Anno | 2024 |
Genere | Biografico |
Produzione | Gran Bretagna |
Regia di | Weronika Tofilska, Josephine Bornebusch |
Attori | Richard Gadd, Nava Mau, Jessica Gunning, Danny Kirrane, Hugh Coles Michael Wildman, Thomas Coombes, Tom Goodman-Hill, Shalom Brune-Franklin, Nina Sosanya, Mark Lewis Jones, Amanda Root, Josh Finan, Tom Durant Pritchard, Gavin Drea, Will Hislop, Jamie Michie. |
Tag | Da vedere 2024 |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento sabato 20 aprile 2024
Tratta dall'esperienza reale del comico scozzese Richard Gadd, perseguitato per più di tre anni da una donna.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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L'aspirante comico scozzese Donny lavora come barista in un pub di Londra e trascorre un'esistenza segnata dalla frustrazione e da un senso d'inadeguatezza costante. Un giorno compie un atto di gentilezza verso una cliente trasandata e in difficoltà, offrendole una tazza di tè. Ma a partire da quel gesto, la donna (mentalmente instabile) inizia a sviluppare un'ossessione crescente e morbosa nei suoi confronti, cercando di insinuarsi con sempre maggiore insistenza nella sua vita e minandone ogni aspetto. Donny tenterà di difendersi dalla stalker, dovendo però fare i conti con i propri traumi passati.
La miniserie Netflix autobiografica, ideata e interpretata da Richard Gadd, scava a fondo nella vita di un comico depresso e nella complessa e ambigua relazione vittima-carnefice.
"Baby Reindeer", ovvero "piccola renna", è il soprannome con cui Donny viene chiamato dalla sua persecutrice Martha (una fragile e inquietante Jessica Gunning), quarantenne obesa e completamente sola, disoccupata e trascurata. Donny si rende subito conto che Martha non è la donna in carriera che finge di essere, ne avverte i comportamenti strani e potenzialmente pericolosi. Eppure, un po' per pena e un po' per indecisione, non riesce ad allontanarla, finché gli eventi precipitano in maniera inesorabile, tra centinaia di mail inviate al giorno, ore e ore di messaggi vocali, appostamenti quotidiani, fino alle minacce rivolte alle persone vicine a Donny. La storia è autobiografica, scritta e interpretata dall'autore Richard Gadd, che già l'aveva messa in scena nell'omonimo spettacolo teatrale di qualche anno fa. Un racconto così intimo e personale ha il merito di restituire la complessità del protagonista e della dinamica vittima-carnefice, che ha molti più risvolti di quanti se ne possano immaginare. Donny è un personaggio stratificato, respingente e remissivo, senza particolari pregi, eppure ci si ritrova ad empatizzare con lui e ad essere risucchiati dai suoi primi piani e dalla sua voce fuori campo. È un comico triste: un paradosso che la serie riflette bene mantenendo sempre il suo sottofondo angosciante anche per i pochi momenti d'ironia e le battute sarcastiche. La vita non sta andando come lui sperava, la carriera da stand-up comedian stenta a decollare, e certe ferite del passato faticano a rimarginarsi. Si sente una comparsa e vive come ospite della madre della ex fidanzata perché non può permettersi una casa propria. Alcune sue reazioni a ciò che gli sta succedendo possono sembrare incomprensibili, almeno finché a metà serie viene narrata la dolorosa esperienza vissuta tempo addietro: l'incontro con un sedicente sceneggiatore, l'inganno e la violenza sessuale subita sotto effetto di droghe pesanti.
Passo dopo passo, Donny ama il fatto di odiare sé stesso, il che gli impedisce sia di portare avanti una nuova relazione sentimentale con la donna trans Teri sia di spezzare davvero il legame insano con Martha, diventandone a sua volta dipendente (a un certo punto arriva a masturbarsi pensando a lei pur non essendone attratto). Anche dopo la condanna della stalker alla reclusione, per lui uscire da quel labirinto malato di specchi e pulsioni non sarà facile. Nel finale circolare, il dettaglio che rivela l'origine del soprannome 'piccola renna' assume lo stesso significato della slitta con la scritta 'Rosebud' in Quarto potere. Più che fornire una spiegazione, evoca cioè l'impossibilità di conoscere nel profondo un'altra persona, la sua vita e le sue debolezze, e forse nemmeno sé stessi.
Migliaia di mail, altrettanti messaggi whatsapp e sms. Fino ad arrivare a molte ore di appostamento sotto la sua abitazione e a minacce alle donne con le quali viene trovato. Questo il vero destino di Richard Gadd, attore scozzese che ha scritto il soggetto di Baby Reindeer, il ‘piccola renna’ con il quale Martha, la sua persecutrice, lo effigia fin dal loro primo incontro.