, mentre affrontano le difficoltà della vita adulta e cercano di trovare il proprio posto nel mondo mostrando come le vite dei due protagonisti si intreccino e si trasformino nel corso degli anni.
Girata con una fotografia morbida e minimalista, One Day si distingue per la sua semplicità e per il modo in cui cattura l'essenza della vita quotidiana, lontana quindi da effetti psichedelici o immagini stravaganti, concentrandosi sulla bellezza della normalità, facendoci sentire parte di una storia. Recensione ❯
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Ridley Scott torna a dirigere un film ambientato nell'Antica Roma, dopo lo straordinario successo de Il gladiatore, di cui questo film è il sequel. Espandi ▽
Ambientato circa quindici anni dopo il primo capitolo, racconta la storia del figlio di Maximus, Lucius, che ha vissuto nella macchia e ignora sua madre sia ancora viva. Recensione ❯
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Una ragazza dalla vita normale scopre di avere più di un legame con la malavita parigina e il ruolo della donna che la governa. Espandi ▽
Lyna ha vent'anni, studia all'università, ha un fidanzato poliziotto e una vita apparentemente normale. In realtà è figlia del commercialista della mafia di Parigi e da sempre fa di tutto per stare lontana dalla vita criminale dei genitori. Fino al giorno in cui, mentre festeggia il compleanno, suo padre viene ucciso davanti ai suoi occhi: da quel momento per Lyna comincia una discesa agli inferi che la porterà a scoprire il segreto della sua identità e risalire così alla «Furia», la donna che veglia sulle famiglie mafiose della città e impedisce le guerre tra clan.
Jean-Yves Arnaud e Yoann Legave hanno realizzato per Netflix un'adrenalinica serie che porta nel sottobosco parigino e dà modo a grandi interpreti di divertirsi a inscenare personaggi al limite del grottesco.
Grazie al carisma dei suoi interpreti, e in particolare a una glaciale Marina Foïs, il cui personaggio ha più vite di un gatto, Furies mantiene un livello accettabile di qualità, senza eccedere (è il complimento migliore, visto il genere) nell'uso della grafica digitale: per una volta non ci sono soggettive di pallottole o velocizzazioni delle azioni, ma nell'assoluta inverosimiglianza del quadro generale, si resta nei confini di una messinscena realistica. Recensione ❯
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Una serie dalla sceneggiatrice e creatrice Sally Wainwright: avventure, fughe, combattimenti, rivendicazioni e vendette di una fuorilegge nell'Inghilterra del '700, tra Robin Hood e I pirati dei Caraibi. Espandi ▽
Nella campagna inglese del XVIII secolo, Nell, giovane donna indipendente, torna a casa dopo la morte del marito. Qui ritrova il padre locandiere e le sorelle minori, ma in breve tempo s'inimica il folle Thomas Blancheford. Dotata di una forza misteriosa che la trasforma in una guerriera invincibile, Nell umilia pubblicamente Thomas, il quale per rabbia si ritorce contro suo padre e poi la accusa di un omicidio che non ha commesso. Per Nell sarà l'inizio di una fuga che la trasformerà in una rinnegata e nella più famosa fuorilegge d'Inghilterra.
La collocazione storica della serie, scritta da Sally Wainwright, Emme Hoy e Georgia Christou, è un pretesto per allestire un racconto avventuroso in cui una giovane donna ribalta la questione dei generi legata nel cinema d'azione.
La qualità più evidente è l'assoluta nonchalance con cui regia e scrittura ricostruiscono il Settecento inglese allestendo un catalogo di luoghi comuni, o più benevolmente di "figure fisse", che non possono mancare in un racconto avventuroso con anche elementi della fiaba e del racconto magico. Sta allo spettatore più o meno disponibile accettare o rifiutare un'operazione così palesemente scritta a tavolino per rispettare mode e necessità della produzione mainstream contemporanea. Recensione ❯
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Tratta dall'esperienza reale del comico scozzese Richard Gadd, perseguitato per più di tre anni da una donna. Espandi ▽
L’aspirante comico scozzese Donny un giorno compie un atto di gentilezza verso una cliente trasandata e in difficoltà, offrendole una tazza di tè. Ma a partire da quel gesto, la donna (mentalmente instabile) inizia a sviluppare un’ossessione crescente e morbosa nei suoi confronti, cercando di insinuarsi con sempre maggiore insistenza nella sua vita e minandone ogni aspetto. La miniserie Netflix autobiografica, ideata e interpretata da Richard Gadd, scava a fondo nella vita di un comico depresso e nella complessa e ambigua relazione vittima-carnefice. Un racconto così intimo e personale ha il merito di restituire la complessità del protagonista e della dinamica vittima-carnefice, che ha molti più risvolti di quanti se ne possano immaginare. Donny è un personaggio stratificato, respingente e remissivo, senza particolari pregi, eppure ci si ritrova ad empatizzare con lui e ad essere risucchiati dai suoi primi piani e dalla sua voce fuori campo. È un comico triste: un paradosso che la serie riflette bene mantenendo sempre il suo sottofondo angosciante anche per i pochi momenti d’ironia e le battute sarcastiche. Recensione ❯
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Un'ora di televisione può cambiare tutto. Un film sull'intervista al principe Andrea dopo il coinvolgimento nel caso Epstein. Espandi ▽
Come la BBC ha ottenuto l'intervista bomba con il principe Andrea sulla sua amicizia con il condannato per reati sessuali Jeffrey Epstein. Recensione ❯
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Due donne si innamorano ma devono fare i conti con una famiglia violenta. Espandi ▽
L'eccesso, lo si intuisce poco dopo l'inizio, è la cifra del film: eccesso di muscoli, di steroidi iniettati, di orgasmi, di omicidi. Il risultato è un pastiche dal budget considerevole ma dall'anima indie, capace di intrattenere il grande pubblico grazie alle affiatate interpretazioni delle due protagoniste. Se non si entra nell'ottica e nel giovanil(istico) mood dell'operazione il rischio è trovarsi di fronte a un b-movie, un affastellamento di immagini atto a impressionare un pubblico giovane con un montaggio serrato, le musiche sparate in stile videoclip, i corpi attraenti delle due protagoniste. La verità sta nel mezzo, è impossibile non riconoscere a Glass il talento nel raccontare una fiaba nera capace di rovesciare totalmente il mito dell'american dream. Il film si attesta al livello di un godibile divertissement, un esercizio di stile e creatività che può divertire intrattenere. Recensione ❯
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Attraverso una raffinata messa in scena e mescolando azione, suspense e commedia, la serie offre uno sguardo fresco e intrigante sul tema del rapporto di coppia. Azione, Commedia - USA, Gran Bretagna2024.
Tornano le avventure di una coppia formata da due killer a pagamento. Espandi ▽
John (Donald Glover) e Jane (Maya Erskine) sono due spie; non si conoscono ma vengono entrambi reclutati da un'organizzazione misteriosa per fingersi una coppia sposata. Mentre navigano attraverso le varie missioni assegnate loro, la complessità della loro falsa relazione si intensifica, con il costante rischio che il coinvolgimento emotivo possa mettere a repentaglio il loro lavoro e le loro vite. Man mano i due killer si innamoreranno, complicando così ulteriormente una situazione già piuttosto delicata. Mr. & Mrs. Smith si rivela molto più di un banale adattamento seriale dell'omonimo film. Attraverso una raffinata messa in scena, la serie riesce a superare le aspettative e a offrire uno sguardo fresco e intrigante sul tema del rapporto di coppia, in un contesto dove le convenzioni di genere vengono costantemente sfidate e ridefinite. La serie mescola sapientemente elementi di azione, suspense e commedia, eccellendo in ogni aspetto della produzione, e reinventa con originalità e profondità un tema classico, dimostrando che il problema non è riusare un vecchio soggetto, ma come lo si riusa: anche le storie più familiari possono ancora sorprendere… a patto che raccontino qualcosa di nuovo. Recensione ❯
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Ispirata alla vera Homeless World Cup, questa storia racconta di seconde possibilità e di un evento in cui le persone senza fissa dimora di tutto il mondo riscoprono in campo la speranza e il gusto della competizione. Espandi ▽
Il manager Mal accompagna la squadra di calcio inglese dei senzatetto alla Homeless World Cup a Roma. Per l'occasione, decide di correre un rischio e ingaggiare Vinny, l'attaccante talentuoso ma tormentato che prima di entrare a far parte del team deve fare i conti con il proprio passato. Recensione ❯
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La serie drammatica di Guy Ritchie ispirata al film originale. Espandi ▽
Il soldato delle Nazioni Unite Eddie Halstead, secondogenio di un'antica casata nobiliare inglese, eredita dal padre il titolo di Duca e l'immensa proprietà sulla quale sorge il suo maniero padronale. In breve Eddie scopre che sotto la tenuta degli Halstead c'è una piantagione di marijuana di 15mila acri, la cui gestione è affidata al boss Bobby Glass e a sua figlia Susie. Per ripianare i debiti del fratello, Eddie si lascia coinvolgere nel business della droga, entrando in una spirale di malaffare e di violenza dalla quale sarà difficilissimo uscire: perché, come insegna Il Padrino - Parte III, "più cerchi di uscirne, e più ti trascinano di nuovo dentro".
La serie Netflix (in collaborazione con Miramax Television) The Gentlemen è un proseguimento del film omonimo Amazon scritto (con il sodale Matthew Read) e diretto da Guy Ritchie, e si svolge nello stesso ambiente, ma introduce tutti personaggi inediti.
The Gentlemen è un giocattolone divertente e sopra le righe, un cartone animato per adulti che comprende bene le dinamiche della serialità, alzando la posta ad ogni puntata e aggiungendo via via nuove sottotrame per riallacciarle tutte alla fine, chiudendo efficacemente la narrazione. Recensione ❯
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