Broken View

All'interno di un progetto di dottorato di ricerca presso la KASK School of Arts, come risultato di un lavoro congiunto di un progetto sulla storia della lanterna magica in Belgio, nasce questo film. Ci consente di riflettere sul potere della comunicazione per immagini nel XIX secolo e sulla sua determinante presenza nell'opera di colonizzazione dell'Africa e, nello specifico, del Congo.

Hannes Verthoustraete dimostra, con una vasta disponibilità di materiali, quanto l'uso della lanterna magica abbia influenzato sia l'immaginario dei colonizzati quanto quello dei colonizzatori.

Liberiamo subito il campo da ciò che sembra essere meno efficace in questa pur interessante ricerca. La voce narrante con la sua monotona esposizione non offre la giusta energia al racconto così come a un certo punto si ha l'impressione che l'esposizione dei temi principali sia già conclusa e che in qualche misura si voglia raggiungere una durata prefissata. Fatti salvi questi due rilievi va detto che l'autore compie un'opera di approfondimento importante ed originale.

Sul colonialismo chi ha voluto occuparsi del tema ha già avuto modo di leggere libri e vedere documentari o fiction ma, fino ad ora, non ci si era così specificamente addentrati nella funzione che le immagini (e in particolare quelle proiettate con la lanterna magica) hanno avuto nel processo. Verthoustraete ci mostra come sia i cosiddetti esploratori alla Livingstone sia, soprattutto, i missionari abbiano fatto un ampio e programmato uso delle immagini per sottomettere a una cultura non loro i nativi e spingerli ad aderire a valori e a una fede religiosa del tutto aliene dai loro riti e costumi.

Ci mostra però anche l'effetto contrario focalizzando sul Belgio di re Leopoldo ai cui sudditi veniva mostrato, sempre attraverso le immagini, solo l'aspetto edificante della presenza dei loro emissari. Si vedevano così scene di scuole pulite, di attività lavorative ben organizzate, di congolesi buoni, bravi e sottomessi. Solo una missionaria ebbe il coraggio di documentare l'altra faccia della medaglia fotografando gli orrori a cui aveva finito con il dare luogo la colonizzazione.

C'è poi una cartina della nazione che offre la misura dell'operazione. In essa non sono indicati città, catene montuose, pianure o fiumi ma, divise per aree, tutte le risorse che si potevano trovare e sottrarre ai legittimi proprietari: i congolesi. Al versante della catechesi la ricerca offre un ampio spazio mostrando un'iconografia rivolta sì alla 'elevazione' degli spiriti dei 'selvaggi' ma, più spesso, all'intimorirli con immagini cruente tratte dalla Bibbia (si veda il riferimento iniziale al sacrificio di Isacco) o riferite alle pene dell'inferno.

Ci viene così offerta una riflessione al contempo tematica sui danni che l'Europa ha inferto all'Africa ma anche teorica su un mezzo di comunicazione tanto elementare come la lanterna magica ma efficace nell'epoca in cui se ne fece un uso strategico e mirato. 