Novecento è il nome che viene dato ad un trovatello abbandonato su una nave. Il bimbo cresce su una nave, non conosce altro. Espandi ▽
Trovato in fasce il 1° gennaio 1900 a bordo del transatlantico Virginian, T.D. Lemmons detto Novecento (T. Roth) cresce sulla nave, impara a suonare il piano, diventa l'attrazione dell'orchestra di bordo e non ne scende mai. Quando la nave in disuso sta per essere demolita con la dinamite il suo amico Max (P.T. Vince) è convinto che sia ancora a bordo. Recensione ❯
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Un bambino viene allevato dal padre che lo isola dal mondo e anche dalla figura materna. Alla morte del genitore si troverà solo ad affrontare una rea... Espandi ▽
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La solita Palermo dove il degrado ha consumato tutto. La tesi dei due registi è che tutto è distrutto e le uniche pulsioni sono il sesso (schifoso, imbrattato), e lo schifo generale. Espandi ▽
La solita Palermo dove il degrado ha consumato tutto. La tesi dei due registi è che tutto è distrutto e le uniche pulsioni sono il sesso (schifoso, imbrattato), e lo schifo generale. La rappresentazione vuole essere estrema, il filo è quello del precedente Zio di Brooklyn. Continuiamo a pensare che non sia difficile la pratica dello shock con le immagini, basta deciderlo. Nello Zio c'era qualche momento di forza espressiva, qui c'è solo presunzione e l'arroganza di un'attitudine che non c'è. I "due" hanno lanciato strali contro Venezia, che non aveva apprezzato il loro capolavoro. Inutile dire che il pubblico. Recensione ❯
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Una favola sull'integrazione e sulla bellezza della diversità che portò il meritato successo a un talento dell'animazione italiana. Animazione, Italia1998. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Kengah é una gabbiana in punto di morte che riesce ad affidare il proprio uovo al gatto Zorba strappandogli tre promesse: quella di non mangiare l'uovo, di averne cura finché non si schiuderà e di insegnare a volare al nascituro. Espandi ▽
Di ritorno da una zuffa con dei malvagi topi di fogna, determinati ad imporsi come la specie che controllerà la città, il gatto Zorba s'imbatte in una giovane gabbiana, Kengah, avvelenata dal petrolio. In fin di vita, l'uccello affida il proprio uovo a Zorba, strappandogli tre promesse: non mangiarlo, averne cura fino a quando si schiuderà, e insegnare al piccolo a volare. Zorba, che è un gentilgatto, battezza la gabbianella neonata col nome di Fortunata e la alleva e protegge con la complicità della sua banda di felini. Ma manca ancora qualcosa per dare a "Fifì" l'opportunità di spiccare il volo: un umano che sia in grado di capire il linguaggio di chi è diverso e non spaventarsi né mirare ad approfittarne. La figlia di un poeta si rivelerà adatta al difficile scopo: una bambina abituata ad ascoltare il suono delle parole senza pregiudizi e a far rimare tra loro elementi diversi ma tutti appartenenti alla ricchezza del mondo. Recensione ❯
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Anni settanta. Un gruppo di ragazzi cerca di mettere insieme una radio libera in ricordo di un amico "trasgressivo". Espandi ▽
20 giugno 1933 sera. Diciotto anni dopo essere stata aperta, Radiofreccia (originariamente Radio Raptus) chiude le trasmissioni. Bruno Iori, fondatore e deejay, decide di raccontare come è nato il nome con cui l'emittente è ora nota. Cambiò il giorno dopo la morte per overdose da eroina di Ivan Benassi detto "Freccia" per una macchia su una tempia. Per farlo descrive com'era la vita in una cittadina emiliana a metà anni Settanta con gli amici che facevano gruppo anche se avevano caratteri diversi e differenti visioni della vita e con gli amori, le delusioni, gli incontri della vita quotidiana. Recensione ❯
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1958. Liliana è una giovane comunista che si dedica totalmente all'emancipazione delle donne in un paesino lucano. Il suo impegno entra in collisione ... Espandi ▽
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Un mosaico di sterminata bellezza, con Valerio Mastandrea in uno dei ruoli più importanti della sua carriera. Drammatico, Italia1998. Durata 100 Minuti.
L'incendiario punto di riferimento del crime italiano di fine millennio. Espandi ▽
Roma, tra novembre 1979 e febbraio 1983. Remo Guerra, un ragazzo di borgata, è un poliziotto che di notte aggredisce per strada persone benestanti derubandoli. Con lui ci sono Maurizio, amante della vita lussuosa e delle belle donne, e Roberto che Remo aiuterà a comprarsi un bar. I suoi complici sono inaffidabili. Così Remo deve far entrare nella sua banda Marco Lorusso, detto "il Rozzo", di cui però non condivide i metodi violenti. Remo è sempre più tormentato e desidera una vita normale accanto a una donna a cui però non può rivelare la sua identità. In più, capisce che la fine è vicina e non può sottrarsi al suo destino.
C'è Valerio Mastandrea, in uno dei ruoli più significativi della sua carriera. Con la sua voce fuori campo che accompagna i suoi pensieri. "Ogni volta che mi specchiavo ero aggredito dalla mia immagine". C'è il suo tormento che prevale sull'estasi. In Remo ci sono le tracce di un gangster noir che attende la sua fine.
L'odore della notte fa parte di quei film che non solo migliorano nel corso degli anni ma che mostrano lo sguardo unico di un cineasta dove le storie, i personaggi, i dialoghi hanno sempre avuto qualcosa di intimamente familiare e in cui ogni immagine è un getto impetuoso su tela, carico di una poesia disperata che parla solo d'amore. Prima di tutto nei confronti del cinema. Recensione ❯
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È tutto un fiorire di personaggi alla Verdone: il bulletto di periferia, l'uomo che diceva di essere figlio di Elvis, il manager trasgressivo. Espandi ▽
La vita dell'unico gallo che si sveglia a mezzogiorno, un seduttore a tempo pieno, vitellone quarantenne, fanatico di moto, fuoriserie ed Elvis Presley, che finisce con il reinventarsi politico alla Berlusconi. Recensione ❯
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Primi anni Sessanta, Torino. Giovanni arriva dal sud ed è felice perché incontrerà suo fratello minore Pietro, che si sta facendo onore a scuola. In r... Espandi ▽
A essere messo in scena è il dramma dell'emigrazione, del desiderio di riscatto, della difficile integrazione sociale e della convivenza tra povertà e benessere nell'Italia in ascesa nel boom annunciato. Amelio ci costringe a ripensare allo stereotipo meridionale e a situazioni e luoghi che crediamo di avere in qualche modo interiorizzato. Recensione ❯
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Aprile è un mese decisivo nella vita di Moretti. Le elezioni vinte dal Polo nel '94 (la vicenda per lui peggiore: si fa l'unica "canna" della sua vita); quelle vinte dall'Ulivo nel '96; soprattutto la nascita del figlio. Espandi ▽
Aprile è un mese decisivo nella vita di Moretti. Le elezioni vinte dal Polo nel '94 (la vicenda per lui peggiore: si fa l'unica "canna" della sua vita); quelle vinte dall'Ulivo nel '96; soprattutto la nascita del figlio. In questo contesto il regista scrive un diario, molto più vero di Caro diario. È indeciso se fare un documentario sull'Italia oppure un musical ambientato in una pasticceria. Nel frattempo sua moglie è incinta e tutto viene preparato per la nascita del bambino. Vediamo Emilio Fede esultare per il successo del Polo e Berlusconi pronunciare il discorso della vittoria. Moretti, uomo di sinistra dichiarato, assesta così due colpi al cerchio (di destra) e uno (piccolo) alla botte (di sinistra): come quando vede D'Alema in TV subire Berlusconi e lo incita a reagire. Recensione ❯
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Il primo impulso era quello di liquidare il film come si è sempre fatto in questa sede con le "vanzinate" e le loro diramazioni più o meno degeneri: s... Espandi ▽
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La vita di Gesù fino all'età adulta. Gira il mondo (?), beve e balla (?), stupisce i saggi. Conosce la vita. Una buona idea per una realizzazione piat... Espandi ▽
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