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Charlotte Rampling

Charlotte Rampling è un'attrice inglese, è nata il 5 febbraio 1946 a Sturmer (Gran Bretagna). Oggi al cinema con il film Dune - Parte 2 distribuito in 9 sale cinematografiche.
Nel 2017 ha ricevuto il premio come coppa volpi migliore interpretazione femminile al Festival di Venezia per il film Hannah. Dal 2015 al 2017 Charlotte Rampling ha vinto 4 premi: European Film Awards (2015), Festival di Berlino (2015), Festival di Venezia (2017). Charlotte Rampling ha oggi 78 anni ed è del segno zodiacale Acquario.

La Salomé del cinema mondiale

A cura di Fabio Secchi Frau

Nel 1974, una regista italiana vede in lei qualcosa che gli altri non riescono a vedere. Charlotte Rampling è reduce da La caduta degli dei di Visconti, ma quella regista vuole spingerla oltre, vuole renderla più intimista e intima al pubblico e per farlo la spoglia e la colloca in un'ambientazione spinosa (i campi di sterminio), dove incredibilmente riesce a esprimere il massimo del suo erotismo. Nasce il mito. Nessuno se lo aspettava, nemmeno lei.

Un'attrice poliglotta
Figlia di un colonnello britannico divenuto uno dei comandanti della NATO e di una pittrice, Charlotte Rampling è stata educata alla Jeanne d'Arc Académie pour le Jeunes Filles di Versaillers, in Francia, passando poi all'esclusiva St. Hilda's School di Bushley, in Inghilterra, dato che la sua famiglia per il lavoro paterno si trasferiva spesso da un posto all'altro dell'Europa, condizione che ha messo in grado alla Rampling di diventare poliglotta. Sta cominciando a muovere i primi passi nei catwalk con la carriera di modella, quando la sorella Sarah si suicida, fatto che segnerà per sempre la vita della ragazza. Decisa più che mai a confrontarsi con una carriera di attrice, studia recitazione alla Royal Court di Londra, dove da subito la apprezzano per quel suo fascino ambiguo ed etereo.

Da Visconti a Marlen Dietrich
Esordisce cinematograficamente nel film di Richard Lester Non tutti ce l'hanno... (1965), manifesto della swinging London, nonché vincitore della Palma d'Oro a Cannes. Segue poi qualche apparizione in serie televisive come Agente speciale (1967) e altre pellicole come Il lungo duello (1967) con Yul Brynner, o Target: Harry (1969) del re dei B movies Roger Corman. Poi si trasferisce in Italia, dove il gran maestro Luchino Visconti la dirige ne La caduta degli dei(1969) accanto a Dirk Bogarde, cui seguono altre pellicole italiane come Addio fratello crudele (1971) e Giordano Bruno (1973).
Nel 1972 trova l'amore nell'attore Bryan Southcombe, dal quale avrà un figlio, il regista televisivo Barnaby Southcombe. Disgraziatamente il matrimonio terminerà con un divorzio nel 1976. Poco male per la Rampling che comunque sembra scalare le vette del successo grazie al suo strano ruolo in Zardoz (1973) con Sean Connery, ma che ne sarebbe stato della Rampling se non avesse girato Il portiere di notte (1974) ritrovando l'amico Dirk Bogarde? Si sarebbe sicuramente ritirata, non appena la sua bellezza fosse sfiorita? La storia sadica di uno dei film italiani più scandalosi al mondo e nella storia del cinema, che la vedeva nei panni di una Lucia sfuggita allo sterminio nazista, proprio perché con un ufficiale nazista aveva allacciato, dentro il campo di concentramento, una relazione con forti tendenze sadomasochista, la rese celebre in tutto il mondo, imponendola come sex symbol e rappresentazione di un'ambiguità sessuale che farà da archetipo a molti altri personaggi venuti dopo. La scena che la consegnò alla storia? Quella in cui, con atteggiamenti da perversa Marlene Dietrich, cantava "Wenn Ich Mir Was Wunschen Durfte", a seno nudo, coi pantaloni larghi neri, le bretelle, guanti lunghi e capello da ufficiale delle SS munito di mascherina di carnevale. Eccola la nuova Salomé! L'immagine di una donna dominatrice, con indosso parte della divisa nazista che diede origine, da lì a poco, all'abbigliamento tipico delle mistress nei rapporti sessuali fetish e autolesionisti. Certo, fa un pochino effetto, dopo un ruolo così intenso, vederla in Yuppi Du (1975), ma poi si rifà accanto ad Alida Valli in Un'orchidea rosso sangue (1975) o affianco a Robert Mitchum in Marlowe il poliziotto privato (1975).

Un'altra musica
Membro della giuria di Cannes nel 1976, quello stesso anno (l'8 Ottobre), sposa il compositore e cantante Jean-Michel Jarre, al quale ispira la canzone "Les mots blue". Inseparabili, la Rampling segue spesso il marito, durante i concerti, soprattutto per ritrarlo in veste di fotografa (sua grande passione). Da Jarre avrà un figlio, il prestigiatore David, ma si prenderà anche cura della figliastra Emily. Anche questo matrimonio però si concluderà, a partire dal 1996. Due anni più tardi, l'attrice si legherà all'uomo d'affari francese Jean-Noel Tassez, dal quale sembra non separarsi mai.

Una carriera inarrestabile
Accanto a Fred Astaire e a Philippe Noiret in Un taxi color malva (1977), viene diretta da Woody Allen in Stardust Memories (1980). Seguono poi le taglienti parti ne Il verdetto (1982), assieme a James Mason e Paul Newman, e quelle più leggere in Viva la vita (1984) accanto a Michel Piccoli. Forse, il suo più insolito compagno di set fu lo scimpanzé Max che fu il suo amante nel film grottesco di Nagisa Oshima Max mon amour (1986), anche se poi la Rampling ritornò fra i ranghi accanto a Robert De Niro in Angel Heart - Ascensore per l'inferno (1987).
Dopo tanti film tv, nel 1996 torna sul grande schermo (almeno inglese) con l'inedito Invasion of Privacy, passando a diventare membro della giuria del Festival di Venezia nel 1997. Nonostante l'età avanzata, la Rampling è una delle muse di un geniale regista francese François Ozon che la dirige in: Sotto la sabbia (2000), Swimming Pool (2003) e Angel (2007). Di questi, il secondo è il suo miglior film, nonché la sua interpretazione migliore. La parte di una scrittrice di best-seller polizieschi che viene turbata dall'arrivo della figlia del suo editore sembra esserle stato cucito addosso.
Si pensava fosse persa e invece ha ritrovato la via, potremmo cristianamente dire. La carriera della Rampling rifiorisce, dopo i fasti negli anni Settanta, negli anni Duemila. A testimoniarlo la nomina a Ufficiale dell'Impero Britannico da parte della Regina, il César onorario nel 2001) e il titolo la Legion d'Onore nel 2002 datole dalla Francia. Dopo Spy Game (2001) con Brad Pitt e Robert Redford, recita accanto a Peter O'Toole nel film tv Imperium - Augusto (2003), nel ruolo di Livia Drusilla, passando poi a Michael Caine in The Statement - La sentenza (2003).
Bellissima nel film di fantascienza Immortal (Ad Vitam) (2004), è stata profondissima nel film di Gianni Amelio Le chiavi di casa (2004). Non le si perdona però di aver preso parte a quella delusione che è stata Basic Instinct 2 (2006) con Sharon Stone. Per Julio Medem è tra i protagonisti di Chaotic Ana (2007). Nel 2008 compare in quattro film: Boogie Woogie, Babylon A.D., Sex List - Omicidio a tre e in La duchessa. È poi l'unica attrice nota nell'ideale proseguo di Happiness, in Perdona e dimentica di Todd Solondz (2009). Sempre nel 2009 è nel poliziesco L'Homme Aux Cercles Blues. Nel 2011 è nel cast del commercialissimo Streetdance 3D, nel drammatico Non lasciarmi e nel controverso Melancholia di Lars von Trier. Nel 2015 interpreta il ruolo da protagonista nel film 45 anni, di Andrew Haigh, aggiudicandosi il premio come migliore interpretazione femminile al 65° Festival internazionale del cinema di Berlino.

La signora dalla sguardo conturbante
Presidentessa della giuria del Festival di Berlino nel 2006, con un viso tagliente come il suo e uno sguardo liquido che promette inconfessabili lussurie e pericolose conseguenze, la Rampling ha fatto della sua glacialità l'arma del suo straordinario fascino erotico. Non è una donna. Non è più solo un'interprete. È un culto. La signora del nero e di altri colori del cinema, la cui fiorente carriera sembra essere il risultato di un talento che è esploso al 100%. Sorprendente e coinvolgente, trasuda sessualità anche da quegli splendidi occhi artici. L'anno successivo è nel cast del film drammatico I colori della passione, nel quale è diretta da Lech Majewski e recita al fianco di Rutger Hauer e Michael York. La storia racconta la realizzazione della tela di Bruegel "La salita al Calvario", nella quale i personaggi reali diventano quelli nel quadro e viceversa, in un gioco di immagini e rimandi artistici molto originale. In seguito la troviamo nel film italiano sulla maternità Tutto parla di te, firmato da Alina Marazzi, mentre al Festival di Cannes presenta Treno di notte per Lisbona di Bille August. Recita inoltre nel film di Ozon Giovane e bella ed è protagonista del film di Andrew Haigh 45 anni, grazie al quale si aggiudica il Premio come miglior attrice alla Berlinale 2015 e una candidatura al premio Oscar 2016.
Tra le più recenti interpretazioni troviamo poi Hannah (2017) di Andrea Pallaoro, Red Sparrow (2018) di Francis Lawrence e Dune (2021) di Denis Villeneuve. In seguito è diretta da Paul Verhoeven in Benedetta.

Ultimi film

Documentario, (Italia - 2020), 105 min.
Drammatico, (USA - 2020), 126 min.
Spionaggio, Thriller - (USA - 2018), 139 min.

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