Anno | 2023 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Fausto Brizzi |
Attori | Enrico Brignano, Ilenia Pastorelli, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Valeria Bilello Marco Zingaro, Carlotta Natoli, Marco Messeri, Valeria Fabrizi, Francesca Nerozzi, Luca Angeletti, Claudia Potenza, Teresa Federico, Fabrizio Nardi (II), Gabriele Pignotta, Ubaldo Pantani, Settimo Palazzo. |
Uscita | sabato 29 aprile 2023 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,14 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 29 giugno 2023
Un racconto sempre attuale, quello del desiderio che ogni bambino esprime almeno una volta nella vita: diventare adulto, godere della tanto fantasticata libertà e svincolarsi dalle regole imposte dai genitori. In Italia al Box Office Da Grandi ha incassato 22,6 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Marco, Tato, Serena e Leo sono quattro bambini amici per la pelle. Marco si fa ancora la pipì a letto ed è poco considerato dai genitori che lo costringono a fare da baby-sitter alla sorella più piccola. Tato è un pianista di talento a caccia di follower per i suoi video che vive con la madre single alla ricerca dell'amore della sua vita. Serena mangia le merendine di nascosto dal padre che invece pretende da lei una ferrea disciplina per farla diventare una campionessa di tennis. Leo abita con i nonni che si prendono cura di lui dopo che i genitori sono scomparsi in India.
È il giorno del compleanno di Marco ma il padre e la madre si dimenticano prima il compleanno e poi non gli fanno il regalo che desidera. Il ragazzino è deluso e, con i suoi amici esprime un desiderio, quello di diventare grande, così potrà innamorarsi della sua maestra Francesca. La mattina dopo i quattro amici si ritrovano adulti.
Non è solo liberamente ispirato a Da grande, il gran bel film di Franco Amurri con Renato Pozzetto protagonista ma è quasi un atto di devozione nei confronti di quel film. Nel cinema di Fausto Brizzi scorre ancora ininterrotta una struggente nostalgia nei confronti degli anni '80 già evidente in Notte prima degli esami.
Rispetto al passato però il suo cinema sembra aver perduto quella spontaneità che lo caratterizzava. Da grandi, rispetto all'originale, si sdoppia in quattro, anche se la storia centrale resta quella di Marco Marinelli che mantiene lo stesso nome del film del 1987 mentre gli altri tre sono messi a fuoco più debolmente. C'è qualche trovata sporadica, con il padre di Serena che si trova davanti alla figlia adulta e le chiede un appuntamento ma sono proprio i dialoghi che frenano quella che poteva essere una 'commedia degli equivoci' e invece si ritrova impantanata in una formula vecchia e prevedibile, probabilmente dovuta alla presenza di troppe scene uguali al film dell'originale, dal fiore nel quaderno, al pesce cresciuto troppo velocemente nell'acquario, le banconote accartocciate fino al finale.
Ci sono ancora i superpoteri fantasy (Bla Bla Baby), la ricerca dell'eterna giovinezza e l'illusione di non voler crescere mai (Forever Young) che si incrociano con la struttura del family movie che ha spesso caratterizzato il cinema di Brizzi a cominciare proprio da Notte prima degli esami.
Ma la voglia di giocare non appare più autentica, è il segnale di uno stanco e annacquato riciclaggio del cinema precedente. Enrico Brignano guida la squadra ma appare troppo pallido rispetto alla dimensione surreale che Pozzetto regalava al suo protagonista, Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri sono come appoggiati alla storia e, a tratti solo Ilenia Pastorelli sembra muoversi come una bambina nel corpo di un adulto ma non ci si identifica con il suo 'mondo a parte' come il suo personaggio di Alessia in Lo chiamavano Jeeg Robot.
Da grandi cerca di ritrovare quella distanza e autonomia dell'infanzia rispetto al mondo degli adulti che ha attraversato anche la commedia tra gli anni '80 e '90 da Maramao di Veronesi a Ci hai rotto papà di Castellano & Pipolo. Ma sorvola frettolosamente sulle singole prese di coscienza delle proprie identità (l'omosessualità, la perdita) e soprattutto non riesce mai ad entrare nella testa dei quattro amici cresciuti, come era accaduto, oltre a Pozzetto, anche allo strepitoso Robin Williams di Jack di Coppola e, anche se in misura minore, anche a Massimo Boldi in Cucciolo di Parenti.
È così un film sui sogni ma senza vera magia. E quando non sa più che strada prendere si rifugia ancora in Da grande come nella scena dell'inseguimento in macchina. Non è solo un remake (dichiarato?) ma il film di Amurri diventa un continuo punto di fuga. All'inizio questo dialogo incuriosisce, poi stanca e alla fine diventa respingente. Forse certi film devono restare unici. E pur nella casuale somiglianza del soggetto anche Big, con Tom Hanks, già lo aveva dimostrato.
DA GRANDI disponibile in DVD o BluRay |
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Quattro amici che frequentano la scuola elementare, dovendo convivere con i problemi che le loro famiglie possono legittimamente avere, desiderano di diventare subito grandi, senza avere l' esperienza necessaria per affrontare la vita delle persone grandi, quindi, I quattro amici finiscono nei guai anche con le autorità, perché I bambini, ritenuti scomparsi, vengono [...] Vai alla recensione »
Il film è divertente, come nelle classiche commedie situazionali, dove ridi non tanto per la battuta quanto per il siparietto che si viene a creare. Purtroppo per lui, questo film si inanella in un periodo storico sfavorevole, e invece della splendida favola che era il film anni 80' con la magnifica colonna sonora di Pino Massara, si trasforma in un film che risulta credibile solo se si [...] Vai alla recensione »
In Da grandi tutto risulta ideato per qualcosa che resta in superficie, creando quindi un cortocircuito generale. Rivedere il film culto di Franco Amurri sotto forma di remake poteva essere una buona idea, se l'idea stessa fosse stata supportata da un linguaggio intelligente e da una maggior coesione che mantenesse saldamenti legati i tre fattori principali quando si parla di commedia: regia, sceneggiat [...] Vai alla recensione »
Onestamente? Non avevo fatto molto caso al titolo vedendo il cast e il regista del film, ma, subito subito alle prime battute mi son detta: "O mio Dio, non può essere un clone spiaccicato del film con Pozzetto". E invece... (Censura per le parolacce) Invece non solo si tratta di un riporto "paro paro" con l'originale (certe scene sarebbero anche fotocopia: manca [...] Vai alla recensione »
Forse la mia prima sufficienza a Brizzi. Ho un debole per chi affronta la problematicità di Chronos schivando filosofemi privi di proposte costruttiv'e con umiltà si limit'a mostrare il devastante caos che provoca in noi soggetti desideranti. Il reboot del film d'Amurri, qui a 64 anni al fianco del regista in fase di scrittura, dimostra quant'una sceneggiatura di ferro sia difficile da rovinare: la [...] Vai alla recensione »
Ho amato molto il film “Da grande” e non mi piacciono i remake, per cui all’inizio ero molto scettico e le scene e i dialoghi identici all’originale mi infastidivano. Poi ho capito a poco a poco che l’intento era proprio quello di far rivivere la bella storia creata da Amurri e Sudriè nell’87 e quindi la sceneggiatura non poteva subire grossi scossoni, per una forma di deferenza verso l’originale. Vai alla recensione »
Brignano, Luca e Paolo e Ilenia Pastorelli si ritrovano adulti di colpo per il solito incantesimo. Serve un contro-incantesimo perché i tre bambini (uno, Paolo, con inclinazioni gay) nel corpo di adulti torni-no alle elementari. Nel frattempo fanno danni a più non posso. Commedia banale con battute telefonate, scene già viste, un canovaccio preso in prestito da altri titoli e la recitazione che lascia [...] Vai alla recensione »
Dopo Bla Bla Baby, Fausto Brizzi torna alla regia per riportare in vita una commedia cult del 1987 interpretata da Renato Pozzetto. Da grandi è, infatti, il remake in salsa 2023 del ben più conosciuto Da grande, diretto da Franco Amurri che accompagna Brizzi nella stesura della nuova sceneggiatura dove la prospettiva singola del cult anni '80 si moltiplica per quattro.
Non si esce vivi dagli anni 80. Dopo quella bislacca cover di Senti chi parla che è Bla Bla Baby, «il più americano dei nostri registi» (Moccagatta dixit: ma sarà un pregio?) torna con la sua versione di Da grande di Franco Amurri, facendosi aiutare in sede di sceneggiatura dal redivivo autore dell'originale. Dove prima c'era un bimbo che, espresso il desiderio di crescere in una notte, si trovava [...] Vai alla recensione »