Anno | 2023 |
Genere | Documentario, Biografico, |
Produzione | Australia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Ian White |
Attori | Nick Cave, Mick Harvey, Rowland S. Howard, Tracy Pew . |
Uscita | lunedì 2 dicembre 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Nexo Studios |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 |
MYmonetro | 3,07 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 29 novembre 2024
Il docu-film che racconta l'ascesa e l'implosione di uno dei gruppi post-punk più selvaggi di sempre. Mutiny in Heaven: The Birthday Party - Nick Cave è 13° in classifica al Box Office. mercoledì 4 dicembre ha incassato € 10.308,00 e registrato 3.158 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Alla fine degli anni '70 Nick Cave, Mick Harvey, Tracey Pew, Phill Calvert e Rowland S. Howard misero a ferro e fuoco l'Australia con una musica che iniettava nelle ceneri del punk forti dosi di blues degenere e derive psychobilly. Il loro nome, benché per qualche anno lo cambiarono in Boys Next Door, era Birthday Party; il loro leader era un personaggio destinato nei decenni a seguire a divenire un gigante indiscusso del rock. La "festa di compleanno" più pericolosa e debosciata che si potesse concepire caratterizzò gli anni a cavallo dei due decenni, seminando caos in giro per il mondo. Il film di Ian White, prodotto da Wim Wenders, segue cronologicamente le vicende del gruppo, dai primi vagiti a St. Kilda, Melbourne sino alla dissoluzione a Berlino, che porterà alla nascita del primo nucleo dei Bad Seeds.
Il montaggio del materiale di repertorio privilegia le esibizioni live, in cui l'eccesso era all'ordine del giorno, mentre nulla o quasi appartiene al tempo presente: anche le interviste ai membri sopravvissuti del gruppo risalgono al 2007-2008.
Quel che manca a livello visivo è colmato da inserti di animazione, affidati a Stefan Wernik, che lavora su disegni di Reinhard Kleist (già autore della graphic novel "Nick Cave: Mercy On Me"), per rappresentare in chiave fumettistica i peggiori atti trasgressivi pubblici e privati compiuti dai Birthday Party e in genere tutto ciò che, per qualche ragione, non è stato filmato. Una scelta di dubbio gusto, che diviene forse inevitabile per arricchire il materiale di repertorio in un film che è sostanzialmente una raccolta di ricordi, in cui solo la componente visiva può evitare che l'attenzione dello spettatore venga sommersa da un fiume di parole.
Se i documentari musicali biografici sono soliti seguire un arco narrativo prevedibile di ascesa e caduta, successo e decadenza, Mutiny in Heaven, sceglie un approccio differente, anche perché radicalmente differente alla norma è la natura dei Birthday Party, terroristi post-punk australiani che non si sono mai redenti dalla strada della perdizione. White guarda all'eterno modello de La grande truffa del rock'n'roll, a cui si ispira per struttura e utilizzo di inserti animati. Laddove il film di Temple stravolgeva la realtà per confermare il discutibile assunto del mogul Malcom McLaren, Mutiny in Heaven si limita a raccontare il gruppo australiano per quel che era, un consesso di individui ai margini della società, squattrinati e pericolosi per se stessi e per gli altri, carichi di un'energia che, una volta limata e ricondotta a più miti consigli, genererà grandi pagine del rock.
A livello embrionale sono già presenti i temi che caratterizzeranno la successiva carriera di "Re Inchiostro" Cave: i riferimenti biblici, alternati ad atti di blasfemia (celebre il videoclip di Nick the Stripper con Cave che sfoggia orgoglioso una bestemmia scritta sul petto), le performance furenti e i testi già elaborati e molto più ambiziosi di quelli di una normale rock band.
Mutiny in Heaven ha il merito di non pretendere di essere molto più di una cronistoria fedele di un'epoca di follia e le testimonianze orali di Cave e Harvey forniscono materiale sufficiente per rendere l'idea di cosa significasse un concerto animalesco dei Birthday Party. Per capire da dove proviene il maggiore cantautore vivente dell'epoca odierna e sorprendersi a scoprire che anche uno stimato musicista come Nick Cave nasconde un passato di tossicodipendenza, blasfemia e autolesionismo, Mutiny in Heaven appare come un passaggio obbligato, per completisti e non solo.
Quando la musica era libera e folle. Un documentario che ripercorre la storia dei Birthday Party, gruppo australiano che teneva concerti molto agitati. Il loro tipico sound dark vi farà ricordare i bei tempi di fine anni 70 e inizio anni 80, che vide un proliferare gruppi come Joy Division, Cure, Bauhaus e tanti altri. Un po' operazione nostalgia, oltre all'incontrollabile Nick Cave [...] Vai alla recensione »
La storia di un tour autodistruttivo: ripercorrendo a ritroso il senso, la pratica e la performance delle ultime esibizioni dei the Birthday Party durante la turnée australiana del 1983, quella che annunciava, sul palco appunto, lo scioglimento della band, è possibile leggere tutta la vicenda umana e artistica di questi quattro ragazzi di Melbourne, tra i quali spiccava l'allampanato e allucinato Nick [...] Vai alla recensione »
A cavallo tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80, una band australiana tra le più folli di sempre ha sconvolto il panorama musicale di tre continenti con concerti totalmente autodistruttivi. Il virus del punk si stava per esaurire e il mondo non sembrava più propenso ad accettare la loro immagine di sbandati fuori controllo, ma la storia dei The Birthday Party dimostra che deve esserci sempre [...] Vai alla recensione »
Il 7 novembre del 1986, neanche trentenne, il bassista Tracy Pew moriva per un'emorragia cerebrale provocata da una rovinosa caduta a terra a seguito di un attacco epilettico; il 30 dicembre del 2009 un cancro si portava via il cinquantenne Rowland S. Howard, chitarrista. Sono gli unici due membri dei Birthday Party che nel documentario di Ian White Mutiny in Heaven: The Birthday Party, già visto in [...] Vai alla recensione »
Prima dei Bad Seeds, della "posta del cuore" dei Red Hand Files e delle grandiose eucaristie officiate nei palazzetti («questo è il mio corpo, offerto in sacrificio per voi») - prima, insomma, che Nick Cave si trasformasse nel venerato predicatore gospel che conosciamo oggi - c'erano l'oscenità e il furore dei Birthday Party, nati Boys Next Door a metà anni 70 in seno alla «poco raccomandabile» scena [...] Vai alla recensione »