Almeno su di lui si potrebbero far scorrere fiumi di inchiostro. Ottimo e inatteso, Marco Messeri è tutto. Da cabarettista ad attore teatrale di prosa, da interprete cinematografico ad autore per il palcoscenico, da regista a cantante. Non sfigura di fronte a nessuno, ma a noi piace quando recita nelle commedie, mettendo in scena il suo lato più nervoso e isterico. Ma da dove prende tutta questa carica?
I molti esordi
Dopo aver frequentato il liceo artistico si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Firenze, passando poi a quella d'arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano. Terminata la sua istruzione comincia a muovere i primi passi sul palcoscenico esibendosi con propri testi nei teatri del capoluogo toscano, ma debuttando anche a Milano con "Il Brasile" (1969), pezzo del teatro dell'assurdo di Juan Rodolfo Wilcock, portato sulle scene da Paolo Poli. Particolarmente comico, si avvicina al cabaret, quello milanese d'eccellenza ovviamente. Ottiene così un grande successo, portando sulla scena italiana testi come: "Scherzo di mano...", "Bertoldo Azzurro" dove divide il set con Roberto Benigni, "Penelope ai tuoi piedi", "Mi voglio rovinare", "Osolemio", "A caso", "Vita morte e miracoli", "Papapapà", "Sangue di Rapa", "Baraonda", "Amore e vapore" e "Carmina Burana Container". Ma non si limita a questo, grandissima è la sua partecipazione alla prosa nazionale. Per esempio, è accanto a Tino Buazzelli in "Vita di Galileo" di Bertolt Brecht, partecipando anche ad allestimenti come "Rosamunda" di Vittorio Alfieri, "Il morino" di Carbocci (sempre per la regia di Paolo Poli, "Il Barbiere di Siviglia" di Beaumarchais, "La donna nell'armadio" di Ennio Flaiano, "Clizia" di Machiavelli e per la regia di Ugo Chiti, "Conversazione senza testimoni" per la regia di Carlo Mazzacurati, il quale sarà fortemente legato all'attore Messeri, tanto da imporlo anche cinematograficamente in ogni sua pellicola. Seguono, "Hotel dei due mondi" diretto da Andrée Ruth Shammah e "Pigmalione" di Shaw, con Jeppy Glejeses. Ma la creatività e la voglia di fare di Marco Messeri sono senza limiti e così, all'infuori della dimensione palcoscenico eccolo anche alla radio in "Satchmo", trasmissione sulla vita di Louis Armstrong e "Stenterello", programma in 13 puntate su Radiouno. Prova perfino la televisione. Partecipa infatti alla miniserie I tre moschettieri (1976) di Sandro Sequi accanto al suo regista Paolo Poli, ma anche a Lucia Poli e Milena Vukotic, spopolando con la trasmissione cult di Rai Uno "Non stop" (1977), diretta da Enzo Trapani e che portava davanti alla telecamera futuri miti della commedia e della comicità italiana quali: Lello Arena, Nicola Arigliano, Alessandro Benvenuti, Enrico Beruschi, Andrea Brambilla, Jerry Calà, Athina Cenci, Enzo De Caro, Francesco Nuti, Massimo Troisi e Carlo Verdone.
Il debutto cinematografico: Nanni Moretti e Massimo Troisi
Il debutto cinematografico avviene invece sotto Paolo Cavara che lo sceglie per mettere in scena La locandiera (1980) con Claudia Mori, Adriano Celentano, Paolo Villaggio. Seguiranno poi Teste di cuoio (1981) e Il paramedico (1982), ma soprattutto la figura di Massimo Troisi, cui rimarrà legato professionalmente e umanamente. Così come di grande importanza sarà Nanni Moretti che lo vuole nel bellissimo La messa è finita (1985) accanto a lui e a Vincenzo Salemme nella storia d un prete di campagna che torna a Roma dopo dieci anni di assenza. Esperienza che i due replicheranno con Palombella rossa (1989).
Il sodalizio artistico con Carlo Mazzacurati
Dopo essere stato diretto da Maurizio Nichetti in Il Bi e il Ba (1985), come abbiamo detto precedentemente, Carlo Mazzacurati lo impone all'attenzione del pubblico offrendogli prima la parte del protagonista in Notte italiana (1987), poi altre parti minori ne Il prete bello (1989), Il toro (1994), Vesna va veloce (1996), A cavallo della tigre (2002) e L'amore ritrovato (2004).
Lavorerà ancora per il piccolo schermo nella miniserie Little Roma (1988) e nella sitcom Stazione di servizio (1989), animando la trasmissione "Avanzi" di Rai Tre con la rubrica "Geometra Messeri nel paese degli errori" - da cui nascerà anche il libro "Italia bella", edito da Baldini & Castoldi.
In seguito a In viaggio con Alberto (1990), recita per Ettore Scola in Il viaggio di Capitan Fracassa (1990), accanto a Ciccio Ingrassia, passando al piccolo schermo nella miniserie Non siamo soli (1991) e al grande schermo in Con gli occhi chiusi (1994) di Francesca Archibugi, accanto a Stefania Sandrelli, vincendo per il suddetto film il Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista. Ancora con Ingrassia in Camerieri (1995), recita anche in Occhio di falco (1995), in Un inverno freddo freddo (1996) e nell'episodio La buona azione quoditiana del film Intolerance (1996). Attore molto spesso diretto da Carlo Vanzina e, in qualche occasione, anche da Christian De Sica, nel 1997, va incontro a un enorme successo teatrale con il suo Teatro piacevole, rilanciando il Teatro Poliziano di Montepulciano. Dopo questa esperienza folgorante, a Messeri viene affidata la direzione di ben quattro teatri: quello di Montepulciano, quello di Acquaviva, quello di Torrita di Siena e quello di Chiusi.
Canzoni & Piccolo e grande schermo
Il vecchio collega Alessandro Benvenuti lo vorrà poi in I miei più cari amici (1998), alternandosi a spettacoli come "Maledetti toscani, ovvero il Magnifico e il barbiere" e "La famiglia dell'antiquario" di Goldoni. Maresciallo dei Carabinieri in Il guerriero Camillo (1999), indossa i vestiti da sacerdote come testimonial di una campagna pubblicitaria di grande successo per una nota maionese. Poi sarà ancora piccolo schermo con la fiction Padre Pio - Tra cielo e terra (2000) e qualche episodio della serie Don Matteo (2001).
Il cinema lo attende con Metronotte (2000), Il grande botto (2000), Teste di cocco (2000) e Fughe da fermo (2001). Appassionato di musica, compone la canzone "Livorno", pubblicata su CD e distribuita con il quotidiano IL TIRRENO, ma nel frattempo continua a lavorare in televisione con delle partecipazioni al telefilm Tutti i sogni del mondo (2003), le fiction Un posto tranquillo (2003) e Maria Goretti (2003) e la miniserie Diritto di difesa (2004). La sua filmografia si arricchisce anche di titoli come Tu la conosci Claudia? (2004), Baciami piccina (2006) e Sweet Sweet Marja (2007), senza contare altre fiction come La contessa di Castiglione (2006) e Padre Speranza (2005). Ma è ancora tempo di esordi per Messeri, infatti debutta come doppiatore in Cars - Motori ruggenti, prestando la sua voce al personaggio di Cicchetto, seppur continuando a comporre canzoni come "Gomma-Gomma", arrangiato da Fausto Mesolella degli Avion Travel e "Lumedinaso", arrangiato da Paolo Silvestri e che prende spunto dal titolo omonimo di uno spettacolo teatrale portato sulle scene dal 2007 al 2008. Torna al cinema con La seconda volta non si scorda mai, L'ultimo crodino, Ultimi della classe, fino ad arrivare, nel 2010, alla partecipazione nel bellissimo film di Virzì La prima cosa bella. L'anno successivo, oltre a doppiare nuovamente il personaggio di Cricchetto in Cars 2, è nel cast della commedia brillante Tutta colpa della musica, diretto da Ricky Tognazzi. Successivamente lo rivedremo in diverse commedie, come Il principe abusivo di Alessandro Siani, Buoni a nulla di Gianni Di Gregorio e Basta poco di Andrea Muzzi e Riccardo Paoletti.