| Anno | 2002 |
| Genere | Commedia, |
| Produzione | Italia |
| Durata | 100 minuti |
| Regia di | Carlo Mazzacurati |
| Attori | Fabrizio Bentivoglio, Paola Cortellesi, Tuncel Kurtiz, Rafik Boubker, Marco Paolini Roberto Citran, Marco Messeri. |
| Uscita | venerdì 8 novembre 2002 |
| Distribuzione | 01 Distribution |
| MYmonetro | 2,56 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 7 settembre 2015
Una guardia giurata cerca di dare una svolta alla propria vita con un'impennata esagerata, una rapina.
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CONSIGLIATO NÌ
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Carlo Mazzacurati rifà un film di Comencini del 1961. E questa non è certamente una buona idea perché significa consegnarsi a un paragone diretto molto pericoloso: la qualità di "quel" cinema e di "quel" regista è troppo diversa dalla qualità di "questo" cinema e di "questo" regista". E' la storia di una guarda giurata, Guido (Bentivoglio), molle e senza impennate, ma con una bella fidanzata, che cerca di dare una svolta alla propria vita con un'impennata esagerata, una rapina. Viene preso e tradito dalla donna, in carcere conosce un vecchio marocchino buono e un turco violento. Fuggono tutti insieme. Guido vorrebbe raggiungere la Liguria per trovare l'ex complice. Tutto si complica e il fuggiasco dovrà anche prendersi cura del vecchio compagno di fuga. Una serie di luoghi comuni con qualche sprazzo che si deve a Bentivoglio, al quale il film sta davvero troppo stretto.
Piazzista milanese reinventatosi guardia giurata e pesantemente esposto con uno strozzino convince la nuova compagna, per cui ha lasciato la moglie, a fargli da complice nel furto di una ingente somma avuta in custodia. Condannato per il delitto ad un anno di carcere viene coinvolto da due detenuti in una rocambolesca evasione a pochi giorni dal termine della pena.
Carlo Mazzacurati è un finissimo osservatore dei cuori semplici e delle teste frastornate dai ritmi, dalle mitologie, dai disvalori del presente. Con il cosceneggiatore Franco Bernini ha guardato a una commedia agra, anomala e originale degli anni Sessanta diretta da Luigi Comencini (che porta lo stesso titolo) e l’ha adattata, l’ha passata al setaccio della sua sensibilità, della sua vocazione a esplorare [...] Vai alla recensione »