Un horror poco interessante che funziona solo grazie a una buona regia priva di effetti speciali. Horror, USA2005. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un avvocato difende un prete dall'accusa di omicidio per aver praticato un esorcismo su una giovane donna. Era vera possessione o un disturbo mentale alimentato dallo stesso prete? Il demonio finisce in un'aula di tribunale. Espandi ▽
A metà tra il legal-thriller e l'horror metafisico, il film di Derrickson ci mostra il processo dello Stato contro padre Moore, accusato di aver indotto Emily Rose alla morte: il prete l'avrebbe spinta ad abbandonare la cura medica prescrittale a rimedio di una supposta patologia psicotico-epilettica, per sottoporla ad un tentativo di esorcismo: perché di possessione del Diavolo (anzi, di sei demoni) avrebbe sofferto in realtà Emily. Tra continui flashback e le udienze in aula, scopriamo una realtà difficile da credere, ma impossibile da negare del tutto. Recensione ❯
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Charlie incontra Kevin, l'uomo perfetto che vuole sposarla. Subito. Ma Viola, la madre di lui, non è perfettamente d'accordo. Mai. Lopez versus Fonda nella nuova commedia di Robert Luketic che dopo le bionde riscatta le nuore.
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Charlie, una precaria dallo sguardo latino e dai fianchi forti, incontra davanti all'oceano l'uomo dei suoi sogni, Kevin: bello, biondo, ricco e naturalmente vincente. L'esageratamente fantastico Kevin Fields vuole lei e soltanto lei, Charlie ricambia e direbbe sì se non fosse per quel dettaglio "mostruoso" che alcuni chiamano suocera. Viola è la "mammina cara" di Kevin, conduttrice televisiva appena licenziata con la licenza di "abbattere" la nuora. Due settimane al matrimonio ed è scontro fra titani: la suocera attacca ma la nuora si difende. Saranno fiori d'arancio?
Quello che sicuramente sarà è il successo di questa commedia di Robert Luketic che racconta il conflitto domiciliare più antico del mondo, esorcizzato in un mare di risate. Recensione ❯
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Uno street western solido e ben recitato, in cui i dialoghi non sono mai banali e l'azione non è sovrautilizzata o gratuita. Drammatico, USA2005. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quattro fratelli adottivi si ritrovano per vendicare la morte della loro madre. Espandi ▽
A Detroit, negli Stati Uniti, quattro fratelli giurano vendetta per la morte della loro madre adottiva, brutalmente uccisa durante una rapina. Infatti, se inizialmente la morte della donna viene attribuita a un semplice ma violento incidente, pian piano, indizio dopo indizio, la teoria dell'esecuzione sembra venire confermata. I quattro fratelli, uniti sotto la guida del non proprio "pulito" Bobby (interpretato da Mark Wahlberg), sono fermamente intenzionati a vendicarsi facendosi giustizia da soli: la soluzione che ritengono più veloce e giusta. Recensione ❯
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Plasmato da toni intimistici che gli conferiscono le connotazioni tipiche del dramma, un horror paranormale che si lascia apprezzare per l'impostazione claustrofobica. Horror, USA2005. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Walter Salles alle prese col remake dell'ennesimo horror giapponese: Dark Water, dagli stessi autori di The Ring. Jennifer Connelly è una giovane madre che per proteggere sua filgia dovrà risolvere un terribile mistero. Espandi ▽
Dahlia Williams, giovane madre, in seguito al travagliato divorzio dal marito si trasferisce con la figlioletta Cecilia in uno squallido palazzo di uno squallido ma economico quartiere di periferia. Nel mezzo di una battaglia legale per l'affidamento della piccola, una strana infiltrazione d'acqua sul soffitto perseguiterà la donna, e la piccola Cecilia comincerà contemporanemanete a mostrare segni di squilibrio, affermando di comunicare con un'amichetta immaginaria che porta il nome di una bimba misteriosamente scomparsa tempo prima dall'appartamento superiore. Dopo i due capitoli della serie Ringu , un altro horror di Hideo Nakata viene rimaneggiato e immesso sul mercato occidentale. Recensione ❯
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Scrittura al femminile capace di approfondire le reazioni più intime e rendere originale un film dalla struttura già vista. Commedia, Svezia2005. Durata 98 Minuti.
Mia torna nel paese natale per festeggiare il compleanno del padre, ma verranno a galla vecchi dissapori covati all'interno della famiglia. Espandi ▽
Mia, una ragazza che ormai vive a Stoccolma, torna al paese natale in Dalecarlia per il settantesimo compleanno del padre. Qui ritrova le due sorelle, Eva e Gunilla, ognuna con i propri problemi. Tra loro il dialogo è difficile e la festa sarà l'occasione per far emergere le tensioni più profonde. Con questo film la regista alla sua opera seconda ha ottenuto un premio per il miglior film svedese dell'anno e la segnalazione per correre all'Oscar in rappresentanza della Svezia. Anche se legato a una struttura 'già vista' al cinema (basti solo pensare a "Festen")"L'amore non basta mai" ha il pregio di una scrittura al femminile capace di delineare i personaggi delle tre sorelle senza manicheismi e con una sorridente capacità di approfondirne le reazioni più intime. Recensione ❯
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Girato nel 1964, all'inizio della guerra fredda, questo film di propaganda ferocemente anti-americano denuncia il capitalismo e le sue conseguenze disastrose sull'isola caraibica. Espandi ▽
Realizzata da Mijail Kalatozov, Palma d'oro a Cannes con Letyat zhuravli ( Quando volano le cicogne , 1958), questa super produzione sovietico-cubana illustra l'evoluzione di Cuba dal regime di Batista alla rivoluzione di Fidel Castro. Girato nel 1964, all'inizio della guerra fredda, questo film di propaganda ferocemente anti-americano denuncia il capitalismo e le sue conseguenze disastrose sull'isola caraibica. Messo al bando dalle autorità cubane e sovietiche, Yo soy Cuba fu riscoperto da Scorsese e da Coppola negli anni '90, e acclamato per le sue grandi qualità cinematografiche che testimoniano il lavoro dell'avanguardia sovietica. Recensione ❯
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Ripercorrendo la storia di Yo soy Cuba, questo documentario tenta di cogliere le ragioni che hanno spinto le autorità cubane e sovietiche a ritirare il film dalle sale negli anni '60. Espandi ▽
Ripercorrendo la storia di Yo soy Cuba , questo documentario tenta di cogliere le ragioni che hanno spinto le autorità cubane e sovietiche a ritirare il film dalle sale. È una riflessione sul modo in cui le opere d'arte evolvono nel tempo, a seconda delle diverse interpretazioni cui sono sottoposte. Rintracciando alcuni collaboratori sovietici e cubani dell'epoca, il regista scopre, attraverso le loro parole, l'emozione che nel 1964 permeò la realizzazione del lungometraggio, e tenta di comprendere come questi due mondi, così diversi, abbiano saputo trasferire la grandezza dell'epopea sovietica all'interno della cultura cubana. Recensione ❯
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