damath
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mercoledì 18 luglio 2007
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diavolo questo è figo
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Ho letto critiche e recensioni di ogni tipo su questo film.
Che oltretutto non ho neanche visto.
Ma ho letto il libro e ciò che mi viene da dire è:
Diavolo questo è figo.
Signori vi prego per un secondo dimentichiamo il signore degli anelli.
Gli elfi e i draghi non esistono, e sono spariti 20 anni fa quanto il concetto di fantasy di Tolkien è stato superato.
Se questo genere letterario è ancora denigrato ad un ambito adolescenziale è proprio dovuto al fatto che la maggior parte della gente crede ancora che Tolkien o Terry Brooks siano la sua massima espressione.
Per questo dico grazie Luk'janenko, perchè finalmente è riuscito a creare un fantasy in cui tutti gli elementi della nostra cultura contemporanea escono al di fuori:
- Società segrete in un epoca in cui si crede che ci sia una ben altra verità dietro le torri gemelle.
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Ho letto critiche e recensioni di ogni tipo su questo film.
Che oltretutto non ho neanche visto.
Ma ho letto il libro e ciò che mi viene da dire è:
Diavolo questo è figo.
Signori vi prego per un secondo dimentichiamo il signore degli anelli.
Gli elfi e i draghi non esistono, e sono spariti 20 anni fa quanto il concetto di fantasy di Tolkien è stato superato.
Se questo genere letterario è ancora denigrato ad un ambito adolescenziale è proprio dovuto al fatto che la maggior parte della gente crede ancora che Tolkien o Terry Brooks siano la sua massima espressione.
Per questo dico grazie Luk'janenko, perchè finalmente è riuscito a creare un fantasy in cui tutti gli elementi della nostra cultura contemporanea escono al di fuori:
- Società segrete in un epoca in cui si crede che ci sia una ben altra verità dietro le torri gemelle.
- Personaggi reali con pregi e difetti in poche parole umani.
- Atmosfere che ricordano le migliori vere storie metropolitane (E con questo non sto parlando di underworld e blade).
Con questo non volgio dire che Luk'janenko sia un autore eccezionale, ma che abbia portato, insieme ad altri autori (Per esempio Martin), una ventata di aria fresca in questo universo pieno ancora di lettori con i dadi da venti in mano.
Consiglio a tutti di leggerlo!.
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innominato
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lunedì 28 novembre 2005
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Il film è sicuramente intrigante, sebbene non originale. Il problema che esso incontra è nel palato dello spettatore europeo occidentale, che oramai si è abituato alla produzione americana o americanizzata basata su grandi budget. Avvicinarsi a questa opera vede, oltre ad una inclinazione per il genere, una certa apertura mentale, perché la cultura russa, pur essendo europea, è (ancora) abbastanza diversa da quella imperante dalle nostre parti e questo trasuda palesemente da tutto il film. Quello che può apparire noioso, intrigato, stravagante o financo inesplicabile è, infatti, connesso alla diversa sensibilità del mondo russo, che dopo una dittatura durata 80 anni e un periodo di apertura democratica selvaggia e caotica, che ha travolto la popolazione, si affaccia al mondo esterno per conciliarsi con esso.
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Il film è sicuramente intrigante, sebbene non originale. Il problema che esso incontra è nel palato dello spettatore europeo occidentale, che oramai si è abituato alla produzione americana o americanizzata basata su grandi budget. Avvicinarsi a questa opera vede, oltre ad una inclinazione per il genere, una certa apertura mentale, perché la cultura russa, pur essendo europea, è (ancora) abbastanza diversa da quella imperante dalle nostre parti e questo trasuda palesemente da tutto il film. Quello che può apparire noioso, intrigato, stravagante o financo inesplicabile è, infatti, connesso alla diversa sensibilità del mondo russo, che dopo una dittatura durata 80 anni e un periodo di apertura democratica selvaggia e caotica, che ha travolto la popolazione, si affaccia al mondo esterno per conciliarsi con esso. Certo se si è appassionati degli effetti speciali o dei cast da kolossal, questo non è il film che incontra le aspettative di questo target generalmente vacuo e superficiale. Esso, infatti, risente della mancanza di finanziamenti adeguati, tuttavia all'occhio del tecnico non sfuggirà come i soldi a propria disposizione sono stati ottimizzati al meglio e c'è scappato anche qualche miracolo. Del resto come spiegare il successo che il film ha incontrato in patria surclassando pellicole come Il Signore degli Anelli o Spiderman? Ma, ripeto, essendo questa un'opera di una industria minore, è fondamentale avvicinarsi con apertura mentale, rispetto ed anche un po' di umiltà. Troppo spesso il consumatore locale si avvicina ad opere "minori" con spocchia: la spocchia del bambino viziato abituato ad avere tutto e subito e per poi gettarlo via subito dopo. Questo è quello che ha impedito, in un ambito diverso, al nostro Lucio Battisti di trovare adeguati riscontri in terra americana. Non credete?
Un aspetto non secondario del film, che volutamente rifugge da ogni riferimento alla realtà reale e alla politica, è che apre una finestra sulla vita quotidiana russa, sulle sue miserie, ma riflette anche la fierezza di un popolo che non soggiace agli immensi problemi da cui è stato ed è tuttora devastato. Noi italiani, in questo senso, abbiamo molto da imparare, visto che l'orgoglio (quello sano) lo abbiamo perso tanto tempo fa per mai più ritrovarlo.
E un ultimo parere, leggere il libro, come sempre, può aiutare a gustarsi meglio il film!
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