I Coen decidono di riportare in vita un classico del cinema americano, rielaborato alla luce di un crepuscolo di una Nazione. Con il cinema si può ammaestrare, questo affermava certa propaganda in un tempo non troppo lontano. Il regista a due teste in questo caso ha appreso appieno la lezione e sceglie un antieroe per puntare il dito contro la fine di un'epoca. Gli Stati Uniti al termine della Secessione costituirono un calderone, un immenso brodo primordiale da cui ognuno poteva attingere. Una Terra di opportunità, questa era una parola molto in voga ai tempi della corsa all'oro, dove uno Stato(il Texas) poteva esser strappato ad una Nazione(Il Messico) e divenire il Mito dell'Americaneità alla John Wayne. I Coen scelgono un vecchio debosciato e ebbro di vita come Reuben Cogburn detto il Grinta, sceriffo confederato federale, paradosso nel ruolo in una Nazione allo stato di Morula. Alla luce quasi funebre delle parole di Portis disseppeliscono questa carcassa, mitizzata nella versione quasi disneyana e glamour che era valsa un Oscar al Duca,gettandolo in un mondo che non lo vuole dove il progresso giunge sui binari di una ferrovia. Il tempo è trascorso e il Grinta è stanco, spompato. Non esiste più la voglia di primeggiare come ad Antietam, piutttosto il desiderio di scomparire in un letto di corda sfondato, circondato da vecchi quanto inutili trofei, immerso in un insapore spaccabudella. Non ci sono eroi in questo film, solo perdenti. La stessa Mattie, come vuole la storia originale si perde come i suoi protagonisti, inseguendo l'inafferabile quanto eburnea balena della vendetta. Anche lei come Cogburn perde(e non solo fisicamente), tanto insegue l'assassino delle sue origini che non si avvede del tempo che passa, dove un villaggio diventa citta', dove un insieme di stati divengono una nazione.I Coen ribattono anche in questo film l'iniquità della giustizia(sia essa divina o terrena). Fanno parlare anche i morti.Non perdono occasione di contestare la barbarie della pena capitale, vissuta a quei tempi come una sorta di Grande Fratello Collettivo e celebrata in tutta la propria "giustezza" nella versione del'69. Puntualizzano la persistenza di un'integrazione che di fatto(e nonostante Obama)non sara'mai presente nella "terra delle occasioni", udibile nel silenzio imposto ad un pellerossa e nelle stivalate del loro maledetto a dei bambini. Chi dovrebbe allora renderci giustizia?Non certo un "Lone" Ranger che non sa sparare con uno Sharp( ma per caso centra un bersaglio). Anche in questo film I Coen ,già in A serious man,pongono una domanda a risposta aperta.Quello che resta ai titoli di coda è il fascino dei ricordi, che impolverano ma non scompaiono come una vecchia Colt Dragoon custodita in una sacca d'avena da un nichelino.
[+] lascia un commento a joker79 »
[ - ] lascia un commento a joker79 »
|