Titolo originale | Moonlight |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Barry Jenkins |
Attori | Alex R. Hibbert, Ashton Sanders, Trevante Rhodes, Mahershala Ali, Naomie Harris, Janelle Monáe André Holland, Jharrel Jerome, Edson Jean, Jaden Piner. |
Uscita | giovedì 16 febbraio 2017 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,76 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 27 febbraio 2017
Argomenti: Film contro l'omotransfobia
Dall'infanzia all'età adulta, i dolori e le gioie di un giovane omosessuale che combatte per vivere in libertà la sua sessualità. Il film ha ottenuto 8 candidature e vinto 3 Premi Oscar, 6 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 4 candidature a BAFTA, 5 candidature e vinto un premio ai London Critics, 10 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 3 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, 4 candidature a Spirit Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Moonlight ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 1,3 milioni di euro e 175 euro nel primo weekend.
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Miami. Little ha dieci anni ed è il bersaglio dei bulli della scuola. Sua madre si droga, e lui trova rifugio in casa di Juan e Teresa, dove può parlare poco ma sa che può trovare le risposte alle domande che più gli premono. Nero fra soli neri, dei suoi coetanei non condivide l'atteggiamento aggressivo, l'arroganza che indossano fin da piccoli. Chiron -è questo il suo vero nome- non è un duro, ma nemmeno un debole. È gay e, anche se non lo dice, non sa essere chi non è, non sa e non vuole adeguarsi, così si ribella e finisce in prigione. Quando esce, Black è diverso, cambiato, apparentemente un altro, ma sempre lui.
Diviso in tre capitoli, che portano per titoli i differenti nomi del protagonista, Moonlight è un ritratto allo stesso tempo sociologico e introspettivo della vita di un ragazzino gay nel cuore della comunità nera machista e criminale della Florida.
La prima parte racconta lo sguardo degli altri: sono i compagni a chiamarlo Little, stigmatizzandone la sua scarsa importanza e il suo ruolo di vittima sacrificale, ma il ragazzino diventa anche il "piccolo" di Juan, il figlio adottivo a cui passare il testimone. La seconda parte è quella centrale, per collocazione e concetto: Chiron scopre se stesso, il male che fa e la forza che richiede. L'ultima parte è la sintesi delle altre e il capitolo cinematograficamente più interessante. Black è il soprannome che gli ha detto Kevin, l'unico ragazzo che lo abbia mai sfiorato e questo capitolo è per loro, per misurare chi è cambiato di più, chi si è annullato di più, plasmandosi sul modello del padrino o su una richiesta sociale insoddisfabile.
Il film di Barry Jenkins sembra fare di tutto per scrollarsi di dosso la provenienza teatrale (il copione è infatti l'adattamento di una pièce breve), ricorrendo a inquadrature sfuocate e a immersioni tese nel triangolo stradale dello spaccio o nel cerchio di fuoco nel quale il bullo carnefice va in cerca della nemesi da punire, ma paradossalmente è nella tensione statica, al tavolo della cucina o a quello del bar, che il film dà il suo meglio. Oltre che nel primo piano, strumento questo sì precipuamente filmico, luogo della riflessione tra soggetto in sala e soggetto sullo schermo, e dunque della domanda identitaria.
L'interesse di Moonlight è perciò più negli sporadici momenti artisticamente riusciti che nella battaglia contro gli stereotipi (il buon patrigno che tutto buono non è, l'ostentazione di un modo d'essere, supposto virile, che è in realtà una maschera e dunque un nascondiglio), e prova ne è il fatto che, là dove è delegata alle parole e alle derive patetiche, la battaglia non risuona a sufficienza e il film nemmeno.
MOONLIGHT disponibile in DVD o BluRay |
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Esageratamente acclamato dalla critica d'oltreoceano, Moonlight arriva in Italia con qualche mese di ritardo quando l’hype è stato ormai alimentato a dismisura e quando è già giunta la notizia della candidatura del film a ben 8 premi Oscar. Tutto ciò ha contribuito ad alimentare le aspettative che, inevitabilmente, date le promesse, finiranno per venir almeno in [...] Vai alla recensione »
Chiron è un ragazzino schivo e riservato, timido e delicato. Incapace a conformarsi al modello sociale virile dominante della sua comunità sarà costretto a fare i conti con le persecuzioni dei suoi compagni. Chiron pagherà sulla sua carne viva che disattendere il conformismo produce rifiuto, aggressivtà, violenza ed emarginazione.
Moonlight, scritto e diretto da Barry Jenkins, basato sull'opera teatrale In Moonlight Black Boys Look Blue di Tarell Alvin McCraney, è un film nero. In tutti I sensi. Nero perché neri sono tutti gli interpreti del film; nero perché nera è la Miami che fa da sfondo, una città sempre fuori fuoco, lontanissima dall’immagine assolata e abbacinante cui siamo [...] Vai alla recensione »
“Moonlight” (id., 2016) è il secondo lungometraggio del regista di Miami Barry Jenkins. Film di storia e di solitudine o meglio di piccoli storie e di solitudini. Periferia americana, una Miami inguardabile e lontana, una città poco solare, buia, vuota e triste. Parti minime e minimaliste, divisioni e settori della vita, luoghi fuori e mura come recinti, cerchi concentrici [...] Vai alla recensione »
Moonlight é un quadro vivente,una carezza,un film che nella sua semplicità trasmette i valori più importanti che al giorno d'oggi dovrebbero essere parte integrante del nostro essere...Basato sull'opera teatrale "In Moonlight Black Boys Look Blue" di Tarell Alvin McCraney, Barry Jenkins alla sua seconda prova da regista decide di dirigere qualcosa di diverso,un film improntato verso la sensibilità [...] Vai alla recensione »
Solo, completamente in balia degli avvenimenti, degli altri, ad affrontare situazioni a cui per la sua età non riesce neanche a dare un senso. Nessuno gli consente di comprendere quello che accade, nessuno può aiutarlo neanche a comprendere chi è. L'unica persona che riesce a sentire emotivamente vicina, l'unica persona che lo aiuta a sopravvivere, ha vissuto le stesse cose e diventerà il suo modello, [...] Vai alla recensione »
Non per la prima volta, e neanche per l'ultima (purtroppo),il piu' importante e famoso premio cinematografico viene assegnato per ragioni politiche, piuttosto che per motivo artistici. Nessuno scandalo, per carita', e' arcinoto come funzionino i meccanismi dell'Academy, ma la delusione e il senso di ingiustizia ci sono e rimangono, soprattutto a caldo.
Moonlight è tratto dall’opera teatrale In Moonlight Black Boys Look Blue di Tarell Alvin McCraney e il regista, che è anche lo sceneggiatore, è riuscito a non farlo sentire troppo. Il film è strutturato in tre parti corrispondenti a tre età di Chiron: bambino, adolescente e adulto.A dieci anni lo chiamavano tutti “Piccolo” (interpretato dal delizioso [...] Vai alla recensione »
Al sole pieno le cose appaiono con una sola faccia, ma la sottile luce lunare le rivela altre, sfumate e cangianti: così, in una battuta del film, i neri alla luce della luna appaiono blu. Sul discrimine apparenza/ realtà profonda si gioca tutto il film, una riflessione sul tema dell'identità. Dai tre episodi del film, un trittico in cui il protagonista si presenta in modo spiazzante non solo con un [...] Vai alla recensione »
Ho visto Moonlight lo ammetto per curiosità dopo l'inopinata vittoria agli Oscar come miglior film. Sicuramente non solo è nettamente inferiore la film migliore almeno ai giudizi della critica (LA LA LAND) ma a mio avviso anche nettamente inferiore a due altri film: "La battaglia Hacksaw Ridge" e "Manchester by the sea", non posso al momento dare giudizi sugli [...] Vai alla recensione »
Barry Jenkins scrive e dirige il suo primo lungometraggio, Moonlight, candidato a 8 premi Oscar nella ormai prossima edizione che si terrà il 26 febbraio. Nonostante, quindi, le buone premesse, il film risulta piatto e sterile e la storia del protagonista non mostra oramai nessuna originalità. I dialoghi si adattano bene alla realtà trasposta rivelandosi dunque abbastanza elementari [...] Vai alla recensione »
Dover reprimere i propri sentimenti per volontà altrui è quanto di peggio possa capitarci ed a tutte le latitudini; in particolare, poi, quando questo avviene nei paesi cosiddetti “civili”, “democratici”, dove l’uomo se non vive in un certo modo è bollato come “diversamente orientato”, significa che in questi paesi, il cammino della civilt&agr [...] Vai alla recensione »
Storia esemplare, troppo volutamente esemplare, ed è un peccato, perché se il regista si fosse limitato a raccontare la propria storia, senza volerle appiccicare sensi etici che risultano per la massima parte posticci, probabilmente avrebbe perseguito il medesimo obiettivo con maggiore forza, pur senza ambire ad una particolare originalità, i personaggi sarebbero apparsi più [...] Vai alla recensione »
La deframmentata esistenza di Chiron si coagula in tre distinti spazi temporali. Infanzia, adolescenza, eta' adulta. E si consuma nei ghetti afroamericani alla periferia di MIami. Qui i ricchi bianchi e i turisti avidi di mare e lusso sono impegnati altrove,e non servono. Qui tutto e' nero, pelle e anima. L' infanzia di Chiron scivola accanto a una madre tossica, prostituta [...] Vai alla recensione »
Ritengo che l'etichetta data a questo film, vale a dire che tratta il tema dell'omosessualità ,non sia corretta. Secondo il mio parere, il tema di fondo è quello della solitudine, dell'emarginaxione, non a causa dell'omosessualità ma per un disagio sociale riscontratosi megli anni del l'adolescenza del protagonista ( madre tossicodipendentie, assenza della figura [...] Vai alla recensione »
Tre momenti, tre persone, tre racconti. È questo ciò che basta a raccontare la storia e il dramma di una vita umana? Per Barry Jenkins è abbastanza: è proprio con questi pochi elementi che riuscirà a farci entrare nello spaventoso mondo di Chiron Harris, giovane afroamericano obbligato a cancellare la propria natura omosessuale e a diventare [...] Vai alla recensione »
Leggendo i tanti premi che questa pellicola ha ricevuto negli USA ci si avvicina alla sua visione in Italia con troppe aspettative. La sceneggiatura, tratta da un'opera teatrale, è riproposta sul grande schermo in 3 capitoli: piccolo, chiron, black, ovverosia infanzia, adolescenza ed età adulta di Chiron, ragazzino nero gay bullizzato a scuola e con una madre tossicodipendente.
Fammi capire.. com'è sta storia? A Venezia, dico Venezia, vanno in brodo di giuggiole per un filmetto idiota che più scemo e inutile non si può.. neanche volendolo.. (Parlo di quella boiata pazzesca di LaLaLand) E per contro agli Oscar, Hollywood, dico Hollywood, dya know what I mean ?.., premiano un film che narra di un tipetto nero, gaio, galeotto e spacciatore, [...] Vai alla recensione »
delusione totale !!!! ancora una volta si conferma non la sopravvalutazione, ma addirittura la benchè minima corrispondenza tra oscar e validità del film americano....una trama banale (ben lontano da film come Philadelfia), dialoghi non credibili, interpretazione scadente di tutti (compreso l'oscar per il miglior attore non protagonista) per non parlare della trasformazione (ridicola [...] Vai alla recensione »
Nel ghetto nero Liberty City di Miami a Chiron (Alex Hibbert), un bambino di nove anni, hanno affibbiato un soprannome, Little, e gli altri bambini malati di bullismo lo sottopongono a crudeli vessazioni; solo Kevin, un suo coetaneo, cerca di fargli capire che deve reagire per porre fine alla tortura. Chiron vive con la madre Paula (Naomie Harris) che è continuamente in crisi di astinenza [...] Vai alla recensione »
La storia percorre, attraverso tre episodi distanziati nel tempo, la vita di un uomo di colore, Chiron . Si inizia con un Chiron bambino assai piccolo, per questo soprannominato Little, che, nella periferia di Miami, è costretto a fuggire alla violenza di alcuni bulli. Il ragazzino per un aiuto non può contare sulla madre drogata, quindi ad accudirlo e prendersi cura di lui sarà [...] Vai alla recensione »
"Piccolo" viene subito accolto sotto l'ala protettrice di Juan,il gigante buono che spaccia per vivere e cresce il bimbo come fosse suo. Le sequenze,tra le altre,in cui l'ottimo Mahershala Ali insegna al suo protetto a nuotare e dove questi lo accusa di fornir droga alla madre sono di forte impatto,una tenera e l'altra un pugno allo stomaco.
La luce fredda della luna aiuta a non notare le differenze; anzi mette in risalto le persone comuni che qui sono i neri emarginati; anonimi personaggi dei sobborghi di Miami. La città non si vede e non si sente: è muta, sorda, insensibile. Non è il grande centro economico multiculturale, la città del buen retiro, dei ricchi pensionati della costa est o dei turisti [...] Vai alla recensione »
Il film pone la basilare questione se un nero omosessuale e spacciatore sia capace d'amare e di essere buono e la risposta è SI data come una rivelazione che però mi sembra di averla anche già sentita innumerevoli volte da parecchio tempo anche da bambino inoltre gli attori che fanno il protagonista nelle tre fasi della sua vita non si assomigliano per nulla tra loro ma non si capisce se la cosa è [...] Vai alla recensione »
Premio oscar 2017 ma mi chiedo che cosa abbia di epocale oppure originale, la storia e’ piuttosto banale, le interpretazioni impalpabili e i dialoghi appena appena sufficienti, insomma nulla a che vedere con l’epocale “12 anni schiavo” anno domini 2014 e l’eccentrico “birdman” del 2015..
Moonlight, lungometraggio scritto e diretto da Barry Jenkins, basato su un'opera teatrale, riceve otto candidature agli Academy Awards 2017. Il film è diviso in tre capitoli – Little, Chiron e Black – che narrano le vicissitudini di Chiron rispettivamente dall’ età infantile all’età adulta. Ci troviamo di fronte una storia che è alla stregua [...] Vai alla recensione »
Ritratto psicologico di un ribelle, di un diverso, analizzato nel pieno mondo di periferia, tra omosessualità e machismo. Sembra di essere in un film di Spike Lee, sfollati dalla vita cercano la loro affermazione in una realtà di periferia, ma lo sviluppo della pellicola esula dalla semplice rappresentazione dello spaccato dei sobborghi di Miami (Liberty City).
B arry Jenkins entra nel cuore di Miami, non quella di Ocean Drive, ma quella reale, dove cresce Little, un ragazzino fragile, senza un padre e con una madre drogata. La debolezza di Little è in un fisico gracile, nella incapacità di affrontare la propria omosessualità latente, nei suoi lunghi silenzi. E poco serve l’amicizia sincera con Juan, uno spacciatore [...] Vai alla recensione »
Merita. Dimostrazione che non serve un gran budget per fare un bel film. è fine, ben strutturato, ben lavorato. La regia è molto buona, la fotografia azzeccata, il montaggio grandioso. Gli attori funzionano alla perfezione. Non è un film che corre. Va del suo passo, piano piano, ma arriva al punto senza timori. Secondo me, però i veri punti di forza di questa pellicola [...] Vai alla recensione »
Mi aspettavo un film violento, composto da una rapida sequenza di avvenimenti, e invece è un’opera intima, sulla sensibilità delle persone. Il regista riesce a carpire e a mettere in evidenza non solo il dolore interiore dei personaggi ma la sincerità dei rapporti tra le persone (in particolare tra il protagonista e la madre).
'Moonlight' è una pellicola che tratta il problema del sentirsi "diverso" rispetto agli altri da parte di un bambino di colore che vive a Miami, nel quartiere ovviamente più degradato delìa città, con la madre drogata e da stretto contatto con la criminalità più spietata. Diviso in tre parti , l'infanzia, l'adolescenza e l'età [...] Vai alla recensione »
Nonostante questo sia un film molto semplice, in un certo senso leggero, a budget limitato e che tratta un tema molto rischioso, delicato, forte e anche difficile da rappresentare senza sfociare nella retorica, nel noioso o nel pesante, è importante che ci siano film come questo e realizzati in questo modo. Infatti il punto forte del film è proprio la sua semplicità.
Vincitore del Golden Globe: miglior film drammaticoMoonlight: terribile, disperato, mostruoso come la società malata e tossica che travolge il protagonista: un adolescente afroamericano, vittima silenziosa, incapace di difendersi e di sollevarsi dal fango che è dappertutto intorno a lui. La pièce teatrale da cui è tratto ("In Moonlight Black Boys Look Blue") di Tarell Alvin McCraney svela il significato [...] Vai alla recensione »
Mi chiedo come si fa a non capire ancora in questi tempi nostri che l’omosessualità non è una scelta ma una condizione. Si nasce così. Sin da bambini la vita è veramente difficile, non è come per molti una meravigliosa scoperta ma un percorso tempestato di ostacoli che non sempre si riesce a sormontare, anzi spesse volte bloccano e impediscono un normale, [...] Vai alla recensione »
Moonlight: la formazione/deformazione di un fragile bambino omosessuale di colore nella sbandata e tossica periferia statunitense, dall'infanzia all'adolescenza fino all'età adulta. Famiglie perdute, famiglie trovate. La discesa agli inferi di un'anima candida e una sola certezza: gli sguardi dei veri amanti sono destinati a cercarsi e a incontrarsi di nuovo negli anni e nei [...] Vai alla recensione »
Ho capito che un razzista omofobo ha vinto le elezioni, ho capito che ci sono troppi #OscarSoWhite e servono le quote nere, che appiccicare l'omosessualità a categorie dove non ce la vedreste (come ha insegnato Brokeback Mountain) fa sempre il suo effetto, ma dare un Oscar a un film che come unico motivo per restare in sala vi dà la preoccupazione di disturbare i vicini andandovene, [...] Vai alla recensione »
le ragioni per cui un film ottiene l'oscar andrebbero spiegate,perchè definire moonlight un film da oscar mi sembra eccessivo,più ancora l'oscar al miglior attore non protagonista,cosa mai ha fatto di tanto eclatante per meritarlo? esce di scena a nemmeno metà del film,perarltro senza spiegazione sulla sua morte,il resto scade un pò verso la fine,noiosi e lenti dialoghi,c [...] Vai alla recensione »
Ho scritto la recensione negativa appena film uscito nelle sale it, oggi ho visto un film del 2016 sulla stessa tematica Queen of Katwe, film commovente, profondo e con bravissimi attori sconosciuti anche i bambini africani. Mi viene da chiedere ma Moonlight è stato straraccomandato , sponsorizzato per meritare Oscar e va bene , ma la gente che lo mette 5 stelle hanno visto la Philadelphia [...] Vai alla recensione »
La tematica complessa, divisa in tre momenti di vita, ognuno dei quali meritava lo spazio di un film, affogano l'opera in uno schematismo semplicistico di situazioni e personaggi evanescenti e stereotipati. Riescono a commuovere solo gli sguardi intensi dei tre diversi volti del protagonista.
Film banale, discretamente recitato, dove si cerca di strappare forzatamente la lacrima allo spettatore. Presumibilmente appoggiato dalla lobby gangstareppa afroamericana la pellicola va a vincere premi in tutto il pianeta, svilendo sempre di più l'importanza e qualità delle stesse manifestazioni. Non boccio la pellicola, c'è di peggio, ma non aspettatevi un capolavoro [...] Vai alla recensione »
Un buon film, c'è poco da discuterne. La storia è coinvolgente, la sceneggiatura è ben scritta, gli attori sono bravi. In realtà il film non lancia messaggi. Lascia libera interpretazione allo spettatore. Non ci sono né vincitori né vinti. Non ci sono moralismi facili, né ideologie, religioni o filosofie da seguire.
Moonlight (chiaro di luna) bel titolo e bello pure il film non capisco perché non meriti tre stelle minimo! Che pero ha vinto l' Oscar, in questo film semplice intelligente dolce e amaro nel insieme in cui viene trasmessa in modo semplice la vita contemporanea con i suoi problemi, e Gay lo possiamo essere tutti sperando di non offendere qualcuno!
Un melodramma pretenzioso, cupo, la cui narrazione è lasciata spesso alle immagini più che ai dialoghi. Tanti, troppi, luoghi comuni e forzature che calcano la mano sulle difficoltà vissute dal protagonista. Nonostante questo, moonlight si lascia guardare, c'e' una certa tensione narrativa che lascia intendere che qualcosa stia sempre per accadere.
Tante aspettative ma oltre strappalacrime scenario , la recitazione dei protagonisti maschili e fotografia sono discreti ... Milk,Fhiladelfia , Il colore Viola , 12 anni schiavo ecc non posso neanche paragonare con questo prodotto..
Ci voleva anche il clamoroso errore nella lettura della premiazione del film Oscar 2017, per rendere la contesa tra “La la Land” e “Moonlight” ancora più falsata da spostamenti di attenzione e facili giudizi (o piuttosto pregiudizi) politici. Peccato, perché ha sicuramente oscurato il film legittimamente uscito vincitore, “Momlight” [...] Vai alla recensione »
Ci voleva anche il clamoroso errore nella lettura della premiazione del film Oscar 2017, per rendere la contesa tra “La la Land” e “Moonlight” ancora più falsata da spostamenti di attenzione e facili giudizi (o piuttosto pregiudizi) politici.Peccato, perché ha sicuramente oscurato il film legittimamente uscito vincitore, “Momlight” di Barry Jenkins, al suo secondo lungometraggio, già ampiamente penalizzato [...] Vai alla recensione »
Con Moonlight Barry Jenkins affronta in maniera intelligente il tema della diversità, portando sullo schermo un testo teatrale che racconta la storia di Little, un bambino di colore e omosessuale che cresce nel degrado della periferia di Miami. Il tratto del racconto è sicuramente particolare perché non c’è nessun estremismo, bastano gli estremi della vita.
Come al solito quando più critiche sono concordi è proprio così! Si tratta di un buon film sul tema dell'omosessualità ma se è stato così tanto premiato allora "chiamami col tuo nome" di Luca guadagnino dovrebbe aver ricevuto premi da tutti i pianeti del sistema solare!!!
Perché un film considerato un capolavoro dalla maggior parte della critica americana, precipitata nella commozione più erudita, è stato accolto con entusiasmo parziale e in certi casi indifferenza, dalla maggior parte della critica italiana, quando è stato presentato in anteprima alla Festa di Roma 2016? Moonlight ha vinto il Golden Globe per il miglior film drammatico, ha 8 candidature all'Oscar (film, [...] Vai alla recensione »
Se nella lista dei candidati Oscar di quest'anno troviamo una nutrita rappresentanza afroamericana, non è solo perché l'Academy dopo le polemiche sulle statuette «SoWhite!» del 2016 si è affrettata a cambiare un paio di regole dello statuto. Il fattore qualità resta comunque determinante: e Moonlight non ha conquistato tre Golden Globe e otto nomination in virtù del colore della pelle dell'autore [...] Vai alla recensione »
Alla luce della luna i ragazzini neri diventano blu: fin dal suo titolo, la pièce cli Tarell Alvin McCraney da cui è tratto Moonlight evoca una dimensione lirica, tra realtà e sogno. Con movimenti di macchina circolati, lenti e ipnotici, frequenti ralenti, un uso del colore che «forza» la profondità degli azzurri, dei bruni e dei rosa, e alcune abili ellissi narrative, Barry Jenkins, nel suo film, [...] Vai alla recensione »
Moonlight, capitolo uno. Il protagonista non ha ancora un nome e forse nemmeno una casa. Per i coetanei è Little, piccoletto. Ed è così che si presenta al colosso con orecchini e modi da duro, afroamericano come lui, che lo trova in un locale abbandonato e usato dai tossicomani alla periferia di Miami, la città del regista Barry Jenkins, classe 1979.
Lo chiamano Little, lo vessano, lo emarginano, ma è Miami, quartiere periferico di afroamericani rissosi, droga, povertà, e lui è un bambino con madre tossicodipendente e una confusa opinione sulla sua sessualità quando da adolescente cerca di farsi rispettare. Destino segnato? Fuori dalle convenzioni di questa storia di slums ci porta un taglio sincopato, ma non frettoloso, aereo, ma anche dettagliato, [...] Vai alla recensione »
Le 8 candidature di Moonlight agli Oscar rappresentano la più forte concorrenza alle 14 di La La Land. E il maggiore antagonista all'auto celebrazione hollywoodiana. È l'opera seconda del nero Barry Jenkins, anno di nascita 1979. In un sobborgo povero di Miami vediamo crescere, in tre capitoli per altrettante età, il ragazzino poi adolescente e infine giovane uomo Chiron.
Al chiaro di luna i ragazzi neri sembrano blu". Era questo il titolo della breve pièce teatrale presentata a un festival di Miami dal drammaturgo "local" Alvin McCraney almeno una decina di anni fa. Folgorante agli occhi di alcuni produttori indie di livello, il testo si è tradotto in sceneggiatura e poi regia nelle mani di Barry Jenkins, diventando Moonlight.
Barbosissimo dramma esistenziale, girato nella comunità nera di Miami, sui tormenti di un gay. Soffre Chiron, dieci anni: la mamma si droga e i bulli lo perseguitano. Crescendo scopre che le donne non gli vanno; e gli sberleffi si moltiplicano. L'unica reazione violenta gli costa il riformatorio. Esce e ritrova Kevin, il solo che l'abbia sfiorato. Addirittura otto le candidature all'Oscar.