Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2023
59esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, il programma dei 45 film. Pesaro - 17/24 giugno 2023. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Un'opera prima ambiziosa, che eccede nei virtuosismi ma che ha il coraggio di cimentarsi con la sperimentazione visiva. Drammatico, Italia2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il viaggio notturno nell'anima di quattro ragazzi alla soglia dei trent'anni che non vogliono rinunciare alle proprie passioni, nonostante il loro progetto di vita stia prendendo una direzione diversa da quella che speravano. Espandi ▽
Una pianista e un violinista che lavorano in nero per un ristoratore dispotico. Un aspirante attore che alterna i rari provini alle frequenti a scopate senza futuro. Una hostess che disegna, canta, balla da sola e non crede (più) all’amore eterno, considerandolo un sentimento che si possono permettere solo i ricchi. Sono i quattro protagonisti, tutti alle soglie dei trent’anni, di una storia crepuscolare che si svolge in una Roma sporca e ostile, soprattutto ai giovani, cui offre solo umiliazioni della loro dignità e l’invito costante ad accantonare i propri sogni e le proprie aspirazioni artistiche. Non credo in niente è uno spaccato della società liquida delineata da Zygmunt Bauman quando scrive che “le nostre vite individuali sono frammentate in una successione di episodi mal collegati fra loro”, ed è dunque il ritratto di una contemporaneità sconnessa e disorganica nella quale soprattutto i giovani adulti si aggirano senza meta e con tanta rabbia in corpo. Alessandro Marzullo mostra una bella mano registica e il coraggio di cimentarsi con la sperimentazione visiva, qualità rara nel panorama asfittico (e schiavo dei format d’oltreoceano) di molto cinema italiano contemporaneo, ma dovrebbe procurarsi una struttura narrativa coerente e in grado di sostenere il suo estro visivo, e poi contenere quell’estro all’interno di una comunicazione condivisibile e realmente necessaria al racconto. Recensione ❯
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Walter Veltroni non dimentica il passato ma guarda al futuro. Con Solarino e Marcorè, due attori di grande professionalità. Commedia, Italia2023. Durata 105 Minuti.
Cosa succede nella vita di un uomo che si addormenta a 18 anni e si sveglia a 49? Veltroni parla di questo tempo e di noi, oggi. Espandi ▽
Giovanni ha 'dormito' per 31anni. Il giorno in cui, a piazza san Giovanni, si tenevano i funerali di Enrico Berlinguer l'asta di uno striscione gli è caduta in testa procurandogli un coma profondo durato così a lungo. Ora però il mondo in cui l'allora diciottenne si viene a trovare è decisamente cambiato. Avrà bisogno dell'aiuto della suora che gli era stata a fianco nel corso della degenza e di un ragazzo affetto da mutismo selettivo.
Walter Veltroni porta sullo schermo il suo romanzo mutandone alcuni elementi ma conservando lo spirito che ne ha informato la scrittura. Se Marcoré nuota come un pesce nell'acqua delle pieghe della psicologia di un personaggio che deve passare dallo stupore alla presa di coscienza, Valeria Solarino deve combattere con lo stereotipo, modello fiction Rai, della suora bella.
Quello che interessa a Veltroni è leggere l'elissi esistenziale che si è venuta a creare tra un diciottenne e il se stesso quarantanovenne che deve tornare ad apprendere e ad accettare una vita diversa da come l'aveva pensata. Recensione ❯
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Tra aneddotica e archivio cinematografico, uno svelamento seducente che non si vorrebbe finisse mai. Documentario, Italia, Belgio, Cina, Giappone2021. Durata 150 Minuti.
Un documentario sul leggendario compositore Ennio Morricone. Espandi ▽
Giuseppe Tornatore ha collaborato col Maestro - definizione per una volta appropriata - in un arco temporale che va da Nuovo Cinema Paradiso (1988) a La corrispondenza (2016), frequentandolo per circa trent'anni. Nel 2018 ha scritto "Ennio. Un maestro" (Harper Collins), intervista fluviale e conversazione franca, a trecentosessanta gradi: in Ennio ne riprende argomenti, andamento cronologico e tono disteso, modesto, autocritico con cui Morricone si era concesso alle sue domande. Attorno a lui, nel film, una schiera di musicisti, registi, colleghi ed esperti portano testimonianze rilevanti e inerenti una carriera straordinaria, che supera il concetto di prolifico: centinaia le opere firmate, da Il federale (1961) all'unico Oscar vinto per una colonna sonora, The Hateful Eight nel 2016, a 87 anni. Morricone - che, come tutti i classici, non morirà mai e di cui è quindi legittimo parlare al presente - vive perennemente con la musica in testa e va a tempo anche quando fa esercizio fisico sul tappeto di casa. Miniera di osservazioni stilistiche e curiosità legate alla storia del cinema (tra tutte, la collaborazione mancata con Stanley Kubrick per Arancia meccanica), non scevro di momenti di pura commozione, Ennio è racconto fluido, documento ricercato, filologico, che si mette a disposizione di curiosi, cinefili e studiosi, anche per eventuali indagini integrative. Un esempio di economia di narrazione, di contrappunto studiato e sudato che traccia la differenza tra mera compilazione d'intrattenimento e pura opera di (ri)creazione. Recensione ❯
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La cronaca di una discesa agli inferi che rivela le storture del nostro sistema democratico. Drammatico, Italia2018. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia del trentenne romano morto all'ospedale Sandro Pertini il 22 ottobre 2009 mentre si trovava in custodia cautelare. Espandi ▽
L'ultima settimana nella vita di Stefano Cucchi è un'odissea fra caserme e ospedali, un incubo in cui un giovane uomo entra sulle sue gambe ed esce come uno straccio abbandonato su un tavolo di marmo. Cremonini racconta una delle vicende più discusse dell'Italia contemporanea come una discesa agli inferi cui lo stesso Cucchi ha partecipato con quieta rassegnazione. Sposa il racconto della famiglia Cucchi e la denuncia di un pestaggio delle forze dell'ordine come causa principale della morte, e anche se non mostra direttamente la violenza ne illustra ampiamente le conseguenze. Sulla mia pelle è un dignitoso tentativo di restituire corpo e voce a un essere umano fragile e fallibile: ed è proprio sulla voce e sul corpo che Borghi compie il suo lavoro più prezioso, ritrovando quel tono sfuggente che apparentava Cucchi ai tanti giovani "sbagliati" di una Roma distratta e indifferente. Recensione ❯
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Tornatore predispone, illumina e allestisce ogni scena con la sua maestria registica. Il risultato risente però di una trama barocca e via via sempre meno probabile. Drammatico, Italia2015. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un giorno il professore di cui Amy è innamorata svanisce nel nulla. È fuggito? Allora perché continua a inviarle messaggi tutto il giorno? Espandi ▽
Ed Phoerum, professore di astrofisica sessantenne, intrattiene una relazione extraconiugale con una sua ex studentessa fuori corso, Amy Ryan. Li lega una "corrispondenza" amorosa costellata di sms, chat, registrazioni video e chiacchierate via Skype, come si conviene ad un rapporto 2.0. Amy vede proseguire questa corrispondenza virtuale attraverso le tante missive che lui le fa pervenire anche dopo un evento decisivo, con l'aiuto di una serie di "complici" e del piano di consegne scadenzato del servizio postale. Ma questa conversazione mai interrotta sarà per lei un sollievo o una dannazione? Recensione ❯
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Amarcord in dialetto romagnolo (il dialetto di Fellini) vuol dire "mi ricordo", e il regista ricorda gli anni della sua infanzia, gli anni Trenta. Espandi ▽
Amarcord in dialetto romagnolo (il dialetto di Fellini) vuol dire "mi ricordo", e il regista ricorda gli anni della sua infanzia, gli anni Trenta, al suo paese. Passano dunque i miti, i valori, il quotidiano di quel tempo: le parate fasciste, la scuola (con l'insegnante prosperosa che stuzzica i primi pensieri), la ragazza "che va con tutti", la prostituta sentimentale, la visita dell'emiro dalle cento mogli, lo zio perdigiorno che si fa mantenere, la Mille Miglia, i sogni ad occhi aperti, il papà antifascista che si fa riempire d'olio di ricino, il paese intero che in mare, sotto la luna, attende il passaggio del transatlantico Rex. Recensione ❯
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Una storia d'amore fuori dagli schemi ambientata a Vienna. Espandi ▽
Una vicenda molto semplice, campeggiata dalla parabola umana di un uomo colto e solitario, non piu` giovane, la cui ritrosia nei confronti degli altri e` pari solo all'infallibile maniacalita` con cui esercita la professione di esperto d'arte e battitore d'aste. Chiamato ad occuparsi della dismissione del patrimonio artistico di un antico edificio, l'antiquario si ritrovera` al centro di una passione che cambiera` la sua grigia esistenza. Lo si potrebbe definire un film sull'arte intesa come sublimazione dell'amore, ma anche un film sull'amore inteso come frutto dell'arte. Recensione ❯
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Un orfanello vive nascosto tra le mura di un'affollata stazione ferroviaria di Parigi occupandosi di orologi. Dal romanzo vincitore della medaglia Randolph Caldecott del 2008. Espandi ▽
Il piccolo Hugo Cabret vive nascosto nella stazione di Paris Montparnasse. Rimasto orfano, si occupa di far funzionare i tanti orologi della stazione e coltiva il sogno di aggiustare l'uomo meccanico che conserva nel suo nascondiglio e che rappresenta tutto ciò che gli è rimasto del padre. Per farlo, sottrae gli attrezzi di cui ha bisogno dal chiosco del giocattolaio, un uomo triste e burbero, ma viene colto in flagrante dal vecchio e derubato del prezioso taccuino di suo padre con i disegni dell'automa. Riavere quel taccuino è per Hugo una questione vitale. Recensione ❯
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Un affresco corale sulla memoria collettiva che diventa un omaggio al cinema del passato. Drammatico, Italia, Francia2009. Durata 150 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia di Bagheria, il film racconta un secolo di storia italiana, con le Guerre Mondiali e l'avvicendarsi, sulla scena politica, di Fascismo, Comunismo, Democrazia Cristiana e Socialisti. Espandi ▽
La storia di una famiglia siciliana che prende le mosse dal ventennio fascista in cui Cicco, sin da bambino apertamente contestatore, è un pastore che ha la passione per la letteratura epica. Suo figlio Peppino, cresciuto durante la guerra, entrerà nelle file del Partito Comunista divenendone un esponente di spicco sul piano locale e riuscendo a sposare, nonostante la più assoluta opposizione della famiglia di lei, Mannina. Recensione ❯
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Ritratto femminile alla Chabrol, un thriller psicologico privo di enfasi e ricco di suspence. Drammatico, Italia2006. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Storia di Irena, donna ucraina emigrata in Italia con un tragico passato e un solo bel ricordo: un malinconico amore. Espandi ▽
Di Irena non si sa molto, solo che è arrivata in Italia dall'Ucraina. O forse è tornata, dopo alcuni anni, per chiudere un conto. Con l'aiuto di un portinaio interessato (Haber), trova lavoro presso la famiglia Adacher, una coppia di orafi con una figlia affetta da una cronica incapacità di difendersi. Irena si occupa della piccola, la conquista e le insegna a reagire. Sembra cominciare a trovar pace, ma ecco che si ripresenta il male che ha deciso del suo passato e che ha le sembianze dell'aguzzino Muffa (Placido). Recensione ❯
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Ignacio ed Enrique hanno condiviso i primi turbamenti adolescenziali e la scoperta della (omo)sessualità. Si ritroveranno insieme con il pretesto di discutere di un soggetto cinematografico. Espandi ▽
Due ragazzi, Ignacio ed Enrique, scoprono l'amore, il cinema e la paura in una scuola religiosa all'inizio degli anni '60. Padre Manolo, direttore dell'Istituto e insegnante di Lettere, è testimone e attore di queste prime scoperte. I tre personaggi si rincontreranno altre due volte, alla fine degli anni '70 e nel 1980. Questo secondo incontro segnerà la vita e la morte di uno dei due." Recensione ❯
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Novecento è il nome che viene dato ad un trovatello abbandonato su una nave. Il bimbo cresce su una nave, non conosce altro. Espandi ▽
Trovato in fasce il 1° gennaio 1900 a bordo del transatlantico Virginian, T.D. Lemmons detto Novecento (T. Roth) cresce sulla nave, impara a suonare il piano, diventa l'attrazione dell'orchestra di bordo e non ne scende mai. Quando la nave in disuso sta per essere demolita con la dinamite il suo amico Max (P.T. Vince) è convinto che sia ancora a bordo. Recensione ❯
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Sicilia primi anni Cinquanta. Joe Morelli, col suo furgone, batte i paesi. Monta la sua macchina da presa e fa provini (a pagamento) alla gente. Espandi ▽
Per la Sicilia del '53 con un autocarro, un tendone e una cinepresa Joe Morelli (Castellitto), sedicente inviato di una casa cinematografica romana, va in giro a fare provini (falsi) a pagamento, promettere fama e denaro, spacciare illusioni, alimentare speranze. Verrà duramente castigato. Recensione ❯
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Abbandonato il taglio "turistico-italiano", questa volta Tornatore racconta una storia che parte sottotono e diventa complessa, fin troppo. Espandi ▽
Storia di un incubo in forma di interrogatorio al quale lo scrittore Onoff (Depardieu), apparentemente in preda all'amnesia, è sottoposto da parte di un commissario di polizia (Polanski). Fin dal titolo il 4° film di Tornatore è sotto il segno dell'ambiguità. Recensione ❯
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Nel 1993, il giovane Loris Riccardi è l'art director del locale notturno destinato ad essere il più trasgressivo d'Italia: il Cocoricò. Creò il concetto di locale-notturno-teatro trasformando la pista da ballo in un luogo di provocazione. Espandi ▽
Gli anni '90 sono iniziati con la caduta del muro di Berlino e si sono conclusi con gli attentati dell'11 settembre. Anni di creatività e distruzione, in cui tutto sembrava possibile e allo stesso tempo prossimo al collasso. Erano anche gli anni d'oro del turismo italiano: la costa adriatica era la meta di una generazione che rispondeva al richiamo della musica dance. E lì apparve l'iconica discoteca a forma di piramide chiamata Cocoricò. Il Cocoricò non era solo una discoteca, era un tempio del divertimento, un teatro di espressioni artistiche, politiche e sociali: un luogo che accoglieva le emozioni e le angosce dei tempi passati e presenti. Cocoricò Tapes è la sua storia raccontata attraverso i filmati inediti di quegli anni e attraverso le parole - di oggi e di allora - dell'ex direttore artistico Loris Riccardi, del suo staff e di coloro che ogni settimana frequentavano il locale in un rito collettivo. Recensione ❯
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