Attrice russa, adottata dal cinema italiano. Interprete drammatica, è conosciuta soprattutto per il ruolo della ragazza dell'est ne La sconosciuta di Tornatore, film che le ha dato la notorietà. Da qui in poi la carriera si arricchisce di ruoli diversi, anche comici.
Attrice di teatro, cinema e tv
Cresciuta a San Pietroburgo, la Rappoport si forma sul palcoscenico dei teatri russi. Acclamata in patria, riesce a farsi notare anche al cinema, dove la vediamo in numerosi film. Da ricordare il piccolo ruolo in Anna Karenina (1997) di Bernard Rose, dove recita al fianco di Alfred Molina e Sophie Marceau e Tsvety kalenduly (1998) di Sergei Snezhkin, nel quale interpreta il suo primo personaggio cinematografico di spessore, importante per l'evoluzione narrativa. Passa poi anche alla tv, partecipando alla serie poliziesca Banditskiy Peterburg: Krakh Antibiotika (2001) dove riscuote un discreto successo di pubblico, e in Sissi, l'imperatrice ribelle (2004) di Jean-Daniel Verhaeghe, storia degli ultimi tre giorni di vita di Elisabetta d'Austria, prima dell'assassinio. Partecipa poi ad altre due mini-serie televisive, Ved kongens bord (2005) ed Esenin (2005), telefilm incentrato sulle avventure investigative del detective interpretato dall'attore Aleksandr Hlystov.
La fortuna in Italia
Divenuta famosa in Russia, viene poi chiamata dall'italiano Giuseppe Tornatore per interpretare Irena ne La sconosciuta (2006), dove tra le vie di una grigia e ostile Trieste si intrecciano le vicende di un portiere, una bambina e un approfittatore. L'interpretazione della Rappoport convince critica e pubblico, e qualche mese dopo l'uscita del film nelle sale, viene insignita del David di Donatello come miglior interprete femminile dell'anno. Rimane in Italia per un ruolo comico, novità per la sua carriera finora votata al drammatico, nella commedia Italians (2009) di Giovanni Veronesi e in L'uomo che ama (2008) di Maria Sole Tognazzi, dov'è una dei tre protagonisti, assieme a Monica Bellucci e Pierfrancesco Favino. Nello stesso anno ritorna al paese d'origine per girare Yuri's Day diretto da Kirill Serebrennikov.
Il buon successo di critica del thriller La Doppia Ora (2009) di Capotondi promuove la sua ottima interpretazione da protagonista, tanto da portarle il Premio coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile al Festival di Venezia. Nel 2010 lavora con Ricky Tognazzi ne Il Padre e lo Straniero, film drammatico che tratta tematiche impegnate, mentre nel 2014 è diretta da Gabriele Salvatores ne Il ragazzo invisibile.