Scoop

Alla redazione della BBC sono alla ricerca di nuove storie. A differenza dei suoi colleghi, la produttrice Sam McAlister è convinta che per scovare le notizie migliori sia necessario uscire, andare a cercarle sul campo creando delle buone relazioni con le persone. Nonostante lo scetticismo che la circonda, la sua sembra essere la strategia vincente: in pochi giorni Sam riesce a entrare in contatto con Amanda Thirsk, la segretaria del principe Andrea, nonché duca di York. Il contatto con una persona così vicina al principe si dimostra fondamentale in un momento decisivo: Andrea sembra infatti essere connesso allo scandalo dei reati sessuali commessi da Jeffrey Epstein, con cui aveva stretto da lungo tempo un forte legame di amicizia.

Philip Martin dirige un film ispirato a fatti realmente accaduti per affrontare, da una prospettiva inusuale, il caso Epstein e il coinvolgimento del principe Andrea.

L'ottima interpretazione degli attori protagonisti unita a una scrittura capace di creare una suspense crescente rendono il film coinvolgente e accattivante. Meno riuscita la ricostruzione delle dinamiche del mondo giornalistico, che avrebbero meritato un maggiore approfondimento.

Basato sul libro "Scoops: Behind the Scenes of the BBC's Most Shocking Interviews" della produttrice e autrice televisiva Sam McAlister, Scoop racconta il dietro le quinte di una delle interviste più seguite e discusse della storia della televisione: quella al principe Andrea nel programma BBC Newsnight in seguito allo scandalo Jeffrey Epstein. A confrontarsi con il prediletto della regina Elisabetta la giornalista Emily Maitlis, splendidamente interpretata da una Gillian Anderson sospesa tra fragilità e determinazione. Nei panni del principe un quasi irriconoscibile Rufus Sewell, capace di conferire con un solo sguardo sfumature profonde al suo complesso personaggio.

Sì, perché è proprio il ritratto del principe Andrea a risultare maggiormente caratterizzato ed efficace all'interno della narrazione. Sebbene non vi sia un particolare approfondimento della psicologia dei personaggi in scena - che tendono prevalentemente a ricoprire una funzione utile alla ricostruzione del clima dell'epoca e degli avvenimenti che hanno portato alla celebre intervista - lo sguardo critico sulla sua figura presenta una certa tridimensionalità. Pur rimanendo avvolto nel mistero, Andrea viene descritto come un uomo capace di nascondere molti lati oscuri - messi letteralmente a nudo dall'indagine condotta dalle donne della BBC - ma al contempo fragile e in grado di suscitare una forma di empatia in chi si relaziona con lui. Piuttosto emblematico in questo senso il suo rapporto con la segretaria Amanda Thirsk, incrollabilmente affezionata a lui: il principe l'ha abilmente manipolata nel corso degli anni oppure lei è realmente convinta della sua fragilità e della bontà della sua condotta?

Con un ritmo serrato seguiamo da vicino le fasi che condurranno la produttrice Sam McAlister e la giornalista Emily Maitlis vicine alle verità nascoste dal principe Andrea: la costruzione della tensione che porta al momento cardine della famosa intervista risulta infatti travolgente, e l'intervista stessa riesce a tenerci con il fiato sospeso fino all'ultima, sudatissima, domanda.

Meno riuscito, invece, il racconto del mondo giornalistico: un po' eroiche e un po' patinate, le dinamiche all'interno della redazione della BBC vengono descritte in modo retorico e poco realistico. Un tono più graffiante e uno sguardo più penetrante sull'universo del giornalismo avrebbe forse dato al film una maggiore complessità. Ciononostante, Scoop risulta un lungometraggio estremamente godibile e accattivante, capace di affrontare da una prospettiva intrigante lo scandalo Jeffrey Epstein e le responsabilità del principe Andrea. 