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siper
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lunedì 11 ottobre 2010
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un film "garibaldino" tutto risate e divertimento
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Dopo lo straordinario successo di “Giù al nord”,la sceneggiatura made in France attraversa le alpi per arrivare nello splendido scenario della costiera cilentana dove prende vita l’italianissimo remake “Benvenuti al sud”. Il film di Luca Miniero non stravolge la sceneggiatura originale (sarebbe stato un suicidio visto il grande successo di pubblico in Francia e non solo) ma si limita a rivederla in chiave nostrana facendo leva su stereotipi e pregiudizi tipici del bel Paese. La trama vede come protagonista il direttore di un ufficio postale in Lombardia, Alberto (Claudio Bisio), il quale brama con ogni mezzo di trasferirsi a Milano con la moglie (Angela Finocchiaro). Fingendosi invalido per avere il trasferimento, finisce con l’essere punito e trasferito nel profondo sud: in quel di Castellabate (SA).
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Dopo lo straordinario successo di “Giù al nord”,la sceneggiatura made in France attraversa le alpi per arrivare nello splendido scenario della costiera cilentana dove prende vita l’italianissimo remake “Benvenuti al sud”. Il film di Luca Miniero non stravolge la sceneggiatura originale (sarebbe stato un suicidio visto il grande successo di pubblico in Francia e non solo) ma si limita a rivederla in chiave nostrana facendo leva su stereotipi e pregiudizi tipici del bel Paese. La trama vede come protagonista il direttore di un ufficio postale in Lombardia, Alberto (Claudio Bisio), il quale brama con ogni mezzo di trasferirsi a Milano con la moglie (Angela Finocchiaro). Fingendosi invalido per avere il trasferimento, finisce con l’essere punito e trasferito nel profondo sud: in quel di Castellabate (SA). Qui entra in contatto con un mondo sconosciuto e temuto dove regna la simpatia travolgente di Mattia (Alessandro Siani). Al sud Alberto attraverso mille vicissitudini scopre una realtà nuova che poco a poco smonta i suoi pregiudizi iniziali. Il film non ha grandi pretese, si attiene fedelmente alla sceneggiatura originale ed è questa la sua grande forza. Miniero ha capito che la storia funzionava già di per sé e ha avuto l’intelligenza di assecondarla. Per farlo ha scelto un cast più che mai adatto puntando su due geni della risata come Claudio Bisio e Alessandro Siani rivelatisi perfetti per questo film e su uno scenario incantevole. “Benvenuti al Sud” tratta l’argomento delle differenze tra nord e sud enfatizzando al massimo i soliti stereotipi e smontandoli senza cadere nella demagogia e nel banale. E’ un film preciso che sa quello che vuole e ci arriva senza fronzoli ma attraverso tante ma tante risate. E’ una pellicola semplice e ben fatta da vedere per una serata in allegria con tutta la famiglia.
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luca scialò
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venerdì 1 ottobre 2010
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riproposizione del pregiudizio tra nord e sud
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Alberto (Claudio Bisio) è un responsabile delle poste della bassa Brianza, a un passo dal tanto agognato trasferimento nel centro di Milano. Quando il passaggio sembra ormai concretizzato,
gli comunicano che la promessa rilocazione gli è stata revocata per dare precedenza a un collega disabile.
Alberto così, per non deludere le speranze della moglie Silvia (Angela Finocchiaro) e del figlio, decide di fingersi a sua volta disabile, ed ottenere la precedenza sullo sfortunato collega. Durante la visita di controllo però la sua tentata e buffa truffa viene scoperta e come punizione gli viene afflitta una dantesca “legge del contrappasso”: gli viene imposto un trasferimento in Campania della durata di due anni in un piccolo paese del Cilento.
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Alberto (Claudio Bisio) è un responsabile delle poste della bassa Brianza, a un passo dal tanto agognato trasferimento nel centro di Milano. Quando il passaggio sembra ormai concretizzato,
gli comunicano che la promessa rilocazione gli è stata revocata per dare precedenza a un collega disabile.
Alberto così, per non deludere le speranze della moglie Silvia (Angela Finocchiaro) e del figlio, decide di fingersi a sua volta disabile, ed ottenere la precedenza sullo sfortunato collega. Durante la visita di controllo però la sua tentata e buffa truffa viene scoperta e come punizione gli viene afflitta una dantesca “legge del contrappasso”: gli viene imposto un trasferimento in Campania della durata di due anni in un piccolo paese del Cilento. Una punizione durissima per uno come lui che ha tanti preconcetti sul Sud Italia, e di fatto arriva a preparare nel suo guardaroba perfino un giubbotto antiproiettile.
Dopo un impatto terrificante, Alberto scoprirà che i suoi erano appunto solo pregiudizi e preconcetti, stringendo amicizia con un postino molto simpatico e caloroso, Mattia (Alessandro Siani), il cui cuore batte per Maria (Valentina Lodovini); e magari chissà che non sia proprio Alberto a far sbocciare l’amore tra i due. Sullo sfondo altri bislacchi personaggi tipicamente meridionali.
Luca Miniero, regista che ha diretto principalmente cortometraggi e prodotti per la Tv, propone un remake del film francese “Giù al Nord” (2008) di Dany Boon, commedia frizzante sui pregiudizi reciproci tra settentrionali e meridionali, e che ha reso celebre al grande pubblico la bellissima Zoe Felix. Anche “Benvenuti al sud” gioca sugli stereotipi che settentrionali e meridionali nutrono reciprocamente, insegnandoci che essi possono essere superati una volta che questi due mondi, così apparentemente distanti ma in fondo geograficamente contigui, entrano in contatto e quindi, si conoscono realmente.
In chi ha visto “Giù al Nord” scatteranno gli inevitabili confronti che probabilmente il film di Miniero perderà inesorabilmente, partendo comunque in svantaggio essendone appunto il remake. Inoltre, il film appare una stanca riproposizione di sketch già visti come “Cado dalle nubi” di Gennaro Nunziante con il noto personaggio televisivo partorito da “Zelig” Checco Zalone (in quel caso però era un meridionale a recarsi al Nord). O ancora, volendo andare indietro nel tempo e scomodare attori di grosso calibro, si rivedono dialoghi e temi già affrontati ne “Il postino” con il grande Massimo Troisi, o in “Così parlò Bellavista” scritto e diretto da Luciano De Crescenzo.
Comunque, “Benvenuti al sud” ha tutte le carte in regola per offrire più di un’ora e mezza di spensieratezza e allegria agli spettatori, e farà felici i fan di due personaggi molto amati come Claudio Bisio e Alessandro Siani; il cui affiatamento sul set va comunque riconosciuto e bisogna dire che funziona.
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(di m.romita)
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zozner
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domenica 3 ottobre 2010
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effetto giappone.
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Negli anni settanta, ottanta c'eravamo abituati a vedere i turisti giapponesi che fotografavano tutto, soprattutto le belle vetrine, poi, ci spiegavano che le ripetevano. Bhe! ci sono riusciti, oggi dovremmo andare noi a fotografare qualcosa da loro ma, temo che non servirebbe a molto. Siamo veramente troppo pretenziosi, sicuri che comunque cela faremo. Luca Miniero, prende, fotografa il film di Daniel Boom "Giù al nord" e lo rifà tale e quale, con lo stesso soggetto, battute, ambientandolo nel Sud Italia. Giustificazione iniziale, dichiarata nel film : é una nuova tappa di una corsa a staffetta. Il cameo, un po' confuso per la verità, dell'arrivo col pacco di uno dei protagonisti del film francese.
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Negli anni settanta, ottanta c'eravamo abituati a vedere i turisti giapponesi che fotografavano tutto, soprattutto le belle vetrine, poi, ci spiegavano che le ripetevano. Bhe! ci sono riusciti, oggi dovremmo andare noi a fotografare qualcosa da loro ma, temo che non servirebbe a molto. Siamo veramente troppo pretenziosi, sicuri che comunque cela faremo. Luca Miniero, prende, fotografa il film di Daniel Boom "Giù al nord" e lo rifà tale e quale, con lo stesso soggetto, battute, ambientandolo nel Sud Italia. Giustificazione iniziale, dichiarata nel film : é una nuova tappa di una corsa a staffetta. Il cameo, un po' confuso per la verità, dell'arrivo col pacco di uno dei protagonisti del film francese. Ognuno, sembra dire Miniero, corre la sua corsa e ci mette del suo. Bene, e noi cosa ci mettiamo di nostro, di originale, di nuovo da un punto di vista artistico? Risposta: il sole e una vista meravigliosa sul mare. Pochino direi da un punto di vista artistico. Coltiviamo la presunzione, un po' delirante, che in fondo si é ricchi e bravi naturalmente. Lo si vede anche nella recita del simpatico Siani che non riesce proprio a dare qualcosa che non sia la malinconica copia di Troisi.
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