La foresta di ghiaccio

Film 2013 | Thriller, +16 100 min.

Anno2013
GenereThriller,
ProduzioneItalia
Durata100 minuti
Regia diClaudio Noce
AttoriEmir Kusturica, Ksenia Rappoport, Domenico Diele, Adriano Giannini, Giovanni Vettorazzo Maria Roveran, Rinat Khismatouline.
Uscitagiovedì 13 novembre 2014
DistribuzioneFandango
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 2,63 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Claudio Noce. Un film con Emir Kusturica, Ksenia Rappoport, Domenico Diele, Adriano Giannini, Giovanni Vettorazzo. Cast completo Genere Thriller, - Italia, 2013, durata 100 minuti. Uscita cinema giovedì 13 novembre 2014 distribuito da Fandango. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 2,63 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 10 novembre 2017

Un giovane tecnico specializzato si trova improvvisamente di fronte ad una strana sparizione.

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Consigliato nì!
2,63/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,50
PUBBLICO 2,38
CONSIGLIATO NÌ
Una favola nera e nordica popolata di mostri e di creature selvagge.
Recensione di Paola Casella
giovedì 23 ottobre 2014
Recensione di Paola Casella
giovedì 23 ottobre 2014

Confine Italia-Slovenia, 1994. Un bambino fugge da un gruppo di profughi vessati da un violento capobanda. Profondo nord italiano, oggi. Un tecnico specializzato, Pietro, viene chiamato a riparare una centrale elettrica con annessa diga che subisce frequenti guasti. A dare una mano a Pietro è Lorenzo, uno strano tipo coinvolto in traffici più o meno leciti e innamorato di Rio de Janeiro, la cui vocazione di morituro è preannunciata dalla sua abitudine ad allargare le braccia come il Cristo Redentore. Il paesino montano è popolato da molte brutte facce e l'assenza di corrente non è sempre casuale. In paese si aggira anche la zoologa Lana che, malgrado i rischi per la sua incolumità, procura da mangiare a un orso non dissimile dal fratellastro di Lorenzo, Secondo, che vive seminascosto dentro la centrale.
La foresta di ghiaccio è una favola nera e nordica popolata di mostri e di creature selvagge, e Claudio Noce ce la racconta alternando le mille gradazioni dell'oscurità alla luce abbagliante della neve. Ci sono boschi impervi, un Pollicino che deve ritrovare la strada, una Cappuccetto Rosso che va a sfidare l'orso (invece del lupo), e una serie di agnelli sacrificali destinati al macello. In questa chiave, il film di Noce è riuscitissimo: giuste le atmosfere, coinvolgente la fotografia, incalzante il montaggio. Funziona molto meno l'aspetto noir del racconto, perché la storia è convoluta ed eccessivamente oscura, e né la sceneggiatura né il montaggio ci aiutano a decifrarla. Con tutto il rispetto per la necessità di mantenere i segreti e rivelare gradualmente i misteri, Noce chiede allo spettatore uno sforzo eccessivo per riassemblare i pezzi di un puzzle complicato e privo di tessere importanti.
Visivamente, La foresta di ghiaccio è una conferma del talento registico di Noce, già evidente nel suo primo lungometraggio, Good Morning Aman. Noce sta dentro le storie che racconta, rivelandoci i suoi personaggi per frammenti, e permettendo alla fisicità dei luoghi e degli attori di esprimersi in tutta la sua forza primordiale: ad esempio la scena di sesso ne La foresta di ghiaccio è realistica e potente, un'anomalia nel panorama cinematografico italiano. È sintomatico che al centro della storia ci sia un generatore, perché il cinema di Noce è energia delle immagini, e trasmissione ben veicolata di corrente vitale. Anche la simbologia è usata qui in modo sapiente: dai ponti che sono alternativamente tramite e minaccia, alle bestie feroci che rifiutano l'addomesticazione, alla diga che argina e contiene un impeto che, se liberato, può avere conseguenze devastanti.
Il che rende ancora più importante una maggiore cura nella comunicazione della storia, una maggiore attenzione nel prendere per mano lo spettatore che, soprattutto in un noir, va guidato, pur presentandogli sapientemente indizi e rivelazioni, altrimenti perde il filo della trama, e l'interesse. L'idea di trattare un tema come quello dell'emigrazione non in forma di trattato sociale ma di film di genere è preziosa: poi però le regole di quel genere vanno rispettate, e la comprensibilità, pur nella complessità dell'intreccio narrativo, è una di queste.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 10 aprile 2015
Alexander 1986

Un paesino sperduto tra le innevate montagne sul confine tra Italia e Slovenia è messo in agitazione dalla scomparsa di Lorenzo, lavoratore locale. La cosa mette in agitazione tutta la comunità, come se là, fra la neve, si nascondesse un segreto inconfessabile di cui quell'uomo è la chiave. Su ciò indaga Lana (Ksenia Rappoport), agente che per non turbare i rudi indigeni si finge zoologa.

lunedì 17 novembre 2014
Flyanto

 Film ambientato in una località montana al confine tra l'Italia e la Slovenia in cui si svolgono le vicende di alcuni personaggi coinvolti in misteriosi e non sempre leciti, affari. La zoologa (Ksenia Rappoport) che si aggira per i boschi al fine di dare da mangiare ad un orso qui localizzato nel corso delle sue peregrinazioni ed indagini viene a contatto con, appunto, questi individui [...] Vai alla recensione »

lunedì 1 giugno 2015
MorganaKam

Insomma..questo film mi ha dato parecchio filo da torcere. Partiamo che non è molto lungo ma data la lentezza e i pochi dialoghi sembra che duri quasi il doppio. Per più di trenta minuti è stato noioso e se non fosse successo qualcosa in particolare l'avrei stoppato, poi un po' si è ripreso. Infatti per quel primo tempo non si è capito lo scopo del film..erano [...] Vai alla recensione »

domenica 26 ottobre 2014
maxdiveroli

Col suo secondo lungometraggio, Claudio Noce conferma la sua visione lucida e competente. “La foresta di ghiaccio” è un film intenso, coinvolgente, che inizialmente disorienta per il tentativo di ampliare i confini del cinema di “genere”. Forse inadatto ad una lettura superficiale per la sua architettura complessa che si pone a metà tra il thriller ed il noir, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 8 luglio 2015
Peer Gynt

L'indeterminatezza narrativa puo' essere una scelta stilistica: per creare atmosfera e far sì che lo spettatore si interroghi su quanto vede gli rendo la storia difficile da seguire, la spezzo in strade che non portano da nessuna parte, la infarcisco di personaggi che gli confondono le idee. E potrebbe anche funzionare. Ma questa indeterminatezza narrativa può avere anche un'altra [...] Vai alla recensione »

sabato 15 novembre 2014
melania

Dalla mia frase di lancio si può intuire che il film non mi è piaciuto.L'ho seguito con fatica e,al termine,ho tirato un sospiro di sollievo.

giovedì 19 febbraio 2015
luigiuzza

Purtroppo un vero pasticcio...

domenica 16 novembre 2014
pier71

Che peccato. Che disastro. Che bruttura. Che mosceria. No. 

sabato 23 giugno 2018
Ennio

Il genere thriller è sempre più inflazionato da trame già viste e riviste, ed è sempre meno in voga in Italia. Per questo "foresta di ghiaccio" è un prodotto più che apprezzabile nell'insieme. Per essere ben congegnato, un thriller dovrebbe farti passare almeno una mezz'ora a chiederti cosa stia succedendo e a concentrarti su personaggi [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 agosto 2021
ilrossi

Un film incomprensibile e pretenzioso e in questo senso prevedibile. Le sequenze in stile azione continua ti fanno girare la testa e le palle.Peccato per l'ambientazione gradevole e invitante ( io personalmente detesto la montagna)

lunedì 6 aprile 2020
wolvie

Antefatto nel 1994, confine sloveno-italico. Ci spostiamo nel 2014, con un cadavere nord africano trovato in territorio sloveno a 78 metri dal confine con l Italia. Una poliziotta slovena in incognito si aggira per i boschi, sembra studiare gli orsi, invece cerca prove, segue piste, perché ha capito che la diga é il perno della vicenda, gestita da un altro tipo di orso (Emir Kusturica in versione [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 gennaio 2020
Marino

Avevo pensato di vederlo, ma lette le recensioni dei siti ed i commenti del pubblico, mi asterro'. Penso sia piuttosto noioso, anche perché a me piacciono i film con inquadrature luminose e non vuoi e bui e con fraseggi comprensibili. Il vezzo attuale  di molti registi attuali di fare film con ambientazioni scure e con volume basso e mormorare lo trovo insopportabile.

domenica 16 novembre 2014
tavololaici

Un noir d'alta montagna.E pure bello. Questo bel film, è un noir italiano d'alta montagna, sul tema della vendetta. E' un film verità (a mio avviso), fin troppo, di cui non svelo la trama-se non che ha a che fare con alcuni "misteri" che girano attorno a una diga/centrale in quota,ad un corpo ritrovato da una poliziotta slovena che si arrovella a dipanare (con assoluta grazia,per la verità)la mattassa, [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Paolo D'Agostini
La Repubblica

In alta montagna nessuno è quello che sembra e ognuno ha un segreto da nascondere e/o un peccato da scontare. Un flash introduttivo semina inquietudine, anche perché tutto si svolge in una cupa concitazione notturna: vent'anni prima lo stesso luogo è stato teatro di dolorosi traffici umani provenienti dalla Bosnia. Oggi: un tecnico è stato chiamato per riparare un guasto alla centrale elettrica.

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Una poliziotta slovena Lana (Ksenia Rappaport) indaga sotto copertura su un traffico di migranti. Dalla sua gli omologhi italiani, ma non i montanari del posto: segreti, bugie, diffidenza e due tipi, Lorenzo e Secondo (Giannini e Kusturica), che danno nell'occhio. Aleggiano gli spettri della guerra nell'ex Jugoslavia, e da Mostar viene l'ultimo vertice del quadrato: un ragazzo sveglio, Pietro (Diele), [...] Vai alla recensione »

Maurizio Acerbi
Il Giornale

Pietro è un tecnico che arriva in un paese montano delle Alpi per riparare un guasto nella centrale elettrica. Qui, conosce due fratelli, Lorenzo e Secondo, e lazoologa Lana, alle prese con un orso. Ognuno di loro, però, nasconde dei segreti. Al secondo film, Claudio Noce conferma il suo talento alla regia. Il thriller coinvolge, grazie anche a un montaggio riuscito e a una fotografia perfetta.

NEWS
NEWS
venerdì 31 ottobre 2014
Paolo Bertolin

Con un giorno di anticipo sulla cerimonia di chiusura, si sono concluse le proiezioni dei film del Concorso Internazionale del 27° Festival Internazionale di Tokyo. Il film italiano in gara, La foresta di ghiaccio di Claudio Noce è stato l'ultimo a essere [...]

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