Anno | 2004 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Christophe Honoré |
Attori | Louis Garrel, Isabelle Huppert, Emma De Caunes, Joana Preiss, Jean-Baptiste Montagut Philippe Duclos, Dominique Reymond. |
MYmonetro | 1,89 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 9 maggio 2017
Dal romanzo incompiuto di Georges Bataille, un film che affronta l'incesto e la perversione sessuale, tema che ne ha decretato l'esclusione da Cannes all'ultimo minuto. Isabelle Huppert in un ruolo fortemente disturbante. In Italia al Box Office Ma mère ha incassato 50,1 mila euro .
CONSIGLIATO NO
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Questo film considerato scandaloso, e rifiutato dal Festival di Cannes (ma accettato da Taormina), ripercorre una morbosa vicenda edipica irrisolta. La storia, ispirata da un romanzo di Georges Bataille, ha come oggetto un amore di un figlio per la madre, che, insoddisfatta del sentimento di adorazione che lui ha per lei, gli rivela la sua vera e terribile natura e lo porta per mano nella perdizione della propria vita.
Il regista Cristophe Honorè ha dichiarato di essersi ispirato a Sofocle e di unire realtà e finzione per alleggerire i contenuti che sono duri ed espliciti, molto più di quanto risultino sulle pagine scritte da Bataille. Il film è invece un inno alla bravura di Isabelle Huppert, immedesimata nella figura estrema della madre, prova d'attore senza confini e senza rete, ma la scena è solo una sua prerogativa. Ma mere delude infatti per non riuscire a esprimere quello che lo scrittore aveva in mente, per la lentezza e per l'estremo osare del regista che vuole rappresentare gli eventi nudi e crudi senza porsi troppe domande. Un film che vorrebbe essere trasgressivo, senza giustificazioni, perché alcune volte i pensieri non sono immediatamente traducibili nelle immagini.
Un giovane ragazzo si perde negli abissi di trasgressione della dissoluta madre. Un film inutilmente trasgressivo, che gira intorno a se stesso senza mai dipanarsi e spiegarsi nella sua perversità al punto che è più che lecito sospettare che sia fine a se stessa. Forse Isabelle Huppert ha accettato questo ruolo pensando di replicare il lavoro de "La pianista", film [...] Vai alla recensione »
Il film scandalo rifiutato da Cannes e passato a Taormina è una sonora bufala. Adattando un romanzo incompiuto di Bataille, I’esordiente Christophe Honoré ha assunto uno stile pensoso, da cinema internazionale d’essai, riscattando con uno stile compito e “dogmeggiante” i temi pruriginosi in una ansia di nobilitazione un po’ ridicola. Pierre (Garnel) arriva in un’isola spagnola dopo la morte dei nonni [...] Vai alla recensione »
Ne uccide più Georges Bataille di guerre, carestie e aids. Deve essere un'attrazione irresistibile quella che spinge giovani autori innamorati di se stessi a osare l'«inosabile» trasponendo gli scritti del romanziere, saggista e poeta francese (1897-1962) considerato il nume tutelare della dissacrazione erotica: una specie di cupio dissolvi che si traduce quasi sempre in tracolli artistici totali. Vai alla recensione »
Isabelle Huppert ha una stravagante teoria per cui è molto più difficile assistere a film di erotismo perverso che girarne le scene davanti alla macchina da presa. E la spiega con quel suo sguardo ostinato da bambina che non accetta offese. «Noi recitiamo. Siamo attori. Studiamo le scene prima, disponiamo i corpi, ripetiamo le parole del dialogo. Se mi prospettano scene imbarazzanti rifiuto il ruolo. [...] Vai alla recensione »
Parafrasando il titolo di un romanzo della Sagan, Vi piace Bataille? Chi risponde affermativamente dovrebbe essere lo spettatore giusto per Ma mère, il film che Christophe Honoré ha adattato per lo schermo dall’ultimo libro, uscito postumo e incompiuto, dello scrittore francese (1897-1962). A meno che lo spettatore in questione non abbia da ridire sulle libertà che il cineasta si è preso trasponendo [...] Vai alla recensione »
Bocciato da Cannes, cui ambiva, ma accolto da un festival di Taormina goloso di scandali, esce in contemporanea in tutta Europa Ma mère, secondo film del trentacinquenne Christophe Honoré. A Taormina è stato giustiziato dai fischi e ribattezzato immediatamente “Ma mer(d)e” o ‚ dai più cinefili, “La maman est la putain“, giochi di parole sicuramente difensivi.
In Francia ha fatto molto rumore, fino alle più ridicole recriminazioni per essere stato "escluso" dal festival di Cannes, questo orribile film che ha il solo merito di contenere la numero uno di tutte le attrici europee: Isabelle Huppert, una volta in più impavida alle prese con un ruolo che avrebbe fatto scappare a gambe levate anche la più trasgressiva delle sue colleghe.