Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Al cinema | 1 sala cinematografica |
Regia di | Riccardo Camilli |
Attori | Veronica Di Giacobbe, Claudio Camilli, Alessia Rocco, Gaetano Mosca, Laura Nardi . |
Uscita | mercoledì 20 novembre 2024 |
Distribuzione | Distribuzione Indipendente |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 18 novembre 2024
Una commedia leggera e divertente composta da una carrellata di piccole storie con tanti personaggi pieni di umanità e tenerezza.
CONSIGLIATO SÌ
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Otto brevi episodi di vita quotidiana compongono l'affresco di una Roma periferica e tragicomica. Una donna single rincasa da un matrimonio. Un padre si arrabbia col figlio adolescente che per amore ha trasgredito le regole del lockdown. Un pensionato si preoccupa per i traumi del suo canarino. Una giovane coppia finge di sposarsi in casa durante la pandemia. Un venditore porta a porta di aspirapolvere s'imbatte in una scaltra vedova. Un fidanzato tirchio fa un regalo economico alla compagna per San Valentino. Un disoccupato over 30 che vive con la mamma si ritrova sommerso di telefonate dopo che il suo numero di telefono è stato stampato per errore sui volantini di una rosticceria. Un uomo di mezza età si vede affidare dall'anziana vicina l'urna con le ceneri del marito defunto...
Con ironia e un retrogusto lievemente amaro, la commedia ad episodi mette in scena una galleria di personaggi sconfitti, soli o smarriti, guardandoli sempre con dolcezza.
Dopo il precedente Guarda chi si vede (2022), in cui si confrontava con l'elaborazione del lutto nella forma della commedia, il regista Riccardo Camilli si cimenta col genere a episodi mantenendo lo stesso tono leggero e malinconico, che appartiene anche ai racconti di Antonio Agrestini da cui il film è tratto.
In questo microcosmo di romanità a tratti grottesco eppure sempre ancorato al reale del quotidiano, i personaggi cercano tutti di arrangiarsi e galleggiare come possono: disperati, disoccupati, soli, reclusi, emarginati, buffi, disillusi. Ben lontani da I mostri (1963) di Dino Risi, si tratta semmai di piccole creature malridotte e guardate dall'autore sempre con parecchia indulgenza. Non c'è ferocia né cinismo, ma un'ironia pacata che lascia affiorare solo in un paio di momenti una punta di cattiveria (ad esempio per il malcapitato venditore a domicilio raggirato dalla signora).
Come fa sin dal suo primo lungometraggio Peggio per me (2017), Camilli mette al centro della sua commedia gli sconfitti, i perdenti, rappresentanti di un'umanità smarrita, alle prese coi problemi della contemporaneità - c'è anche il fantasma del Covid ma, significativamente, i personaggi più soli non sono quelli in lockdown. Un'umanità che, nonostante tutto, è ancora disposta ad aggrapparsi all'ultima speranza.
I buoni spunti non mancano, anche se alcuni episodi sono meno divertenti o riusciti di altri, e quasi nessuno ha una conclusione ad effetto. Ma in certi frammenti emerge una solitudine che colpisce, seppur con la leggerezza della comicità, lasciando un retrogusto lievemente amaro. La solitudine di chi, come nell'ultimo episodio (il migliore), finisce per fare amicizia con un'urna funeraria.
Si è sempre tentati di guardare con tenerezza ai piccoli film italiani indipendenti come questo di Riccardo Camilli (il suo ottavo!), anche se poi la tentazione viene meno quando li si deve guardare davvero. Otto episodi otto (ma più d'uno è solo un abbozzo), tratti da altrettanti racconti di Antonio Agrestini (una garanzia, par di capire), tutti molto romani, nel cast, ma soprattutto in un certo spirito [...] Vai alla recensione »