Moonlight |
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Un film di Barry Jenkins.
Con Alex R. Hibbert, Ashton Sanders, Trevante Rhodes, Mahershala Ali.
continua»
Titolo originale Moonlight.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- USA 2016.
- Lucky Red
uscita giovedì 16 febbraio 2017.
MYMONETRO
Moonlight
valutazione media:
2,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Vita di Chiron nel ghetto nero di Miami
di Natalia Aspesi La Repubblica
Perché un film considerato un capolavoro dalla maggior parte della critica americana, precipitata nella commozione più erudita, è stato accolto con entusiasmo parziale e in certi casi indifferenza, dalla maggior parte della critica italiana, quando è stato presentato in anteprima alla Festa di Roma 2016? Moonlight ha vinto il Golden Globe per il miglior film drammatico, ha 8 candidature all'Oscar (film, regista, attore e attrice non protagonista, miglior sceneggiatura, fotografia, montaggio, colonna sonora originale) e ha già accatastato ogni sorta di premi internazionali. Siamo noi italiani diventati più scettici, più cattivi, più portati a lacrimare per le riposanti finzioni delle soap opera che per quella realtà dolorosa e pericolosa che ci circonda e preferiamo scansare?
Moonlight s'ispira a una breve opera teatrale di Tarell Alvin McCraney, nero e gay, è diretto da Barry Jenkins, nero e etero, e non racconta l'eterna mai risolta storia americana dello scontro tra bianchi e neri, ma quale presente ha prodotto quella storia di disprezzo e persecuzione: e di un altro razzismo non ancora debellato nel mondo, quello verso chi è diverso non per il colore della pelle ma per i suoi sentimenti d'amore. Il film, in cui non appare un solo bianco, inizia negli anni 80, è girato nel ghetto nero di Liberty City a Miami, luogo di autosegregazione, di povertà e disperazione. La vita di Chiron si svolge in tre tempi, in tre età diverse, con tre meravigliosi interpreti che riescono ad avere lo stesso sguardo di dolente insicurezza, esclusione, invincibile solitudine. A 9 anni Chiron detto Little, il Piccolino (Alex Hibben) vive nei quartieri popolari con la madre Paula (Naomie Harris), che si sta distruggendo come tanti col crack e lo ama e lo detesta: i compagni di scuola hanno già intuito quello che il bambino ancora non sa di sé, lo escludono dai giochi, lo deridono, lo pestano. Gli viene in aiuto Juan (Mahershala Ali), il boss della droga che impera nella comunità, distruggendo famiglie e futuro: ne farà un altro spacciatore, ne abuserà? Niente affatto: e per esempio gli insegna a stare a galla nel mare, ed è un'immagine che ricorda una delle nostra tante Pietà. Così Juan, che fornisce la droga a Paula, diventa per Little il sostituto del padre, e siccome uno non si aspetta che un cattivo sia anche buono, si resta sconcertati. Nella casa ordinata di Juan e della sua bella e amorevole compagna Teresa (la cantante Janelle Monàe) il ragazzino affamato mangia montagne di cibo e tace. Poi un giorno finalmente chiede a quel bell'omone buonissimo-cattivissimo: «Cosa vuol dire frocio?». E l'omone glielo spiega con sapiente eleganza. «E io sono frocio?». La risposta è sempre sapientemente elegante: «Lo saprai quando sarai grande».
Ashton Sanders è Chiron adolescente, allampanato, silenzioso e sempre perseguitato dai compagni di scuola, tutti neri, una scuola in cui s'insegna una cultura estranea che non servirà a migliorare il destino dei "nigger", come si chiamano i neri tra loro, e che pronunciato dai bianchi è un insulto insopportabile. È con il solo ragazzo che non gli è stato mai ostile che Chiron ha la sua prima esperienza sessuale. Jenkins dà al pudore della scena una commovente profondità sentimentale. Chiron adulto è interpretato dall'atleta Trevante Rhodes, molto bello e molto nero (lo chiamano Black); possente, palestrato, macho, con collana e orecchini d'oro, e in bocca il "gold front", l'apparecchio d'oro che copre i denti e piace ai neri pericolosi, come il segno di una costante minaccia: è stato lontano tanti anni, il mercato della droga lo ha reso ricco ma un'inaspettata telefonata, dopo anni gli risveglia sentimenti mai perduti. Segue un incontro bellissimo, impacciato, eroico, poche parole, ricordi troppo lontani eppure incancellabili, silenzi, sguardi di puro amore timido, che non osa.
C'è molto black, per la prima volta ai prossimi Oscar nelle nomination ci sono tre film, un regista, sei tra attorie attrici, tre sceneggiature non originali e il documentario I am not your negro di Raoul Peck sui diritti civili, con le parole di James Baldwin. Il solo rivale di Fuocoammare.
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