Titolo originale | True Grit |
Anno | 2010 |
Genere | Western, |
Produzione | USA |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Ethan Coen, Joel Coen |
Attori | Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin, Hailee Steinfeld, Barry Pepper, Domhnall Gleeson Elizabeth Marvel, Ed Corbin, Nicholas Sadler, Dakin Matthews, Paul Rae, Joe Stevens, Mary Anzalone, Brian Brown, Bruce Green (II), Mike Watson. |
Uscita | venerdì 18 febbraio 2011 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,79 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 6 aprile 2017
Quando viene ucciso Frank, il padre della quattordicenne Mattie Ross, Mattie si dirige verso Fort Smith per cercare giustizia. Il film ha ottenuto 10 candidature a Premi Oscar, 8 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 11 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Il grinta ha incassato 3 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Mattie Ross è una quattordicenne fermamente intenzionata a portare dinanzi al giudice, perché venga condannato alla pena capitale, Tom Chaney l'uomo che ha brutalmente assassinato suo padre. Per far ciò ingaggia lo sceriffo Rooster Cogburn non più giovane e alcolizzato ma ritenuto da tutti un uomo duro. Cogburn non vuole la ragazzina tra i piedi ma lei gli si impone. Così come, in un certo qual modo, gli verrà imposta la presenza del ranger texano LaBoeuf. I tre si mettono sulle tracce di Chaney che, nel frattempo, si è unito a una pericolosa banda.
"I malvagi fuggono quando nessuno li insegue". Con questo passo dal Libro dei Proverbi si apre il film che rappresenta l'ennesima sfida dei Coen. Questa volta i due registi decidono di confrontarsi al contempo con un genere che hanno (seppure a modo loro) già esplorato (il western) e con un'icona del cinema di nome John Wayne. Non era un'impresa facile realizzare un remake del film di Henry Hathaway che fece vincere l'Oscar al suo protagonista. Ma, come sempre, i Coen riescono a costruire un'opera totalmente personale pur rispettando (più dell'originale) lo spirito del romanzo di Charles Portis a cui la sceneggiatura si ispira.
Già la citazione biblica ne è un segno. Mattie è spinta a cercare giustizia da un carattere assolutamente determinato e lontano dall'iconografia della donna del West (Calamity Jane, Vienna/Joan Crawford e pochi altri esempi a parte) ma anche da un fondamentalismo che ha radici religiose. I Coen eliminano visivamente il prologo proponendo la vicenda come un flashback della memoria della donna Mattie. Una donna divenuta troppo precocemente tale perché nata in un mondo in cui dominano l'ignoranza ("Mia madre sa a malapena fare lo spelling della parola cat") e la morte.
È un film sul distacco, sulla perdita, sulla separazione Il Grinta. Mattie non bacerà il cadavere del padre (per quanto sollecitata) ma assisterà all'impiccagione di tre condannati due dei quali potranno esprimere il loro pentimento o la loro rabbia. Il terzo non potrà farlo: è un nativo pellerossa. La stessa Mattie però dormirà nella stanza mortuaria accanto ai cadaveri degli impiccati. Da quel momento avrà inizio un lungo percorso in cui Rooster Cogburn, detto Il Grinta, sarà una sorta di disincantato ma al contempo dolente Virgilio pronto a raccontare di sé e del suo confronto quotidiano con una morte inferta o subita. Mattie lo vedrà per la prima volta non mentre arriva in città con i malfattori catturati (come nel film del 1969) ma emergere progressivamente alla visione mentre in tribunale gli viene chiesto conto degli omicidi (a favore della Legge certo ma sempre omicidi) compiuti. Jeff Bridges è perfetto nel rendere quasi tangibile questa figura di uomo della frontiera cinematograficamente in bilico tra la classicità e lo spaghetti-western.
Si lascia The Duke Wayne alle spalle e affronta un viaggio in un genere destinato a proporre, incontro dopo incontro e scontro dopo scontro, una riflessione su un modo di concepire il confronto sociale non poi troppo distante da quello in atto in questi nostri difficili tempi. Perché, non dimentichiamolo, anche il più apparentemente astratto film dei Coen morde sempre (e con grande lucidità) sul presente.
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I fratelli Cohen sono maestri nel decontestualizzare i generi e nell'attraversarli col loro sguardo che ne altera e disordina gli stilemi. L'hanno fatto con "Fargo", thriller atipico e stralunato, con "Barton Fink", che mescola in modo potente la commedia e l'horror, con "Non è un paese per vecchi", noir violento e insieme apologo morale, solo [...] Vai alla recensione »
Mattie Ross (Steinfeld), in seguito all’omicidio del padre da parte di Tom Chaney (Brolin), assume uno sceriffo (Bridges) per partire con lei all’inseguimento del vigliacco fuggitivo. Con loro parte anche il Texas Ranger texano LaBouef (Damon). I Coen in un modo o nell’altro hanno sempre realizzato film con molto di western (Fratello dove sei?, Non è un paese per vecchi, [...] Vai alla recensione »
Joel e Ethan Coen si cimentano per la prima volta nel western (la seconda per alcuni, dopo "Non è un paese per vecchi"), pur abbandonando in parte gli stilemi classici del genere. I due fratelli danno vita ad una pellicola più aderente al romanzo di Charles Portis rispetto al precedente adattamento del 1969, facendo combaciare il punto di vista della narrazione con quello della ragazzina, narratrice [...] Vai alla recensione »
Più che Il Grinta avrebbero dovuto intitolarlo La Grinta, perché nella versione dei fratelli Coen, molto distante dal film del 1969 (che pare non abbiano nemmeno visto) e più fedele al romanzo True Grit di Charles Portis, il ruolo di protagonista sembra interpretarlo Mettie (Hailee Steinfeld), la ragazzina quattordicenne che assolda lo sceriffo Cogburn (Jeff Bridges al posto di John Wayne) per scovare [...] Vai alla recensione »
I Coen decidono di riportare in vita un classico del cinema americano, rielaborato alla luce di un crepuscolo di una Nazione. Con il cinema si può ammaestrare, questo affermava certa propaganda in un tempo non troppo lontano. Il regista a due teste in questo caso ha appreso appieno la lezione e sceglie un antieroe per puntare il dito contro la fine di un'epoca.
Nell'anno 1903 nasceva con il film "Assalto al treno" un filone culturale che avrebbe, di li a poco, scritto le piu belle pagine della storia della cinema: il western. Il percorso strorico del genere vede uno crocevia negli anni trenta con l'avvento dei più grandi registi che si siano mai cimentati con esso: Ford e Hawks. Grandi pellicolee sono entrate di diritto nella mente [...] Vai alla recensione »
western intrigante e raffinato, che calibra i momenti d'azione per lasciar spazio ai personaggi, la Steinfield ha talento, non tanto per il ruolo in sè, ma per la maturità dimostrata, complimenti. Bridges è una garanzia, il suo ruolo era rischioso, e poteva diventare banale. Damon e Brolin un po lasciati soli,ma sono al servizio della storia.
Se una donna si mette in testa qualcosa è difficile dissuaderla,soprattutto se si tratta di una donna dotata di una notevole dose di testardaggine e ferocemente assetata di vendetta; la donna in questione è una giovane quattordicenne, con gli occhi da cerbiatto impaurito e lunghe trecce alla Laura Ingalls, ostinata e decisa nel suo intento di consegnare alla giustizia l'uomo che ha ucciso suo padre. [...] Vai alla recensione »
Premetto che il film resta sicuramente buono e godibile, ma viste le premesse che avevano accompagnato 'Il Grinta' (addirittura ben 10nomination agli Accademy Awards) mi aspettavo molto molto di più.. La storia è lenta e prevedibile e si sbadiglia fino a metà film poi migliora nettamente ma non entusiasma fino in fondo; inoltre il grande Jeff Bridges cerca in ogni modo di dare credibilità ad un personaggio [...] Vai alla recensione »
Finalmente una boccata d'ossigeno. Torna il cuore buono e puro degli Angeli dalla scorza dura, che non amano gli applausi e nemmeno lodarsi e imbrodarsi. Apparentemente rozzi se non disgustosi, odiosi alla maniera di John Wayne, ne 'Il Grinta', alter ego dell'indimenticabile regista John Ford, con lo stesso simbolo nei capolavori film/affreschi 'Sentieri selvaggi' e 'L'uomo che uccise Liberty Valance'. [...] Vai alla recensione »
Joel ed Ethan Cohen sono ormai due garanzie del cinema contemporaneo, due registi di alto livello che conoscono il grande cinema del passato e lo rispettano, ma che vogliono anche mettersi in gioco e gareggiare con esso. D'altronde quale più alta forma di rispetto c'è che riconoscere ai capolavori d'un tempo il loro status e cercare di eguagliarli, se non di superarli? E' proprio ciò che succede con [...] Vai alla recensione »
Charles Portis nel 1968 ha scritto True Grit, un romanzo che in America è un vero classico. Parla di una ragazzina, Mattie Ross, il cui padre viene ucciso da un ubriacone che lavorava per lui. Vogliosa di vendetta assume lo sceriffo guercio e ubriacone Rooster Cogburn, ma nell'affare subentra anche il texas ranger LaBoeuf. Insieme i tre si mettono in viaggio attraverso il selvaggio [...] Vai alla recensione »
Ho avuto la fortuna di assistere al film in lingua originale, potendo così apprezzare la recitazione degli attori senza alcun doppiatore a migliorare o peggiorare la loro performance. Il film è rappresentazione della bravura della giovanissima Heilee Steinfeld che diventa un saldo appoggio per l'ennesima esibizione magistrale di Jeff Bridges che con la sua espressività rischia di portare l'intero [...] Vai alla recensione »
Mattie Ross è una ragazzina 14enne a cui Tom Chaney, un lavorante della famiglia, ammazza il padre. Spinta dalla vendetta, la piccola ingaggia quello che da tutti è considerato il miglio sceriffo in circolazione, “il grinta” Rooster Cogburn, vecchio e alcolizzato “guercio” tutto fatti e poco fumo. Ai due si unisce il Texas Ranger LaBoeuf, da tempo sulle [...] Vai alla recensione »
A Fort Smith arriva Mattie Ross, una quattordicenne dalla maturità sorprendente, intenta con tutte le sue forze a vendicare la morte del padre trovando e consegnando alla giustizia il colpevole, lo spietato bandito Tom Chaney. Per riuscire nell'impresa si affida all'esperienza di Rooster Cogburn, anziano pistolero con un occhio bendato, e all'intelligenza e alla prudenza [...] Vai alla recensione »
Per appassionati di western e dei Cohen. Ci sono tutti gli ingredienti del genere, da quello classico americano tipo Ford e quello italiano tipo Leone. C'è anche il congedo dall'epopea del West, come fece Leone ispirando il mio nome è nessuno: qui c'è il circo itinerante, come fu per Buffalo Bill (invece che un Fonda con gli occhiali che scrive lettere malinconiche). [...] Vai alla recensione »
Remake in salsa Cohen di un vecchio western che mi riprometto di vedere, True Grit ancora una volta dimostra la maestria dei nosti amati "fratelli" che non falliscono anche nel confezionare un film di stampo classico, apparentemente lontano dalle loro opere precedenti. "Apparentemente" perchè qui il loro inconfondibile tocco è meglio celato, nascosto sotto la sporcizia [...] Vai alla recensione »
Dopo quasi trent’anni dal loro esordio con Blood Simple - Sangue Facile, i Coen continuano a far Cinema con la stessa passione e determinazione che aveva caratterizzato il loro primo lungometraggio nel 1984 e due anni dopo aver trionfato agli Oscar con Non è un Paese per Vecchi, fatto, lo possiamo dire benissimo senza tanti indugi, la storia [...] Vai alla recensione »
E' un grande film, ed è anche un vero western. Senza debiti con spaghetti o altri tipi di pasta; senza concessioni alla "cinepresa virulenta" dei giorni nostri; senza, soprattutto, la presunzione di "rivisitare" il genere, tipica dei registi-intellettuali alla Arthur Penn. No."Il grinta" è un elenco lunghissimo di meriti.Formali e sostanziali.I Coen si muovono con passo "antropologico", avendo ben [...] Vai alla recensione »
E' la storia di una ragazzina che vuole vendicarsi dell'assassino del padre ed ingaggia uno sceriffo/cacciatore di taglie non più giovane e spesso ubriaco soprannominato "Il Grinta" per i suoi modi duri. Il film scorre via veloce e senza intoppi, i personaggi sono ben approfonditi come anche i dialoghi. Non si tratta infatti del classico western incentrato su chi [...] Vai alla recensione »
qualcuno ha ritenuto che il film non sia un vero e proprio "western" per l'assenza dei topoi classici del genere, mentre in realtà si è in presenza di un'opera che rappresenta l'essenza più vera e intima del filone, che viene rivisitato in chiave moderna attraverso la lente intimista dei fratelli coen. infatti, la parte più vera e più profonda [...] Vai alla recensione »
Joel e Ethan Coen tornano all'assalto delle sale cinematografiche, e questa volta lo fanno con Grinta! Al di là delle facili battute, l'ultima fatica della compagnia Coen è decisamente un buon prodotto cinematografico. Basato sul romanzo di Charles Portis, che aveva ispirato già una pellicola (che all'epoca valse l'Oscar a John Wayne), il [...] Vai alla recensione »
Grazie a questo grandissimo film diretto magistralmente, facciamo un tuffo nel passato, soprattutto nel buon cinema di qualche anno fa. Non parlo del Grinta originale -film modestissimo- ma di quei bei lavori, impegnati e ben confezionati che si facevano una volta, anche solo fino agli anni 80. Un film curato con amore nei minimi dettagli grazie anche alla fotografia di Roger Deakins, che secondo me [...] Vai alla recensione »
Dopo l'intellettuale e non pienamente capito "A serious man", i Coen riportano al cinema Il Grinta, già interpretato, come tutti sappiamo, da John Wayne nel 1969, regalandoci un altro capolavoro. Più fedele al romanzo di Charles Portis rispetto al suo omonimo predecessore, il "nuovo" Grinta è un western atipico, moderno, memorabile. I Coen "rinunciano" al loro stile surreale, ma il loro cinema è sempre [...] Vai alla recensione »
I Coen risvegliano un mito del genere western e come sempre non deludono.Mattie Ross(interpretata da una giovane ma capace Steinfeld),grintosa ragazzina di quattordici anni,perde suo padre ucciso in una sleale sparatoria nel lontano west e vuole acciuffare,vivo o morto che sia,l'assassino di suo padre che per altro risultava un fidato amico del genitore.
Un remake di un buon western, in cui spicca nettamente il ruolo della 14enne Mattie, sulla cui vendetta ruota tutto il film. La determinatezza e la testardaggine della ragazzina saranno fondamentali per la cattura del bandito, reo di averle ucciso il padre. Ottima la sua interpretazione da parte della Steinfeld, che nel film si affiderà allo sceriffo, alcolizzato e violento, Cogburn (Bridges) e al [...] Vai alla recensione »
Film dei fratelli Coen sicuramente di buona fattura. Stilisticamente ineccepibile sia per il livello interpretativo che per l'ambientazione solida e matura attraverso la quale si respira e si assapora tutto il fascino dell'epoca del west. La giovanissima Mattie Ross intraprende, con lucida testardaggine e convinzione, un viaggio, in compagnia dello sceriffo Rooster Cogburn (vecchia volpe) e del texano [...] Vai alla recensione »
"Chissa come saranno i film di John Waine tra 40 anni ?" Avrebbero potuto chiedersi i nostri padri o i nostri nonni fantasticando sul futuro del cinema. Si perchè la forza dell' attore americano era tale che i film non erano semplicemente western ma erano i film di Wayne! La domanda che invece dobbiamo farci oggi e' come avranno adattato oggi i Coen un [...] Vai alla recensione »
Un film che ti cattura sin dalle prime immagini, attori assolutamente perfetti (come è tradizione nei film dei Coen). Non c'è parola che possa descrivere le quasi due ore passate a godermi un bel film, una volta tanto :)
Con questa citazione si apre l'ultimo lavoro dei F.lli Coen, Con questa citazione i due ci iniziano su quello che sarà la lunga avventura di Mattie Ross, ragazzina 14enne dolcemente presuntuosa e determinata a vendicare la morte del padre e lo sceriffo, o meglio quello che ne rimane, Marshall Cogburn, ormai vecchio, sudicio e spesso alticcio ma alla ricerca di uno scopo di vita.
A prima vista gli ingredienti di un western ci sono tutti: pistole e pistoleri; frontiera in pieno deserto ad ovest dell'Arkansas, ai limiti del Texas; cavalli e cowboys; sceriffi un po' ubriachi e un po' corrotti; vendetta e giustizia self-made. Quello che fa la differenza sono i fratelli Coen, che certamente apprezzano il cinema western, ma ne fanno occasione per trattare i temi [...] Vai alla recensione »
Il racconto è narrato dalla protagonista Mattie Ross, la quale, da adulta, spiega come suo padre sia stato ucciso da un uomo della zona, Tom Chaney, quando ella aveva appena 14 anni. Chaney si diede alla fuga dopo l'assassinio con i cavalli del padre di Mattie e due dei suoi pezzi d'oro "della California". Mentre riconosce il corpo del padre, la giovane Mattie cerca di [...] Vai alla recensione »
Fare un remake del film che ha fatto vincere l'oscar come miglior attore protagonista a John Wayne non è cosa semplice, specialmente con un regista specialista del western come Henry Hataway! Eppure i fratelli Coen ci sono riusciti molto bene! Hanno diretto un western dei nostri giorni che, John Wayne a parte, supera l'originale! L'atmosfera western non manca Jeff Bridges rende forse il protagonista [...] Vai alla recensione »
Bel remake di un film già di suo notevole, che aveva Wayne per protagonista,effettivamente concordo con i critici, i fratelli Coen hanno adattato in maniera esemplare il romanzo da cui è tratto ,forse addirittura superando l'originale.L'interpretazione di Bridges è eccellente e credibile.Naturalmente il paragone con il nostro leggendario eroe è improponibile.Il [...] Vai alla recensione »
Una regia e sceneggiatura senza sbavature, un Jeff Bridges immenso, con tanta azione e ironia. Degno della fama che lo sta pubblicizzando. Bravi i fratelli Coen a riproporre in modo adeguato un classico rivisitato.
Western con la w maiuscola, fotografia con la f maiuscola e poi su tutto e tutti la grinta (l'unica vera GRINTA) della giovane protagonista. La sceneggiatura appare a tratti esilissima, anche la trama e per molte scene il ritmo del film, ma la protagonista non cade mai di tono: lei è l'eroina indiscussa; incredibili i dialoghi della splendida Steinfeld quando tiene testa al poderoso&nbs [...] Vai alla recensione »
Si intitola “Il Grinta”, ma a mio modo di vedere nel film di grinta ce n'è poca. Jeff Bridges e Matt Damon interpretano rispettivamente le parti di un ex sceriffo e di un ranger, entrambi assoldati da una ragazza per dare la caccia all'assassino di suo padre. I fratelli Coen scrivono una sceneggiatura più che valida, ma l'atmosfera che si crea non è [...] Vai alla recensione »
Dopo l' assassinio del padre, Mattie Ross si reca in città a recuperare la salma e a cercare giustizzia. In un primo momento si rivolge alle autorità, ma dato l' esito negativo decide di assoldare il piu grintoso, vecchio, burbero, alcolizzato sceriffo della contea Rooster" Cogburn detto il Grinta, per scovare ed uccidere l' assassino di suo padre. Durante i difficoltosi preparativi per la caccia all' [...] Vai alla recensione »
Più che un remake del film con John Wayne è un fedele adattamento del romanzo da cui è tratto. Grande Bridges, attore icona per i Cohen, finalmente preso in considerazione per molti film importanti, nei panni di uno sceriffo che varrà preso per mano dalla ragazzina Hailee Steinfeld, autentica protagonista del film, in un viaggio in cui la ragazzina cercava la legge trovando in parte giustizia ma soprattutto [...] Vai alla recensione »
Doveva morire povero cavallino, anche se quel nome in italiano è bruttissimo. Doveva morire perché la sua fine è il necessario distacco dalla prima giovinezza magica e invincibile al momento del passaggio nell'età adulta. Per questo la bambina piange tanto ma il Grinta senza pietà lo uccide perché senza quella morte la ragazzina non si sarebbe mai salvata [...] Vai alla recensione »
I rifacimenti sono quasi sempre dei flop. Spiace per i bravi Coen. Qui si sono presi un a vacanza e hanno reso un omaggio al grande Hathaway, regista del precedente Grinta. La storia, si sa, è azzeccata, ma poi si perde in una specie di spaghetti-western che la deprime. Era così anche con John Wayne, ma là c'era più brio.
Un film decisamente minore all'interno della produzione dei Fratelli Cohen. Non particolarmente divertente e un po' noioso, ha tutte le sembianze di un esercizio di stile mal riuscito e di cui forse non se ne sentiva il bisogno. Giustamente uscito a mani vuote dai premi Oscar, Il grinta soffre di una vena inventiva un po' stanca che non trova mai il colpo d'ala o un momento di grande cinema.
“Il Grinta” dimostra come fratelli Coen siano due registi poliedrici. Questa volta decidono di riportare al cinema il genere western, un po’ trascurato negli ultimi anni. La sfida non è semplice: realizzare il remake del film del 1969 che consentì a John Wayne di vincere l’unico Oscar di una gloriosa carriera cinematografica. Difficile fare un confronto con la pellicola di Henry Hathaway: il [...] Vai alla recensione »
Cavalli sfiancati fino a morire. Lingue quasi mozzate. Occhi persi. Braccia amputate. Più che ricordare altri western, Il grinta racconta una stagione indimenticabile nella vita di Mattie Ross, ragazzina di 14 anni ferma e determinata a vendicare il padre, ucciso dal bandito Tom Chaney. Nulla dopo questa avventura sarà come prima. Riuscirà ad uccidere Chaney, perderà un braccio a causa del morso di [...] Vai alla recensione »
Temevo che i Coen usassero il western per prenderne le distanze, fare giochetti e strizzatine d'occhio, citazionismi sterili e cose del genere. Invece hanno preso il genere e la vicenda seriamente, ci hanno raccontato una delle loro storie terribilmente cupe e amare, in cui una ragazzina determinata va in cerca di giustizia, sembra aver tutto per affrontare la vita e invece si ritrova soltanto in mezzo [...] Vai alla recensione »
IL GRINTA dei fratelli Cohen Dopo 42 anni da Il Grinta di Henry Hathaway con il mitico John Wayne, arriva nelle nostre sale l’ultima fatica dei fratelli Cohen, con lo stesso titolo e tratto dallo stesso romanzo. Il “regista con due teste”, come qualcuno li ha chiamati, in una recente intervista respinge la connotazione di “remake” del film con Wayne, ed afferma [...] Vai alla recensione »
davvero un bel film, che introduce lo spettatore in un'ambientazione coinvolgente del vecchio West, con i villaggi gli hotel i tribunali e i personaggi dell'epoca, come tanti altri film del genere certo, ma con quella maestria che ad altri manca. la fotografia è fine, con visioni da vecchia cartolina nei villaggi e grandiosi scenari naturali.
Bel film, davvero, ottimo casting e buona sceneggiatura fanno da cornice ad un'interpretazione magistrale di Hailee Steinfeld che si dimostra un'ottima interpretatrice di una ragazza che ha davvero "grinta" da vendere, al limite del surreale si può dire. I fratelli Coen sanno rendere poi reale e piacevole la visione del film, dove le inquadratura si concentrano spesso sulla [...] Vai alla recensione »
Non ho un particolare interesse per il genere western e tanto meno per il celebratissimo Sergio Leone e la sua operazione di riconversione ironica all’italiana. Tuttavia il duo ebraico americano è tra gli autori preferiti e sapevo che, comunque, non avrei visto un brutto lavoro. Così è stato. Perché anche se la storia non ha nulla di speciale, fotografia sceneggiatura [...] Vai alla recensione »
Questo film è senza dubbio uno dei più belli che io abbia mai visto. Non è un western comune come quasi tutti gli altri girati in precedenza: è una storia assai più profonda, emozionante e molto divertente. I fratelli Cohen hanno realizzato veramente un'opera d'arte: costumi perfetti, scenografie fantastiche, effetti spettacolari, fotografia stupenda... Il [...] Vai alla recensione »
A scaldare Berlino, grigia come da copione in questi giorni, è il film d'apertura della Berlinale, True Grit dei fratelli Coen. Ovvero “Il Grinta”. E si pensa subito a quel film del 1969: un John Wayne al tramonto, che però vince l'unico Oscar della sua carriera. E intanto, il mito del West si stava dissolvendo. La leggenda della frontiera – quella edificata da John Ford, Howard Hawks e da tutti gli altri – si stava spezzando, le certezze si dissolvevano.
Serrandosi al petto Manie Ross Hailee Steinfeld), il vecchio Rooster “Grinta” Coghurn (Jeff Bridges) costringe il suo cavallo a galoppare fino alla morte. La ragazzina è stata morsa da un serpente a sonagli. Le occorre un medico. Tutt’attorno c’è lo spazio libero e aperto del territorio indiano, nell’Arkansas. Sopra dì loro, vasto e profondo come il mito del West, il cielo nero è un trionfo di stelle. [...] Vai alla recensione »
Panorami struggenti, personaggi scolpiti, pistole, cavalli e duelli al sole. «Il Grinta», remake dell’omonimo western del ’69, è ricco di tali e tante fiammate epiche, raffinate citazioni e saette di humour nero da rendere letteralmente estasiasti gli spettatori come noi nostalgici del cinema classico e della sua primigenia solennità. I fratelli Coen, del resto, erano gli unici registi contemporanei [...] Vai alla recensione »
La quindicenne Hailee Steinfeld sta in scena tutto il tempo, senza di lei il film sarebbe un western come tanti, cattura l’attenzione anche quando divide lo schermo con il gigantesco Jeff Bridges (alias lo sceriffo Rooster Cogburn) e un più spento Matt Damon (alias il ranger Laboeuf). L’hanno candidata come attrice non protagonista. Al primo, alcolizzato e piuttosto male in arnese, rolla anche le sigarette, [...] Vai alla recensione »
No one is the same after encountering feisty, fearless and plain-spoken Mattie Ross, age 14, from near Dardanelle in Yell County, Ark. Not the other characters in the Charles Portis novel she dominates, and certainly not the filmmaking Coen brothers, Ethan and Joel. The Coens corralled stars Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin and Barry Pepper and newcomer Hailee Steinfeld and came away with "True [...] Vai alla recensione »
Quando arriva a Fort Smith, Mattie Ross (Hailee Steinfeld) è ancora una ragazzina di quattordici anni, ma sa gia il fatto suo. E soprattutto, sa qual è il suo obiettivo: vendicare l‘uccisione del padre per mano di Tom Chaney (Josh Brolin), ora fuggito in territorio indiano. L’unica cosa che le serve è l‘uomo giusto da ingaggiare per sbrigare il lavoro.
Arriva oggi nelle sale la tanto attesa pellicola dei fratelli Coen, Il Grinta (True Grit), che come hanno tenuto a sottolineare i registi in occasione della conferenza stampa del film, che ha aperto pochi giorni fa il Festival di Berlino, non è giusto definire il remake dell’omonimo film che Henry Hathaway girò nel 1968 e che valse a John Wayne l’unico Oscar della sua carriera.
Mattie Ross, quattordicenne di rara determinazione, vuole vendicare il padre ucciso vigliaccamente da un balordo, Tom Chaney. Per farlo deve ingaggiare un bravo cacciatore di taglie. Marshall Cogburn (Jeff Bridges), fama di spietato tiratore, pare l’uomo che fa al caso suo. Ma la ragazza non lo manda solo: anche lei vuole cavalcare nei territori degli indiani, fino a scovare Chaney.
I fratelli Coen firmano un rifacimento piacevolmente aspro del classico western del 1969. Hailee Steinfeld interpreta Mattie Ross, esigente e sveglia ragazzina di quattordici anni, con tanto di trecce, che assume il violento ufficiale dell’esercito Rooster Cogburn (Jeff Bridges) e il virtuoso ranger del Texas La Boeuf (Matt Damon) per dare la caccia all’uomo che ha derubato e ucciso suo padre.
Erano anni che gli appassionati li attendevano su questi sentieri mitici e polverosi, là dove finisce la frontiera e comincia il nuovo mondo, nel tempo in cui l’America puritana comincia a respirare lo spirito libertario e i cavalieri senza nome, vecchi e stanchi dopo le tante battaglie sostenute, si dileguano all’orizzonte lasciando che si disperda l’eco delle loro imprese avventurose.
La prima volta dei Coen, Ethan e Joel, a confronto con il western. Secondo gli schemi classici, rivisti però con una fervida autonomia creativa. Lo spunto l'hanno trovato in un romanzo di successo di Charles Portis, «True Grit», che in italiano si è potuto leggere con il titolo «Un uomo vero per Mattie Ross» e che già nei Sessanta era diventato un film più fedelmente intitolato qui da noi «Il Grinta», [...] Vai alla recensione »
Abbiamo già osservato su queste pagine che il cinema degli ultimi anni racconta sempre più spesso le giovani donne come forza trascinante e motore dell’azione. Due film appena usciti confermano questo trend che sembra indicare una fiducia, da parte di registi e sceneggiatori (e degli autori dei romanzi sui quali sono basate le storie dei due film), nella capacità delle nuove generazioni femminili di [...] Vai alla recensione »
La giovane Mattie ingaggia il ruvido sceriffo Cogburn per dare la caccia al pistolero Chaney che ha ucciso suo padre. A questo strano duo si unirà anche un Texas Ranger di nome LaBoeuf. Jeff Bridges ce la mette tutta per non sfigurare nel ruolo che fu di John Wayne e che gli valse l’Oscar ma sarebbe un errore fare paragoni con l’originale. E’ già una buona notizia che il western sia stato rispolverato [...] Vai alla recensione »
La voce narrante di Mattie Ross, una mocciosa dalla lingua tagliente, apre La Berlinale n.61 con True Grit (fuori concorso) dei fratelli Coen, fresco delle dieci nomination all’Oscar e dopo lo zero assoluto dei Golden Globe. Il Berlinale Palast è ancora un cantiere aperto e i bar mettono fuori i tavolini in un clima poco meno che polare, in attesa dell’evento d’inaugurazione con il ritorno di Joel [...] Vai alla recensione »
Arriva sugli schermi già circondato da un alone leggendario per via delle dieci candidature all' Oscar. E poi anche per via del suggestivo passaggio di testimone: dal genere western di una volta- ma già in versione crepuscolare - alla moderna e carismatica mano dei fratelli Coen, e da una delle sue principali icone, John Wayne, a Jeff Bridges ormai abbastanza maturo per il confronto.