Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Max Giwa, Dania Pasquini |
Attori | Charlotte Rampling, Nichola Burley, Richard Winsor, George Sampson, Eleanor Bron Diversity, Jennifer Leung, Sacha Chang, Lex Milczarek, Flawless, Ukweli Roach, Rachel McDowall, Frank Harper, Chris Wilson (II), Patrick Baladi, Tameka Empson, Mark Tristan Eccles, Sianad Gregory, Jocelyn Jee Esien, Jon Adam Freeman, Simone Liebman. |
Uscita | mercoledì 16 marzo 2011 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,77 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 gennaio 2014
Per vincere i campionati di danza di strada, una compagnia di ballo è costretta a lavorare con i ballerini della Royal Dance School; in cambio avranno la loro sala prove. In Italia al Box Office Streetdance 3D ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 1,3 milioni di euro e 822 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Carly coltiva da sempre il sogno di esibirsi in una grande competizione di street dance con la sua crew di amici ballerini. Quando il gruppo riesce finalmente ad accedere alle finali inglesi, Jay, fidanzato di Carly nonché vera anima della crew, decide di abbandonare temporaneamente l'hip-hop e di lasciare il destino della gara in mano a Carly e alle sue coreografie. Senza Jay, la giovane breakdancer incontra grandi difficoltà a tenere unito il gruppo e a trovare gli spazi adatti per provare, finché un giorno consegna un sandwich a Helena Fitzgerald, insegnante in una prestigiosa scuola di danza londinese, che le propone di utilizzare le aule dell'edificio a patto di introdurre nella coreografia alcuni dei suoi ballerini di danza classica.
Non è prerogativa dell'era dei talent show lasciar vagare i sogni a passo di danza. Se nell'epoca del musical classico bastava un movimento più leggiadro o un passo più vivace a segnare l'ingresso nel mondo dei desideri e della fantasticheria, il cinema giovanile impiega ritmi più incalzanti e movimenti più aggressivi per esprimere in fondo lo stesso desiderio di ambizione e lo stesso innato spirito ingenuo e sognatore. È la lezione di cui Streetdance sembra farsi portatore e da cui trae maggior beneficio. Rispetto alle varianti americane dei vari Step Up, Ballare per un sogno e Save the last dance, dove all'interno di una storia di piccoli drammi e grandi sentimentalismi si inserivano sequenze di danza acrobatica e ballo hip-hop, questo cugino britannico si costruisce invece come un lungo insieme di coreografie spettacolari e numeri funambolici, con qualche momento romantico di raccordo e pochi dialoghi a far da sutura. Le scarsissime pretese narrative permettono così ai giovani breakers di dimenarsi più liberamente e ai due registi di costruire un nuovo spazio e una profondità ulteriore per accogliere tutta la spavalderia delle prodezze coreografiche. Non solo, ma, pur riutilizzando un cliché divenuto ormai normativo in questo tipo di produzioni (la necessità di incrociare danza classica e freestyle hip-hop, tecnica e metodo contro improvvisazione e impeto), Streetdance si rivela capace di mixare in maniera efficace i due movimenti, sia sul piano visivo che sonoro, integrando in un gran finale la "Danza dei Cavalieri" di Prokofiev con i sintetizzatori del funky da dancehall, le piroette e le arabesque con le powermoves dei B-boys.
In tutto questo, nemmeno la partecipazione di Charlotte Rampling risulta così svogliata e fuori luogo. Trentacinque anni dopo Il portiere di notte, l'attrice inglese dimentica i rapporti perversi e i vincoli morbosi che un corpo danzante è capace di stimolare per concedersi una presenza collaterale in un piccolo dancical giovanile non detestabile, dove parole e musica lasciano parlare e cantare il linguaggio del corpo in tutte le sue estensioni e flessuosità.
STREETDANCE 3D disponibile in DVD o BluRay |
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Il titolo di un bellissimo album di Fiorella Mannoia è "Ho imparato a sognare"; bellissimo. Sono troppi gli studenti senza una molecola di motivazione che frequentano scuole e università e nel “famoso” cassetto non custodiscono neppure un sogno! Il buon film di Max Giwa, invita professori e dirigenti a portare ordine e miglioramento continuo nei processi d’apprendim [...] Vai alla recensione »
Molto carino, trasmette energia positiva, come i buoni film musicali. L'unica cosa è che forse ha copiato un po' troppo "Ti va di ballare?".
Carly e il suo gruppo di ballerini di street dance si stanno allenando duramente per vincere la finale del campionato inglese. Il suo compagno Jay, però, li molla sul più bello e alla ragazza non resta che accettare l’offerta di un’insegnante di danza classica che le propone di farli allenare all’Accademia di Balletto ma in cambio dovranno inserire nel gruppo alcuni allievi dell’Istituto.
Prima la buona notizia: in Gran Bretagna, in fatto di danza, c’è talento in abbondanza. Nichola Burley, Richard Winsor e le loro bande di ragazzi superflessibili danno il massimo in questa storia su compagnie di danza rivali. Le ore di prove che devono aver effettuato meritano il nostro rispetto. La cattiva notizia è che nessuno di questi meravigliosi ballerini dovrebbe mai recitare.
Anche gli inglesi ballano. In 3D. L’intuizione produttiva alla base di Street Dance 3D è molto semplice: volevano fare Honey e Step Up sotto il Big Ben. Volevano realizzare una pellicola in cui i giovani londinesi ballassero facendo incontrare la danza classica con le movenze tarantolate di una “crew” danzerina di strada. «Sembra che abbiate le convulsioni» commenterà acida l’altezzosa ballerina classica [...] Vai alla recensione »