alberto86
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lunedì 3 aprile 2006
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un buon horror in un panorama infelice
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PREMESSA: il genere horror negli ultimi anni ne ha viste decisamente tante di opere mediocri e banali,molte delle quali estremamente traculente e stomachevoli ma prive di vera tensione,suspance e coinvolgimento. Forse è per questo che si è accolti molto benevolmente questo horror inglese a basso budget,che sembra fare un po'di luce su un genere gettonato ma purtroppo molto mal maneggiato.Occhio però:"The descent"non è un capolavoro,nè un horror destinato a rimanere negli annali della storia del cinema!E'però un film estremamente teso,vivido,claustrofobico,angosciante...caratteristiche a cui ultimamente non eravamo decisamente più abituati.Merito forse dell'ottima ambientazione scelta dal regista:una grotta buia,inesplorata ed alienante coi suoi misteri e i suoi terribili e"poco ospitali"abitanti.
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PREMESSA: il genere horror negli ultimi anni ne ha viste decisamente tante di opere mediocri e banali,molte delle quali estremamente traculente e stomachevoli ma prive di vera tensione,suspance e coinvolgimento. Forse è per questo che si è accolti molto benevolmente questo horror inglese a basso budget,che sembra fare un po'di luce su un genere gettonato ma purtroppo molto mal maneggiato.Occhio però:"The descent"non è un capolavoro,nè un horror destinato a rimanere negli annali della storia del cinema!E'però un film estremamente teso,vivido,claustrofobico,angosciante...caratteristiche a cui ultimamente non eravamo decisamente più abituati.Merito forse dell'ottima ambientazione scelta dal regista:una grotta buia,inesplorata ed alienante coi suoi misteri e i suoi terribili e"poco ospitali"abitanti.Il film è una vera e propria discesa nelle tenebre o meglio una discesa agli inferi,visto che le cinque ragazze protagoniste non vedranno mai più la luce del sole e della vita(anche se l'ambiguo e bel finale lascia aperta un'altra possibilità)...Un viaggio infernale nelle paure più pure e nel buio più attanagliante,ma anche nei meandri del male,della psiche,dei segreti celati delle protagoniste,la cui apparentemente solida amicizia andrà man mano sgretolandosi, lasciando spazio ai comportamenti più crudeli ed egoistici,che finiranno per trasformarle in dure carnefici,proprio come i terribili esseri da cui fuggono(anche se forse su questo punto occoreva insistere un po'di più).Il regista sfrutta la concezione classica dell'horror dilatando l'attesa del mostruoso e facendo crescere la tensione personale dei personaggi e degli spettatori,utilizzando sapientemente e un po'sadicamente la luce e il buio,le ingannevoli impressioni ottiche,l'immaginazione amplificata e stressata delle ragazze...Dunque ci troviamo di fronte ad un horror consapevole,ben costruito,che gioca coi topos del genere e con i grandi capolavori del cinema di tensione(su tutti"Un tranquillo weekend di paura")ma che non è mai furbo o ruffiano."The descent"però è anche un lavoro parecchio radicale e cruento,forse perfino più del necessario,che finisce per rendere alcune sequenze un po' troppo esagerate,macabre e disturbanti.Ed è un peccato perchè lo splatter in un film con una tal suspance e tensione è un po'fuori luogo,specie perchè si finisce a tratti per strafare,mostrando parecchio più del necessario.Comunque in un panorama non proprio "felice"ben vengano opere come questa!quasi 3stelle
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honey
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mercoledì 10 settembre 2008
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le caverne buie dell'animo umano
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La paura fa fare cose orrende. L'egoismo di salvare se stessi dal male, rende l'uomo abietto e crudele. La prepotenza con cui si interferisce nella vita altrui, tradendo un affetto, un'amicizia, un bene, abbruttisce gli animi. L'amicizia di sei donne, coraggiose praticanti di sport estremi, insegnerà tutto questo. In un film, che non solo mette i brividi, ma strazia il petto, stringendolo in una morsa di compassione e commozione. Ottimo lavoro, indubbiamente. La trama regge, senza intoppi o banalità, innescando un graduale meccanismo di autodifesa, destinato a sfociare nel sangue e nella sofferenza. La storia racconta le avventure e i drammi di tre donne,Sara, Juno e Beth, appassionate di tutto ciò che comporta un rischio, unite da una amicizia dall'apparenza autentica e profonda, ma che, tuttavia, rivela tratti oscuri, dettagli incerti, sospetti e dubbi.
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La paura fa fare cose orrende. L'egoismo di salvare se stessi dal male, rende l'uomo abietto e crudele. La prepotenza con cui si interferisce nella vita altrui, tradendo un affetto, un'amicizia, un bene, abbruttisce gli animi. L'amicizia di sei donne, coraggiose praticanti di sport estremi, insegnerà tutto questo. In un film, che non solo mette i brividi, ma strazia il petto, stringendolo in una morsa di compassione e commozione. Ottimo lavoro, indubbiamente. La trama regge, senza intoppi o banalità, innescando un graduale meccanismo di autodifesa, destinato a sfociare nel sangue e nella sofferenza. La storia racconta le avventure e i drammi di tre donne,Sara, Juno e Beth, appassionate di tutto ciò che comporta un rischio, unite da una amicizia dall'apparenza autentica e profonda, ma che, tuttavia, rivela tratti oscuri, dettagli incerti, sospetti e dubbi. Un incidente, rovinerà la famiglia di Sara, che si ritroverà sola, ad affrontare gli incubi del passato. Una figlia ed un marito che non ci sono piu. Decisa a riaprire un nuovo capitolo, accetterà l'invito di Juno, a distanza di un anno, di riunire il gruppo e avventurarsi all'interno di un complesso roccioso. A loro, si aggregheranno altre tre ragazze, spavalde e determinate. La discesa nell'antro cavernoso sarà la loro discesa nelle tenebre, come cita il titolo, alludendo non solo alle creature terrificanti che le attaccheranno, ma anche e soprattutto, al buio dell'animo umano. Alle sue zone piu segrete e recesse, spesso dispensatrici di fauste verità. Tradimenti, incertezze, morte, abbandono, solitudine, sopravvivenza. Questi gli elementi connotativi delle vittime. Si scopriranno le tombe, gli scheletri salteranno fuori dagli armadi, e in mezzo a carne sanguinolenta e ringhi minacciosi, si compirà vendetta. Dopottutto, "meglio uno spirito che vola, che un'anima che striscia".
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fralen
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lunedì 9 aprile 2007
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stupendo!
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Un viaggio nelle paure primordiali, una discesa nel buio più cupo, tra cunicoli stretti e impervi che nascondono orrori e angosce.
Un film assolutamente claustrofobico. E bellissimo.
The Descent è un horror di produzione inglese come capita di trovarne pochi.
L'architettura della trama è semplice, richiama la classica struttura da film horror teenegeriale, ma allo stesso tempo si distingue fortemente dai canoni americani. Proprio grazie alla capacità del regista Neil Marshall di trasmettere una tensione che è quasi dolore fisico e che ti accompagna per tutto il film.
Sei ragazze nello chalet pronte per l'avventura estrema di esplorare una grotta richiama già nella prima mezzora di film le atmosfere tipiche della punizione-macellazione classica degli archetipi delle produzioni horror.
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Un viaggio nelle paure primordiali, una discesa nel buio più cupo, tra cunicoli stretti e impervi che nascondono orrori e angosce.
Un film assolutamente claustrofobico. E bellissimo.
The Descent è un horror di produzione inglese come capita di trovarne pochi.
L'architettura della trama è semplice, richiama la classica struttura da film horror teenegeriale, ma allo stesso tempo si distingue fortemente dai canoni americani. Proprio grazie alla capacità del regista Neil Marshall di trasmettere una tensione che è quasi dolore fisico e che ti accompagna per tutto il film.
Sei ragazze nello chalet pronte per l'avventura estrema di esplorare una grotta richiama già nella prima mezzora di film le atmosfere tipiche della punizione-macellazione classica degli archetipi delle produzioni horror.Non mancano in questo senso citazioni che sono omaggi ai grandi film che hanno segnato indelebilmente la storia del cinema Horror.
Il film si prende tutto il tempo necessario per farci conoscere le componenti della spedizione, tra di loro Sara non dimentica il dolore per la perdita recente di marito e figlia.
La discesa nell'inferno inizia, di pari passo alle ansie dello spettatore che diviene parte integrante del gruppo.
Sadicamente il regista gioca con la luce e il buio, con impressioni ottiche ingannevoli, con continui ostacoli posti sulla strada delle ragazze…il loro corpo comincia a coprirsi di sudore, melma, sangue…
L'immaginazione, tra i cunicoli, comincia a creare mostri…
Alla paura del buio, alla claustrofobia, al disorientamento e all'ansia si aggiunge l'angosciante presenza di immonde presenze.
Nessun mostro da effetto speciale, qualcosa di molto credibile…
Il gruppo di disperde, gli orrori aumentano con una rapidità impressionante. Fino ad un finale imprevisto e tanto più angosciante quanto illusorio.
The Descent è una vera perla nel panorama del cinema triller - horror attuale e non solo.
Carico di tensioni e splendidamente gore, lascia indubbiamente il segno.
http://www.thedescentthemovie.co.uk/
da non perdere il trailer
http://www.thedescentthemovie.co.uk/trailer/index.html
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gianleo67
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lunedì 29 ottobre 2012
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spleleologia della coscienza sopita
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Sarah sopravvive all'incidente d'auto in cui muoiono marito e figlioletta. Ripresasi dal terribile trauma decide di partecipare, con un gruppo di amiche appassionate, ad una gita speleologica in un antichissimo complesso di grotte nel 'Chatooga National Park' sui monti Appalachi. La sconsiderata avventatezza di Juno tuttavia li conduce all'interno di una formazione inesplorata dove affronteranno sia la oscura minaccia di un nemico primitivo e feroce che le insidie di una intestina lotta per la sopravvivenza. Horror d'avventura dalla buona confezione che ripercorre tematiche un po' logore del cinema di genere riprendendo, in modo elegante, i luoghi comuni del filone tra le atmosfere folk-country, rivisitate in chiave femminile, da 'Un tranquillo weekend di paura' (perfino una citazione musicale 'on the road' con l'autoradio che intona la celebre ballata di banjo) alla sorte truculenta che attende le sprovvedute gitanti nei territori bui dominati da esseri mutanti che richiamano alla mente le creature partorite dal genio malefico di Wes Craven ('Le colline hanno gli occhi').
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Sarah sopravvive all'incidente d'auto in cui muoiono marito e figlioletta. Ripresasi dal terribile trauma decide di partecipare, con un gruppo di amiche appassionate, ad una gita speleologica in un antichissimo complesso di grotte nel 'Chatooga National Park' sui monti Appalachi. La sconsiderata avventatezza di Juno tuttavia li conduce all'interno di una formazione inesplorata dove affronteranno sia la oscura minaccia di un nemico primitivo e feroce che le insidie di una intestina lotta per la sopravvivenza. Horror d'avventura dalla buona confezione che ripercorre tematiche un po' logore del cinema di genere riprendendo, in modo elegante, i luoghi comuni del filone tra le atmosfere folk-country, rivisitate in chiave femminile, da 'Un tranquillo weekend di paura' (perfino una citazione musicale 'on the road' con l'autoradio che intona la celebre ballata di banjo) alla sorte truculenta che attende le sprovvedute gitanti nei territori bui dominati da esseri mutanti che richiamano alla mente le creature partorite dal genio malefico di Wes Craven ('Le colline hanno gli occhi'). La scansione del ritmo narrativo e le acrobatiche peripezie che accompagnano questa discesa agli inferi ostentano un campionario di azioni e reazioni che non stravolgono l'immaginario cinefilo pur essendo impeccabili sul piano tecnico e pur conferendo una discreta dose di tensione ansiogena alla claustrofobica ambientazione speleologica. In realtà il merito maggiore del film risiede in uno sviluppo sotterraneo di quelle pulsioni (o repulsioni) che scaturiscono da una competizione latente che attraversa le psicologie delle protagoniste principali e che le conducono alle conseguenze inevitabili di una tenzone finale, degenerando nell'abominio di comportamenti abietti.
Questo tema di fondo rappresenta una sorta di 'cuore pulsante' di una narrazione che procede con sistematica ambiguità attraverso la psiche scossa della protagonista, ossessionata dal senso di colpa (di moglie tradita e di madre smarrita) nella sua lenta risalita dagli abissi di una coscienza che cerca di scuotersi dal torpore del sogno ed emergere alle soglie di una nuova vita. Il sibillino ed onirico finale sembra lasciare spazio a più di qualche dubbio confermando il valore di un ottimo script e di una certà originalità visionaria. Attrici molto fotogeniche a differenza delle orride creature del buio. Sequel inevitabile ma non all'altezza. Spleleologia della coscienza sopita.
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laurence316
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sabato 15 luglio 2017
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nelle grotte nessuno può sentirti urlare
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Il 2° film di Marshall (e secondo horror, dopo Dog Soldiers) è un intrigante, inquietante e claustrofobico film di tensione, che sa far aspettare e che concede solo l'ultima parte allo splatter.
Ambientato quasi interamente sotto terra in un inestricabile labirinto di grotte e cunicoli (inesplorati), ma girato in studio a Pinewood, è a suo modo originale e interessante, soprattutto nella prima parte quando i mostri ancora non si fanno vedere. Quando alla fine compaiono (sorta di Gollum più terribili e mostruosi, quasi per niente umani e del tutto ciechi) il film non perde in suspense, ma si avvia sul terreno del già visto, per poi riprendersi nel finale non consolatorio e imprevisto (la versione americana viene infatti censurata per farlo terminare un po’ prima e mandare gli spettatori a casa contenti).
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Il 2° film di Marshall (e secondo horror, dopo Dog Soldiers) è un intrigante, inquietante e claustrofobico film di tensione, che sa far aspettare e che concede solo l'ultima parte allo splatter.
Ambientato quasi interamente sotto terra in un inestricabile labirinto di grotte e cunicoli (inesplorati), ma girato in studio a Pinewood, è a suo modo originale e interessante, soprattutto nella prima parte quando i mostri ancora non si fanno vedere. Quando alla fine compaiono (sorta di Gollum più terribili e mostruosi, quasi per niente umani e del tutto ciechi) il film non perde in suspense, ma si avvia sul terreno del già visto, per poi riprendersi nel finale non consolatorio e imprevisto (la versione americana viene infatti censurata per farlo terminare un po’ prima e mandare gli spettatori a casa contenti).
Diretto con maestria, sa sfruttare al meglio l'angoscioso ambiente degli spazi chiusi, offre diverse sequenze riuscite e riesce a distinguersi da altri esempi del genere, in cui tutto è affidato allo splatter o al gore più scontati.
Particolare anche per il suo cast tutto al femminile, The Descent è un ottimo esempio di genere, non troppo banale, spesso appassionante, che lascia spesso lo spettatore con il fiato sospeso. Girato interamente nel Regno Unito, seppur ambientato lungo la catena montuosa degli Appalachi, negli Stati Uniti. Il che porta a piccoli, non particolarmente significativi errori. Uscito in Gran Bretagna nel corso del 2005 (e anche in Italia), molto prima che negli Stati Uniti, dove arriva solo nel 2006, per problemi con la distribuzione che pretende un diverso montaggio dal regista (ritenendo evidentemente il film troppo "scioccante" per lo spettatore medio americano).
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andrea b
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giovedì 21 ottobre 2010
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horror a basso costo ben riuscito
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La storia è quella di un gruppo di donna che scendono nei meandri di stupende caverne inglesi dove, però,accadranno eventi spiacevoli.La pellicola di Marshall è un gioiellino a basso costo che trattiene lo spettatore incollato allo schermo per tutta la durata del film.Molto buona la recitazione delle attrici con una Shauna Mcdonald davvero molto efficace affiancata da un' altrettanto degna di nota MyAnna Buring.Uno straordinario paesaggio e un finale da grande maetro dell horror permettono a quest' opera di essere ricordata come uno dei migliori horror degli ultimi anni.
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pjmix
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domenica 13 febbraio 2011
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uno degli horror migliori mai visti!
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Lasciando perdere i vecchi horror, se dobbiamo pensare ai migliori horror moderni sicuramente questo ne fa parte. Una bella storia, ottime riprese, un bel vedere insomma. Molti horror fanno vedere solo sangue senza un briciolo di storia, altri invece hanno la pretesa di chiamarsi horror solo per la presenza di fantasmi, senza che muoia qualcuno. Ecco, questo equilibra bene le cose: l'ambiente, una caverna, rende il tutto addirittura credibile o, per lo meno, inconfutabile. Ansia a non finire, si cerca una via d'uscita; finale a sorpresa.
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(di yanca)
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aratos
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lunedì 8 agosto 2011
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il terrore nelle grotte funziona
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Una giovane donna reduce da un incidente mortale nel quale perse tutta la famiglia, decide, per distrarsi, di aggregarsi a un gruppo di ragazze con la passione di scalare montagne e grotte. La voglia di avventura le porta in un’inquietante grotta sotterranea, fino ad allora inesplorata.. Ma quello che le aspetta è ben distante dall’essere pura sportività.
Un film terrificante che merita pienamente l’appellativo di “horror”. Resteremo coi nervi tesi per gran parte del film, i colpi di scena si susseguiranno a non finire cosi come le situazioni di tensione tipiche delle migliori pellicole del genere. Si creerà quella situazione di insicurezza e di incapacità nel controllo della situazione, aiutata sia dall’ambientazione buia e senza vie di scampo, sia dal fatto che gli unici personaggi sono donne, notoriamente, quindi, meno propense ad affrontare i pericoli.
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Una giovane donna reduce da un incidente mortale nel quale perse tutta la famiglia, decide, per distrarsi, di aggregarsi a un gruppo di ragazze con la passione di scalare montagne e grotte. La voglia di avventura le porta in un’inquietante grotta sotterranea, fino ad allora inesplorata.. Ma quello che le aspetta è ben distante dall’essere pura sportività.
Un film terrificante che merita pienamente l’appellativo di “horror”. Resteremo coi nervi tesi per gran parte del film, i colpi di scena si susseguiranno a non finire cosi come le situazioni di tensione tipiche delle migliori pellicole del genere. Si creerà quella situazione di insicurezza e di incapacità nel controllo della situazione, aiutata sia dall’ambientazione buia e senza vie di scampo, sia dal fatto che gli unici personaggi sono donne, notoriamente, quindi, meno propense ad affrontare i pericoli. Una buona parte del film è caratterizzata dalla confusione, che però azzecca in pieno il suo obiettivo: aumentare la sensazione di sconforto e di terrore nello spettatore. La recitazione non è certo eccelsa: tutte attrici poco note e senza grandi esperienze, ma le loro mancanze non si notano più di tanto. Consigliato, ma con un preavviso: per un po’ non metterete piede in una grotta.
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.bree
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mercoledì 27 luglio 2011
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il lavoro di squadra viene sempre premiato
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Sei ragazze, appassionate di sport estremi, decidono di recarsi all'imbocco di un complesso di grotte collocate nei monti Catskill, nello Stato di New York. Qui, non solo devono superare le difficoltà provocate dalla discesa, a causa del terreno friabile, ripido e paludoso, ma anche quelle provocate dal mistero che avvolge da moltissimi decenni quelle grotte. La trama sembra già vista, molto simile a "Wrong Turn" e a "Le colline hanno gli occhi", sia per i luoghi che per le modalità in cui vengono uccise le vittime, nonostante ciò il film è superiore ai primi due, poiché vengono introdotte varie novità: le protagoniste, stile Tomb Raider, sono tutte donne e lottano per la sopravvivenza, sia aiutandosi che non, vedi Juno, una di queste.
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Sei ragazze, appassionate di sport estremi, decidono di recarsi all'imbocco di un complesso di grotte collocate nei monti Catskill, nello Stato di New York. Qui, non solo devono superare le difficoltà provocate dalla discesa, a causa del terreno friabile, ripido e paludoso, ma anche quelle provocate dal mistero che avvolge da moltissimi decenni quelle grotte. La trama sembra già vista, molto simile a "Wrong Turn" e a "Le colline hanno gli occhi", sia per i luoghi che per le modalità in cui vengono uccise le vittime, nonostante ciò il film è superiore ai primi due, poiché vengono introdotte varie novità: le protagoniste, stile Tomb Raider, sono tutte donne e lottano per la sopravvivenza, sia aiutandosi che non, vedi Juno, una di queste. Poi entra in gioco l'esperienza traumatica di Sarah, avvenuta all'inizio del film, che la distoglie dai veri obbiettivi e la fa concentrare unicamente sulla figlia. La pellicola procede in maniera scorrevole, senza annoiare mai lo spettatore, sollevandolo poche volte ma buone dalla poltrona e non facendogli mai prevedere cosa accadrà. Finale assolutamente sconvolgente, presuppone un seguito, inedito in Italia, che però esiste e che porrà una conclusione alla storia del primo film.
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porchetto
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domenica 25 luglio 2010
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un'esperienza appagante
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"The Descent" si presenta come un film senza troppe pretese e si potrebbe quasi definire un horror umile. Ed è proprio partendo da questa premessa che è in grado di dare allo spettatore più di quel che si aspetta.
Il film si può dividere in due parti e si può individuare la fase iniziale come un accumulo di tensone, un climax che esplode in tutta la sua potenza nella seconda parte, dove ansia e frenesia vanno a braccetto in modo perfetto negli spazi stretti dove si muovono le protagoniste e dove lo splatter è collocato sempre al posto e al momento giusto. L'idea claustrofobicamente geniale di ambientare il film nelle grotte si fa perdonare le banalità da film horror di serie b, come "va bene controlliamo la guida", "vi devo dire una cosa: ho lasciato la guida in macchina e siamo in caverne sconosciute e mai esplorate".
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"The Descent" si presenta come un film senza troppe pretese e si potrebbe quasi definire un horror umile. Ed è proprio partendo da questa premessa che è in grado di dare allo spettatore più di quel che si aspetta.
Il film si può dividere in due parti e si può individuare la fase iniziale come un accumulo di tensone, un climax che esplode in tutta la sua potenza nella seconda parte, dove ansia e frenesia vanno a braccetto in modo perfetto negli spazi stretti dove si muovono le protagoniste e dove lo splatter è collocato sempre al posto e al momento giusto. L'idea claustrofobicamente geniale di ambientare il film nelle grotte si fa perdonare le banalità da film horror di serie b, come "va bene controlliamo la guida", "vi devo dire una cosa: ho lasciato la guida in macchina e siamo in caverne sconosciute e mai esplorate".
Con un budget molto basso il film è in grado di offrire una fotografia ottima, suggestiva e spaventosa allo stesso tempo, riprese aeguate e dei mostriciattoli tangibili e ripugnanti, che non hanno paura di mostrarsi, ma non per questo rovinano la tensione.
Il finale è gestito molto bene e trascina infidamente lo spettatore angosciato nella sua banalità per poi rigettarlo nell'angoscia di domande senza risposta.
Per chi vuole avere la sua dose quotidiana di ansia e balzi sulla sedia/poltrona/divano e nello stesso tempo godersi una buona fotografia, questo è il film perfetto.
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