Nell'anno 1903 nasceva con il film "Assalto al treno" un filone culturale che avrebbe, di li a poco, scritto le piu belle pagine della storia della cinema: il western. Il percorso strorico del genere vede uno crocevia negli anni trenta con l'avvento dei più grandi registi che si siano mai cimentati con esso: Ford e Hawks. Grandi pellicolee sono entrate di diritto nella mente e nel cuore del pubblico del XX secolo, influenzando non sono la società, ma tutto il panorama cinematografico (si sfrornavano western con una facilità disarmante); col tempo si crearono sotto-generi come i nostrani spaghetti-western che influenzarono a loro volta il western americano che cambiò stile e tematiche sfociando nei cosidetti revisionisti. Dagli eccessi degli anni quaranta si passa però ad un abbandono progressivo del genere causato principalmente dalla nuova mentalità del pubblico e dalle decisioni dei piani alti del cinema, fino alla media odierna di un film western all'anno (remake per lo più). Nell'anno 2010 ecco che la singola cartuccia a disposizione è sparata dai fratelli coen, che arma da fuoco hanno usato? hanno centrato l'obiettivo? Come da presupposto il film in questione è un remake del noto "True Grit" datato 1969, o meglio(a dirla come i Coen) è basato come il precedente sullo stesso romanzo omonimo, quindi il paragone è doveroso e giusto farlo. Il grinta di Hataway è un western classico, per intenderci sulla riga di Ford e Hawks (con le dovute proporzioni), arricchito dalla grande interpretazione di un Wayne sul viale del tramonto, ma povero di quella epicità e atmosfera che richiede una trama di questo tipo.
True grit 2010? Bè che dire, il film è un ritorno al cinema di una volta,e quello si che era cinema, con uno stile diverso, sotto certi punti di vista migliore, marchio di fabbrica dei due fratelli di Minneapolis; quelle caratteristiche che venivano a mancare nel vecchio Grinta qui esplodono in un connubio perfetto. Il tempo cinematografico qui è quello della Mattie Ross adulta che sul treno che la sta riportando dopo anni da Rooster rammenda quello spezzato di vita che l'ha cambiata emotivamente e fisicamente. La voglia di vendetta fa da spina dorsale ad uno scheletro molto più complesso, nel quale vengono analizzati i personaggi principali senza però intermezzi pesanti che rallentano il tempo cinematografico; la trama è lineare, priva di colpi di scena, ma chi li vuole? La grandezza è tutta lì, la grandezza è nella semplicità; siamo davanti a una storia emotivamente importante e piena di significati. Grandiosi Briedges e la Steinfeld, il primo oscura l'oscar di Wayne con una maestosità palpabile dalla prima scena; la ragazzina invece emerge con un mix di innocenza e caparbietà che gli traspare dalle movenze e dalle espressioni. Le doti tecniche del film sono eccelse: fotografia non inferiore a pellicole dello stesso genere,elogiate a loro tempo sotto questo punto di vista,come: corvo rosso non avrai il mio scalpo...eleganza, stile e scelta dell'angolo mixate al genio dei fratelli rendono il video perfetto all'occhio umano. La speranza del sottoscritto è quella che True Grit funga da carburante per far ripartire il motore del genere western....C'era una volta il west...diceva Leone ........forse no...risponde il grinta
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hollyver07
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domenica 20 febbraio 2011
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interessante...
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Ciao, perdona l'intrusione ed il "tu". Mi è garbata la tua disamina del film, è davvero interessante ed offre un ulteriore punto di vista e la possibilità di ulteriori riflessioni sulla pellicola. Altresì, se mi consenti, non concordo molto sulle prove recitative degli attori in questione. Jeff Bridges (per quanto formalmente e qualitivamente all'altezza del ruolo) mi è parso un pò "gigionesco", chissà... forse era troppo preoccupato di assecondare le "attese stilistiche" dei Coen. Di Hailee Steinfeld hai scritto che (al pari di Bridges) è stata grandiosa; perdona il quesito ma... in cosa...? Vero è che lei abbia retto bene la scena al cospetto di cotante "star" (Bridges, Damon, Brolin, Pepper) peraltro non mi sono apparse così luminose.
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Ciao, perdona l'intrusione ed il "tu". Mi è garbata la tua disamina del film, è davvero interessante ed offre un ulteriore punto di vista e la possibilità di ulteriori riflessioni sulla pellicola. Altresì, se mi consenti, non concordo molto sulle prove recitative degli attori in questione. Jeff Bridges (per quanto formalmente e qualitivamente all'altezza del ruolo) mi è parso un pò "gigionesco", chissà... forse era troppo preoccupato di assecondare le "attese stilistiche" dei Coen. Di Hailee Steinfeld hai scritto che (al pari di Bridges) è stata grandiosa; perdona il quesito ma... in cosa...? Vero è che lei abbia retto bene la scena al cospetto di cotante "star" (Bridges, Damon, Brolin, Pepper) peraltro non mi sono apparse così luminose. Ma in cosa Hailee è davvero stata grandiosa? francamente mi è sembrata brava ma non avvincente nella sua perfomance. In definitiva, per quanto concerne il film, si tratta di una bella realizzazione cinematografica ben distanziata dall'originale "filosofia" Western e, a mio avviso, assolutamente non idonea a rinverdire, o reinventare, un genere che quasi sicuramente vivrà solo di remake più o meno riusciti.P.S. - ....C'era una volta il west...diceva Leone ........forse no...risponde il grinta....ma può essere una tombstone....Perdona la celia finale, ad ogni buon conto, saluti a te
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reiver
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domenica 20 febbraio 2011
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bel commento, complimenti. Anche se Wayne è Wayne.
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