Titolo originale | Lion |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA, Australia, Gran Bretagna |
Durata | 129 minuti |
Regia di | Garth Davis |
Attori | Dev Patel, Rooney Mara, Nicole Kidman, David Wenham, Nawazuddin Siddiqui Benjamin Rigby, Eamon Farren, Pallavi Sharda, Menik Gooneratne, Tannishtha Chatterjee, Anna Samson, Priyanka Bose, Emilie Cocquerel, Sunny Pawar, Abhishek Bharate, Khushi Solanki, Shankar Nisode, Riddhi Sen, Kaushik Sen, Rita Roy, Udayshankar Pal, Surojit Das, Deepti Naval, Keshav Jadhav, Divian Ladwa, Todd Sampson, Daniella Farinacci, Sachin Joab, Arka Das, Vinod Chauhan, Babli Pandey, Madhukar Narlwade, Rohini Kargaiya. |
Uscita | giovedì 22 dicembre 2016 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,94 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 23 dicembre 2016
Un bambino viene lasciato solo a Calcutta ma trova la felicità da una famiglia che lo adotta. Diventato adulto deciderà di ritrovare la sua vecchia famiglia. Il film ha ottenuto 6 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 4 candidature a Golden Globes, 5 candidature e vinto 2 BAFTA, 6 candidature a Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, In Italia al Box Office Lion - La strada verso casa ha incassato 4,2 milioni di euro .
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Nel 1986, il piccolo Saroo di cinque anni, decide, una notte, di seguire il fratello più grande non lontano da casa, nel distretto indiano di Khandwa, per trasportare delle balle di fieno. Non resiste, però, al sonno e si risveglia solo e spaventato. Sale in cerca del fratello su un treno fermo, che parte, però, prima che lui riesca a scendere e percorre così 1600 chilometri, ritrovandosi a Calcutta, senza nessuna conoscenza de bengalese e nessun modo per poter spiegare da dove viene. Dopo una serie di peripezie, finisce in un orfanotrofio e viene adottato da una coppia australiana. Venticinque anni dopo, con l'aiuto di Google Earth e dei suoi ricordi d'infanzia, si mette alla ricerca della sua famiglia.
Sulla carta, una storia del genere pareva presentarsi da sola, restava da decidere se aver voglia o meno di piangere tutte le proprie lacrime per una versione ancora più incredibile, per quanto vera, e magari narrativamente più piatta, di The Millionaire. I meno scettici si potevano aggrappare al nome del regista, Garth Davis, artefice della maggior parte dei bellissimi episodi di Top of the lake, per sperare in qualche sorpresa. Per una volta, invece, c'è di più. Tutta la prima parte, che vede protagonista il piccolo Sunny Pawar, ha un che di magnetico. Si resta incollati alla forza d'animo del bambino, al suo sguardo attento, al suo cuore gonfio, mentre viene catapultato suo malgrado dal nulla della casa d'origine alla vastità della megalopoli e della sua disumanità. Davis racconta bene come lo sguardo di Saroo si aggrappa a quello degli altri bambini, in cerca di una fratellanza, sullo sfondo di un mondo adulto ambiguo se non meschino.
Lion è perciò un oggetto particolare, un film "da Oscar" che dei film "da Oscar" evita più o meno tutti i soliti difetti. Un grande narrazione a lieto fine, sì, ma nel quale il risarcimento emotivo non è completo e lascia dietro di sé e nello spettatore degli strascichi forse non contemplati; un film in cui le immancabili "rimonte" di sceneggiatura, tipiche del genere, sono gestite con eleganza non comune, senza che quasi che ne accorgiamo, e così il destino di Saroo è raccontato come una storia nella storia, quella di un cucchiaio immaginario che diventa un reale e anglofono "spoon" e del quale si deve liberare, tornando ad usare il naan, il pane indiano, come un cucchiaio, per poter tornare a toccare il proprio sé. L'India stessa, infine, non è quella povera ma colorata e pop di Danny Boyle, è più vera o per lo meno credibile: c'è infatti una ricerca di verosimiglianza, che si trova anche nell'estremo avvicinamento della coppia Nicole Kidman- David Whenam alla coppia vera della storia vera che ha ispirato il film, che non è francamente richiesta ad un prodotto di questo tipo, però fa la differenza.
Nella seconda parte, il discorso cambia: l'ellissi è molto, forse troppo, ampia, e affidare il riemergere del passato di Saroo ad un jalebi, come ad una madeleine proustiana, vuol dire tirare un po' la corda. Subentrano nuove tematiche, legate alla nuova famiglia, al destino della madre e alla figura di Mantosh, il fratello "diverso", l'altra faccia della favola dell'adozione. Troppo materiale, forse; che sarebbe stato perfetto per lo spazio concesso ai personaggi tipico della nuova serialità, meno, invece, per un pezzo di film che comincia e finisce altrove. Eppure, la seconda parte è importante, è il vero viaggio del film, sviluppato con qualche insistenza di troppo (il "ritorno" ad una condizione trasandata e disperata del personaggio di Dev Patel non era affatto necessario), ma sempre al riparo dal pericolo, pur presente, di grossolani scivoloni nel mélo.
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Sono passati anni da quando ho potuto vedere una realizzazione tanto capace di emozionare. Una storia incredibile, un momento di profonda riflessione sulla realtà di ieri e di oggi. Un tuffo in un racconto mozzafiato dove diverse culture si scontrano e incontrano; lo spazio e il tempo non riescono a fermare la volontà di un personaggio guidato dal ricordo di un passato che ne ha indissolubilmente segnato [...] Vai alla recensione »
Si sa che sono diverse le declinazioni dell'amore ed il regista, mediante questa storia vera, che é una tra le 80.000 che ogni anno l'India produce in termini di abbandono o fuga di minori prova a descriverne i perché e i come. Approfondisce molto bene, anche quella parte, e ne é dedicato tutto il primo tempo, che ci fa fare i conti come spettatori, con quella fase che va dalla nascita all'adozione [...] Vai alla recensione »
Tratto da una soria vera che ha avuto il suo epilogo nel 2012. il film si avvale dell'ottima regia di Garth Davis e di due eccellenti attori il protagonista Dev Patel e la sempre sorprendente Nicole Kidman nei panni di una tenera madre adottiva ,per scelta o per destino.Nella prima parte che narra dell'infanzia del protagonista il film diventa uno spietato affresco della condizione minorile [...] Vai alla recensione »
Andate a vedere questo film! Non è un ordine ma un'esortazione. Non esagero se parlo di capolavoro, "Lion" è davvero un capolavoro. La storia di Saroo ti entra dentro come un tuono già dal primo minuto di visione. Non ti consente di distogliere gli occhi dallo schermo nemmeno un momento. Ti sembra di essere lì, su quel treno preso per sbaglio e in quella città [...] Vai alla recensione »
Il film avrebbe avuto tutte le carte in regola per sbancare: una vicenda dickensiana straordinaria e commovente, in cui la realtà supera la fantasia; una fotografia degna de "La mia Africa", capace di catturare atmosfere indiane e australiane in modo spettacolare; una bravura mostruosa degli attori Nicole Kidman e del piccolo Saroo (ma un tono minore per Dev Pavel); un ritmo con i [...] Vai alla recensione »
Feste natalizie. Cinepanettoni a gogo. No stasera si sceglie Lion. Titolo che deriva dal vero nome del piccolo protagonista del film che fa venire i brividi anche a quelli che al cinema piangono poco. Un bambino stupendo nei tratti somatici e ancor di più nel suo modo di capire la vita. Lui sembra già in grado di conoscere la storia e la preistoria della sua terra.
Guardando il trailer di Lion la prima cosa che pensi è che ti ritroverai alla fine del film in una valle di lacrime. La storia effettivamente è da lacrime. Partendo dal pressupposto che l'Odissea indiana del piccolo Saroo, affrontata da una stazione di Calcutta sulla strada verso casa ( che dura effettivamente vent'anni, proprio come l'eroe omerico), è una storia vera [...] Vai alla recensione »
I paesaggi dell'Australia sono magnifici, la colonna sonora è straordinaria, il montaggio è alternato con scene di ricordi e reali (vita di bambino e di giovane), inoltre il film utilizza diverse tecniche: flashback e salti temporali. Il regista con una maestria indiscutibile descrive la vicenda di un giovane di 27 anni Scharou che vuole ritornare al suo villaggio d'origine.
Gronda lacrime il film di Garth Davis, però non è un brutto film, sia nella prima parte, dello smarrimento, che molto fa capire, ma molto per pudore tace in ossequio ai canoni dei film per famiglie, sulla cruda realtà dell'infanzia in India, sia nella seconda, del ritorno, che anche troppo dice, e nulla ci risparmia, in tema di buoni sentimenti.
Un film delicato,commovente,potente, che ci porta nell'India fine anni 80, dove povertà, sovrappopolamento e delinquenza la fanno da padrona.La storia Vera raccontata da Garth davis ci apre il cuore, ci scuote e percuote l'anima in un misto di emozioni, la prima parte tutta sottotitolata (ottima scelta) ci parla dei due fratelli saroo 4 anni, guddu, e di Kamla la madre dei due, e della loro completa [...] Vai alla recensione »
"Lion – il viaggio verso casa” Ispirato ad una storia reale, è il viaggio fisico, psicologico ed emotivo del giovane Saroo alla ricerca delle proprie origini, dei propri cari e della propria terra, vivi solo nei ricordi. Un bambino che viveva in un villaggio poverissimo dell’India della fine degli anni ’80 del novecento, dagli occhioni neri e vispi, che per [...] Vai alla recensione »
Il film narra le vicende di jn bambino che si perde in una stazione ferroviaria e non riesce più a ritrovare la sua famiglia. La narrazione tocca 25 anni della sua vita ed è svolta in modo lineare, talvolta teso ed emozionante, ma anche piuttosto ripetitivo e in certi momenti monotono. Varie scene sono tirate per le lunghe e attenuano la portata emotiva dell' opera.
Nella vita di ognuno di noi c'è qualcosa che ci lega sempre al passato: sensazioni , emozioni, immagini e soprattutto odori che risvegliano ricordi di ciò che siamo stati o immaginato con il rimpianto e l'impotenza di non poter riacchiappare mai più quei momenti. Quando il rapporto con il passato si s stravolge in modo tanto traumatico, come nel caso del piccolo [...] Vai alla recensione »
Ho letto un commento sul Forum di Mymovies che definisce questo film una storia da vedere mentre si stira, più avanti c’è un’altra definizione inaudita per qualificarne la fine: “carambata”. Tutti possono muovere critiche, e ci mancherebbe, ma il commento definisce anche la sensibilità e il gusto della persona, che evidentemente non è del tutto attenta [...] Vai alla recensione »
La storia raccontata dal film è una storia vera. E sono molto realistici infatti sia i furtarelli dei due fratellini, sia la loro solidarietà nella miseria, sia la paura del protagonista bambino salito improvvidamente su un treno e portato lontano dai suoi luoghi di origine, sia le sue fughe per sfuggire ad infami aguzzini che approfittano dei piccoli vagabondi.
Una storia vera raccontata splendidamente,toccante per la realtà di come vivono i bambini in India,abbandonati a se stessi senza un briciolo di assistenza in un paese dove la corsa al consumismo non ammette sentimentalismi,solo in alcuni casi come la storia del piccolo Saroo l'epilogo non è drammatico seppur la sua esistenza è segnata da momenti difficili.
Dopo essersi addormentato su di un treno diretto a Calcutta, il piccolo Saroo non riesce più a tornare nel poverissimo e remoto villaggio rurale dell'India Centro Occidentale da cui proviene. Le vicissitudini nella megalopoli indiana lo porteranno dapprima a vivere di espedienti, sfuggendo al racket pedofilo, e quindi ai rigori di un orfanotrofio da cui verrà adottato da un'amorevole coppia di coniugi [...] Vai alla recensione »
Tratto da una storia vera, il film racconta l'esperienza di un bambino che si allontana da casa e la ricerca della stessa 20 anni dopo. L'ho trovato perfetto da ogni punto di vista. La storia è ben articolata, gli attori sono bravissimi e tutti perfettamente in grado di comunicare con lo spettatore. Gli sguardi sono in grado di rompere la quarta parete consentendo al pubblico di percepire [...] Vai alla recensione »
Non è così scontato uscire dalla sala soddisfatti dei soldi spesi per l'acquisto del biglietto, e per questo film ne è valsa assolutamente la pena. La sala era piena e i commenti finali degli spettatori erano entusiastici. Silenzio assoluto in sala dal primo istante in cui comincia la pellicola e si viene catturati dal fascino dell'India rurale seguendo le vicende del piccolo [...] Vai alla recensione »
Un bellissimo film. Quando sono entrato in sala avevo l'aria di sufficienza molto molto dubbioso, mentre uscito dalla sala mi sono accorto di aver visto un bellissimo film, con una recitazione molto buona (Nicole Kidman non delude mai) e che non perde mai il filo. Saroo Brierley all'età di cinque anni sale su treno per sbaglio ritrovandosi a Calcutta 1600 km lontano dalla sua casa. Vai alla recensione »
Sul film nulla da dire ottima la fotografia buona l'interpretazione degli attori non protagonisti, sulla Kidman era scontato ormai è nel pieno della maturità artistisca, buono anche il suo partner maschiile e la Rooney Mara. Anche Pavel ormai è una star e quindi ha dato un'interpretazione superba. Non conosco il regista Garth Davis ma più che la storia vera che come [...] Vai alla recensione »
Data la propaganda mi aspettavo di più! Anche se mi piace il fatto che è tratto da una storia vera, l'ho trovato per come si dipana molto inferiore a un'altra storia vera di genere completamente diverso andata in onda questi giorni: Florence dove si riconosce l'ottima sceneggiatura...oltre che bravura di tutti. Qui invece c'è una ripetitività oltre che lentezza [...] Vai alla recensione »
Veramente emozionante. Una separazione forzata che dura 25 anni o solo una notte a seconda di come la si vuol pensare. Il legame con una mamma è sicuramente qualcosa di inspiegabilmente indissolubile ma in questo caso l'intesa del piccolo Saroo con il fratello maggiore è più forte di qualsiasi cosa. Proprio il fratello permette a Saroo di "ritrovare" [...] Vai alla recensione »
L'India è un continente che esiste apposta per permettere alle persone di buona volontà, soprattutto quelle con la faccia finta di Nicole Kidman, di esercitare le proprie buone azioni. Un Paese di un miliardo di persone, all'epoca dell'infanzia del protagonista, su cui il fim si intrattiene un tempo infinito, dove non si trova una sola persona con un senso di umanità. [...] Vai alla recensione »
Toccante, inteso, vero: questi sono i primi aggettivi che mi vengono in mente alla fine del film. E' quasi un docu-film, nel senso che la pellicola mira a raccontare la vera storia a lieto fino di uno dei tanti/troppi bambini indiani scomparsi nel nulla (alla fine si scoprira' che ogni anno, nella sola India circa 80000 bimbi finiscono dispersi.
Tratto da una storia realmente accaduta, "Lion" racconta l' "odissea" vissuta da un bambino indiano di circa 5 anni che, persosi alla stazione del suo villaggio, sale per sbaglio su di un treno che lo porterà sino a Calcutta dove, solo ed impaurito, dovrà affrontare una lunga serie di peripizie sino ad essere rinchiuso in un orfanotrofio dove, dopo circa un anno, verrà adottato da una coppia australiana. [...] Vai alla recensione »
Ormai dovrei saperlo, se un film viene sbandierato fin dal trailer come "tratto da una storia vera" va evitato come la peste. E invece sono cascata un'altra volta su un film buono giusto per stirare mentre lo danno di pomeriggio in tv. La storia inizia nel 1986 in un paesino del nord dell'India, in cui vivono il piccolo Saroo di 5 anni, il fratello Guddu di 14 e una sorellina neonata, figli di una [...] Vai alla recensione »
Nei primi 30 minuti il film è a tratti bellissimo per le inquadrature che più che riprendere dipingono paesaggi e città e per la recitazione del bambino che ha qualche cosa di magnetico. Poi, dopo l’adozione e dopo il salto temporale di 25 anni il racconto, pur restando di buon livello, ritorna a schemi più convenzionali e prevedibili.
Ecco un film che merita di essere visto sul grande schermo ! Una bellissima storia vera, narrata con i potenti mezzi del cinema. Fin dalle prime scene siamo completamente immersi nella storia di questo piccolo avventuriero che sfida la miseria con la forza e la tenacia di un grande. Ci ricorda delle amare verità, ci rende umili di fronte alla vita, ci fa sentire vicini agli altri per l'umanit&agr [...] Vai alla recensione »
Ho visto questo film in terza fila laterale e non c'è stato un momento in cui mi sia annoiata. E' un film divertente, commovente e molto intenso, un film che ti lascia senza parole e ti trasmette degli spunti di riflessione di vita intensi e stupendi.
Una puntata di Chi l’ha visto o di Carramba che sorpresa sarebbe stata più coinvolgente emotivamente di questo biopic improntato al patetismo dall’inizio alla fine di Garth Davis nonostante lo sforzo di drammatizzare ogni fotogramma sottolineandolo con un piagnucoloso ininterrotto monotono motivetto al pianoforte. Interessante la prima parte con il protagonista bambino che si ritrova a 1600 km da casa [...] Vai alla recensione »
Ogni anno in India scompaiono 80.000 bambini e raccontare le loro storie è impossibile. Anche questa storia è impossibile da raccontare ma il cast ce la riesce a far toccare. Bravi tutti, il cast completo, anche se su tutti risalta l’interpretazione del talentoso Dev Patel nella parte di Lion. Era tanto che non mi commovevo guardando un film ma questo film, dal finale anche se scontato c’è riuscito. [...] Vai alla recensione »
Una storia vera che trova una valida trasposizione cinematografico in un film emoziante e a tratti commovente. E' la storia di Saroo, bambino indiano che vive a Khandwa, e che una tragica sera, partito col fratello per lavorare, rimane in stazione per dormire, aspettando l'arrivo di Guddu, SAroo però sale su di un treno, lì si addormenta e si ritrova a Calcutta, a 1.
E’ un film molto bello e appassionante. Ben strutturato. Non è melodrammatico, né pesante. Scorre via molto bene e ti coinvolge fino all’ultimo istante.
Un film toccante che muove il cuore,ancora di più sapendo che è tratto da una storia vera.
Vedendo questo film ho vissuto appieno i motivi per cui sentivo di voler accudire un bimbo con storia e vissuto simile. In un Pianeta iperpopolato di umani dovremmo procreare meno e occuparci di distribuire le nostre fortune, energie e attenzioni e tempo a chi ne ha bisogno e non contribuire a creare ulteriori differenze tra destini così diversi. Bellissimo e in piena sintesi del mio pensiero da [...] Vai alla recensione »
Il film e' basato su una storia vera, di una realta' per noi europei poco conosciuta (India). Le immagini e il racconto e' estremanete realistico che comprende anche cose che possono sembrare futili, ed e' forse questo il motivo il film ti prende e ti porta con se in questo percorso, tortuoso e pericoloso. I dettagli e le riprese delle citta' indiane ti fa tremare il cuore, [...] Vai alla recensione »
Il film é stato bellissimo perche quel ragazzo é divventato grande é ha ritrovato la sua vera famiglia e il suo fratello é morto perche lui questo ragazzo ha 25 anni alla fine un po mi sono a messa a piangere dalla felicita.
Inutile commentare, se siete arrivati fin qui' vuol dire che non sapete se vederlo oppure no; VEDETELO!
Ogni tanto fingevo di guardare il cellulare, il mio sguardo non reggeva, mammamia che storia.
Dall'inizio e per un pò angosciante, con lo svilupparsi della storia cresce, coinvolge, emoziona, commuove. Kidman all'altezza.
Troppe lacrime e sentimentalismo.
Film fatto bene ma senza guizzi...è una storia perfetta per essere costruita su flashback...lo stesso film montato in maniera differente sarebbe risultato molto più veloce curioso ed emozionante...bella fotografia e attori molto credibili...
Film eccezionale con attori bravissimi, tra i quali spicca il bambino, che trasmette pensieri e sentimenti con naturale espressività del volto. Si percepisce una maturità ben superiore alla sua reale età. Attore da Oscar. Bella la storia, ottima la regia, il montaggio, le location, la musica, la luce, le inquadrature. Mi sembra assurdo che la critica abbia dato due stelle ad uno dei migliori film [...] Vai alla recensione »
hO VISTO IL TRAILER, MI HA INCURIOSITO SIA PERCHE' E' UNA STORIA VERA, SIA PERCHE' AVEVO LETTO DELLA STRORDINARIA BRAVURA DELL'ATTORE DEBUTTANTE CHE INTERPRETA SAROO DA PICCOLO..... NON ERA FACILE RACCONTARE UNA STORIA COSì STRAORDINARIA , SENZA CADERE NEL RETORICO E NELLO STRAPPALACRIME (ANCHE SE ALLA FINE QUALCHE LACRIMA SCAPPA CMQ)....IL FILM E' PRATICAMENTE PERFETTO: BRAVI GLI ATTORI (DA OSCAR [...] Vai alla recensione »
Coinvolgente ed emozionante. Finale amaro anche se non drammatico. Ho preferito la prima parte in lingua originale con i due fratelli complici ed innamorati l'uno dell'altro. La ricerca di Sarou ha parzialmente successo e manca un protagonista all'appello.
The Millionaire (2008) ci faceva vedere un ragazzino indiano cresciuto nel nulla aggiudicarsi, diventato grande, 20 milioni di rupie a un quiz tv. Vinse l'Oscar. Lion diretto da Garth Davis (dagli spot all'esordio nel lungometraggio) ci mostra un bimbo di nome Saroo, della regione del Khandwa, perdersi tra un miliardo e mezzo di connazionali, arrivare a Calcutta e da lì essere adottato.
Pur basato su una storia vera, Lion è una favola piena di buoni sentimenti, il che potrebbe farne un ideale film natalizio. Tutto comincia nel distretto di Kwanda, dove il piccolo Saroo si addormenta su un treno risvegliandosi a Calcutta, senza capire una parola di bengalese e incapace di spiegare da dove viene. Lo salva dall'orfanotrofio una coppia australiana (la mamma è Nicole Kidman), che adotta [...] Vai alla recensione »
Saroo è un bambinetto quando si ritrova solo dentro un treno diretto verso il Bengala. È l'inizio di un'odissea che dev'essere stata senz'altro epica nella realtà del vero Saroo Brierley, cognome ricevuto dai suoi genitori adottivi australiani, che l'ha narrata nel suo libro A long way home. In una miserrima località dell'India centrale Saroo è l'ombra del fratello maggiore Guddu che s'ingegna in [...] Vai alla recensione »
Saroo, un bimbo povero indiano, mentre il fratello, di notte, cerca di rimediare qualche soldo, si addormenta nel vagone di un treno. Finisce, così, prima a Calcutta e poi adottato da una coppia della Tasmania. Dopo 25 anni, grazie a Google Earth, ritrova la sua vecchia casa. E la sua famiglia originaria. Una storia vera, un soggetto che si presta molto al grande schermo.