Anno | 2020 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Germania, USA |
Regia di | Gero von Boehm |
Attori | Charlotte Rampling, Catherine Deneuve, Isabella Rossellini, Grace Jones, Marianne Faithfull Claudia Schiffer, Anna Wintour, Helmut Newton. |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | Movies Inspired |
MYmonetro | 4,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 12 maggio 2022
Un ritratto del fotografo Helmut Newton fatto dalle donne che ha immortalato nella sua carriera.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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La vita e l'espressione artistica del fotografo Helmut Newton viene raccontata attraverso le testimonianze di attrici e modelle che hanno avuto modo di conoscerlo e di lavorare con questo artista la cui opera è stata al contempo oggetto di ammirazione ma anche di contestazione.
In una recentissima intervista Carla Bruni, dopo aver affermato che "il politicamente noioso ha sostituito pure il politicamente corretto", all'intervistatore che afferma che i nudi di Helmut Newton oggi non sarebbero permessi risponde: "Pensare che le sue donne sono così potenti. Helmut non chiedeva mai nulla sul set, eravamo noi a voler far parte della sua visione, ci fidavamo di lui."
Quest'ultima forma verbale "ci fidavamo" può essere considerata la sintesi di questo interessante documentario (da cui peraltro la Bruni è assente) il cui regista (che già nel 2002 aveva girato Helmut Newton. Mein Leben), così come il soggetto della sua ricerca, mette al centro dell'obiettivo le donne. Sono infatti loro (consorte compresa) a raccontarlo più di quanto non faccia lui stesso in interviste o nel corso di shooting. Ne emerge un ritratto molto lontano dalle accuse che gli piovvero addosso in più occasioni, sintetizzabili in quelle del 1993 di Alice Schwarzer sulla rivista "Emma" che lo tacciò di sessismo, razzismo e fascismo. Un'accusa che per l'ebreo berlinese nato nel 1920 era decisamente offensiva. Ciò che emerge dalle dichiarazioni di donne, di cui neppure per un secondo si può dubitare che siano o siano state disposte a piegarsi a un volere maschilista, come Isabella Rossellini, Charlotte Rampling o Grace Jones (solo per citarne alcune) è una personalità complessa (anche un po' perversa dice la Jones) ma mai orientata a prevaricare o ad abusare delle donne che accettavano di posare dinanzi al suo obiettivo. Semmai quella che emerge è una volontà di provocazione che ha radici in uno sguardo totalmente personale capace di andare in più occasioni anche 'oltre' il volere del committente per affermare una propria identità, un marchio estetico assolutamente riconoscibile ma mai ripetitivo. Il pre-giudizio nei suoi confronti viene così smentito, con argomentazioni che scavano a fondo nelle sue scelte estetiche, proprio da coloro che avrebbero dovuto sentirsene offese. Il fotografo viene così 'fotografato' da una molteplicità di punti di vista femminili che ci aiutano a metterlo a fuoco restituendone un'immagine che supera la superficialità di giudizi talvolta incapaci di andare oltre la prima impressione.
"Molti fotografi sono persone terribilmente noiose, e i film sui fotografi che ho visto sono altrettanto noiosi. Mostrano un tizio che sta dietro l'obiettivo, lo riprendono di spalle, mostrano la macchina fotografica e senti il click dell'otturatore. Poi c'è un po' di stupido chiacchiericcio che intercorre fra la modella, o il modello, e il fotografo": così il celebre fotografo tedesco-americano Helmut [...] Vai alla recensione »
"Non mi interessa che non piace fintantoché piace a me". Sta tutta qui, forse, la filosofia di Helmut Newton, controverso maestro della fotografia la cui vita tra pubblico e privato è rievocata in The Bad and the Beutiful, vivace documentario di Gero von Boehm (presentato Fuori Concorso al 38° Torino Film Festival) che ha la curiosa caratteristica di raccontare un maschio attraverso un parterre composto [...] Vai alla recensione »