Il grinta |
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Un film di Ethan Coen, Joel Coen.
Con Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin, Hailee Steinfeld, Barry Pepper.
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Titolo originale True Grit.
Western,
Ratings: Kids+16,
durata 110 min.
- USA 2010.
- Universal Pictures
uscita venerdì 18 febbraio 2011.
MYMONETRO
Il grinta
valutazione media:
3,80
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il Grinta: il Western raccontato dai fratelli Coendi Mariangela SansoneFeedback: 500 | altri commenti e recensioni di Mariangela Sansone |
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giovedì 24 marzo 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se una donna si mette in testa qualcosa è difficile dissuaderla,soprattutto se si tratta di una donna dotata di una notevole dose di testardaggine e ferocemente assetata di vendetta; la donna in questione è una giovane quattordicenne, con gli occhi da cerbiatto impaurito e lunghe trecce alla Laura Ingalls, ostinata e decisa nel suo intento di consegnare alla giustizia l'uomo che ha ucciso suo padre. E' difficile dire di no a Mattie Ross, anche per un uomo come Rooster Cogburn, dallo sguardo reso liquido dall'alcool, ma ancora considerato il più spietato in circolazione, noto a tutti come Il Grinta. Il burbero Rooster,reso unico dalla recitazione di un convincente Jeff Bridges, e l' impertinente texas ranger La Boeuf, interpretato da un ottimo Matt Damon, si convincono ad aiutare Mattie, colpiti dal coraggio della piccola donna cresciuta in fretta.I tre partono per un viaggio che li condurrà attraverso un percorso di crescita interiore e di consapevolezza sulla caducità della vita, inseguendo il miraggio della vendetta, in nome dei principi di un'etica giusta per il polveroso west; chi sbaglia paga, perchè "si deve pagare per tutto in questo mondo, niente è gratuito, tranne la grazia di Dio". Il film è il remake di True Grit, di Henry Hathaway, western classico ma anomalo per gli anni in cui fu girato, a ridosso dei settanta, periodo degli spaghetti western di Sergio Leone e dei western crepuscolari. True Grit, del 1969, trasposizione cinematografica del libro "Un vero uomo per Mattie Ross",di Charles Portis, rimane unico nel suo genere, proprio perchè il protagonista, Reuben J. "Rooster" Cogburn, è ben lontano dallo stereotipo dell'eroe pistolero taciturno e belloccio di leoniana memoria, come "Il Buono" Clint Eastwood. Il Grinta è un vecchio imbolsito, ubriacone e sbruffone, guercio da un occhio, un antieroe interpretato, nel film del 1969, da John Wayne, che tornava al western ormai passati i sessant'anni, e che con questo ruolo ottenne l'unico Oscar della sua carriera.Il fascino dei cavalli lanciati al galoppo nelle sterminate praterie,le atmosfere polverose, le lunghe passaggiate a cavallo per gli angusti sentieri montani, tra i silenzi di uomini consumati dall'alcool e dalla ferocia di quel west selvaggio, dove vige la regola del più forte e si preferisce sparare piuttosto che parlare, hanno evidentemente affascinato le menti geniali di Joel ed Ethan Coen, che hanno confezionato un prodotto godibile e curato. I registi si confrontano con il remake di un film importante, come già avevano fatto in passato con Ladykillers, rifacimento de La signora omicidi di Alexander Mackendrick, riuscendo a caratterizzare il loro prodotto con l'inconfondibile impronta Coen, avvalendosi di una fotografia curata, dell'ottimo Roger Deakins, e delle musiche di Carter Burwell.Abbandonati i toni sarcastici della commedia nera, i fratelli Coen si affidano alla faccia sorniona di Jeff Bridges; se nel film di Hathaway tutto verteva sul viso del Duca, rugoso come una cartina geografica, rappresentativo di un certo cinema western, classico e nostalgico, ne Il Grinta firmato Coen, Jeff Bridges affascina il pubblico riproponendo a tratti il Dude-Drugo, hippie reduce degli anni sessanta, de Il grande Lebowski. Il Grinta è una lunga cavalcata nello spazio libero del territorio indiano dell'Arkansas sotto un cielo nero rischiarato dalla luce delle stelle alla riscoperta di un genere, il western, che mancava da tempo, forse troppo, sugli schermi cinematografici.
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