Lion - La strada verso casa

“Lion” propone un grande affresco. La realtà nuda e cruda vista con gli occhi di un bambino riesce a meravigliare. Il viaggio fisico si alterna con quello interiore e la pellicola mette in scena l’umanesimo e la ricerca di se stessi, il ritorno alla terra e alla famiglia natia. L’opera di Garth Davis è ben confezionata, fa commuovere e allo stesso tempo riflettere. E’ scritta e diretta in modo efficace, onesto e sincero, non cade troppo nel melenso o nel facile buonismo, ed è ottimamente valorizzata dall’ottimo cast di interpreti. Da vedere, perché è uno tra i più interessanti film dell’anno.

Eccellente film che meriterebbe sicuramente un Oscar. Storia incredibile e molto accattivante fra compartecipazione sincera e coinvolgimento emotivo che ci rammenta i nostri piccoli smarrimenti da bambini, pur nemmeno lontanamente paragonabili. In ogni caso la sensazione di angoscia del piccolo Saroo passa, eccome passa! Merito anche della sapiente regia,dei bravissimi attori-compreso il piccolo Saroo che per la sua età compie miracoli di recitazione con rara, credibile espressività .Il regista J. Decka è riuscito ad evitare il patetico, che in questo genere di storie sembra quasi inevitabile, con notevole maestria ed intelligenza. C'è forse qualche inutile scena nella seconda parte fin troppo insistente sull'immedesimazione di Dev Patel, cioè del Saroo adulto, assumendo tutte le caratteristiche anche fisiche dello sbandato esule indiano alla ricerca di identità e origini: è forse la parte meno credibile e riuscita. [+]

Eccellente film che meriterebbe sicuramente un Oscar. Storia incredibile e molto accattivante fra compartecipazione sincera e coinvolgimento emotivo che ci rammenta i nostri piccoli smarrimenti da bambini, pur nemmeno lontanamente paragonabili. In ogni caso la sensazione di angoscia del piccolo Saroo passa, eccome passa! Merito anche della sapiente regia,dei bravissimi attori-compreso il piccolo Saroo che per la sua età compie miracoli di recitazione con rara, credibile espressività .Il regista J. Decka è riuscito ad evitare il patetico, che in questo genere di storie sembra quasi inevitabile, con notevole maestria ed intelligenza. C'è forse qualche inutile scena nella seconda parte fin troppo insistente sull'immedesimazione di Dev Patel, cioè del Saroo adulto, assumendo tutte le caratteristiche anche fisiche dello sbandato esule indiano alla ricerca di identità e origini: è forse la parte meno credibile e riuscita. In ogni caso, il tutto, comprese le scene finali molto commoventi-coinvolgenti, non può lasciare indifferente proprio nessuno. Un film classico, senza inutili sbavature stilistiche magari in cerca di originalità, che riconduce alla vera essenza di far cinema: raccontare storie immaginarie o vere, sapendo veramente coinvolgere gli spettatori. > Il mio voto è un deciso 4 stelle: film eccellente ma non ancora capolavoro.Marco Brenni [-]