Anno | 2023 |
Genere | Sperimentale |
Produzione | USA |
Durata | 64 minuti |
Regia di | Jim Finn |
Tag | Da vedere 2023 |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento martedì 20 giugno 2023
Un mockumentary che esplora la vita e la cultura che ha generato il primo teorico e divulgatore del Cristianesimo: Paolo.
CONSIGLIATO SÌ
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La vita di Paolo di Tarso, che è stato il divulgatore indefesso fino al martirio della fede cristiana che in precedenza perseguitava, viene seguita nei suoi differenti aspetti facendo uso di un ampio repertorio di materiali che vanno dalle ricostruzioni cinematografiche ai giochi di ruolo.
Jim Finn si avvale di un'ampia ed approfondita conoscenza della vita e delle opere di San Paolo che, unita a suggestioni visive di indubbia efficacia, propone una riflessione originale su una figura fondamentale del cristianesimo.
All'inizio della visione di questa opera, difficile da incasellare in una categoria, si può avere il dubbio di stare per assistere a una facile narrazione ironica su uno dei personaggi fondamentali della cattolicità. Invece nulla di tutto ciò. Finn si muove su un doppio registro. Ripercorre la vita di Saulo di Tarso con grande attenzione non solo agli eventi che ne hanno costituito il percorso, a partire dalla persecuzione dei primi cristiani, passando per la folgorazione sulla via di Damasco per poi giungere alla predicazione di cui conserviamo le basi nelle epistole indirizzate a diverse comunità. Ma fa molto di più perché legge il suo insegnamento non con le lenti deformanti del presente ma contestualizzandolo nei tempi in cui si realizzava. Dimostra così come molte delle sue riflessioni, che oggi potrebbero suonare come retrive o conservatrici, in realtà rappresentassero degli ordigni di profondità che minavano alle basi la romanità basata sulle classi sociali e sulla schiavitù. Ci mostra però anche come questi stessi ammonimenti possano essere banalizzati grazie a un processo catechetico che si avvale di strumenti non all'altezza del messaggio. Vediamo così giochi da tavolo con punteggi da aggiungere o da togliere a seconda delle caselle in cui si finisce, legati a versetti estrapolati dalle epistole. Oppure a giochi di ruolo finalizzati all'evangelizzazione. Non mancano poi canzoni di facile memorizzazione. Ma dove il coltello si affonda nella piaga è quando ci vengono mostrati ministri del culto che si trasformano in prestigiatori facendo apparire all'improvviso tele con il volto di Gesù o, ancora peggio, personaggi intervistati in televisione che aborrono il Concilio Vaticano II. È qui che il lavoro di Finn si dimostra particolarmente efficace perché, anche se non cita esplicitamente, ci ricorda che proprio Paolo disse agli Efesini: "Vi affido al Signore e alla Parola della sua grazia che ha il potere di edificare e di concedere l'eredità con tutti i santificati".
Troppo spesso vediamo questa frase distorta di fatto da coloro i quali ritengono di poter tranquillamente sostituire quelle preposizioni 'al' e 'alla' con l'articolo 'la' trasformando così un affido in una proprietà che si può utilizzare a proprio piacimento. Quando poi, quasi nel finale, ci mostra un veggente di un'apparizione della Madonna vengono in mente le parole espresse recentemente da Papa Francesco che ha ammonito che non tutte le cosiddette 'apparizioni' della Vergine sono vere e che bisogna prestare fede solo a quelle in cui non è la Madre di Dio a mettersi al centro ma in cui è presente per indicare la figura del Figlio. Come fece Paolo giungendo fino alla decapitazione.
La storia della cristianità è una storia iconografica, che ha prodotto un repertorio di immagini la cui portata sovrasta lo stesso messaggio evangelico, piuttosto che i suoi aspetti teologici o i suoi principi fideistici. Questa è la forte sensazione che trasmette The Apocalyptic Is the Mother of All Christian Theology, del cineasta e docente statunitense Jin Finn, presentato in concorso alla 59° Mostra [...] Vai alla recensione »