Un’occasione speciale per approfondire e celebrare l’incrocio tra cinema e danza. Online con MYmovies ONE.
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di Emanuela Bruschi
La Giornata Internazionale della Danza, istituita ufficialmente nel 1982 dal Comitato Danza dell'Istituto Internazionale del Teatro, celebra e promuove la disciplina in tutte le sue forme espressive. La scelta di celebrare la festa il 29 aprile non è casuale: si tratta infatti della ricorrenza del compleanno di Jean-Georges Noverre, coreografo e ballerino francese, considerato l'inventore del balletto moderno.
Nel corso degli anni - o meglio, dei decenni - il cinema e la danza si sono spesso incrociati, dando vita a meravigliosi progetti: la danza fa parte dell’immaginario cinematografico da quando il grande schermo è illuminato e il suo impatto è sempre stato determinante.
Oggi celebriamo questa disciplina attraverso cinque titoli presenti sulla piattaforma MYmovies ONE che non potete assolutamente perdere (o riscoprire)!
DANCER
Sergei Polunin fluttua come se non esistesse la gravità; ogni salto è eseguito con appassionato abbandono, come se potesse essere l'ultimo. Dancer, il documentario di Steven Cantor sulla breve quanto fulminea carriera di Polunin, ci rende un grande servizio: Cattura quei momenti, in cui la giovinezza, la maestria e il sorprendente talento si fondono in una danza spericolata e gloriosa, che viene proiettata su un grande schermo. In una scena, mentre Polunin si esibisce durante le prove, la macchina da presa vaga tra le quinte dove un gruppo di giovani ballerine osserva, letteralmente a bocca aperta. È un piacere immergersi nel talento di una rockstar del balletto e osservare un giovane tormentato trovare pace in una frazione di secondo di perfezione.
UN ULTIMO TANGO
Il documentario, prodotto da Wim Wenders, racconta la vita della più importante coppia di tangueri argentini, Maria Nieves Rego e Juan Carlos Copes. Nel corso di cinquant'anni, la coppia ha dato nuova vita alla scena del tango argentino e l'ha portata all'attenzione del mondo, finendo per esibirsi a Broadway e diventando una star internazionale del tango. Come accade per la maggior parte dei ballerini, i due diventano inseparabili e finiscono per sposarsi all'inizio della loro carriera. Ma a causa delle crescenti divergenze artistiche e delle scappatelle, alla fine i due si separano e, naturalmente, ne consegue un dolore inimmaginabile.
Un ultimo tango è senza dubbio un film straziante, attraverso il quale si percepisce la fragilità di una relazione. Tuttavia, nell'affrontare la tempesta e nel resistere, i due hanno trovato una forza e un'abilità incredibili, incanalando il loro dolore lontano dalla loro arte e permettendo alla loro danza di rimanere impeccabilmente innovativa e vibrante.
LA VITA È UNA DANZA
Il film, diretto da Cédric Klapisch, ripercorre il lungo ma sereno cammino di Elise verso il recupero, sia del corpo che della fiducia. Gran parte di questo percorso di maturazione si svolge in un pittoresco ritiro per artisti in una villa in riva al mare, dove Elise, zoppicante ma disinvolta, accetta un lavoro di preparazione dei pasti. Si tratta di una storia dolce e semplice, raccontata con pause di danza molto coinvolgenti.
Al suo debutto come attrice, la Barbeau, ballerina professionista del Balletto dell'Opera di Parigi, è ipnotizzante in movimento, e la sua preparazione è evidente: punta i piedi anche mentre fa jogging. Alcuni temi del film risultano faticosi, come un lungo discorso che confronta la rigidità del balletto con la libertà della coreografia moderna. È un'affermazione che abbiamo già intuito: il dialogo è secondario quando la danza è così espressiva.
FONDERIA 39
Il documentario racconta, nell’arco temporale di un intero anno, la vita e l’attività quotidiana della più importante e prestigiosa compagnia italiana di danza contemporanea, Aterballetto. Il titolo è il nome stesso della sede della compagnia, emblematico recupero “post-industriale” di uno storico capannone dell’azienda Lombardini Motori, simbolicamente riconvertito alla “fusione” e “formatura” artistica.
La Fonderia, da luogo di fusione del metallo pesante, è diventata così efficiente laboratorio di fusione creativa dalla quale proseguire l’azione di promozione della danza e di diffusione dell’arte coreutica che ha fatto della Compagnia Aterballetto un punto di riferimento di importanza internazionale. Come internazionale è l’ensemble dei ballerini che ne fanno parte. Il film segue così l’attività della compagnia in sede, dove vengono create e plasmate le nuove creazioni coreografiche, le trasferte in Italia e all’estero e il quotidiano di alcuni ballerini al di fuori della danza.
LA MIA VITA È UN BALLO - LA CHANA
Come gitana nata a Barcellona nel 1946, la piccola Antonia Santiago Amador non va a scuola. Cresce invece per strada, guadagnandosi da vivere con piccoli lavori saltuari. Fin da piccola, nella sua testa suonano melodie e ritmi di tamburello. È già posseduta dal ritmo. La nostra chica autodidatta inizia a ballare in segreto. Istintivamente, questa bambina, che un giorno diventerà La Chana, si esercita in complessi ritmi di flamenco, sia alle feste che al ritmo della radio. Ascolta attentamente, non sbaglia un colpo. Si allena, senza sosta, nelle sue pantofole. È lo zio Chano, chitarrista professionista, a ispirarle il nome d'arte. Riconosce subito il talento della nipote e le dà una mano, con grande disappunto della famiglia. Le brave ragazze non ballano.