Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2016
52esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema., il programma dei 59 film. Pesaro - 2/9 luglio 2016. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Due giovani portoghesi in Brasile, Teresa appena arrivata e Francisca già lì da tempo, si troveranno in conflitto di interessi. Espandi ▽
Francisca, una ragazza portoghese, trascorre un anno di vita in Brasile. La madre gli chiede di raggiungere Teresa, una amica con la quale aveva perso il contatto. Mentre Teresa scopre, incantata, il nuovo paese in cui si desidera fermarsi per sfuggire alla crisi nel loro paese di origine, Francisca decide di tornare a Lisbona. Recensione ❯
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Storie d'amore apparentemente sconnesse si intrecciano a Mosca: un mix di personaggi alla ricerca del vero sentimento per eccellenza. Espandi ▽
«Che cos'è l'amore?» A questa domanda cercano di rispondere gli eroi del film. Personaggi e storie che si intrecciano, brevi racconti accomunati da un unico tema: l'amore. Una giovane coppia preferisce vivere come personaggi degli anime giapponesi; una segretaria riceve una proposta "indecente" da parte del suo boss; una giapponese arriva a Mosca alla ricerca di un uomo russo; un artista di graffiti è alla ricerca della bellezza; una ex moglie viene ingaggiata dall'ex marito con un compito insolito. Recensione ❯
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Tre amici si conoscono in montagna facendo i partigiani e affrontano il dopoguerra pieni di energia e di idee. Espandi ▽
Nella storia di tre amici, trent'anni di storia italiana. Si conoscono in montagna facendo i partigiani e affrontano il dopoguerra pieni di energia e di idee, ma l'infermiere rimane infermiere e il professore meridionale passa da una delusione all'altra. Solo il più smagato dei tre, l'avvocato Gianni, diventa ricco e potente. Quando si incontrano dopo molto tempo, non avrà il coraggio di confessare agli amici il proprio successo, ottenuto grazie a imbrogli, ad affari avventurosi, a un ricco matrimonio. C'eravamo tanto amati non è forse quella "storia italiana" che si ripromettevano gli autori (l'abilissimo regista Scola e gli sceneggiatori Age e Scarpelli), ma nelle due ore di spettacolo riesce a coinvolgere lo spettatore, che si identifica alternativamente con l'uno o l'altro dei protagonisti. Recensione ❯
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Una ricca raccolta di ricordi e riflessioni su uno dei massimi maestri del cinema di tutti I tempi. Espandi ▽
Dreyer è un giovane giornalista a Copenaghen quando viene coinvolto nell'industria del cinema danese. Scrive script e per alcuni anni è l'editor a Nordisk Film. Dopo questi anni di apprendistato ha l'opportunità di dirigere il suo primo film nel 1917. Dreyer voleva che i suoi film portassero la sua impronta personale nei minimi dettagli, e già nei suoi primi muti è possibile trovare tratti stilistici che caratterizzano la sua intera produzione fino al suo ultimo film nel 1964. I primi sono di impostazione naturalisticha, per Dreyer il realismo non è un'arte in sé, solo il realismo psicologico lo è. Il suo interesse principale non è la vita all'esterno, ma quella interiore, la vita emotiva degli esseri umani. Le emozioni sono più visibili nelle espressioni facciali, e i film di Dreyer sono pieni di primi piani di volti umani. Catturando le sottili, espressioni visive dei caratteri, Dreyer cerca di rivelare i sentimenti che celano e le tempeste che infuriano all'interno. sebbene de son molti i film finiscono in tragedia, il suo intento è sempre quello di creare un inno al trionfo dell'anima sulla vita. Il carattere di Dreyer era complesso e contraddittorio come i personaggi dei suoi film. Composto nella sua testardaggine, non ha accettato alcun compromesso artistico. Recensione ❯
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Quarto episodio di una collana interamente dedicata alle origini del cinema. Espandi ▽
Quarto episodio di una collana che narra le cronache della nascita del cinema europeo, le avanguardie svedesi, francesi, gli esperimenti sul suono, il cinema italiano, tedesco e le altre realtà europee che hanno dato vita a magnifiche produzioni che hanno segnato la storia del cinema. In questo episodio lo sguardo si focalizza soprattutto sulle opere di Abel Gance's, capolavori come 'Napoleon' e 'La Roue.' Recensione ❯
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Stephen Dwoskin, la sua visione, le sue visuali, la sua arte. Espandi ▽
Stephen Dwoskin è nato a New York nel 1939 e ha iniziato a fare cortometraggi indipendenti nella grande Mela nel 1961. Nel 1964 ha proseguito il suo lavoro di ricerca a Londra, dove si stabilì e partecipò alla fondazione della London Filmmaker. I suoi film sperimentali giocano con le idee del desiderio, solitudine sessuale e mentale, e con il passare del tempo. Nei suoi film esplora anche la rappresentazione nel cinema, spettacoli, impressioni personali e anche il proprio handicap fisico che è stato fonte di ispirazione per lui in tutta la sua carriera. Le sue opere sensibili ed emancipate sono state oggetto di varie presentazioni internazionali. Questo documentario è inserito nella raccolta Cinexperimentaux, creata tra 2006 e 2010. La forza del cinema sperimentale contemporaneo ha incoraggiato Frederique Devaux & Michel Amarger a incontrare e filmare i più attivi registi e distributori, motori e agitatori di questa forma d'arte. Questo ha sviluppato in una serie di ritratti autonomi, formando una serie e dimostrando la pluralità di approcci e pratiche del cinema sperimentale. Le loro produzioni indipendenti introducono o completano il lavoro degli artisti, tecnici, distributori e programmatori che partecipano alla vita del cinema nell'arte contemporanea. Recensione ❯
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Le 'okkupazioni' di fine Anni Novanta vengono messe a confronto con la mitologia sessantottina, appannaggio di genitori incerti. Espandi ▽
Film in famiglia per Muccino, che decide di raccontare le okkupazioni attuali messe a confronto con la mitologia sessantottina, ora appannaggio di una generazione di genitori incerti. Tenerezze casalinghe senza troppa nostalgia, con sicura guida della credibile Galiena. I ragazzi di questo film lavorano con abilità consumata, ridando puntualmente la battuta ai "grandi". Un piccolo film che è risultato giustamente gradito a quanti (e non sono, purtroppo, molti) sono riusciti a vederlo. Recensione ❯
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Un documentario che racconta le problematiche legate all'inquinamento petrolifero sul delta del Niger. Espandi ▽
La condizione della regione del Delta del Niger, dove le compagnie petrolifere sfruttano i pozzi chiudendo gli occhi davanti alla povertà della popolazione circostante, spesso inquinando terra e mare, senza differenza di comportamento tra un marchio e l'altro. A questo si oppone il Movimento per l'Emancipazione del Delta del Niger (o anche MEND, dall'acronimo inglese Movement for the Emancipation of the Niger Delta). Recensione ❯
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Alla sua opera prima, Jan Tèsitel dimostra di conoscere bene la disabilità mentale e di saperla trattare senza retorica. Drammatico, Repubblica ceca2015. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
David, cosciente della sua malattia mentale, cerca la fuga, ma non si rivelerà la soluzione più azzeccata. Espandi ▽
David soffre di una disabilità che comporta un ritardo mentale. In famiglia sente la fatica che i genitori e il fratello provano nel dover quotidianamente affrontare la sua minorazione e i comportamenti che ne derivano. Un giorno decide di andarsene dopo aver prelevato qualche soldo dal portafoglio del padre. Raggiunge Praga e, mentre i familiari sono alla sua ricerca, sperimenta per la prima volta una vita al di fuori dell'ambito domestico. Scoprirà un ambiente ostile che lo metterà di fronte a una nuova modalità di solitudine. Recensione ❯
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Attraverso gli occhi di un ragazzino il corto racconta l'importanza dell'amore e della difesa del sentimento. Espandi ▽
Tanti secoli fa Prometeo rubò agli dei il fuoco per regalarlo agli uomini. Oggi la fiamma si è quasi spenta e gli abitanti di una metropoli stanno morendo dal freddo perché hanno disimparato ad amare. Recensione ❯
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Un viaggio in found footage all'interno della storia del cinema, coniugando narrazione e tecnica. Espandi ▽
Gustav Deutsch, maestro del found footage, crea l'epico Film ist., un assemblato di 12 puntate messo a punto tra 1998 e 2014. Creando questo insieme di film didattici e scientifici ha voluto mostrare i legami tra la ricerca scientifica e storia del cinema, tra tecnica e sperimentazione. Recensione ❯
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Il film è diretto da Toni D'Angelo che ha deciso di realizzare il documentario dopo essersi formato al cineclub Filmstudio negli anni 2000. Espandi ▽
"No! Il dibattito no!", afferma un accalorato Nanni Moretti nel suo Io sono un autarchico. Una provocazione, è chiaro, dato che quelle discussioni sono servite e Moretti ne è stato uno dei principali protagonisti. Proiezioni e dibattiti, infatti, erano il cuore pulsante del Filmstudio, storico cineclub romano aperto nel 1967 ed attivo ancora oggi. Certo non può mancare un po' di nostalgia ripensando a quegli anni in cui si potevano vedere i lavori di un artista d'avanguardia dell'animazione come Norman McLaren, o le opere della Nouvelle Vague francese, dell'espressionismo tedesco, dell'underground americano, il cosiddetto cinema impegnato fatto da maestri e da giovani promesse. Recensione ❯
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La guerra considerata nella sua dimensione necessaria e universale. Documentario, Italia, Svizzera2015. Durata 71 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una serie di racconti selezionati fatti da generali e signori della guerra, collezionati in Liberia tra il 2011 e il 2014. Espandi ▽
Una riflessione sul significato della guerra. Partendo dalla Liberia, un paese attraversato da conflitti unici, radicali e irrisolti, i registi cercano le persone che hanno combattuto in prima persona e che hanno qualcosa da raccontare su quello che ha significato per loro vivere la guerra da vicino. Recensione ❯
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Un'occasione di lavoro sarà anche un primo faccia a faccia con la crudeltà del fondamentalismo islamico. Espandi ▽
Malek, un topografo che conduce una vita quasi da recluso, cede alle pressioni dell'amico Lakhdar e accetta un lavoro in una regione dell' Algeria occidentale. Quando arriva al campo base trova la squadra decimata dai fondamentalisti. Malek procede con le rilevazioni topografiche e un giorno scopre una giovane donna che rifiuta di rivelare il proprio nome. Quando anche Lakhdar raggiunge il campo, scopre che Malek e la donna sono scappati. I due si dirigono a nord, verso il confine con il Marocco. La donna, però, non desidera piu` proseguire il viaggio verso l'Europa. È stanca e vuole tornare a casa... Il film ha vinto il Premio Fipresci alla 65a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato presentato in concorso. Recensione ❯
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Un viaggio all'interno degli universi di chi i luoghi di lavori li vive, li cerca, li subisce, li assegna. Espandi ▽
C'è chi è impegnato in attività lavorative e chi, come molti ragazzi, ne cerca una. Ritratto di una generazione a volte spaesata di fronte alle disparità, alla mancanza di lavoro, ma sempre alla ricerca. Recensione ❯
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