Titolo originale | The United States vs. Billie Holiday |
Titolo internazionale | The United States vs. Billie Holiday |
Anno | 2021 |
Genere | Biografico, |
Produzione | USA |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Lee Daniels |
Attori | Andra Day, Garrett Hedlund, Natasha Lyonne, Tyler James Williams, Tone Bell Trevante Rhodes, Rob Morgan, Dana Gourrier, Evan Ross, Da'Vine Joy Randolph. |
Uscita | giovedì 5 maggio 2022 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,19 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 maggio 2022
La cantante Billie Holiday e la relazione tumultuosa con l'agente federale Jimmy Fletcher. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 3 candidature a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Gli Stati Uniti contro Billie Holiday ha incassato 241 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Risale al 1937 la prima proposta di legge presentata al Senato statunitense che chiedeva l'abolizione del linciaggio degli afroamericani, e fu respinta. Lo ricorda una didascalia iniziale, una foto che mostra un gruppo di bianchi spettatori di un linciaggio, e un'altra didascalia che spiega che la cantante Bille Holiday divenne famosa anche per la sua canzone Strange Fruit (scritta da Abel Meeropol e registrata dalla Holiday nel 1939). Una visione di corpi straziati, pendenti dagli alberi, lasciati lì come preda di uccelli, al vento, al sole. La rappresentazione netta e inequivocabile degli effetti di cosa resta dopo un linciaggio.
Con questo prologo, e la cornice di un'intervista di fine carriera accordata a un personaggio immaginario, la regia introduce lo spettatore al momento in cui Eleanora Fagan, nata a Philadelphia nel 1915 e più nota col nome di scena di Billie Holiday, ha già conquistato un ampio pubblico, senza differenze di classe né di colore, come al Café Society di New York, dove neri e bianchi siedono vicini. Lady Day è tenuta sotto stretta osservazione da Harry Anslinger (Garrett Hedlund), capo del Federal Bureau of Narcotics sotto cinque presidenti (da Hoover a Kennedy), che vede nella canzone, scritta da un comunista di origini russe, un potente invito alla rivolta. Cantarla le può costare il ritiro della licenza per esibirsi nel circuito dei jazzclub di New York. I tentativi di incastrarla per possesso di sostanze illegali la porteranno in carcere e proseguiranno fino alla stanza d'ospedale dove morirà.
Holiday è isolata, ingannata e sfruttata anche dalla sua gente, nonostante i tentativi di disintossicazione è dipendente, come il suo sparring partner Lester Young, da alcol, oppio, eroina. Anestetici ad un passato di abuso e abbandono che si riverbera nelle relazioni private e nei tre matrimoni: con Jimmy Monroe, Joe Guy, Louis McKay.
Sulla "caccia alla donna" si concentra il film di Lee Daniels, di grana grossa e tonalità cariche nella messa in scena e molto chiaro nella tesi: con il pretesto della lotta alle droghe e lo scopo di colpire tutta la comunità afroamericana, il governo ha fatto la guerra alla cantante in quanto personalità visibile. Il punto di partenza non è una biografia ma la sceneggiatura che Suzan Lori-Parks (premio Pulitzer per la drammaturgia nel 2002 per il testo Topdog/Underdog) ha tratto da un capitolo del libro "Chasing the Scream" di Johann Hari dedicato a Holiday. In questo senso il personaggio dell'agente federale Jimmy Fletcher, messo da Anslinger alle costole dell'artista (Trevante Rhodes, scoperto da Barry Jenkins in Moonlight) rappresenta la graduale presa di consapevolezza.
Nonostante il trattamento schematico, qualche insistenza sugli aspetti di degrado e di orgogliosa sguaiataggine dell'entourage, Gli Stati Uniti contro Billy Holiday si distingue per la prova sorprendentemente fluida di Andra Day, una nomination all'Oscar come protagonista. Classe 1984, a sua volta cantante, famosa per il singolo "Rise Up", è perfettamente a suo agio negli abiti (di Paolo Nieddu e Prada) e nelle acconciature lucide e gonfie, e con voce roca modula con grande disinvoltura e mestiere un buon numero di brani, da "Solitude" a "All of Me", da "Ain't Nobody Business" a "Lover Man", da "Gimme a Pigfoot and a Bottle of Beer" a "God Bless the Child".
Tra sporadiche sovrapposizioni tra il girato attuale e le immagini d'epoca - tra cui l'impressionante foto iniziale e una ripresa del funerale - il film segue una rumorosa, banditesca carovana artistica e alcune vivaci presenze queer: l'assistente Miss Freddy (Miss Lawrence) e Reginald Lord Devine (Leslie Jordan), immaginari, e le reali Roslyn (Da'Vine Joy Randolph), amica e parrucchiera di Holiday, e attrice Tallulah Bankhead (Natasha Lyonne), l'amante hollywoodiana, risolta in una parentesi decorativa. Va comunque riconosciuto al film il merito di riscoprire e riattualizzare il primato artistico di "Strange Fruit". Curiosità per cinefili: il commento musicale di una scena di "buco" viene dallo score di Alberto Iglesias per Tutto su mia madre.
GLI STATI UNITI CONTRO BILLIE HOLIDAY disponibile in DVD o BluRay |
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Gli Stati Uniti contro Billie Holiday è il ritratto di una donna fragile e problematica, con un passato difficile capace di influenzare tutta la sua esistenza. Il continuo dialogo tra storia e attualità reso tramite l’innesto di immagini di repertorio, non si nota in alcun modo nella costruzione narrativa del film, il quale resta perlopiù ancorato alla caratterizzazione di [...] Vai alla recensione »
Lunedì 10 giugno continua l'iniziativa Il lunedì del cinema a cura di Repubblica e MYmovies per il cinema di qualità in streaming. Una sala cinematografica virtuale pronta ad accogliere gli iscritti di MYmovies con una selezione ricercata di titoli da vedere (o rivedere) rigorosamente insieme dalle 20:00 a mezzanotte.
Grandi storie di vita e racconti d'attualità, per chi ama l'intrattenimento, il grande spettacolo e il confronto dopo la visione.
Per il settimo appuntamento di lunedì 10 giugno, Repubblica con BiM Distribuzione presentano Gli Stati Uniti contro Billie Holiday (prenota un posto gratis) di Lee Daniels, la biografia di una donna che non voleva tenere la bocca chiusa. E del racconto della sua canzone maledetta "Strange Fruit", un brano coraggioso che oggi risuona anche in show come X-Factor.
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Quello del biopic musicale è un genere cinematografico discusso, spesso criticato o accusato di semplificare all’eccesso, concentrandosi sul sensazionalismo o sui luoghi comuni legati a un artista. Ma è anche un genere amato dal pubblico, per una semplice ragione: permette di far conoscere le gesta di un musicista anche ai neofiti, pronti ad aprire uno scrigno di tesori ignoti e celati. È stato così per The Doors di Oliver Stone, che ha trasformato negli anni Novanta Jim Morrison in un personaggio di culto per una nuova generazione di fan.
Anche nel caso di Gli Stati Uniti contro Billie Holiday il nome di Lady Day ha vissuto una nuova giovinezza, agevolata da un mondo digitale, che consente di accedere agevolmente e gratuitamente ai brani del passato. L’esistenza di Eleanora Fagan, vero nome della Holiday, è contrassegnata da una successione di tragedie: subisce uno stupro a undici anni, si avvicina presto all’eroina e finisce per essere sfruttata da uomini brutali e opportunisti. La tristezza accompagna inesorabilmente ogni sua composizione e si fonde con quella voce magnifica e impossibile da descrivere: fragile ma penetrante, rauca ma cristallina.
Noto per il premiatissimo «Precious» (2009), il regista afroamericano Lee Daniels ama sottolineare, nei suoi film, la rilevanza e l'attualità della questione razziale negli Usa. Motivo per cui, nel raccontare la vita della straordinaria Billie Holiday - per molti la più grande interprete jazz del secolo scorso - inquadra in particolare l'accanimento persecutorio (umano, giudiziario, mediatico) attuato [...] Vai alla recensione »
Lee Daniels prosegue la sua personale e rigorosa lettura della storia americana, aggiungendo un nuovo tassello alla questione razziale. Dopo la vicenda di Eugene Allen, maggiordomo alla Casa Bianca per oltre trent'anni, narrata in The Butler (2013) e dopo la storia di Precious Jones, la sedicenne obesa e abusata di Precious (2009) - ma ci sono stati anche Shabowboxer (2005) e The Paperboy (2010), per [...] Vai alla recensione »
Billie Holiday e l'eroina. Billie Holiday e l'Fbi. Billie Holiday e gli uomini che la sfruttavano, la picchiavano, talvolta perfino la amavano. Ma soprattutto Billie Holiday e "Strange Fruit", la leggendaria canzone ispirata da uno di quei linciaggi di afroamericani che nell'America tra le due guerre erano ancora cosi frequenti. Una canzone scritta nel 1937 dall'educatore e attivista ebreo Abel Meeropol [...] Vai alla recensione »
Arriva con colpevole ritardo", si usa dire in questi casi. Vuol dire che lo hanno annunciato più volte, poi è slittato, poi si parlava di un'uscita-evento (tre giorni in sala a metà settimana, per non disturbare i soldi veri che si dovrebbero fare nel weekend, dando però una possibilità ai film "piccoli"), e adesso è in sala tra le uscite "normali".
"Strani frutti che penzolano da un albero". Cantava con la morte nel cuore Billie Holiday, anche quando cantava d'amore, di club fumosi, di passioni impossibili, di viaggi ed amici. Cantava per la sua gente, per i neri ancora senza diritti e perseguitati. È un biopic emozionante e a suo modo coraggioso "Gli Stati Uniti contro Billie Holiday" diretto da Lee Daniels e tratto dal libro "Chasing the Scream" [...] Vai alla recensione »
La storia di Billie Holiday, al secolo Eleanora Fagan, meritava di essere raccontata - raccontata meglio, però. A partire dalla sceneggiatura di Suzan Lori-Parks, il regista Lee Daniels ha realizzato un 'biopic' schematico e sensazionalistico, votato al discorso di base (la denuncia della persecuzione che Holiday subì da parte dell'Fbi) più che alle esigenze della drammaturgia.
Gli Stati Uniti contro Billie Holiday è il film biografico, diretto da Lee Daniels e scritto dal Premio Pulitzer Suzan-Lori Park, che racconta il prezzo pagato dalla leggendaria artista afroamericana per il suo impegno contro il razzismo. L'adattamento cinematografico di un capitolo di un libro del 2015, "Chasing the Scream" di Johann Hari, si concentra sugli ultimi anni di vita di una figura immortale [...] Vai alla recensione »
Negli anni 40 l'icona del jazz Billie Holiday collezionava successi nel mondo mentre il governo federale statunitense decideva di farla diventare il capro espiatorio di una dura battaglia contro la droga, prendendo di mira la sua vita, fragile e complicata. Il fine ultimo delle azioni intraprese contro la cantante era però impedirle di eseguire la sua controversa ballata Strange Fruit, che denunciava [...] Vai alla recensione »
"Strange fruit" è una delle più note canzoni di Billie Holiday, che eseguì per la prima volta nel 1939 il brano composto da Abel Meeropol. Lo "strano frutto" non è altro che il cadavere di un uomo di colore penzolante da un ramo e il testo era una dura accusa contro i linciaggi dei neri al tempo ancora frequenti, anche se era già stata presentata (e non approvata) in Senato una proposta di legge per [...] Vai alla recensione »
La vita di Billie Holiday è stata così piena di eventi, tragedie e trionfi che forse si può considerare un'impresa riuscire a fare un film noioso su di lei. E la cosa è ancora più sconvolgente se si considera che questo è stato diretto da Lee Daniels, la cui carriera è costellata di alti e bassi (i critici non finiranno mai di accapigliarsi su quali sono gli alti e quali i bassi tra le sue opere), [...] Vai alla recensione »
"Gli alberi del sud danno uno strano frutto/Sangue sulle foglie e sangue sulle radici/Corpi neri dondolanti alla brezza del sud/Strani frutti appesi ai pioppi". Era il 1939 quando Billie Holiday cantò per la prima volta "Strange Fruit" al Cafè Society di New York. Con quell'immagine cruda ed evocativa di corpi scorticati appesi agli alberi, la cantante jazz denunciava il linciaggio dei neri del sud [...] Vai alla recensione »
Probabilmente non ci sarebbe questo biopic se non ci fosse Andra Day (Golden Globe), cantante e poi attrice formata sulle voci di Billie Holiday e Dinah Washington, una fotogenia notevole spinta da devozione artistica e femminista a drammatica identificazione. Voce e canto di Holiday (1915-1959), blu nel blues, erano i fatti della sua vita, in misura totale e definitiva: l'infanzia in un bordello, [...] Vai alla recensione »
Impossibile raccontare la vera storia di Billie Holiday: i documenti sono scarsi, le testimonianze spesso inattendibili. Di certo c'è un'infanzia/adolescenza segnata da povertà, abbandono paterno, stupro, prostituzione; e una vita adulta costellata di successi, ma anche di amori sbagliati, maschi sfruttatori e tossicodipendenza. Nel maggio 1947 - quando era al massimo della popolarità - subì un processo [...] Vai alla recensione »
Film biopic su Billie Holiday, grande can- tante jazz presa di mira dall'Antidroga per aver osato cantare nel 1939 Strange Fruit, canzone di denuncia contro il linciaggio e l'uccisione dei neri. Lo ha fatto in un momento in cui il razzismo dilagava negli Usa. Holiday, infatti, faceva uso di sostanze stupefacenti per sfuggire ai suoi demoni, tra infanzia e scelte infelici di cuore.
Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di registi afroamericani ha avuto la possibilità di imporre ad Hollywood una modalità di racconto puramente black, nel solco già tracciato in precedenza da autori come Spike Lee e Melvin Van Peebles. Ciò che si percepisce chiaramente è l'esigenza di riappropriarsi della propria storia e dei propri simboli, raccontando in prima persona e con il proprio linguaggio, [...] Vai alla recensione »
E' del 1937 la prima proposta di legge presentata al Senato statunitense che chiedeva l'abolizione della pratica del linciaggio. Soprattutto degli afro-americani. Fu respinta. E nel 2021 ancora non ne era stata approvata nessuna, anche se il tema era in discussione in parlamento. Lo ricorda una didascalia iniziale di Gli Stati Uniti contro Billie Holyday, con una foto che mostra un gruppo di bianchi [...] Vai alla recensione »
Accadde tutto per una canzone, una descrizione insieme terrificante e lirica dei linciaggi ai danni dei neri praticati dai bianchi nel profondo Sud americano, anni Trenta. Il primo verso faceva così: "Southern trees bear a strange fruit / Blood on the leaves and blood at the root / Black bodies swingin' in the Southern breeze / Strange fruits hangin' from the poplar trees" ("Gli alberi del sud danno [...] Vai alla recensione »
Nell'America glamour e razzista degli anni '50 la cantante di colore Billie Holiday (una bravissima Andra Day) rilascia un'intervista in cui ripercorre la sua tormentata carriera. Pian piano emerge un quadro a tinte forti che riguarda non solo l'artista, ma anche un paese che attraversa bruschi cambiamenti ed inquietudini sociali. Al suo grande successo si mescolano via via i gravi problemi legati [...] Vai alla recensione »
Si apre sulla foto brutale di un linciaggio, si chiude informandoci con una didascalia che, a oggi, una legge contro il linciaggio negli Usa ancora non c'è. In mezzo, l'ultima dozzina d'anni di vita di Billie Holiday - comunque quasi un terzo della sua esistenza: è morta a soli 44 anni -, quando la cantante è già una star celebre e apprezzata, è già fatalmente imprigionata nella dipendenza da eroina [...] Vai alla recensione »
Esistono anche le belle sorprese. Gli Stati Uniti contro Billie Holiday, regia di Lee Daniels e in sala dal 5 maggio 2022 per Bim Distribuzione, segna l'esordio da protagonista per la bravissima Andra Day, e davvero non si direbbe. Cantante prestata al cinema, la sfida che le si presentava davanti era impegnativa. Parlando di icone, quelle vere, Billie Holiday, nata Eleanora Fagan nel 1914, morta a [...] Vai alla recensione »
Più che un genere, il biopic è un laboratorio: niente come la vita di un personaggio celebre costituisce lo spazio per tradire e tradurre, restituendo una parabola esistenziale con fedeltà di fondo ma senza l'obbligo della cronaca. In questo senso il cinema è davvero un oggetto contundente, perché produce un immaginario che spesso va a sostituire il resto, fissando i fatti secondo il filtro della rielaboraz [...] Vai alla recensione »
Il caso (il caso?) ha voluto che nell'arco di mesi venissero girati due film su Billie Holiday (1914-1958), due film che più diversi non potrebbero essere. Fuori concorso al Torino Film Festival si era visto Billie (http://www.close-up.it/billie-fuori...) l'originale documentario di James Erskine, incentrato sulla cantante ma anche sulla vita e soprattutto sulla morte della giornalista Linda Lipnack [...] Vai alla recensione »
Scritto da Suzan-Lori Parks, prima donna afroamericana a vincere il Premio Pulitzer per il miglior dramma teatrale (Tpdog/Underdog), diretto da Lee Daniels (Precious), interpretato dall'abbagliante ed energica, (unico) punto di forza del film, cantante Andra Day (qui alla sua seconda prova come attrice dopo Marcia per la Libertà), The United States vs.