Un cinema che cerca strade diverse. Porta in secondo piano la cronaca per fare spazio ai turbamenti dell'adolescenza. Drammatico, Italia2023. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Veronica, dopo un lungo processo e due anni di prigione per l'omicidio della madre e del suo amante, viene riconosciuta innocente. Ha solo vent'anni e tutta la vita davanti, ma è difficile guardare al futuro. Espandi ▽
Dopo un lungo processo e 22 mesi di prigione, Veronica torna in libertà; è stata infatti scagionata dall'accusa di aver ucciso la madre e il suo amante. Rivede la sua migliore amica Giada e, proprio nella sua prima sera fuori dal carcere, va con lei in discoteca. Sui social escono subito le foto. La ragazza cerca di tornare a vivere una vita normale ma quello che le è successo a ha lasciato dei segni che non si possono cancellare. Ha infatti spesso i giornalisti e i fotografi che la assediano ogni volta che la vedono ed è continuamente osservata se non pedinata, come il giorno in cui è andata al cimitero alla tomba della madre. Assieme a Giada ripercorre tutto quello che è accaduto prima e durante la sera della tragedia, dal rapporto conflittuale con la madre che era spesso severa nei suoi confronti e la svalutava per il suo aspetto fisico, al legame con un padre affettuoso ma assente, fino all'incontro con i ragazzi olandesi della squadra di beach volley che hanno pernottato all'hotel e che lei e Giada hanno frequentato proprio poco prima l'omicidio all'Hotel Holiday. Recensione ❯
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La storia di un adolescente orfano che fa ciò che può per proteggere i suoi fratelli. Espandi ▽
Amila ha diciannove anni, viene da un piccolo villaggio dello Sri Lanka e dopo aver perso i genitori si ritrova responsabile dei due fratelli e due sorelle più piccoli. Una famiglia senza adulti che va da un anno fino ai quattordici, e che si ritrova nella capitale Colombo per trovare da vivere, specialmente alla luce della malattia cardiaca della piccola Inoka. Serve un intervento costoso, ma il lavoro in cantiere di Amila non basta per pagarlo e il ragazzo si lascia convincere dai soldi facili di una donna invischiata nel traffico di neonati. Recensione ❯
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È la storia di un angelo che vola sopra Berlino all'indomani della seconda guerra mondiale. Si prende cura di una bella ragazza, artista di circo. Espandi ▽
Nel cielo grigio sopra Berlino, nelle sue vie e nei suoi edifici si aggirano innumerevoli angeli non visibili agli adulti ma individuati dai bambini. Essi possono sentire i pensieri di ognuno e cercare, mettendosi loro accanto, di lenire i dolori dei più sofferenti. Due di loro, Damiel e Cassiel, si ritrovano periodicamente per raccontarsi le reciproche esperienze. Damiel è quello a cui pesa maggiormente la propria condizione: vorrebbe poter diventare uomo per percepire il senso della materia e della quotidianità. Grazie a una trapezista e a un attore riuscirà a prendere una decisione fondamentale. Recensione ❯
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Un film innocuo che non allarga mai lo sguardo oltre al proprio orizzonte. Commedia, Drammatico, Sentimentale - USA2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La famiglia Portokalos viaggia verso una riunione di famiglia in Grecia per un viaggio commovente ed esilarante pieno di amore e colpi di scena. Espandi ▽
Dopo la scomparsa del patriarca Gus, la numerosa famiglia Portokalos decide di ritrovare le proprie origini e di andare in Grecia per la prima volta. Toula porta con sé il diario del padre con il desiderio di riunire i suoi tre amici d'infanzia che compaiono con lui in una vecchia foto. I Portokalos partono così dall'aeroporto di Chicago, arrivano ad Atene e poi raggiungono il villaggio ormai spopolato dove è nato il capofamiglia e vengono accompagnati da Victory, strampalata ed entusiasta giovane sindaco del posto. Durante il soggiorno verranno a galla dei segreti di famiglia e altri che coinvolgono alcuni di loro, come Paris, la figlia di Toula e Ian.
Nulla sembra cambiato dopo ventuno anni. Da Il mio grosso grasso matrimonio greco del 2002, al sequel del 2016 fino a questo terzo capitolo, appare immutabile lo schema di una commedia familiare corale dove i personaggi si muovono spesso in gruppo e solo raramente vengono caratterizzati nelle loro individualità. Lo sguardo della regista e sceneggiatrice non si allarga mai oltre il proprio orizzonte.
Ma non ha neanche un momento, anche piccolo, degno di essere ricordato. E il percorso, anche emotivo, nella memoria, resta inaccessibile e quasi del tutto chiuso nelle pagine di quel diario. Recensione ❯
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Due ragazzi, un amore inaspettato e il vuoto che li attrae. Espandi ▽
Giorgio e Marco vengono da due mondi diversi: il primo
è il figlio di un avvocato affermato, il secondo di un
agricoltore, lotta per emanciparsi dalla periferia di
una città del profondo sud. Entrambi sognano un amore
travolgente e soprattutto, per motivi diversi, brucia-
no dalla voglia di emergere. La forza che li ha attrat-
ti li costringerà a combattere per stare insieme. Il
'vuoto' che li spinge l'uno verso l'altro porterà i
protagonisti ad inseguirsi, camminando in bilico pro-
prio sul vuoto che li attrae: due ragazzi e un senti-
mento inaspettato. Recensione ❯
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Un anime musicale come non se ne sono mai visti prima: un'opera rock destinata a lasciare il segno. Espandi ▽
Giappone medievale, periodo Muromachi (1336-1573). Inu-oh (interpretato da Avu-chan, cantante del popolare gruppo fashion punk Queen Bee) è un artista noh nato con caratteristiche fisiche anomale. Tomona (Mirai Moriyama) è un monaco cieco suonatore di biwa. I due si incontrano nella capitale e iniziano a esibirsi insieme. Con i loro spettacoli, che infrangono le regole delle arti tradizionali, diventano le pop star di una nuova era e in breve tempo le folle impazziscono per loro. Cosa sarebbe successo se l'hip-hop, la musica rock e i febbrili festival musicali all'aperto fossero esistiti nel Giappone del XIV secolo? Recensione ❯
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L'artista che è riuscito a elevare il kitsch e il pop per trasformarli in capolavori come pochi artisti visionari nella storia recente. Espandi ▽
Il ritratto intimo di questo personaggio così polarizzante arriva al cinema per raccontare le dinamiche nascoste dietro la persona, l'artista e il marchio Koons. Passando dall'America all'Europa e al Qatar attraverso varie decadi, il film sarà un'occasione unica per capire l'uomo che ha preso gli oggetti di uso quotidiano prodotti in serie e li ha trasformati nella più alta forma d'arte, elevando il loro status da ordinario a sublime. Attraverso le parole di Koons, della sorella, della moglie e dei figli, ma anche di critici, galleristi, artisti e studiosi come Mary Boone, Jeffrey Deitch, Massimiliano Gioni, Antonio Homem, Dakis Joannou, Stella McCartney, Andy Moses, Norman Rosenthal, Scott Rothkopf, Julian Schnabel, Linda Yablonsky, il docu-film condurrà in un viaggio intimo nella mente di Jeff Koons, con l'obiettivo di scoprire cosa lo motiva oggi e cosa ha plasmato nel corso della sua carriera la sua incomparabile visione. Un mondo in cui gli oggetti quotidiani e la nostalgia per il pop del XX secolo trascendono le loro forme originali, si trasformano in opere d'arte, lasciando che lo spettatore guardi dentro le proprie riflessioni. Recensione ❯
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Un'operazione di resistenza civile iraniana. Semplice e diretto nel comunicare il proprio grido di ribellione. Drammatico, Iran2023. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nove storie di vita quotidiana a Teheran. Espandi ▽
Un film suddiviso in nove episodi di vita quotidiana a Teheran ognuno definito dal nome del protagonista. Ali Asgari e Alireza Khatami sono alla loro prima prova insieme e probabilmente si sono divisi gli episodi da girare in questo puzzle i cui pezzi, una volta composti, offrono un quadro forse più agghiacciante di quanto ci si potesse attendere. Perché siamo tutti purtroppo a conoscenza di quanto recentemente accaduto in Iran con atti di repressione violenta ma è la capillare presenza in ogni risvolto della vita quotidiana che offre in misura ancora più forte il senso di uno stato teocratico che si infiltra nel vissuto dei propri cittadini. I due registi hanno fatto un lavoro di resistenza civile che deve essere costato non poca fatica, espedienti e rischi e che non avrà spazio di visione in Iran. Perché questo è un cinema di denuncia sociale che, con grande semplicità di mezzi e con un approccio estremamente diretto alla realtà, sa comunicare con efficacia il proprio grido di ribellione molto più di altre opere formalmente elaborate ma distanti anni luce da una fruizione non intellettualisticamente di nicchia. Recensione ❯
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Un grande affresco che vuole rendere giustizia a chi ha subito una prevaricazione in nome degli 'affari'. Drammatico, USA2023. Durata 206 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nel 1920 una tribù di indiani viene massacrata. L'Fbi indaga e risolve uno dei casi più difficili della storia. Espandi ▽
Oklahoma, primi anni Venti. Ernest Burkhart ha combattuto in guerra e torna nella nativa Fairfax in cerca di fortuna. Su consiglio dello zio, Ernest sposa una donna nativo-americana, Molly, in parte perché spera di appropriarsi delle sue ricchezze, in parte perché ne è davvero innamorato. Nella Nazione Indiana gli Osage si stanno ammalando e muoiono uno dietro l'altro di una strana "consunzione", o di quella malinconia che i conquistatori sono ben contenti di far loro affogare nell'alcool. Quelle morti sono strategiche e stanno avvenendo anche nella famiglia di Molly.
Killers of the Flower Moon, ispirato al romanzo omonimo di David Grann, stana il peccato originale degli Stati Uniti: quella avidità e prepotenza di cui i pionieri si autoassolvono raccontandosi un mare di bugie. un grande affresco che, prendendo le mosse da una serie di delitti, si libera della detection per illuminare le dinamiche dietro i comportamenti criminali, e il lato oscuro dell'animo umano che li razionalizza come "affari".
Su tutti giganteggia Robert De Niro, che nel ruolo di Bill "il Re" Hale fa confluire tante sue caratterizzazioni precedenti, da Al Capone a Max Cady, regalandogli un'ambiguità diabolica e una bonomia terrificante nella sua totale mancanza di reale empatia. Recensione ❯
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Un sequel deludente che scricchiola sotto i colpi di un pervasivo politically correct. Horror, USA2023. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Sequel del film del 1973 su una ragazza di 12 anni posseduta da una misteriosa entità demoniaca, che costringe sua madre a cercare l'aiuto di due sacerdoti per salvarla. Espandi ▽
Angela nasce sotto una cattiva stella. Vittima di un terremoto ad Haiti quando è ancora nel grembo materno, il suo stesso concepimento è legato a una dolorosa scelta paterna. Tredici anni dopo sembra una ragazza serena e perfettamente integrata, ma in segreto coltiva la speranza di comunicare con lo spirito della madre e, insieme all'amica Katherine, compie un rito magico proibito. Anziché con la madre di Angela, le due ragazze entreranno in contatto con un'entità maligna che si impossesserà del loro corpo. Per comprendere quel che sta accadendo alle figlie, i genitori delle ragazzine si rivolgono a Chris McNeil, madre di Regan, oggetto 50 anni prima di un celebre caso di possessione demoniaca.
Ormai specializzato in sequel tardivi di brand storici del cinema horror, David Gordon Green arriva a riesumare L'esorcista, dopo aver fatto altrettanto con Halloween. Le forzature di sceneggiatura scricchiolano pericolosamente, sotto i colpi di un pervasivo politically correct più attento a bilanciare e compensare che a costruire una narrazione realmente disturbante. Spesso si scade nel ridicolo, con il personaggio di Burstyn che parla pacatamente a solo un giorno di distanza da un trauma violento e indelebile.
L'audacia di intraprendere un sequel simile avrebbe dovuto essere corredata da un'equivalente dose di coraggio e temerarietà. Recensione ❯
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Harold è un uomo normale che ha attraversato la vita, vivendo ai margini, fino a quando un giorno va a imbucare una lettera... e continua a camminare. Espandi ▽
Harold Fry è un uomo in là con gli anni che trascorre una vita piatta e senza scosse con la moglie Maureen in una cittadina dell'Inghilterra. Un giorno riceve la notizia che Queenie, di cui un tempo era amico, sta per morire a causa di un tumore. In seguito a una vicenda che si è sentito raccontare decide di partire a piedi per affrontare l'attraversamento del Paese. Lo scopo è quello di spingerla a resistere al male in attesa del suo arrivo.
Rachel Joyce sceneggia il film tratto dal romanzo che lei stessa ha scritto. Questo finisce con l'essere il problema che Hettie MacDonald si trova a dover fronteggiare riuscendo comunque a portare a compimento un film interessante.
Il film, un on the road della memoria, vale la visione innanzitutto per la prestazione di Jim Broadbent che mostra ancora una volta (non essendo necessario dimostrarlo) come tutti i riconoscimenti ottenuti nel corso della sua carriera (Oscar compreso) fossero meritati. Recensione ❯
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Un film da ricordare. Claudio Bisio esordisce con l'urgenza di condividere riflessioni ed emozioni. Commedia, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La missione di tre bambini durante la seconda guerra mondiale. Espandi ▽
Vanda, Italo, Cosimo hanno dieci anni e, nonostante la Seconda guerra mondiale, conoscono ancora il piacere del gioco che condividono con l'amico Riccardo che è ebreo. Il giorno in cui scompare decidono che non si può attendere: i tedeschi, che devono averlo portato via con un treno, debbono essere resi consapevoli del fatto che il loro amico non ha alcuna colpa per cui essere punito. Si mettono quindi in marcia seguendo la strada ferrata. A cercare di raggiungerli ci sono il fratello Vittorio, milite fascista che ha subìto una ferita, e la suora dell'Istituto per gli orfani che ospita Vanda.
L'esordio alla regia di Claudio Bisio appartiene alla categoria di quelli che non si dimenticano. Bisio guarda ai suoi giovanissimi e straordinari protagonisti con il desiderio di fare un film che arrivi al pubblico più vasto senza però scegliere soluzioni facili o scorciatoie narrative anche quando modifica, come è necessario fare, elementi anche importanti del romanzo. Si sente l'urgenza di condividere pensieri, riflessioni (non solo, si badi bene, sul passato) ed emozioni.
Qualcuno sa ancora rinvenire dentro di sé l'innocenza, lo sguardo comunque ancora aperto alla meraviglia che è proprio dei bambini, nonostante tutti i possibili condizionamenti. Bisio c'è riuscito e ha trovato anche il modo migliore per comunicarlo. Recensione ❯
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Una storia universale che racconta il difficile rapporto con i genitori, ma racconta anche di un conto in sospeso, di un lutto non ancora elaborato e della difficolta` di diventare adulti. Espandi ▽
In una città portuale di provincia Leo ha un piccolo negozio di oggettistica e modesto antiquariato. Le cose non gli vanno bene, e si fa sempre più presente la minaccia di uno strozzino. Leo è disposto a tutto, per evitare lo strozzino, con una tanica di benzina e con l'aiuto di un ragazzo cinese, trasforma il suo negozio in un cumulo di cenere. È disposto anche a rubare. A rubare un quadro di valore: la tela di un esponente delle avanguardie del Novecento. Il quadro si trova nella villa di un facoltoso imprenditore, collezionista d'arte, aspirante sindaco nella lista "Famiglia Unita". Destino vuole che il figlio dell'imprenditore e la figlia dello strozzino abbiano una relazione...
È un film d'esordio, e di un film d'esordio ha la sgangheratezza e il coraggio. Coraggio di usare la macchina a mano in ogni istante, coraggio di mettere in scena, senza paura, le situazioni più paradossali; coraggio di giocare con i luoghi obbligati del cinema di genere.
La cosa bella del film è il suo modo di mescolare le miserie della vita quotidiana allo stra/ordinario di una trama avventurosa, gangsteristica, seppure in modo grottesco. Piace la disperazione che alberga anche nei personaggi "cattivi". Piace meno il continuo ricorrere ai passaggi obbligati del genere, e la stilizzazione fumettistica dei personaggi. Recensione ❯
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Qual è il confine tra il preservare la propria memoria e la necessità di sopravvivere al dolore e ritrovare una speranza? Espandi ▽
Il 9 ottobre 1963 una montagna franava nell'invaso della diga del Vajont in Friuli provocando un'onda d'acqua che travolgeva i paesi sottostanti causando 1917 morti. Questo documentario, la cui lavorazione copre l'arco di un decennio, affronta il ricordo di quella strage intrecciando diverse modalità di memoria, ivi compresa quella onirica.
Alessandro Negrini propone sullo schermo un'occasione di rilettura di quanto accadde sessant'anni fa, ricca di sensibilità e poesia ma anche di concretezza. In un fluire narrativo che, grazie anche alla evocativa voce di Maria Pia Di Meo assume i toni di una meditazione in cui le parole divengono esse stesse immagini, ci viene proposto lo scorrere del tempo e il riproporsi, seppure con modalità differenti, dell'esigenza di far sì che la verità, seppur a distanza di decenni, non resti sepolta insieme a coloro che allora persero la vita e con i centri abitativi ridotti in macerie. Tra coloro che hanno la possibilità di manifestare il proprio pensiero c'è anche Mauro Corona ma è una voce come tante altre. Negrini non cerca i 'nomi', entra nelle vite della cosiddetta gente comune, documentando così anche il quotidiano di una comunità che è tornata a vivere ma si rifiuta di pagare il prezzo dell'oblio o di accettare quella che pensa essere una sorta di sublimazione artistica. Recensione ❯
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Il racconto della travagliata storia d'amore tra Tchaikovsky e sua moglie. Espandi ▽
Il 18 luglio 1877 Pëtr Il'ic Cajkovskij sposa Antonina Ivanovna Miljukova, una sua ex allieva di cui aveva perso il ricordo, che gli aveva scritto una lettera appassionata dichiarandogli il suo amore. Con questo matrimonio il noto compositore compie un tentativo per negare a se stesso la propria omosessualità. Si tratterà di un totale fallimento che viene letto attraverso la vicenda della donna la quale non rinuncerà mai all'idea di considerare Pëtr come il proprio uomo.
Se già Ken Russell in L'altra faccia dell’amore aveva fatto suo l’argomento in modo dissacrante, Serebrennikov sceglie coraggiosamente di affrontare la turbolenta vita coniugale del noto compositore dal punto di vista femminile.
Il regista non solo mette lo spettatore di fronte alla vita e ai sentimenti di una donna, che all’epoca non contavano granché, ma va anche oltre, scegliendo una tematica che lancia un segnale anche rispetto a ideali sociali e politici perfettamente attuali. Recensione ❯
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