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Nawazuddin Siddiqui

Nawazuddin Siddiqui. Data di nascita 19 maggio 1974 a Budhana (India). Nawazuddin Siddiqui ha oggi 49 anni ed è del segno zodiacale Toro.

La star di Bollywood

A cura di Annalice Furfari

Dopo una dura gavetta contrassegnata dagli stenti economici, l'attore indiano Nawazuddin Siddiqui riesce a realizzare il sogno di diventare una star di Bollywood, il cinema più divistico al mondo. L'obiettivo è centrato soprattutto dopo l'interpretazione di un feroce criminale nel cult Gangs of Wasseypur di Anurag Kashyap, acclamato regista indiano con cui l'attore ha più volte collaborato.

Gli esordi difficili
Nawazuddin Siddiqui nasce il 19 maggio 1974 a Budhana, una piccola cittadina del distretto di Muzaffarnagar, nell'Uttar Pradesh. Il padre è un agricoltore ed è a capo di una famiglia musulmana numerosa. Siddiqui ha, infatti, due sorelle e sette fratelli, tra cui il regista Shamaas Nawab Siddiqui, più giovane. Dopo la laurea in Scienze alla Gurukul Kangri University di Haridwar, lavora come chimico in una società petrolchimica. Ma la noia prende presto il sopravvento, così decide di trasferirsi a Nuova Delhi, dove trova impiego come guardiano di un ufficio. È in questo periodo che inizia a guardare commedie a teatro. Si mette, così, in testa di voler diventare un attore e si iscrive alla Scuola nazionale di Arti drammatiche di Nuova Delhi, dove si laurea in teatro nel 1996. In seguito si trasferisce a Mumbai, dove inizia la gavetta, ma il successo - e anche il guadagno economico - tarda ad arrivare. Nel 1999 debutta nel cinema di Bollywood, con un piccolo ruolo in Sarfarosh di John Matthew Matthan, dramma incentrato sul terrorismo e sulle tensioni tra India e Pakistan, con la star Aamir Khan. Dopo l'esordio, resta agganciato agli studi cinematografici, ma ottiene solo piccoli ruoli stereotipati, per lo più uomini poveri, che interpreta con verosimiglianza grazie al suo incarnato ombroso, alle guance scavate e al fisico magro. Effettivamente, questo non è un periodo facile per Siddiqui, che prova a farsi strada nelle serie televisive, ma senza successo. Senza soldi, non può permettersi di pagare un affitto e chiede a un ex studente della Scuola nazionale di Arti drammatiche di poter vivere nel suo appartamento, in cambio del suo aiuto in cucina. Spesso l'aspirante attore si ritrova a stomaco vuoto, o mangia solo se qualcuno gli offre del cibo. Tra il 2002 e il 2004 è per lo più senza lavoro e sopravvive conducendo laboratori di recitazione occasionali.

Alla fine il successo
La grande occasione per Siddiqui arriva finalmente nel 2004, quando interpreta lo scagnozzo del criminale indiano Tiger Memon in Black Friday di Anurag Kashyap, ispirato agli attentati terroristici che hanno colpito la città di Bombay nel 1993, provocando più di 350 vittime. Il film, molto controverso, è stato censurato in India per due anni, ma ha vinto il Gran premio della giuria all'Indian Film Festival di Los Angeles. Questa parte spiana a Siddiqui la strada per altri ruoli importanti. Dopo aver recitato nel dramma musicale Aaja Nachle (2007) di Anil Mehta - storia di un'istruttrice di danza di New York che torna al suo villaggio natale in India dopo undici anni e scopre che il centro artistico dove ha imparato a ballare sta per essere demolito e sostituito con un centro commerciale - lo vediamo in New York (2009), poliziesco incentrato su un tassista detenuto perché sospettato di terrorismo. Ma è il ruolo di un giornalista nella produzione di Aamir Khan Peepli Live (2010), debutto della regista Anusha Rizvi, che gli porta i primi importanti riconoscimenti come attore, sulla scia del successo ottenuto da questa commedia satirica, che affronta il tema scomodo del fenomeno indiano dei suicidi dei contadini e la conseguente risposta mediatica e politica. Nello stesso anno Siddiqui interpreta un informatore della polizia nel biopic Paan Singh Tomar di Tigmanshu Dhulia, incentrato sulla vera storia di Paan Singh Tomar, atleta impiegato dall'esercito indiano e vincitore di una medaglia d'oro ai Giochi Nazionali, costretto a diventare bandito.

I ruoli importanti
La prima parte da protagonista arriva nel 2011 ed è quella del cantante di matrimoni Chakku in Patang di Prashant Bhargava, presentato al Festival di Berlino e al Tribeca Film Festival. La prestazione di Siddiqui, in questa storia di duelli familiari nel bel mezzo del più grande festival di aquiloni in India, nella città vecchia di Ahmedabad, è stata elogiata dalla critica. L'anno successivo il suo nome diventa straordinariamente familiare in patria, dopo la sua performance nei panni di un ufficiale collerico in Kahaani, thriller diretto da Sujoy Ghosh, incentrato su una donna incinta che cerca il marito scomparso durante la festa annuale di Durga Puja. Questo film, che esplora i temi del femminismo e della maternità nella società indiana maschilista, è stato realizzato con un budget contenuto, ma ha ottenuto un successo enorme. Insignita con diversi premi internazionali la prova di Siddiqui come attore di supporto nel thriller Talaash: The Answer Lies Within (2012) di Reema Kagti, storia di un poliziotto che, indagando sulla misteriosa morte di una star del cinema, incontra una prostituta intenta ad affrontare problemi psicologici. Sempre nel 2012 Siddiqui è uno dei protagonisti del film cult Gangs of Wasseypur di Anurag Kashyap, kolossal di oltre cinque ore, distribuito in due parti, che rappresenta il nuovo cinema indiano. Acclamato alla Quinzaine des Realisateurs di Cannes, il film racconta la saga di due famiglie mafiose in lotta per tre generazioni nel Dhanbad. Nella prima parte, Shahid Khan e il suo clan sono spodestati dalla gang di Ramandhir Singh, che gestisce le miniere locali. Il figlio di Shahid, Sardar, giura di vendicare il padre e di riconquistare la città di Wasseypur. Nella seconda parte, il testimone passa a Faizal Khan, incarnato da Siddiqui, il più feroce dei figli di Sardar, il quale, ancora più del padre, dedicherà la propria vita alla vendetta.
L'attore veste poi i panni di Sonu Duggal nel drammatico Miss Lovely (2012) di Ashim Ahluwalia, ambientato nei bassifondi dell'industria cinematografica di Bombay, storia di due fratelli che producono squallide pellicole horror a metà degli anni Ottanta. Siddiqui ha definito la sua performance da protagonista in questo film come la sua prova più autentica. Nel 2013 l'attore è il protagonista di Aatma di Suparn Verma, thriller psicologico incentrato sulla lotta di una madre che deve proteggere la figlia dal fantasma del padre. Uscito il 3 maggio 2013, in coincidenza con il centenario del cinema indiano, Bombay Talkies, presentato al Festival di Cannes, è un film-antologia di quattro cortometraggi, diretti da Anurag Kashyap, Zoya Akhtar, Karan Johar e Dibakar Banerjee. Siddiqui è il protagonista di quest'ultimo segmento e incarna un attore fallito che lotta per guadagnarsi da vivere dopo la morte del padre, apprendendo che il lavoro non piove dal cielo, ma si ottiene solo quando si cerca. Siddiqui è di nuovo protagonista al Festival di Cannes 2013 con Lunchbox di Ritesh Batra, vincitore del Premio del pubblico della prestigiosa rassegna francese, storia della relazione virtuale, nata per sbaglio, tra Ila, una casalinga appassionata di cucina che spera, con le sue ricette, di ridare vitalità al suo matrimonio, e Saajan, un modesto impiegato a pochi mesi dalla pensione. Allo stesso Festival di Cannes arriva anche Monsoon Shootout (2013) di Amit Kumar, action thriller in cui Siddiqui è coprotagonista nei panni di uno spietato criminale, inseguito da un giovane poliziotto idealista e in preda ai dubbi. I due si affrontano, tra sparatorie, scontri di gang e il racket delle estorsioni, sotto la pioggia incessante della stagione dei monsoni.
Nel 2016 partecipa al film di Garth Davis Lion - La strada verso casa.

Ultimi film

Thriller, (India - 2017), 146 min.
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