Tra paranoia ed esorcismi, il percorso interiore di un uomo alle prese con un demone misterioso. Horror, Italia2020. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Philip, un solitario correttore di bozze, è intrappolato nel suo appartamento, troppo spaventato per andarsene e torturato da una sconosciuta forza malvagia che lo ha tenuto prigioniero negli ultimi due anni. Espandi ▽
Devon, Inghilterra, 1995. Il piccolo Philip è terrorizzato da quella che percepisce come una presenza malvagia. La mamma lo tranquillizza e gli dà un rosario perché lo usi al momento del bisogno. Ma Philip vede il misterioso demone catturare la sorellina, che conseguentemente muore. Devon, oggi. Philip, diventato adulto, è un correttore di bozze e continua a vivere nello stesso appartamento, anche dopo la morte della mamma. Confida a padre Andrew, che lo segue da tempo e gli fa da guida spirituale, d'aver conosciuto una violinista, Catherine, con cui si trova molto bene. Padre Andrew lo esorta a lasciarsi andare e a non pensare alle brutte cose del passato. Però, con terrore, Philip si rende conto che il demone è tornato. Recensione ❯
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Un'opera ambiziosa, resistente, tragica, dove la Napoli di Scarpetta diventa emblema e repertorio di tutte le emozioni del mondo. Drammatico, Italia2021. Durata 133 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Scarpetta, che fu padre naturale di Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, e dedicò tutta la sua vita al teatro. Espandi ▽
Qui rido io è una questione di paternità, biologica e artistica. È una questione di ‘plagio’, illegittima appropriazione della paternità di un’opera. È ‘faccenda’, insomma, di vincoli affettivi ed effetti legali. Mario Martone, uomo di cinema e di teatro che si confronta ogni giorno con gli attori, i testi e le epoche, rintraccia la poesia semplice dell’opera di Eduardo Scarpetta e disegna il profilo del padre naturale e artistico di Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, nomen nescio all’anagrafe. Alla maniera di Eduardo (De Filippo), sposta sul piano del ‘palcoscenico’ le definizioni del rapporto di Scarpetta con i suoi figli. L’artista napoletano incarna le abitudini da patriarca dentro un film che rileva l’abuso patriarcale, da cui nasce come un paradosso una bottega familiare e una quantità di testi e tessiture teatrali che si intrecciano, permangono, si ricorrono, si trasformano, si rigenerano fino a determinare nuove soluzioni. Recensione ❯
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Un'opera prima in grado di proporsi al di là dei confini nazionali senza aver nulla da invidiare a nessuno. Thriller, Italia2017. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un dramma corale che esamina e scompone la psicopatologia dei suoi personaggi, le loro dinamiche relazionali, spesso saldamente connesse a fattori inconsci. Espandi ▽
Stefano Sofia è un giovane psicoterapeuta che si deve confrontare con pazienti non facili nei confronti dei quali dimostra interesse e sensibilità. Fino a quando non gli si presenta il caso di due sorelle che vanno in analisi convinte, ognuna per la sua parte, che sia l'altra ad averne bisogno. Non sarà facile per lui confrontarsi con le loro tensioni emotive. Recensione ❯
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Un secondo capitolo che conferma la formula vincente ma esagera un po' con le storie secondarie. Commedia, Italia2021. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia d'amore tra Marta e Arturo è finita e nel frattempo arriva Gabriele... Espandi ▽
Il secondo episodio della trilogia iniziata con Sul più bello, questa volta diretto da Claudio Norza, mette molta carne al fuoco, anche in funzione dell’esistenza di un terzo capitolo annunciato alla fine con un “to be continued”, ed esagera un po' con le storie secondarie, perché il centro emotivo e narrativo restano Marta e i suoi due amici del cuore. In particolare, come già notato nel film precedente, è il casting di Ludovica Francesconi nel ruolo di Marta a fare la differenza: la sua fisicità e le sue doti comunicative personali rendono credibili anche le svolte più azzardate di una trama che questa volta si spinge ad affrontare anche altre tematiche spinose, oltre alla malattia. Norza, anche anagraficamente molto lontano da Filippi, è meno innovativo e tende ad adagiarsi sulle consuetudini televisive, ma si mantiene abbastanza rispettoso dell’estetica pop su cui è costruito il successo di pubblico di Sul più bello. E Ludovica Francesconi si conferma una presenza scenica irresistibile che da sola basta a “fare il film”. Recensione ❯
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Un film nero che può lasciare disorientati. Il cinema di Nanni Moretti ha cambiato indirizzo. Drammatico, Italia2021. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Eshkol Nevo, uscito nel 2017. Espandi ▽
Tre piani, tre famiglie e la trama del quotidiano che logora la vita, disfa i legami, apre le ferite, consuma il dramma. Al piano terra di un immobile romano vivono Lucio e Sara, carriere avviate, spinning estremo e una figlia che parcheggiano dai vicini, Giovanna e Renato. Al secondo c'è Monica, che ha sposato Giorgio, sempre altrove, ha partorito Beatrice senza padre e 'ha' un corvo nero sul tavolo. All'ultimo dimorano da trent'anni Dora e Vittorio, giudici inflessibili che hanno cresciuto Andrea al banco degli imputati. Un incidente nella notte travolge un passante e schianta il muro dello stabile, rovesciando i destini e mischiando i piani. Recensione ❯
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Conservando intatto lo spirito di un autore come Dickens, Polanski costruisce una trasposizione del classico cupa e ricca d'umanità. Drammatico, Gran Bretagna, Repubblica ceca, Francia, Italia2005. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Polanski rilegge il classico di Dickens facendolo proprio. In Oliver Twist c'è il bambino Roman sfuggito ai nazisti ma ci sono anche tutti i piccoli del mondo che vengono biecamente sfruttati. Espandi ▽
Sfuggito dall'istituto di giovani orfani, Oliver Twist si unisce ad un gruppetto di ladruncoli. Ma al primo colpo viene arrestato dalla polizia; quella che per il ragazzo sembra una tragedia, si dimostra invece, una svolta felice, dopo che il facoltoso signor Brownlow ritira la denuncia a suo carico e lo accoglie in casa. Ma i suoi vecchi compagni non intendono rinunciare a lui. Recensione ❯
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Un'opera compatta da un punto di vista drammaturgico, poderosa da quello descrittivo, in grado di superare l'evidente carica ideologica grazie a una mano registica che ha pochi eguali. Drammatico, Italia1960. Durata 180 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
La storia di cinque fratelli lucani immigrati a Milano con la madre dà modo al regista di realizzare un potente affresco, che ha i toni della tragedia greca, sullo sradicamento dei meridionali. Espandi ▽
Alla morte del marito, la lucana Rosaria Parondi si trasferisce a Milano, dove abita il primogenito Vincenzo, con gli altri quattro figli maschi: Simone comincia una carriera nella boxe, Rocco fa il garzone in una stireria, Ciro va a lavorare in fabbrica e Luca, il minore, rimane a casa con la madre. L'ossessione di Simone per la prostituta Nadia, della quale si invaghirà anche Rocco, porterà alla tragedia e alla disgregazione della famiglia Parondi. Recensione ❯
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Il grande cantautore viene indagato dallo sguardo del figlio Cristiano che ne eredita parole e musica. Espandi ▽
Jacques Lacan, psicanalista e filosofo francese, riteneva che le contestazioni giovanili del '68 avessero demolito l'autorità simbolica del padre nella vita della famiglia e in quella della società. La sua previsione era che il vuoto lasciato dal padre venisse colmato dal carattere feticistico delle merci, dall'oggetto di consumo. La previsione era corretta ma in quel Maggio, Fabrizio De André resiste come un'anomalia, come l'eccezione che fu: un padre-testimone che irriga oggi nuovi narrazioni. De André#De André. Storia di un impiegato è una di quelle narrazioni. È la storia di un disco che si fa spettacolo teatrale e poi cinema. È la storia di un figlio che interroga il padre e il suo patrimonio rintracciando la loro intimità, i loro fantasmi, i loro ricordi. Recensione ❯
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Tasferito in Campania per punizione, il lombardo Alberto, direttore di una filiale delle poste, rivedrà tutti i suoi pregiudizi sul Sud Italia. Espandi ▽
Alberto è un mite responsabile delle poste della bassa Brianza a un passo dal tanto sospirato trasferimento nel centro di Milano. Quando gli comunicano che la promessa rilocazione gli è stata revocata per dare precedenza a un collega disabile, Alberto, per non deludere le speranze della moglie e del figlio, decide di fingersi a sua volta disabile. Recensione ❯
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Ritratto femminile alla Chabrol, un thriller psicologico privo di enfasi e ricco di suspence. Drammatico, Italia2006. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Storia di Irena, donna ucraina emigrata in Italia con un tragico passato e un solo bel ricordo: un malinconico amore. Espandi ▽
Di Irena non si sa molto, solo che è arrivata in Italia dall'Ucraina. O forse è tornata, dopo alcuni anni, per chiudere un conto. Con l'aiuto di un portinaio interessato (Haber), trova lavoro presso la famiglia Adacher, una coppia di orafi con una figlia affetta da una cronica incapacità di difendersi. Irena si occupa della piccola, la conquista e le insegna a reagire. Sembra cominciare a trovar pace, ma ecco che si ripresenta il male che ha deciso del suo passato e che ha le sembianze dell'aguzzino Muffa (Placido). Recensione ❯
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Nell'offrirci ritratti psicologici di perdenti, Avati ci propone anche una sorta di Bignami della storia d'Italia. Drammatico, Italia2008. Durata 104 Minuti.
Un papà alle prese con l'educazione di una bambina timida e insicura. Espandi ▽
Bologna 1938 Michele Casali è un professore di disegno e ha una figlia diciassettenne, Giovanna, che frequenta lo stesso istituto. La ragazza è oggettivamente bruttina e il padre fa di tutto per convincerla del contrario. Giunge fino a favorire la situazione scolastica di uno studente perché in qualche modo la corteggi. Sarà proprio in seguito alle aspettative eccessive che la ragazza si fa che scoppierà una tragedia. Recensione ❯
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Memore della lezione di De Filippo, Salemme sceglie il mezzo della risata per far riflettere sui miti della società attuale. Commedia, Italia2008. Durata 98 Minuti.
Un attore impenitente si trova suo malgrado ad essere padre di un ragazzino. Espandi ▽
Arturo Cremisi è (o, meglio, era) il protagonista di una soap opera dal titolo "Un bambino a metà". 'Era' perché Federico, il bambino che interpreta il ruolo di suo figlio, gli ruba costantemente la scena grazie anche agli appoggi 'in alto' di cui gode la madre Barbara che nel passato ha avuto una breve relazione proprio con Arturo. Sul set la tensione è alle stelle ma la situazione si complica all'estremo quando negli studi di registrazione giunge il piccolo Mirko che, avendo perso il padre e vivendo con una madre sempre in tensione, si è identificato nel protagonista della soap e ha deciso che Arturo è il padre che gli manca. Recensione ❯
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Un film plasmato di professionalità e di un sentire profondo che si avverte fin dalla scelta del cast. Commedia, Italia, Polonia2021. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia segnata dai conflitti, gli equivoci, i confronti, le voci e i silenzi di una famiglia tanto eccezionale quanto, nel suo intimo, caotica e disfunzionale. Espandi ▽
Dopo aver diretto con successo il testo di Maurizio De Giovanni a teatro, Alessandro Gassmann ne propone ora la versione cinematografica conservandone l'impianto con, in aggiunta non secondaria, la possibilità di utilizzare una scenografia che gli permette di far scoprire a poco a poco quel personaggio fondamentale che è Villa Primic. Sono quelle mura, sono quegli spazi che, non vissuti dal protagonista autoseppellitosi nel suo studio biblioteca, vedremo esistere nel momento in cui stanno per perdere la loro funzione di luoghi in cui lasciare (o non lasciare) traccia del proprio passaggio esistenziale. Perché Valerio può indubbiamente rinviare, con la sua presenza di Nome noto e in buona misura pervasivo, alla figura di papà Vittorio ma il legarlo soltanto a questo riferimento significherebbe depauperare un testo e una messinscena che sanno andare oltre. Gassmann in un'intervista ha affermato di voler fare un "film di una volta": Ben vengano questi film quando sono plasmati non solo di professionalità (e qui ce n'è in abbondanza) ma anche di un sentire profondo che si avverte già dalla scelta e dalla prestazione degli attori. Recensione ❯
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Una commedia che mette in ridicolo la camorra in una chiave ingenuamente fiabesca e infantile. Commedia, Italia2021. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Le vicende della famiglia allargata di Tonino Esposito. Espandi ▽
Tratto dal romanzo omonimo di Pino Imperatore, Benvenuti in casa Esposito si propone di far ridere della camorra per renderla meno spaventosa, ma il gioco riesce solo in parte, fondamentalmente perché le gag e le battute restano improntate ad un umorismo un po’ puerile e molto legato al territorio campano. Gianluca Ansanelli, che ha il ruolo centrale di Tonino, scrive e dirige questo suo terzo film da regista dopo decine di ruoli come interprete, ed è notevole il suo impegno nel vivacizzare la narrazione dal punto di vista registico, inventandosi inquadrature originali e un ritmo veloce di commedia. Lo scopo di Ansanelli è evidentemente quello di togliere fascino alla camorra e raccontare un Candide destinato a rifiutare i codici malavitosi con i quali è cresciuto, ma il suo film finisce invece per rafforzare una visione stereotipata di Napoli e dei suoi abitanti che non rende giustizia né a loro né alla loro città. Recensione ❯
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