Titolo originale | Knock at the Cabin |
Anno | 2023 |
Genere | Thriller, Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 100 minuti |
Regia di | M. Night Shyamalan |
Attori | Dave Bautista, Jonathan Groff, Ben Aldridge, Nikki Amuka-Bird, Kristen Cui Abby Quinn, Rupert Grint, William Ragsdale, Mike Wilson. |
Uscita | giovedì 2 febbraio 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,20 su 25 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 3 febbraio 2023
Durante una vacanza, una ragazza ei suoi genitori vengono presi in ostaggio da sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di fare una scelta per scongiurare l'apocalisse. Tratto da un romanzo di Paul Tremblay. In Italia al Box Office Bussano alla Porta ha incassato 931 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Eric e Andrew sono i due papà felici della piccola Wen, perspicace ben al di là della sua tenera età. Stanchi di subire atti di intolleranza omofobica, si ritirano in un cottage nei boschi per godersi un po' di pace. Un giorno quattro sconosciuti, guidati dal gigantesco Leonard, bussano alla loro porta. Le loro intenzioni sembrano bellicose ma le loro azioni sono contraddittorie, finché Leonard rivela la ragione della loro visita: a Eric e Andrew tocca compiere una scelta dolorosa e insostenibile, senza la quale il mondo è destinato a finire.
Dopo le contaminazioni Blumhouse di Split e la serie tv Servant è come se la capacità affabulatoria di M. Night Shyamalan si fosse ulteriormente affinata: al pattern neo-hitchcockiano degli inizi, con quella capacità unica di sconvolgere le convinzioni dello spettatore, si è aggiunto un tocco surreale che consente di sospendere l'incredulità anche di fronte ai contesti più assurdi.
Per lo spettatore medio del 2023 è difficile metabolizzare l'idea di un'apocalisse imminente e prescindere totalmente dalla plausibilità scientifica o anche solo pseudo-scientifica degli eventi e Shyamalan lavora esattamente su questo. Tanto i quattro della gang di Leonard che le tre vittime sono accomunati da una medietas esistenziale permeata di pop culture: i film o i cartoni animati visti, le piccole abitudini quotidiane sono ormai la coperta di Linus dell'uomo, incapace di scorgerne la mercificazione e la natura commerciale del tutto perché bisognoso innanzitutto di sicurezza.
La vulnerabilità emozionale dell'umanità odierna, sembra dirci Shyamalan, offusca la sua capacità di scorgere chiaramente i contorni di ciò che è reale e ciò che è frutto della nostra immaginazione. Restando in ambito biblico - l'Apocalisse di Giovanni è alla base del soggetto - sembra la concretizzazione di quel che Paolo spiegava nel celebre passaggio di 1 Corinzi 12:31-13:13 in merito alla visione di Dio e della Verità: "Ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia".
Il cinema di Shyamalan da sempre ruota attorno alla necessità di mettere alla prova la nostra fede, nelle situazioni più estreme. Per capire se quel che sta loro accadendo si tratti effettivamente di una messinscena, del credo di una setta di fanatici, o di un atto di violenza, Eric e Andrew devono credere. Proprio una coppia gay, tormentata per una vita dalle conseguenze del pregiudizio, ha il compito, impossibile, di rinunciare alle assunzioni fatte e mettere in discussione una visione del mondo che appare fin troppo limpida e consapevole di essere nel giusto. Analogamente la specie umana, disorientata dalle troppe menzogne, pratica ormai un debunking forsennato per rivelare la natura di complotti o fake news e chiude la porta alla rivelazione metafisica, intangibile e impossibile da dimostrare scientificamente.
L'uomo deve ancora una volta arrendersi all'inspiegabile e accettarlo, per ritrovare la fiducia e un fine ultimo nella comunità dei propri simili. La morale cristiana, sempre più ricorrente in Shyamalan, si mescola alla classicità greca e alla riproposizione del dilemma inestricabile che caratterizza Ifigenia in Aulide di Euripide - tragedia già ripresa in chiave personale da Yorgos Lanthimos in Il sacrificio del cervo sacro - in una riflessione che sa di definitivo sui pericoli del nostro presente e sulla totale inadeguatezza della nostra capacità di discernimento dei medesimi.
Per raccontarci questa parabola il regista di E venne il giorno - altra profezia pre-apocalittica - sfrutta, da devoto hitchcockiano, le tecniche del cinema di genere, non lesinando in sequenze gore. Bussano alla porta assomiglia molto a un degno erede degli episodi migliori della serie televisiva Alfred Hitchcock presenta o di Ai confini della realtà, imbevuto di suggestioni filosofiche e metafisiche. Tra le scelte felici di casting, impossibile non citare quella dell'ex wrestler Dave Bautista (Guardiani della galassia, Glass Onion - Knives Out), che incarna alla perfezione il ruolo da orco della fiaba, che irrompe, con una presenza fisica disturbante, a spezzare l'idillio della famiglia. In un film che si concentra sull'inganno delle apparenze la sua presenza e il suo ruolo sono semplicemente perfetti.
BUSSANO ALLA PORTA disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€11,25 | – | |||
€11,25 | – |
E’ sufficiente un luogo chiuso, avulso dal mondo, quattro personaggi e una minaccia alle porte per creare un film, non eccessivamente lungo, appena un’ora e mezza, ma capace di porre inquietanti interrogativi sull’esistenza umana e sulla paventata apocalisse che pandemia a questa parte, pare attrarre cineasti di ogni dove. M.Night Shyamalan in Bussano alla porta, riprende un tema [...] Vai alla recensione »
Mala tempora currunt… certo che questo genere umano le prova veramente tutte per estinguersi: se non è per le epidemie, più o meno auto-inflitte, sono le guerre più o meno inutili, se non è la siccità causata dalla decadenza climatica, è il terrorismo di mille religioni inutili e litigiose. Certo che a vederli da fuori questa seconda decade del 21° [...] Vai alla recensione »
Shyamalan non delude ma nemmeno entusiasma con questo fantapocalittico di ispirazione mistico religiosa tratto da un romanzo di Tremblay la cui trama viene pedissequamente tradotta in film eccetto che per il finale, forse perché non in perfetto stile hollywoodiano. La cosa migliore del film sono le prime inquadrature, quelle della bambina che cattura grilli ai margini del bosco, è un momento magico [...] Vai alla recensione »
Non è la tensione il problema di Bussano alla porta ma, come spesso è capitato a Shyamalan, semmai lo è la maniera in cui questa tensione è organizzata in una trama, gli obiettivi della storia e poi la sua risoluzione. Anche in questo caso è facile trovarsi un po’ delusi dagli esiti, dopo che per tutto il film è stato costruita così bene un’aria [...] Vai alla recensione »
Sebbene la trama possa risultare piatta e non presenti grandi colpi di scena, il film è ben orchestrato e si lascia guardare bene. D'altronde questo regista è sempre abile nel tenere lo spettatore attaccato allo schermo. Voto 4
storia poco interessante e ripetitiva, non succede praticamente nulla.
Shyamalan ci porta nell'attualità. Quattro persone irrompono nella casa di una famiglia annunciando che la fine del mondo è vicina, a meno che uno dei tre si sacrifichi per la salvezza di tutti. Ne esce un fim scandito nei tempi della prossima apocalisse, con alcuni flashback non proprio centrati, che celebra un'apologia del condizionamento umano.
Non provateci neanche a bussare a questo film, meglio altro o una passeggiata, lo ritengo imbarazzante e ripetitivo. Sette personaggi chiusi in una baita che giocano al gioco della bottiglia, se non ti ammazzi muoio io. Insomma mi spiegate il perché delle quasi 4 stelle, il perché di una certa pubblicità ingannevole dove si urla al capolavoro.
Shyamalan perde il suo smalto , poco psicologico e molto grossolano .... la decisone di sacrificare un membro della famiglia ha pochi risvolti e solo tanta angoscia
ultimamente quasi tutti i film, per dirla alla Boris, sono eccessivamente condizionati dal " algoritmo della piattaforma ". Questo non è un caso particolarmente evidente e fastidioso.i presupposti iniziali sono buoni, affascinanti e nello stile classico del regista ma tutto si perde in soluzioni prevedibili ormai viste e straviste negli ultimi anni.
una storia che gioca in maniera grossolana con le angoscie della perdita familiare. nessun risvolto psicologico interessante.
Shyamalan - il regista che visse molte volte - rilegge a suo modo un romanzo di Paul G. Tremblay: una coppia di uomini gay e figlioletta, in vacanza in uno chalet isolato, vengono presi in ostaggio da quattro sconosciuti e messi di fronte a una scelta impossibile, un sacrificio che potrà evitare la fine del mondo di cui la televisione sta già dando testimonianza.
Shyamalan parte da un soggetto non suo, il romanzo di Paul G. Tremblay, e ne fa uno dei suoi film più personali - o meglio - uno dei film che più riflette (e fa riflettere) sul suo cinema. Che più ci interpella, direttamente, come spettatori. Il precedente più vicino a Bussano alla porta, nella filmografia del regista, è sicuramente Signs, dato che anche quello era un film sulla fiducia (e sulla fede) [...] Vai alla recensione »
Una casa solitaria in un bosco, una piccola famiglia e quattro ambigui visitatori: queste le ordinarie premesse di Bussano alla porta (Knock at the cabin), ultima fatica del regista indiano M. Night Shyamalan, autore di grandi titoli come Sesto Senso, Split e Glass, uscita nelle sale italiane lo scorso 2 febbraio. Tratto dal romanzo di Paul. G. Tremblay The Cabin at the end of the world, il lungometraggio, [...] Vai alla recensione »
Bussano alla porta per cercare di convincere a uccidere un membro della famiglia. Un sacrificio necessario se vogliamo salvare il mondo. Sembrano folli ma non sono cattivi, infatti non possono essere loro a uccidere, lo deve fare un componente della famiglia, altrimenti il sacrificio non vale; anzi sono disposti a sacrificare se stessi pur di testimoniare che sono nel giusto.
Papà e papà e figlioletta cinese adottata e molto sveglia in vacanza in un cottage nel bosco. Bussano alla porta, sono in quattro e sono armati, inutile tentare di tenerli fuori. «Non vogliamo farvi del male ma dobbiamo dirvi qualcosa di terribile, ci dispiace tanto». E la cosa è questa. L'Apocalisse è iniziata, e solo papà e papà e cinesina possono fermarla.
Quattro individui (mal)assortiti si presentano alla porta di un cottage isolato; dentro, c'è una coppia gay wasp con bambina asiatica adottata. Bussano, chiedono di entrare per portare a ter- mine la loro missione, nientemeno che il salvataggio dell'umanità; il che comporta un costo: uno degli ospitanti dovrebbe essere sacrificato. Naturalmente, come si sono rifiutati di aprire la porta, i tre rifiutano [...] Vai alla recensione »
Eric e Andrew, coppia gay sposata, hanno una piccola figlia e da poco hanno deciso di affittare una casa nel bosco, ma un giorno quattro aggressive persone, munite di armi rudimentali, "bussano alla porta", ponendo loro una scelta devastante. Shyamalan continua la sua esplorazione con il mistero, il divino e la fede in una narrazione concentrata quasi esclusivamente sul credere: a ciò che gli inattesi [...] Vai alla recensione »
Quattro sconosciuti bussano alla porta di un cottage nel bosco. Impugnano delle strane armi ma quello che sembra il loro capo, il gigantesco Leonard (Dave Bautista), cerca di tranquillizzare gli occupanti - Eric e Andrew - una coppia gay in vacanza in mezzo alla natura per qualche giorno, insieme alla figlioletta adottata Wen. I quattro fanno parte di una setta o sono realmente chi dicono di essere, [...] Vai alla recensione »
Siete una coppia omosessuale di Philadelphia e siete padri di una bimba asiatica. Siete in vacanza, in una baita isolata, in una casa alla fine del mondo. Toc toc. Bussano alla porta. Chi è? Quattro persone, che non si sono mai incontrate prima. E che sono qui, adesso, insieme, per voi. Cosa vogliono? Parlare. Sono costretti (da chi? da cosa?) a mettervi di fronte a una scelta.
"Bussano alla porta" segna il ritorno all'eccellenza cinematografica del regista M. Night Shyamalan. Questo thriller psicologico apocalittico dall'incipit inquietante e dall'impianto teatrale, non solo garantisce tensione per tutti e cento i minuti della durata, ma muove riflessioni che non possono lasciare indifferenti. Andrew (Jonathan Groff), Eric (Ben Aldridge) e la figlioletta adottiva Wen (Kristen [...] Vai alla recensione »
Passo indietro sconcertante di un autore sempre un passo avanti, specie nei film più vituperati e sabotatori. Autocitando The Village, E venne il giorno e Signs, Shyamalan scoperchia la sua dimensione politica ma offre il fianco ai pericoli. I suoi aggressori gentili, alcuni omofobi altri simpaticamente folk, sono biblici fin dalla prima mezzora, senza nessuna rivelazione cinefila.
Da qualunque parte lo si guardi, è lo Shyamalan che non ti aspetti. Se lo si considera ancora un maestro (benché acciaccato) del thriller fantastico, si attende invano il momento in cui il twist, come ai vecchi tempi, sovverta la situazione e sorprenda, provocando la sua solita soddisfazione spiazzante. Se invece si è convinti che Shyamalan abbia da tempo imboccato una china ormai irreversibile di [...] Vai alla recensione »
Prima di entrare in sala gli spettatori serali di «Bussano alla porta», il nuovo film di M. Night Shyamalan che è uscito giovedì, si sono trovati di fronte ad una scelta: godersi il film senza condizioni oppure rinunciare a un proprio oggetto (il telefono) per l'intera durata della proiezione e ricevere un gadget. «Dimostralo e il tuo sacrificio potrebbe essere premiato» recita lo slogan ideato dai [...] Vai alla recensione »
Gli anglosassoni l'hanno fatto a pezzi. Gli italiani l'hanno apprezzato assai. Per noi, Bussano alla porta di M. Night Shyamalan è un thriller horror della madonna. Il cineasta autore de Il sesto senso, magari discontinuo, qui torna proponendo un lavoro rigoroso e pulito su quello che potremmo definire il terrore esistenziale. Già perché alla casetta in mezzo al bosco, dove sta trascorrendo una breve [...] Vai alla recensione »
In vacanza in una baita isolata, una bambina e i suoi genitori sono presi in ostaggio da quattro sconosciuti che li pongono di fronte a un dilemma. Per salvare il mondo dovranno decidere di sacrificare uno dei componenti della famiglia. Mentre i segni di un'apocalisse imminente si fanno sempre più evidenti, la famiglia deve decidere in cosa credere.
Bussano. Chi è? L'apocalisse. Ha le sembianze di quattro sconosciuti invadenti, che sconvolgono la vacanza fuori porta (e la vita) della piccola Wen e dei suoi due papà. A capo del commando c'è l'ex wrestler Dave Bautista, che risulta iconico nel ruolo di Leonard, gigante «buono» destinato a compiere una missione sanguinaria. La famigliola, infatti, è chiamata a farsi carico del destino dell'umanità, [...] Vai alla recensione »
Close-Up se ne è occupato spesso nel corso dei tempi e comunque va ribadito subito che il cinema di M. Night Shyamalan è sempre estremamente riconoscibile: l'ironia e la suspense in rapporto dialettico tra loro, l'utilizzo dell'inquadratura sghemba, la posizione della camera, sempre alla ricerca di quella tensione visiva che, citando un suo personaggio in The Visit (2015), "costringe lo spettatore [...] Vai alla recensione »
Rimesso in piedi dalla Blumhouse e da The Visit, M. Night Shyamalan è oramai tornato a pieno regime, come aveva già ampiamente dimostrato coi successivi Split, Glass e Old. Rientrato forse definitivamente in una dimensione narrativa ed estetica a lui più congeniale, lontanissima dalle tentazioni danarose dei blockbuster fracassoni e dalla sfortunata parentesi de L'ultimo dominatore dell'aria e dello [...] Vai alla recensione »
Avevamo lasciato M. Night Shyamalan sulla splendida e inquietante spiaggia dominicana di Old, e lo ritroviamo nei boschi del New Jersey, forse meno affascinanti, eppure teatro di un nuovo adattamento ugualmente da brividi, quello del La casa alla fine del mondo di Paul G. Tremblay. Il Bussano alla porta che dal 2 febbraio è in uscita nelle sale di tutta Italia (distribuito da Universal Pictures) è [...] Vai alla recensione »
Una famigliola in vacanza si ritrova a dover prendere una decisione impossibile, in gioco ci sarebbe il futuro del mondo. "Bussano alla porta" è il nuovo film di M. Night Shyamalan, celebrato regista, maestro della suspense, già autore di titoli come Il Sesto Senso, Signs e The Village. In questo film con cui indaga le fobie e le reali difficoltà della società contemporanea, si affida alle interpretazioni [...] Vai alla recensione »
Eric e Andrew portano la loro figlia Wen in un cottage, nel bosco. Quando degli sconosciuti, comandati dal gigantesco Leonard, irrompono nella casa, l'armonia scompare. Dopo aver preso la famiglia in ostaggio ecco la richiesta: uno di voi tre dovrà morire per evitare l'Apocalisse. Ben ritrovato Shyamalan, in uno dei migliori film della sua carriera.
Nel suo straordinario, recente Filosofia della Canzone Moderna, Bob Dylan dedica uno dei capitoletti migliori a Without a Song di Perry Como. "Perry Como è uno che paga il conto", dice Dylan. "Non c'è artificio, nessun tentativo di forzare una sillaba spalmandola su troppe note". Ecco, M. Night Shyamalan è un altro che paga il conto, ragazzi. E se ancora non vi fosse chiara la faccenda, eccolo che [...] Vai alla recensione »
Cattura le cavallette, Wen (Kristen Cui), per classificarne e studiarne i comportamenti. Dal nulla di quel boschetto che circonda un piccolo lago compare il gigantesco Leonard (Dave Bautista), che dopo aver avvicinato la bambina la avverte, con dispiacere, che sta per accadere qualcosa di brutto. Qualcosa che lui non vorrebbe, ma che è costretto a fare.
La carriera di M. Night Shyamalan, negli ultimi anni, si è caratterizzata per l'utilizzo di idee sempre più scarnificate ed essenziali, per quanto concettualmente forti. Una scelta che per una certa fase (quella di The Visit e Split, caratterizzata dalla collaborazione con la Blumhouse Pictures) è stata contrassegnata anche dall'utilizzo di budget medio-bassi, almeno finché il ritrovato successo non [...] Vai alla recensione »