Sceneggiatore e regista italiano, Alessio Cremonini ha cominciato a lavorare nel mondo del cinema come assistente alla regia di Ettore Scola nella pellicola La cena.
Diviso fin dal principio tra grande e piccolo schermo, ha alternato la sua partecipazione lungo tutto gli Anni Novanta a serie televisive (come Amico mio di Paolo Poeti) e commedie come Camere da letto di Simona Izzo.

Il primo esperimento di regia
Nel 1997, scrive e dirige il suo primo cortometraggio Marta in 35 mm, inserito in un film a episodi dal titolo I corti italiani, che sarà poi presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Accanto a lui autori come il già citato Scola, ma anche altri grandi cineasti nostrani come Gillo Pontecorvo, Mario Monicelli e Ricky Tognazzi. Nel suo segmento, Cremonini racconta la storia di una ragazza che cercherà di ribellarsi a una famiglia in cui la comunicazione è mancante, assorbendo però proprio quell'indifferente incomunicabilità che ne era la caratteristica negativa principale.

I successi con i fratelli Costanzo
Nel 2000, adatta l'omonimo romanzo di Dacia Maraini Voci per la regia di Franco Giraldi, vincendo il Premio Federico Fellini alla migliore sceneggiatura.
Il film racconta la storia di una giornalista alle prime armi, che si troverà a indagare sul misterioso omicidio di una sua vicina di casa. Lo script oscilla, così come il libro, tra il thriller e il dramma sociale, ma ben riesce a descrivere la protagonista, interpretata da una svagata e perspicace Valeria Bruni Tedeschi, immersa in un'atmosfera tesa e ambigua.
Lo stesso anno, viene assunto da Mediaset per firmare una decina di puntate della soap opera Vivere, passando poi al film tv Una famiglia per caso con Giovanna Ralli e Lando Buzzanca. Sarà proprio questa fiction a segnare il suo incontro con i fratelli Costanzo, Camilla e Saverio, coi quali lavorerà alla sceneggiatura di Private nel 2004, che sarà trasposta sul grande schermo proprio da Saverio, vincendo il Pardo d'Oro come miglior film al Festival di Locarno.
Infiamma la storia di una famiglia araba, la cui casa sorge tra gli insediamenti israeliani e i territori arabi. Mentre il capofamiglia si rifiuta categoricamente di consegnare la casa all'esercito israeliano che pretende di espropriarlo della sua proprietà privata, l'intera famiglia è costretta a convivere forzatamente coi soldati, che hanno comunque deciso di occupare il piano superiore dell'abitazione.
La drammaturgia è lodata dalla critica italiana, soprattutto per aver sovvertito alcune regole con lo scopo di non rendere prevedibili i dialoghi e di non pesare sullo spettatore con una prosa eccessivamente letteraria.

Il successo di Sulla mia pelle
Spinto dalle buone recensioni, scrive e dirige con Camilla Costanzo la fiction La notte breve con Giuliana De Sio, ma anche la miniserie San Benedetto (2008). Nel 2013, scrive, produce e dirige insieme a Francesco Melzi d'Eril Border, pellicola in lingua araba sulla guerra in Siria Border, ma è con il film Sulla mia pelle, riguardante il caso di omicidio di Stefano Cucchi, che ottiene un grandissimo successo.
Dirigendo Alessandro Borghi, Max Tortora, Milvia Marigliano e Dora Romano, mette in scena, con l'ausilio in scrittura di Lisa Nur Sultan, il tragico calvario di un detenuto, annientato da chi rappresentava lo Stato Italiano; lo fa evitando il facile melodramma sul quale sarebbe potuto cadere e il facile voyeurismo della violenza, ma principalmente trasformando il film in un'opera che ha il dovere di testimoniare i soprusi, le prepotenze e gli errori di un potere violento, malato e pregiudizievole, senza però proclamare con specifiche accuse i colpevoli.
Una lucidità del dolore che non poteva passare inosservata agli occhi di pubblico e critica. Ottiene così il David di Donatello per il miglior regista esordiente e il David Giovani, ma anche il Ciak d'oro per la migliore opera prima, il Globo d'Oro alla migliore sceneggiatura e il Nastro d'Argento per il miglior film. Qualcuno, di fronte alla durezza visiva e sonora di Sulla mia pelle, fa i nomi di Pontecorvo, Rosi, Petri, Montaldo e Damiani. Paragoni importanti che spingono Cremonini a proseguire per quella strada con Profeti (2021), storia del rapimento di una giornalista in Medio Oriente e della sua prigionia presso una foreing fighter, moglie di un miliziano.

Docenze
Alessio Cremonini è stato docente del MedFilm Festival dal 2004 al 2006, del Master per Traduttori e Adattatori all'Università di Bologna e di Scrittura creativa alla scuola Act Multimedia.