renato volpone
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lunedì 4 ottobre 2010
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risate e qualche lacrima
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Ottimo rifacimento della versione d'oltralpe, con uno splendido cameo con il regista del film francese. Garbato, elegante, mai volgare, è un perfetto remake con una marcia in più, l'emozione.....Chi non ha visto la versione francese ne rimarrà entusiasta, chi, come me, l'ha vista ne rimarrà molto soddisfatto. Molto bravi gli attori, splendido lo scenario. Il film, comunque, insegna come gli stereotipi condizionano la nostra vita e come la realtà risulta diversa guardandola più da vicino. Argomento mai così attuale. Assolutamente da vedere
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the black
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venerdì 8 ottobre 2010
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una piacevole sorpresa
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Una storia semplice e ben rappresentata da un Bisio in ottima forma e un cast di supporto decisamente all'altezza. Commedia divertentissima che per una volta tanto non ha bisogno di essere volgare per far ridere di gusto gli spettatori e messaggio di fondo sugli stereotipi semplice e ben chiaro.
Un ottimo modo per trascorrere una piacevole serata, consigliato per tutta la famiglia.
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kine64
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sabato 5 febbraio 2011
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deludente
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impossibile non restare delusi confontando il piccolo capolavoro di Dany Boon con questo insipido prodotto nostrano. saltano subito agli occhi l'improvvisazione del regista (che dilapida mezzi ingenti visto il cast) e la scarsa vena degli attori, alcuni fuori ruolo (la Finocchiaro pseduo-leghista? E questo Siani, dall'espressione prennemente imbronciata?), altri sottoutilizzati (ma perchè non ritagliare più spazio allo straordinario duo comico Nando Paone-Giacomo Rizzo?).
Quando Dany Boon appare per il suo brevissimo cameo viene una gran voglia di seguirlo per andare a rivedersi l'originale.
In una parola: "sciapo" come e peggio del buon Alessandro Siani... peccato.
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(di rudy_50)
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mister_wnb
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mercoledì 2 febbraio 2011
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cercasi risate
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remake del brillante film francese giù al nord,ottine a sorpresa un grandissimo successo.
sinceramente non capisco il perchè;basato su una sceneggiatura già costruita dai cugini francesi,non aggiunge nulla,anzi toglie molta della comicità del film predecessore.
il cast sfoggia interpretazioni tutte lineari e nessuno dei protagonisti riesce a fare qualcosa di più del compitino,bisio addirittura a volte è irritante al contrario della finocchiaro che è sempre brava.
fotografia sbagliata,troppo poco solare nelle scene al sud,nonostante l'obbiettivo dichiarato sia quello di sfatare i vari tabù del meridione e di rendere al meglio la sua immagine.
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remake del brillante film francese giù al nord,ottine a sorpresa un grandissimo successo.
sinceramente non capisco il perchè;basato su una sceneggiatura già costruita dai cugini francesi,non aggiunge nulla,anzi toglie molta della comicità del film predecessore.
il cast sfoggia interpretazioni tutte lineari e nessuno dei protagonisti riesce a fare qualcosa di più del compitino,bisio addirittura a volte è irritante al contrario della finocchiaro che è sempre brava.
fotografia sbagliata,troppo poco solare nelle scene al sud,nonostante l'obbiettivo dichiarato sia quello di sfatare i vari tabù del meridione e di rendere al meglio la sua immagine.
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[+] bha
(di erbigge)
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mystyle.asso88
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venerdì 1 ottobre 2010
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benvenuti al cinema
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Dopo il clamoroso successo del film francese del 2008 Giù al Nord,ecco arrivare il remake italiano diretto da Luca Miniero.La storia è dunque simile all'originale,un responsabile dell'ufficio postale in Brianza si finge disabile per ottenere il trasferimento a Milano ma,viene scoperto e spedito nel profondo sud,in un paesino della Campania.Alberto(Claudio Bisio)dunque dovrà fare i conti con una realtà del tutto nuova che ha sempre snobbato data la sua mentalità chiusa da uomo del Nord, lasciando la moglie Silvia( Angela Finocchiaro)di mentalità tale e quale a lui a casa con il figlio.
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Dopo il clamoroso successo del film francese del 2008 Giù al Nord,ecco arrivare il remake italiano diretto da Luca Miniero.La storia è dunque simile all'originale,un responsabile dell'ufficio postale in Brianza si finge disabile per ottenere il trasferimento a Milano ma,viene scoperto e spedito nel profondo sud,in un paesino della Campania.Alberto(Claudio Bisio)dunque dovrà fare i conti con una realtà del tutto nuova che ha sempre snobbato data la sua mentalità chiusa da uomo del Nord, lasciando la moglie Silvia( Angela Finocchiaro)di mentalità tale e quale a lui a casa con il figlio.Qui verrà accolto da Mattia(Alessandro Siani)suo impiegato alle poste che, insieme agli amici e la bella Maria(Valentina Lodovini),anche loro dipendenti alle poste,gli mostreranno lo stile di vita del posto.Così Alberto pian piano,vedrà che gli stereotipi che si era fatto sul Sud e quella gente erano diversi da come se li era immaginati ed inizia ad apprezzare il luogo in cui si trova.I problemi però non finisco perchè nel frattempo perchè Alberto dovrà vedersela con la moglie che, ha riempito di bugie su come si trovasse realmente in quel posto tanto da farla partire per vedere la situazione del povero marito.Una commedia molto divertente che non annoia mai e regala al pubblico diverse scene che sicuramente diventeranno cult. Tutto il cast rende il film ancora più simpatico e la coppia Bisio-Siani funziona alla grande.Da notare il piccolo cameo di Dany Boon (protagonista di Giù al Nord) nel film durante una scena all'ufficio postale.Preparatevi quindi per rilassarvi un paio d'ore con questa bella commedia che porta anche un messaggio molto chiaro e...Benvenuti al Sud!!!
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francesca50
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domenica 3 ottobre 2010
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veramente divertente!
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Finalmente un film italiano non piagnucoloso e nello stesso tempo non sguaiato! Esce dal circuito dei fim d'impegno sociale ma dà comunque uno spaccato veritiero del nuovo Sud che, per lo meno a livello di piccoli paesi, ha avuto una certa modernizzazione, mantenendo,però,gli aspetti positividel mondo meridionale.
Bravi poi gli attori compresa la bella Lodovini nonché Alessandro Siani. La critica lo bistratta ma una volta tanto "non ci azzecca"! Non sempre si può piangere! E poi il film è ben confezionato grazioso di sentimenti senza essere melenso.
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the_end
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sabato 2 ottobre 2010
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a castellabate tra stereotipi e risate
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La partenza per Milano di Totò, Peppino e Lucia Caponi in “Totò, Peppino e…la malafemmina” è rimasta nella storia del cinema italiano: non molti anni dopo la guerra, Milano era già una grande città, mentre i paesini rurali da cui provenivano i protagonisti mostravano ancora un forte grado di arretratezza. Anche in questo divertente film il protagonista è costretto ad uno spostamento: dall’adorato nord al temibile ed arido sud.
Alberto/Claudio Bisio, direttore delle Poste italiane, viene trasferito vicino Napoli come punizione per aver cercato, con un inganno, di diventare direttore di una sede nell’ambita città di Milano. La sua situazione familiare non è idilliaca: sua moglie soffre di depressione ed è iperprotettiva con il loro unico figlio; la donna, come del resto tutti i conoscenti, ha un’idea del Meridione estremamente condizionata dagli stereotipi.
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La partenza per Milano di Totò, Peppino e Lucia Caponi in “Totò, Peppino e…la malafemmina” è rimasta nella storia del cinema italiano: non molti anni dopo la guerra, Milano era già una grande città, mentre i paesini rurali da cui provenivano i protagonisti mostravano ancora un forte grado di arretratezza. Anche in questo divertente film il protagonista è costretto ad uno spostamento: dall’adorato nord al temibile ed arido sud.
Alberto/Claudio Bisio, direttore delle Poste italiane, viene trasferito vicino Napoli come punizione per aver cercato, con un inganno, di diventare direttore di una sede nell’ambita città di Milano. La sua situazione familiare non è idilliaca: sua moglie soffre di depressione ed è iperprotettiva con il loro unico figlio; la donna, come del resto tutti i conoscenti, ha un’idea del Meridione estremamente condizionata dagli stereotipi. Il film estremizza una situazione ormai superata nel nostro Paese che è pronto, quindi, ad ironizzare piuttosto fecondamente su questi stereotipi. Alberto affronta in lacrime il viaggio verso la “terra dello straniero”, preparandosi al peggio. All’inizio, a causa di alcuni fraintendimenti, teme seriamente che la situazione precipiti, ma pian piano si rende conto che l’ambiente (inteso sia come paesaggio che come popolazione) sia meraviglioso: scopre l’incanto che si prova quando, appena svegli, basta aprire la finestra per ammirare la stupenda vista della costa tirrenica che offre Castellabate, città patrimonio dell’UNESCU; comprende di non trovarsi fra delinquenti, ma tra persone divertenti ed ospitali – nonostante usino un linguaggio per lui incomprensibile – che gli insegneranno ad essere meno rigido e conquisteranno la sua stima e la sua amicizia. Alberto, però, non ha il coraggio di contraddire le forti convinzioni radicate nella testa dei suoi amici al nord: inganna perfino sua moglie e ciò addirittura migliora il loro rapporto, essendo lei terribilmente preoccupata per suo marito, finché questa non decide di raggiungerlo al sud mettendo a rischio il solido e piacevole equilibrio che Alberto si era costruito.
Benvenuti al sud è il remake di “Giù al nord”, film francese campione d’incassi in cui, però, lo spostamento è verso l’algido nord francese. È rintracciabile una componente western: il personaggio principale intraprende un viaggio verso un luogo ignoto e sconosciuto in cui lo straniero, a sorpresa, si rivela portatore di valori semplici e genuini che evidenziano al protagonista l’edonismo e il capitalismo della società in cui viveva; da “Piccolo grande uomo”, sino ad “Avatar”, è ormai una soluzione classica ed usuale. Pertanto la storia non è molto originale, nella fattispecie è anzi abbastanza povera, ma il film è piuttosto curato ed i due attori principali, Claudio Bisio ed Alessandro Siani, si dimostrano decisamente validi. La regia è un po’ audace. Perfetta la gestione degli stereotipi. Le musiche, ben scelte, risultano adatte. E soprattutto, è bene dirlo, molte risate.
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sirio
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martedì 12 ottobre 2010
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in scena l'antileghismo
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«Attraverso il remake di un delizioso film francese si riflette sulla situazione di casa nostra.» Questo è stato in sintesi il pensiero appena uscito dalla sala. Un film delicato, ricco di grotteschi stereotipi e di citazioni dotte (basti pensare al clima da Kusturica quando la moglie arriva per la prima volta a Castellabbate) ma anche di sequenze deliziose e di una sceneggiatura che tiene. Bisio sapientemente manovrato da un regista intelligente, la Finocchiaro che riesce a presentare una donna sostanzialmente depressa che si rifugia in un leghismo di quartiere, un cast di attori semplici, fortemente anti-divi e dai tratti assolutamente non-hollywoodiani... ecco gli ingredienti per un film che in due ore di allegria riesce a scherzare sul leghismo di quartiere che sta imperversando nel nostro paese.
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«Attraverso il remake di un delizioso film francese si riflette sulla situazione di casa nostra.» Questo è stato in sintesi il pensiero appena uscito dalla sala. Un film delicato, ricco di grotteschi stereotipi e di citazioni dotte (basti pensare al clima da Kusturica quando la moglie arriva per la prima volta a Castellabbate) ma anche di sequenze deliziose e di una sceneggiatura che tiene. Bisio sapientemente manovrato da un regista intelligente, la Finocchiaro che riesce a presentare una donna sostanzialmente depressa che si rifugia in un leghismo di quartiere, un cast di attori semplici, fortemente anti-divi e dai tratti assolutamente non-hollywoodiani... ecco gli ingredienti per un film che in due ore di allegria riesce a scherzare sul leghismo di quartiere che sta imperversando nel nostro paese. Una coppia di estremo-nordisti che considerano Bologna troppo al "sud" per il loro benessere condito dalle nebbie padane, impegnati nella tutela del gorgonzola DOC - formaggio che poi si rivela prodotto industriale... - che di fronte al duomo di Milano sanno solo ripetere il paludato slogan "Milan l'è un gran Milan!", che si trova per punizione, a seguito di un inganno non degno dell'efficienza nordista, a finire sul cocuzzolo di un paesino del Cilento, si trova suo malgrado a scoprire ben presto che il Sud non è solo canzoni, mandolini e delinquenti, anzi comprende il valore dell'aforisma "Chi viene al Sud piange due volte: la prima perché arriva e la seconda perché va via!". Una storia leggera, scanzonata e disimpegnata, ma che in questo momento assurge ad un ruolo fondamentale: castigat ridendo mores.
E' necessario che compaiano sulla scena film come questo, magari scontati, magari anche stereotipati: seguendo l'ANSA o il TELEVIDEO è facilissimo imbattersi in notizie per le quali non si può che pensare che in Italia sta prendendo campo un'escalation di "etnizzazione" sempre più ridicola e per questo pericolosa. Ormai il "terùn" che fa tanto inorridire i collaboratori del direttore è folclore, se paragonato ai personaggi che sbraitano alla secessione o si trovano a venerare le sacre sorgenti del Po senza rendersi conto dell'intrinseca ridicolezza del neopaganesimo in salsa padana. E quindi è importantissimo, in un periodo in cui le giovani menti pensanti sono sempre più rare, che compaiano film come questo, che scherzando ti fanno pensare. Personalmente ho potuto verificare sia la signorilità e l'ospitalità che il menefreghismo e il tira-a-campare della gente del Sud come di quella del Nord... Personalmente mi sento Europeo, ma come Italiano sono connazionale di tutti, da Bressanone a Lampedusa. E li stimo e li apprezzo per quello che sono, non per la loro nascita o il loro dialetto.
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mariac
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lunedì 11 ottobre 2010
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alchimia
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alchimia, sintonia perfetta tra gli attori....credo sia questo il segreto di questo film. La trama è molto semplice, quasi scontata ma i protagonisti sanno renderla speciale. La lotta tra la nebbia del nord e il sole del sud, tra il gongorzola e la mozzarella, tra la diffidenza e la solarità è forte, latente; gli spettatori vi si riconoscono e proprio per questo diventa un momento di riflessione, per tutti.
Altro elemento di forza è la bravura degli attori, tutti capaci di immedesimarsi in personaggi "alla buona"
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nino pell.
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domenica 17 ottobre 2010
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bella commedia, cast azzeccato
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Benvenuti gentili spettatori in questa piacevole e garbata commedia all'italiana interpretata da un cast veramente azzeccato. Claudio Bisio si cala perfettamente nel personaggio riuscendo ad interpretare a meraviglia il tranquillo uomo del nord, metodico, perfettino e schiavo di una moglie timorosa e prudente. La sua professione, ossia quella di Direttore delle poste, è di tutto rispetto e il povero uomo cade in un caos psilogico non appena gli verrà comunicato il suo trasferimento in una località del sud Italia, come conseguenza di una sanzione disciplinare che gli è stata inflitta a causa di false dichiarazioni riportate in una domanda di avvicinamento verso Milano. Ad attenderlo nel paesino di Castellabate, in provincia di Salerno i suoi nuovi colleghi nei confronti dei quali l'uomo prova dapprima sentimenti di diffidenza e di astio, ma poi si affeziona, scoprendo una realtà a lui sconosciuta che in passato l'aveva sempre snobbata per una questione di preconcetti sociali.
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Benvenuti gentili spettatori in questa piacevole e garbata commedia all'italiana interpretata da un cast veramente azzeccato. Claudio Bisio si cala perfettamente nel personaggio riuscendo ad interpretare a meraviglia il tranquillo uomo del nord, metodico, perfettino e schiavo di una moglie timorosa e prudente. La sua professione, ossia quella di Direttore delle poste, è di tutto rispetto e il povero uomo cade in un caos psilogico non appena gli verrà comunicato il suo trasferimento in una località del sud Italia, come conseguenza di una sanzione disciplinare che gli è stata inflitta a causa di false dichiarazioni riportate in una domanda di avvicinamento verso Milano. Ad attenderlo nel paesino di Castellabate, in provincia di Salerno i suoi nuovi colleghi nei confronti dei quali l'uomo prova dapprima sentimenti di diffidenza e di astio, ma poi si affeziona, scoprendo una realtà a lui sconosciuta che in passato l'aveva sempre snobbata per una questione di preconcetti sociali. Di questo film, quindi, mi ha positivamente impressionato tutto il cast: Bisio, appunto, perfetto nel suo ruolo, gli esperti attori, cosiddetti spalla, come Nando Paone e Giacomo Rizzo, la nuova leva della comicità napoletana, Francesco Siani e naturalmente le attrici Valentina Lodovini e Angela Finocchiaro. In questo film finalmente si assapora il lato positivo concernente l'aspetto più squisitamente folkloristico della gente del sud: l'accoglienza, il calore e la simpatia. Il film, quindi, esprime una piccola rivincita nei riguardi di una realtà , quella del sud, caratterizzata da una serie problematiche persistenti per le quali appaiono sempre impossibili trovare adeguate soluzioni e di un nord progredito ma chiuso nei suoi pregiudizi.
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