La Francia torna a sfornare film di grande qualità. Tre nomi notissimi del cinema d'oltralpe, Depardieù, Auteil e Dussolier, invischiati in una sordida storia di tradimenti e vendette all'ombra della centrale di Polizia di Quai des orvefres Espandi ▽
La Francia torna a sfornare film di grande qualità. Premiato dal pubblico al recente "Noir in Festival" di Courmayeur, 36-Quai des orvefres, presenta assieme per la prima volta, tre nomi notissimi del cinema d'oltralpe: Depardieù, Auteil e Dussolier, invischiati in una sordida storia di tradimenti e vendette all'ombra della centrale di polizia con sede nella via da cui il film prende il suo titolo.
I primi trenta minuti del film presentano le migliori sequenze "poliziottesche" degli ultimi vent'anni. Recensione ❯
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La commovente opera prima di Christophe Barratier, campione d'incassi in Francia. Drammatico, Francia, Svizzera, Germania2004. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Francia, 1949. Un compositore fallito, interpretato da Gerard Juniot con la sensibilità misurata di un grande e dignitoso perdente, viene assunto come... Espandi ▽
Francia, 1949. Un compositore fallito, interpretato da Gerard Juniot con la sensibilità misurata di un grande e dignitoso perdente, viene assunto come sorvegliante in un istituto di rieducazione per minori ma, alla severità del cinico direttore, contrappone la dolcezza delle sue lezioni di musica.
L'opera prima di Christophe Barratier - nipote di Jacques Perrin, qui attore e produttore - è stata un vero e proprio fenomeno in patria: campione di incassi sia la pellicola, sia il cd della colonna sonora, è la scelta della Francia per concorrere all'Oscar.
Il film funziona nelle parti in cui emerge il legame fra il professore e i suoi allievi: nelle lezioni di armonia musicale e umana, nell'insegnamento del rispetto, nella capacità di ascoltare canto e cuore dei bambini difficili. Recensione ❯
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Un kolossal francese in cui erompe l'immaginazione e le trovate abbondano, ma forse per sopperire alla carenza della storia. Drammatico, Francia2004. Durata 132 Minuti.
In questo quinto film di Jeunet erompe l'immaginazione e le trovate abbondano, forse per sopperire alla carenza della storia, quella di Mathilde, sognatrice che non si rassegna alla condanna a morte del fidanzato. Espandi ▽
In questo quinto film di Jeunet erompe l'immaginazione, le trovate abbondano (lo scoppio catastrofico di un dirigibile in un hangar, l'assassinio di un uomo legato al letto dopo pratiche sadomasochiste e ucciso con le scaglie dello specchio appeso sopra) forse per sopperire alla carenza della storia. La vicenda è quella della sognatrice Mathilde che non si rassegna alla condanna a morte del fidanzato ucciso dai commilitoni - durante la Ia guerra mondiale - e in maniera ossessiva cerca gli indizi che la conducano a ritrovarlo. Si sposterà dal suo paesino alla scoperta di una Parigi favolosa (rivitalizzata in digitale), con i colori vivaci di Place de l'Opéra e del Trocadero, tra preti che conoscono mezze verità, prostitute vendicative e avvocati che faticano ad essere avidi; tornerà al suo paese in preda allo sconforto, scoprirà un altro indizio e ripartirà per Parigi. Recensione ❯
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Un film che fa riflettere e commuovere nel senso più profondo del termine. Drammatico, Italia, Francia, Germania2004. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Il viaggio in terra tedesca costituisce per Gianni e suo figlio l'occasione per conoscersi meglio e riuscire finalmente a comprendersi. Espandi ▽
Gianni (Kim Rossi Stuart) ha perso la giovane moglie in sala parto mentre dava alla luce un figlio portatore di handicap. Da allora ha rifiutato di vederlo. Ora però fa ritorno per accompagnarlo in Germania per una visita specialistica. Il viaggio e la permanenza in terra tedesca costituiscono per i due l'occasione per conoscersi e comprendersi. Recensione ❯
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Tre episodi di grande raffinatezza formale per tre grandi autori. Drammatico, Francia, Cina, Italia, USA2004. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Corpi stupendi a cui manca l'anima. Ma non per la storica 'incomunicabilità' del cinema di Antonioni. Molto più semplicemente per banali vizi di scrittura. Una lunga attesa per 'quasi' nulla Espandi ▽
Tre episodi. "La mano" di Wong Kar-wai in cui, nella Shanghai del 1931, un sarto raffinato prova una passione insoddisfacibile per una prostituta raffinata. "Equilibrium" di Steven Soderbergh. Un paziente descrive a un analista un suo sogno erotico mentre costui dalla finestra lancia segnali a qualcuno. "Il filo pericoloso delle cose" di Michelangelo Antonioni. Due donne che hanno avuto un rapporto con lo stesso uomo, si incontrano nude sulla spiaggia di Capalbio.
Atteso da tempo a causa di una lunga gestazione giunge sugli schermi "Eros". Vorremmo poter dire 'finalmente' ma non è così. Perché se Wong kar-wai, ormai manierista di se stesso, ci racconta sempre la stessa vicenda ambientandola in tempi diversi ma con grande raffinatezza formale, non altrettanto accade ai suoi compagni di avventura. Recensione ❯
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C'era un vecchio film di Arbore in cui il protagonista, un uomo del sud arrivato in una Milano avvolta in una coltre di nebbia spessa, diceva "Bella c... Espandi ▽
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Mazzacurati adegua la sua regia al minimalismo della storia e si affida ai bei paesaggi tirrenici, sprecando il talento di due tra i nostri migliori attori. Sentimentale, Italia, Francia2004. Durata 108 Minuti.
«Questa è una storia che parla di un uomo e di una
donna, di un treno che corre lungo la costa tirrenica e
dell'Italia di tanti anni fa, che nonostante tutto non è
cosi diversa da quella di oggi. Espandi ▽
Provincia toscana, anni '30. Giovanni (Stefano Accorsi), impiegato di banca
e padre di famiglia, ritrova Maria (Maya Sansa), suo vecchio amore: tra
i due rinasce la passione. Sull'esile traccia di un triste romanzo di Carlo
Cassola (Una relazione, 1969), Carlo Mazzacurati tira fuori senza troppi
sforzi un film altrettanto esile e triste. Se gia' il romanzo appariva ai
suoi tempi nostalgico e datato, il film arriva sicuramente fuori tempo massimo,
con una forza comunicativa prossima allo zero. In teoria, si potrebbe fare
grande cinema anche narrando piccole vicende, mettendo in scena personaggi
poveri, rievocando ambienti lontani nel tempo. Recensione ❯
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Kusturica racconta la possibilità dell'amore tra diversi anche nel bel mezzo del caos più totale. Grottesco, Jugoslavia, Francia2004. Durata 155 Minuti.
Il nuovo Kusturica resta fedele a se stesso ma con una marcia in più: ha imparato a sperare senza vergognarsene. Bravo! Espandi ▽
Bosnia 1992. Luka, ingegnere arrivato da Belgrado in un paesino di montagna con moglie soprano un po' nevrotica e figlio abile calciatore, vede la sua vita mutare rapidamente. Lui e' li' per costruire un tratto di linea ferroviaria ma la guerra scoppia, la moglie se ne va, il figlio viene fatto prigioniero e lui e' richiamato nell'esercito. Per di piu', quando gli viene affidata una giovane prigioniera musulmana se ne innamora.
Kusturica e' tornato con tutto il suo bagaglio ipertrofico di immagini, uomini e soprattutto animali. Ma, e questa e' la novita', gli serve nella prima ora della sua nuova opera per tenerlo lontano dal centro del suo narrare: la possibilita' dell'amore tra diversi anche nel bel mezzo del caos piu' totale. Recensione ❯
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Dai produttori di Love Actually e Notting Hill una commedia romantica tipica in una cornice atipica. Non solo per appassionati di tennis. Con due attori bravi e dotati di buoni fondamentali del tennis! Espandi ▽
Due partecipanti, l'ultratrentenne Peter Colt (Paul Bettany), centodiciannovesimo della classifica mondiale, che ha ottenuto la wild card che gli consentirà di partecipare per l'ultima volta al torneo e la giovane emergente Lizzie Bradbury (Kirsten Dunst), si incontrano, si amano, gareggiano e vivono un momento travolgente della loro giovinezza. Recensione ❯
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Un film che vorrebbe essere trasgressivo, senza giustificazioni, perché a volte i pensieri non sono immediatamente traducibili in immagini. Drammatico, Francia2004. Durata 110 Minuti.
Dal romanzo incompiuto di Georges Bataille, un film che affronta l'incesto e la perversione sessuale, tema che ne ha decretato l'esclusione da Cannes all'ultimo minuto. Isabelle Huppert in un ruolo fortemente disturbante. Espandi ▽
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Figlio di un abile ladro, Arsenio Lupin verrà iniziato all'arte del furto fin da bambino. Perso il padre, il piccolo non tarderà a riscattarne la fam... Espandi ▽
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Realizzato con grande passione e mestiere, il fim di Annaud non può non coinvolgerepur nella banalità della trama. Avventura, Francia, Gran Bretagna2004. Durata 109 Minuti.
Due tigri e un cacciatore, negli anni venti del secolo scorso, si amano e e si sfidano, fra i sentimenti dell'amicizia e della libertà, fino a uno scontro finale che metterà in gioco i valori di una vita. Espandi ▽
Jean Jacques Annaud è rimasto affascinato dallo sguardo delle tigri, fin da quando stava girando L'orso. Realizzare Due fratelli, è stato, per il regista francese, il coronamento delle sensazioni di libertà e dell'amicizia che si esprimono nella vita di due tigri, Kumal e Sangha, icone di un vita ancora lontana dalla civiltà, immersa nella giungla.
Negli ani venti, tra le rovine dei templi di Angkhor due tigri, una timida e timorosa, l'altra impavida e coraggiosa, nascono sotto la protezione dei loro genitori. Un cacciatore, Aidan McRory, rispettoso della natura ma convinto del proprio lavoro, cambierà la loro vita, e, indipendentemente dalla propria volontà, farà si che i due fratelli si debbano affrontare a viso aperto in un'arena gremita di pubblico. Recensione ❯
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Claire ha diciassette anni. Quando scopre di essere incinta di cinque mesi, decide di partorire in gran segreto. Trova rifugio dalla signora Melikian, una ricamatrice che lavora per l'alta moda Espandi ▽
Claire ha diciassette anni. Quando scopre di essere incinta di cinque mesi, decide di partorire in gran segreto. Trova rifugio dalla signora Melikian, una ricamatrice che lavora per l'alta moda. Giorno per giorno, punto dopo punto, man mano che la pancia di Claire cresce, fra le due donne si instaura un rapporto madre-figlia.
Perché i francesi riescono a girare film che gli italiani non realizzerebbero nemmeno sotto tortura? Questo interrogativo persiste nel cuore dello spettatore dopo la visione dell'ennesimo piccolo-grande capolavoro d'oltralpe. Strepitose le interpreti (Arianne Ascaride, musa di Guediguian, triste e depressa nell'elaborazione del lutto che l'ha colpita, ma capace d'un tratto di illuminarsi con un sorriso e Lola Neymark, dalla strepitosa chioma rosso fuoco), e valida anche la regia della Faucher che predilige i primi piani ed i colori pastello per raccontare una storia di ordinaria tristezza ma credibile nel suo happy end. Recensione ❯
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Dopo lo scandaloso Irréversible, la coppia Cassel-Belluci si ricompone per la sesta volta in questa algida spy-story, dichiarando però che per il futuro non lavoreranno più insieme. Le promesse vanno mantenute! Espandi ▽
Quattro agenti segreti sono incaricati di un'operazione di sabotaggio in Marocco (impedire la consegna di un carico di armi ai ribelli in Angola). Guidati dal super professionista Brisseau tutto sembra andare per il meglio, ma la bella collega Lisa viene bloccata in Svizzera dalla dogana aeroportuale ed accusata di gravi reati. Toccherà allo stesso Brisseau, lasciato solo dai suoi superiori, scoprire la verità tra tradimenti, misteri e false piste. Recensione ❯
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Uno Tsai Ming-Liang quasi pornografico che riesce ad essere profondamente "morale": la storia di un venditore di orologi che diventa attore porno e non può amare una sua ex cliente se non col corpo. Espandi ▽
Si può essere "morali" portando sullo schermo l'erotismo più estremo? Si può. Ce lo dimostra Tsai Ming-Liang con questo suo ultimo film.
In una Taiwan prosciugata da una calura improvvisa un ex venditore di orologi divenuto attore porno incontra una ex cliente che abita al piano sottostante l'appartamento in cui si girano i film. I due potrebbero e forse vorrebbero amarsi ma l'amore è impossibile per il regista taiwanese. Perché? Perché deve servirsi del corpo, un corpo che la pornografia non rende "vitale" come propaganda vorrebbe, ma riduce a carne morta, incapace di reazioni che non siano meccaniche. (Vietato ai minori di 14 anni)Recensione ❯
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