Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2016
52esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema., il programma dei 59 film. Pesaro - 2/9 luglio 2016. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Un film che attraverso la quotidianità e i drammi soffocati racconta la storia delle difficoltà dell'integrazione. Documentario, Italia2016. Durata 74 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La caparbietà di Sunita si scontra con quella del figlio, cresciuto lontano dal suo Sri Lanka, in Italia. Espandi ▽
Provincia di una città del Nord Italia. Sunita, una donna cingalese di mezz'età, divide le sue giornate tra il lavoro di badante e il proprio figlio adolescente. Quest' ultimo non ha un buon rapporto con sua madre. Fra di loro regna il silenzio. Il figlio, essendo cresciuto in Italia, ha una cultura diversa da quella della madre, impegnata a lottare per vivere in un paese che non vuole sentire suo. La sua cultura e le sue tradizioni rischiano di essere annullate e dimenticate. Recensione ❯
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Mescolando autobiografia e finzione, l'opera seconda di Léa Fehner racconta il teatro per celebrare, in realtà, le possibilità del cinema.. Commedia drammatica, Francia2016. Durata 144 Minuti.
Una banda crea spettacoli itineranti tra spensieratezza e sogno. Ma presto si trova a dover affrontare il rapporto con la realtà. Espandi ▽
La compagnia di teatro Davaï è in tournée perenne: è una vita di gruppo, nomade, itinerante. Nel sud della Francia, i quindici attori della compagnia presentano una rivisitazione corale e scatenata dell'"Orso" di Cechov. È uno spettacolo che fanno da anni, ma ogni volta accade qualcosa di nuovo, che riscrive i delicati equilibri di una famiglia che vive sulle montagne russe dell'emozione, fuori e dentro il tendone. C'è Lola, che torna per una sostituzione, e manda in crisi Francois; c'è Mona che aspetta un bambino da un uomo che ha perso un figlio da pochi anni; ci sono tavole da sparecchiare, mucche da spostare, ragioni da recuperare, tutto prima che si apra il sipario e che venga il tempo, quotidiano, di andare in scena. Recensione ❯
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Un medico decide di partire per andare ad aiutare il nipote rimasto senza padre ma il viaggio diventerà l'occasione per analizzare se stesso. Espandi ▽
Due medici operano in una piccola clinica circondata dalla nebbia. Uno dei due, il solitario Chen Sheng, decide di partire per un viaggio in treno per andare a trovare il nipote, abbandonato dal fratello. Sulla strada per Zhenyuan,si ferma in un luogo magico, Dang Mai, dove il tempo va sia avanti che indietro e dove ha modo di ripercorrere le tappe della sua vita per riflettere sulla sua esistenza. Chen riparte e raggiunge il nipote ma si accorge che il ragazzo riesce a vivere bene anche senza il padre. Così lo saluta e mantiene la promessa fatta alla collega di fermarsi nell'abitazione del suo ex amante per consegnargli alcuni oggetti. Recensione ❯
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Alla sua opera prima, Jan Tèsitel dimostra di conoscere bene la disabilità mentale e di saperla trattare senza retorica. Drammatico, Repubblica ceca2015. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
David, cosciente della sua malattia mentale, cerca la fuga, ma non si rivelerà la soluzione più azzeccata. Espandi ▽
David soffre di una disabilità che comporta un ritardo mentale. In famiglia sente la fatica che i genitori e il fratello provano nel dover quotidianamente affrontare la sua minorazione e i comportamenti che ne derivano. Un giorno decide di andarsene dopo aver prelevato qualche soldo dal portafoglio del padre. Raggiunge Praga e, mentre i familiari sono alla sua ricerca, sperimenta per la prima volta una vita al di fuori dell'ambito domestico. Scoprirà un ambiente ostile che lo metterà di fronte a una nuova modalità di solitudine. Recensione ❯
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Khalid è un regista. Più osserva i personaggi dei suoi lavori e più essi - insieme alla sua vita - sembrano svanire nel nulla. Espandi ▽
Khalid è un regista egiziano che sta tentando di girare un film sulla città in cui abita, Il Cairo. Siamo nel 2009 e il regime instaurato da Osni Mubarak inizia a mostrare le prime crepe dinanzi alle manifestazioni di piazza. Khalid ha il desiderio di mostrarne l'evolversi e, al contempo, si confronta con colleghi che stanno girando film su altre città. Intanto fa visita alla madre che è ospedalizzata, cerca un nuovo appartamento e si confronta con una storia d'amore che sta finendo. Recensione ❯
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Due giovani portoghesi in Brasile, Teresa appena arrivata e Francisca già lì da tempo, si troveranno in conflitto di interessi. Espandi ▽
Francisca, una ragazza portoghese, trascorre un anno di vita in Brasile. La madre gli chiede di raggiungere Teresa, una amica con la quale aveva perso il contatto. Mentre Teresa scopre, incantata, il nuovo paese in cui si desidera fermarsi per sfuggire alla crisi nel loro paese di origine, Francisca decide di tornare a Lisbona. Recensione ❯
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Una storia rivoluzionaria di chitarre, motociclette e la musica di una nuova generazione nigerina. Espandi ▽
Nel primo film al mondo in lingua Tuareg, il regista americano Christopher Kirkley e l'autodidatta musicista Mdou Moctar costruiscono un film che sa molto di odissea spirituale. Girato nella città nigerina di Agadez, Moctar ritrae un misterioso motociclista, di viola vestito, che è anche musicista il quale sta cercando di farsi un nome nella città "dove le chitarre sono re". Il film riceve molte influenze cinematografiche, prende elementi narrativi da western revisionisti, deviazioni musicali e di energia maniacale da film crime giamaicani, e tecniche dal neorealismo italiano. Un mix che allude alla capacità del cinema di unificare gruppi e idee differenti, ma al suo interno è anche la storia familiare di un musicista che cerca di uscire di casa per trovare la fama. Il percorso esistenziale che deve subire, come la sua musica, lo cambia da uomo a mito. Recensione ❯
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Regista e montatore del film, Akin è abilissimo nel suggerire in ogni inquadratura il mood in cui la sua protagonista si trova. Drammatico, USA2015. Durata 88 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Helena vive con il padre in una condizione di nomadismo perenne e trascorre il tempo cercando di ricordare la madre morta da tempo. Espandi ▽
Helena Lee ha dodici anni. Vive a Venice con il padre batterista in uno strip-tease club dopo che la madre è morta in un incidente. Helena si interroga sul perché di questo accadimento mentre vede ancora accanto a sé la figura materna del cui sostegno sente la necessità nella delicata fase di trapasso dall'infanzia all'adolescenza. Recensione ❯
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L'artista cileno Alfredo Jaar omaggia Pier Paolo Pasolini, intellettuale, artista e autore della celebre raccolta di poemetti Le ceneri di Gramsci. Espandi ▽
Un omaggio a Pier Paolo Pasolini, intellettuale e artista, autore della celebre raccolta di poemetti Le ceneri di Gramsci, su cui è basato il titolo di quest'opera dell'artista internazionale Alfredo Jaar (Santiago del Cile, 1956), criticamente e poeticamente imperniata sul tema della consapevolezza. Le parole di Pasolini tratte da alcune interviste e documenti filmati appaiono straordinariamente profetiche dell'attuale realtà sociale e politica del nostro paese. Recensione ❯
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Un viaggio attraverso materiale di repertorio e lavori terminati e mai realizzati di un maestro del cinema come Welles. Espandi ▽
I film non terminati e mai realizzati, dagli archivi di Orson Welles, visti dalla prospettiva di Oja Kodar (vita e partner artistico di Orson Welles nei suoi ultimi anni). Lo spettatore scopre molti dei progetti che Orson non ha mai completato o brevi filmati che non ha mai rilasciato: The Magic Show, Swinging London (e il suo segmento del One-Man band che dà il titolo al documentario), Vienna, Il Mercante di Venezia , Moby Dick, The Deep, l'altra faccia del vento, The Dreamers. Oja torna a casa di Orson abbandonata in Orvilliers (Francia) dove scopre di più dei suoi scritti durante la preparazione del progetto di Moby Dick. Nonostante la distruzione di sciacalli, il lavoro di Orson rimane ancora dopo tutti questi anni; nonostante l'abbattimento di produttori di Hollywood e di problemi finanziari, il talento di Welles rimane ancora ben visibile in questi film non finiti. Recensione ❯
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Il film è diretto da Toni D'Angelo che ha deciso di realizzare il documentario dopo essersi formato al cineclub Filmstudio negli anni 2000. Espandi ▽
"No! Il dibattito no!", afferma un accalorato Nanni Moretti nel suo Io sono un autarchico. Una provocazione, è chiaro, dato che quelle discussioni sono servite e Moretti ne è stato uno dei principali protagonisti. Proiezioni e dibattiti, infatti, erano il cuore pulsante del Filmstudio, storico cineclub romano aperto nel 1967 ed attivo ancora oggi. Certo non può mancare un po' di nostalgia ripensando a quegli anni in cui si potevano vedere i lavori di un artista d'avanguardia dell'animazione come Norman McLaren, o le opere della Nouvelle Vague francese, dell'espressionismo tedesco, dell'underground americano, il cosiddetto cinema impegnato fatto da maestri e da giovani promesse. Recensione ❯
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Basato sugli scritti di Gilles Deleuze, il documentario sonda la storia del cinema proponendo visioni e visuali. Espandi ▽
Un importante nuovo lavoro di Andersen ispirato agli scritti di Gilles Deleuze sul cinema. È un viaggio a più livelli attraverso la storia del cinema, dove il regista si muove giocosamente attraverso decenni e generi, con la passione di tutta una vita. Chi avrebbe mai pensato, per esempio, che è possibile creare una teoria dei colori su pellicole in bianco e nero? Deleuze disegna nuove ed inaspettate connessioni attraverso 100 anni di storia del medium cinematografico, e Andersen disegna le linee tra i punti che il pensatore francese aveva al momento. Turbine cinematografico che soffia attraverso la storia delle immagini in movimento senza mostrare considerazione per la cronologia, è film per chiunque e per coloro che condividono una passione sana per le infinite potenzialità sia del mezzo cinematografico che della la mente. Recensione ❯
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Uno sguardo sul cinema e sulla persona Marco Ferreri. Espandi ▽
ll documentario si basa sull'universo di Marco Ferreri ed evidenzia un uomo anticonformista, estremo, provocatorio nei modi, sempre un passo avanti nei suoi lavori, e spesso considerato un visionario e sperimentale. Il film onora la memoria di un regista troppo presto dimenticato che ha lasciato un segno indelebile nella settima arte. Recensione ❯
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Un viaggio, documentato, attraverso la carriera del maestro Antonioni. Espandi ▽
Dai corti documentaristici degli anni '40 al successo internazionale di vent'anni dopo. Una serie di interviste a collaboratori e amici del regista ferrarese ne ricostruisce la strepitosa carriera. Recensione ❯
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Una ricca raccolta di ricordi e riflessioni su uno dei massimi maestri del cinema di tutti I tempi. Espandi ▽
Dreyer è un giovane giornalista a Copenaghen quando viene coinvolto nell'industria del cinema danese. Scrive script e per alcuni anni è l'editor a Nordisk Film. Dopo questi anni di apprendistato ha l'opportunità di dirigere il suo primo film nel 1917. Dreyer voleva che i suoi film portassero la sua impronta personale nei minimi dettagli, e già nei suoi primi muti è possibile trovare tratti stilistici che caratterizzano la sua intera produzione fino al suo ultimo film nel 1964. I primi sono di impostazione naturalisticha, per Dreyer il realismo non è un'arte in sé, solo il realismo psicologico lo è. Il suo interesse principale non è la vita all'esterno, ma quella interiore, la vita emotiva degli esseri umani. Le emozioni sono più visibili nelle espressioni facciali, e i film di Dreyer sono pieni di primi piani di volti umani. Catturando le sottili, espressioni visive dei caratteri, Dreyer cerca di rivelare i sentimenti che celano e le tempeste che infuriano all'interno. sebbene de son molti i film finiscono in tragedia, il suo intento è sempre quello di creare un inno al trionfo dell'anima sulla vita. Il carattere di Dreyer era complesso e contraddittorio come i personaggi dei suoi film. Composto nella sua testardaggine, non ha accettato alcun compromesso artistico. Recensione ❯
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