Anno | 1963 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Dino Risi |
Attori | Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Lando Buzzanca, Marisa Merlini, Rika Dialina, Michèle Mercier Ricky Tognazzi, Franco Castellani, Maria Mannelli, Mario Laurentino, Angela Portaluri, Yacinto Yaria, Franco Caracciolo, Carlo Kechler, Ugo Attanasio, Luciana Vincenzi, Carlo Bagno, Daniele Vargas, Mario Cecchi Gori, Françoise Leroy, Sal Borgese, Jacques Herlin, Maria Luisa Rispoli, Marino Masé, Riccardo Paladini, Mario Brega, Nino Nini, Ottavia Panunzi, Lucia Modugno. |
Tag | Da vedere 1963 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,70 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 aprile 2015
Una salace panoramica sulla società contemporanea con le sue contraddizioni, i personaggi che fanno epoca, certe situazioni tipiche del nostro tempo.
CONSIGLIATO SÌ
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Una salace panoramica sulla società contemporanea con le sue contraddizioni, i personaggi che fanno epoca, certe situazioni tipiche del nostro tempo. Non manca qualche spunto amaro o pungente fornito con abilità e perizia sia dai protagonisti dei venti episodi che dal regista.
Una visione della vita che sfiora il cinismo, rappresentata con entomologa crudeltà dal medico psichiatra diventato regista Dino Risi in uno dei film della parte più dura della sua carriera (in molta parte dovuta alle acri sceneggiature di Age e Scarpelli come conferma l'ammorbidimento del tono nei suoi film "tardi"). La sfiducia nell'italiano, non solo nella sua classe [...] Vai alla recensione »
Oltre, quasi contro il neorealismo, eppure partendo dallo stesso, "I mostri"(1963)di Dino Risi, sceneggiato dallo stesso regista con Elio Petri(sic!), Ettore Scola(sic!), Scarpelli e Maccari(granhe, se voglidi sceneggiatori)mette il dito nelle piaghe, se vgoliamo, del "boom"economico anni Sessanta, che faceva stare meglio i già ricchi e i benestanti e , se non peggio, ugualmente [...] Vai alla recensione »
Certo, i venti episodi de"I Mostri"di Dino Risi oggi sarebbero troppi, ma lo sarebbero stati anche negli anni Settanta. Non lo erano allora(1963)quando il film a episodi era richiesto, se non"Imposto". Decisamente, un film importante, per la capacità di aggredire ipocrisia, falsa moralità, convenzioni e abitudini ricevute, accettate per convenienza e conformismo(buon [...] Vai alla recensione »
“Il favoloso mondo di Amélie” è un film del 2001 diretto da Jean-Pierre Jeunet. Amélie Poulain è una bambina che ha vissuto un’infanzia difficile e particolare in quanto, a causa della frettolosa e inesatta diagnosi del padre medico legata ad un’ipotetica patologica cardiaca della figlia, quest’ultima è costretta a rimanere quasi sempre [...] Vai alla recensione »
"tI mostri"(Dino Risi, da lui scitto ma insieme a Agenore Incrocci, Ruggero Maccari, Ettore Scola, Elio Petri, Furio Scarpelli, 1963)è a episodi, ma, appunto diretti dallo stesso autore(Risi, quello del"Sorpasso"), non da autori diversi come sucederà in seguito. Da"L'educaizone sentimentale", con un papà maschilista che"dise [...] Vai alla recensione »
"tI mostri"(Dino Risi, da lui scitto ma insieme a Agenore Incrocci, Ruggero Maccari, Ettore Scola, Elio Petri, Furio Scarpelli, 1963)è a episodi, ma, appunto diretti dallo stesso autore(Risi, quello del"Sorpasso"), non da autori diversi come sucederà in seguito. Da"L'educaizone sentimentale", con un papà maschilista che"dise [...] Vai alla recensione »
Sono passati anni, l'Italia è senz'altro peggiorata (almeno a detta di chi li ha vissuti quegli anni) e ppure i vizi e ele pessime abitudini sono sempre le stesse. Dal saltare le file al non pagare, dalle raccomandazioni alle furbate di ogni secie, dalle corna alle bugie, al voler apparire e basta ho l'impressione che sarà pure cambiata l'Italia ma non gli italiani e le [...] Vai alla recensione »
L'ossimoro volutamente usato nella frase di lancio è assolutamente voluto: Dino Risi, nel 1963, con"I Mostri"metteva il dito nella piaga dell'apparente(e appannaggio dei soli ricchi, ut semper)"boom"economico, mostrando come carrierismo, cinismo, insensibilità si nascondano dietro apparenze"buone"(appunto)e paludate.
Gassman e tognazzi sfoggiano il loro grande talento raccontando il lato peggiore, meschino, truffaldino e cialtrone dell'italiano in genere non immaginando forse, che dopo mezzo secolo il loro film sarebbe stato ancora attuale e che nel frattempo la realtà avrebbe superato la fantasia, degli episodi un elogio a parte per l'ultimo: la nobile arte! Saluti.
I “mostri” del nostro tempo ce li ha già descritti Fellini nella Dolce vita: in chiave terribilmente drammatica. Questi di oggi, che ci propone Dino Risi, sono invece in chiave comica o, al massimo, grottesca, visti in una luce che, anche quando indulge al macabro e al cattivo, resta satirica, tendendo non di rado alla caricatura. Sono molti, questi “mostri” di Dino Risi, sono una vena e propria galleria [...] Vai alla recensione »