Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2023
59esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, il programma dei 45 film. Pesaro - 17/24 giugno 2023. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Un film che ci riporta indietro in una Firenze antica dove la favola senza lieto fine dei Ciompi si sovrappone alle vicende contemporanee. Espandi ▽
Un film che con il Super8 e 16mm scorre sulla Firenze antica, senza troppo preoccuparsi di quella moderna che a volte vi si sovrappone; sugli affreschi, sugli arazzi, sui particolari, iconografici e materici. Due voci narranti si alternano portandoci, come in una favola senza lieto fine, alla rivolta dei Ciompi, una vera rivoluzione che si è svolta proprio qui, fra le pietre e i vicoli e le chiese che vediamo. Ma alla protesta del popolo minuto del Trecento fa da contraltare una vicenda contemporanea straordinariamente somigliante. Recensione ❯
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Un'opera di approfondimento importante ed originale sull'uso delle immagini nel processo di colonizzazione. Sperimentale, Belgio2023. Durata 75 Minuti.
Un'analisi sul nostro intrinseco sguardo coloniale, come persiste nel tempo e plasma il nostro modo di vedere, di pensare e di parlare del passato. Espandi ▽
Gli studi post-coloniali incontrano la storia della visualità. Così si potrebbe sintetizzare il film-saggio che con notevole estro visivo ma serio approccio antropologico indaga sulla natura e le modalità dello sguardo e della costruzione dell'altro. In particolare si parte dall'invenzione della lanterna magica, e come questa sarebbe stata impiegata per "vendere" il progetto coloniale, non solo nel regno belga ma anche ai colonizzati stessi. Per quanto fragili, queste immagini di vetro sono giunte a migliaia fino a noi. Riccamente colorate a mano, corrotte, orribilmente affascinanti, sono la materia principale del film, insieme a diapositive, fotografie e filmati d'epoca, illustrando la tensione fra esperienza estetica e ricaduta dell'ideologia coloniale. L'autore tenta di mappare lo sguardo coloniale da una broken view, una veduta incrinata, analizzando come esso persista nel tempo e plasmi il nostro modo di vedere, di pensare e di parlare del passato. Recensione ❯
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I due registi vanno alla ricerca della mitica isola di San Borondón che, secondo la leggenda, appare e scompare in mezzo al mare. Espandi ▽
Secondo una leggenda popolare c'è un'isola mitica, San Borondón, che da molti secoli appare e scompare in mezzo al mare. La forza del mito ha spinto a organizzare, fra il Cinquecento e il Settecento, spedizioni alla sua scoperta, tanto che è stata registrata in diverse mappe dell'epoca. I registi Girón e Delgado si sono imbarcati a loro volta per una poetica esplorazione a caccia dell'isola, armati di pellicola in 16mm, videocamera digitale e ROV (Remotely Operated Vehicle), il quale non si limita a "rubare immagini" degli enigmatici abissi ma asporta campioni di flora e rocce subacquee dal monte sottomarino Tropico. Che sia la sua vetta, situata a 970 metri sotto il livello del mare, la mitica isola che riaffiorava dai flutti? Recensione ❯
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Una farsa queer piena di citazioni e riferimenti cinematografici in cui la bizzarria è ancora la via più sicura per il piacere. Espandi ▽
Prodotto fra gli altri dal rivoluzionario regista Yann Gonzalez (Un couteau dans le coeur), questa farsa queer realizzata in 16mm presenta, oltre al tripudio di colori primari e di lingue (se ne parlano quattro), anche un compendio di citazioni e riferimenti - romance, commedia nera, cinema d'autore, gore, serie B, monologhi letterari (Chordelos de Laclos) e alcune evocazioni prettamente italiane, visto che il film è ambientato fra il Lago Maggiore e il Lago d'Orta (Piero Chiara, Alberto Lattuada e così via), per non parlare dei riferimenti metatestuali (il personaggio che filma il film che scorre nel TV con dentro gli stessi attori di... Insieme insieme). La storia? Inconsistente - tutto ruota intorno a una gita in macchina - dialoghi a livello zero, per meglio eludere il tragico della vita in un mondo scardinato in cui la bizzarria è ancora la via più sicura per il piacere. Recensione ❯
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Un'opera difficile da incasellare che con intelligenza e conoscenza riflette su una delle figure chiave del cristianesimo. Sperimentale, USA2023. Durata 64 Minuti.
Un mockumentary che esplora la vita e la cultura che ha generato il primo teorico e divulgatore del Cristianesimo: Paolo. Espandi ▽
Jim Finn si avvale di un'ampia ed approfondita conoscenza della vita e delle opere di San Paolo che, unita a suggestioni visive di indubbia efficacia, propone una riflessione originale su una figura fondamentale del cristianesimo. All'inizio della visione di questa opera, difficile da incasellare in una categoria, si può avere il dubbio di stare per assistere a una facile narrazione ironica su uno dei personaggi fondamentali della cattolicità. Invece nulla di tutto ciò. Ripercorre la vita di Saulo di Tarso con grande attenzione, ma fa molto di più perché legge il suo insegnamento non con le lenti deformanti del presente ma contestualizzandolo nei tempi in cui si realizzava. Dimostra così come molte delle sue riflessioni, che oggi potrebbero suonare come retrive o conservatrici, in realtà rappresentassero degli ordigni di profondità che minavano alle basi la romanità basata sulle classi sociali e sulla schiavitù. Recensione ❯
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La vita notturna dei primi anni '90 ricostruita grazie a video in bassa definizione in cui le luci intermittenti, la musica pulsante e i corpi danzanti si confondono. Espandi ▽
La magia della musica nella notte, il vivere per vivere. Quando la musica non è più musica ma diventa magia. Oh magia, portami via, fammi volare sopra le nuvole. Tra i primi anni Novanta e i tardi Duemila, in quella che si può considerare l'età dell'oro della discoteca italiana, c'è chi ha scelto di documentare una vorticosa e insonne vita notturna. Il risultato è un insieme di video in bassa definizione in cui le luci intermittenti, la musica pulsante e i corpi danzanti si confondono, diventando una massa uniforme che si muove costantemente. Viva la notte parte da questo materiale per approfondire ed espandere il senso di perdita che lo caratterizza, portandolo a un livello di astrazione e opacità dove l'immagine si dissolve similmente al mondo che l'ha generata. Rinunciando alla definizione, il video si fa notte: le forme si perdono nel buio e quello che rimane sono le tracce evanescenti di un luogo altro, popolato da fantasmi fuggevoli alla ricerca di un'instabilità perpetua. Recensione ❯
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Un film surreale e ipnotico ispirato alle storie alle storie giapponesi di fantasmi, in cui i personaggi i personaggi dubitano di essere vivi o di essere già in un'altra dimensione. Espandi ▽
Enigmatico adattamento di un racconto di Hyakken Ucida (autore giapponese moderno già frequentato dal cinema, compreso Akira Kurosawa) girato in 16mm, che si apre su un'immagine atemporale di un ragazzino dopo aver catturato un'ape molto grossa. Stacco su un protagonista adulto che visita la salma del fratello minore e vi vede riflesso il proprio volto. Ricordi e realtà si confondono - di chi sono? - mentre altri personaggi spuntano in sequenze oniriche ambientate in megalopoli deserte o boschi altrettanto abbandonati. Recensione ❯
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Frammenti di altri film, di archivi e di musei. Stralci di testi e biografie. Un ritratto del desiderio e della violazione che medita sull'affermazione e sul rifiuto della soggettività. Espandi ▽
In Exhibition - raccolta di immagini riprodotte da altri film, musei e archivi, per non parlare del calembour in apertura "Love Laughs at Locksmiths - Houdini" - si intrecciano testi e biografie eterogenei: una donna sposa il Muro di Berlino e fa della propria casa in Svezia un museo di miniature architettoniche per «conservare le linee parallele delle mura». Mary Richardson per solidarietà con una suffragetta in carcere squarcia la Venere e Cupido di Velázquez. A questo punto subentra la narrazione in prima persona e si succedono citazioni dalla pittrice Agnes Martin, dai casi studio di Freud e sul paradosso dell'otre di Klein.
Frammenti, copie e stralci sono volti a delineare un ritratto del desiderio e della violazione, diventando una meditazione sull'affermazione e rifiuto della soggettività, oltre che affrontare il cortocircuito the tormenta l'opera d'arte nell'epoca della riproducibilità tecnica: «Il film come bene ha necessità di essere visto. Una volta mostrato, è facile riprodurlo senza limitazioni d'accesso. Nel diritto d'autore, tale vulnerabilità si chiama "analog hole"». Visivamente affascinante, in contrasto con la voce narrante volutamente monocorde, il film al pari di un saggio è anche dotato di fonti bibliografiche. Recensione ❯
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Un'unica sequenza girata alla fine del giorno quando, seduti attorno a un falò, due fratelli chiacchierano a ruota libera. Espandi ▽
Un film sperimentale che è un piano sequenza con un'unica inquadratura fissa lunga 21 minuti. Il cielo notturno ammanta gli ultimi raggi di sole. Appollaiato su un ramo, in un cortile, un falco pellegrino è intento a divorare una preda catturata di fresco. Lontano dalla città due fratelli seduti attorno a un falò chiacchierano a ruota libera, parlando delle loro paure, dell'isolamento, dei sogni, della percezione e del calcio. Recensione ❯
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Un film che si interroga sull'atto del vedere partendo dalla folla fedeli accorsi da tutta la Spagna per assistere in prima persona ai cosiddetti "fatti di Ezkio" del 1931, presunte apparizioni della Vergine a due fratellini. Espandi ▽
Che cosa stanno guardando, rapiti, questi spettatori sui cui volti si sofferma a lungo la macchina da presa? E chi sono queste folle grigie e malvestite ritratte in consunte fotografie in b&n? Sì, a un certo punto saranno un vero pubblico di uno spettacolo cinematografico. Prima, invece, si tratta dei fedeli accorsi da tutta la Spagna per assistere in prima persona ai cosiddetti "fatti di Ezkio" del 1931, presunte apparizioni della Vergine a due fratellini che parlavano solo basco. Recensione ❯
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Un film ispirato al romanzo "Le onde" di Virginia Woolf che prova a interrogarsi su cosa sia il cinema. Espandi ▽
Gli "occhi di vetro azzurro cisposi" che fanno da titolo a questo cortometraggio sperimentale riprendono un'immagine verbale tratta dal romanzo "Le onde" di Virginia Woolf, opera letteraria considerata la più sperimentale fra quelle dell'autrice novecentesca britannica, a cui il giovane regista si è ispirato per il suo film, utilizzandone frasi e visioni per "spiegare", anche a sé stesso, che cosa è il cinema. Film che gioca con l'acqua - appunto - e la luce, eppure in un b/n molto scuro illuminato da rari lampi di colore, compiendo un viaggio nella notte in cui l'ombra di un uomo mano mano acquisisce sostanza. Recensione ❯
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Lo spazio urbano di una città apocalittica in cui la realtà si sdoppia e tutto diventa mistico. Espandi ▽
Una città apocalittica - Mosca nella realtà - si trova in un inspiegato stato di emergenza, con voci dagli altoparlanti che impartiscono ordini senza senso ai cittadini. Il film si richiude poi in appartamenti asfittici dai suoni misteriosi. Un uomo solitario va in cerca del cane in uno spazio desolato, sullo sfondo rovine (o cantieri?) di edifici brutalisti. Esplorando lo spazio urbano trova un luogo in cui la realtà si sdoppia. Rievocando la fede russa in tutto ciò che è mistico e calandola nel presente, Karelina dà corpo a un elegante film cyberpunk che è al tempo stesso una poetica dichiarazione contro la guerra. Recensione ❯
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Un ritratto dell'artista Heinz Frank attraverso la perlustrazione del suo monolocale. Uno spazio minuscolo in grado di raccogliere la grande arte modernista del primo Novecento. Espandi ▽
Lo sguardo si fa spazio. Il sottotitolo del film è schiettamente esplicativo, "Die Wohnung von Heinz Frank/The Apartment of Heinz Frank", che già di per sé sarebbe abbondantemente sufficiente, poiché esamineremo millimetro per millimetro un curioso monolocale del primo Novecento, ma invece c'è molto di più, oggetti d'arte e di design, riflessioni sull'arte e la vita del personaggio che lo occupava, che poi diventano universali. Il minuscolo appartamento viennese (30 mq) è diventato un caso, poiché è stato il rifugio per tutta la vita di Heinz Frank - che lo ha minuziosamente modellato e rifinito con originalissime soluzioni a propria immagine e somiglianza ("una terza pelle", dice la figlia, che ci fa da guida) ed è tuttora colmo di opere d'arte - ma rischia di essere venduto, facendo così sparire una rara testimonianza di gesamtkunstwerk contemporaneo. Da questo piccolo ambiente, che mostra influssi modernisti (Adolf Loos, Josef Frank), e dalle divertenti evocazioni della figlia del pittore e designer, il film ricompone così un ritratto d'artista che non vedremo mai. Recensione ❯
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Alcune lettere offrono la sponda per un confronto fra generazioni e continenti, un modo per conoscere meglio le proprie origini. Espandi ▽
«Nel 1982 mia madre era venuta a stare con mio padre a Parigi dalla Costa Rica, e spedì una serie di lettere ai suoi genitori sulla sua vita lì. Io ho ritrovato queste lettere quaranta anni dopo, e sono tornata su questa storia piena di sofferenza per comprendere meglio il mio stesso arrivo nel continente [europeo] e in definitiva il mio percorso». Il mezzo epistolare - un classico - offre la sponda per un confronto fra generazioni e continenti, in cui il realismo è tutto evocato dalle voci narranti (che leggono le lettere, parzialmente "montate" dalla regista) mentre è confortato solo da qualche fotografia d'epoca e filmato dei luoghi, che poi lasciano il campo visivo a una lunga successione di immagini astratte. Recensione ❯
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Tramite immagini fluttuanti, il regista cancella i confini fisici, politici e sensoriali fra Canada e USA. Espandi ▽
Il cinema tradizionale poggia, in tutte le sue forme, sul principio per cui due immagini fra uno stacco o dissolvenza devono essere sufficientemente diverse in modo da non turbare lo spettatore, pratica invece esercitata da Pablo Mazzolo: ciascuna "immagine fluttuante", così come le chiama lui, è un amalgama di minuscole differenze ottiche nella luce, nel colore e nella forma. Il suo corto trasforma così i panorami urbani di Detroit più iconici, scollando gli edifici dalle fondamenta e cancellando i confini fisici, politici e sensoriali fra il Canada e gli USA attraverso alchemiche tecniche di manipolazione della pellicola come effetti ottenuti con la Mdp e la stampa ottica. Recensione ❯
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